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Corso: Introduzione alla teologia morale (Prof. V. Viva)

Corso: Introduzione alla teologia morale (Prof. V. Viva). La teologia morale nel pensiero di Domenico Capone a cura di Antonio DONATO, CSSR Dottorando Accademia Alfonsiana, Roma. LO STATUS QUESTIONIS. Il ruolo di Domenico Capone nel rinnovamento della teologia morale.

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Corso: Introduzione alla teologia morale (Prof. V. Viva)

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Presentation Transcript


  1. Corso: Introduzione alla teologia morale(Prof. V. Viva) • La teologia morale nel pensiero di Domenico Capone • a cura di Antonio DONATO, CSSR • Dottorando Accademia Alfonsiana, Roma

  2. LO STATUS QUESTIONIS Il ruolo di Domenico Capone nel rinnovamento della teologia morale Chi è Domenico Capone: il contesto

  3. «La teologia morale (TM), più di ogni altra disciplina teologica, deve il suo rinnovamento - peraltro ancora incompiuto – al Concilio Vaticano II (1963-1965)» (cf. L. Lorenzetti, 1997). Indiscutibile il cambiamento della TM in quanto disciplina. Controversa, invece l'interpretazione che del cambiamento viene data. Alcuni valutano il rinnovamento in termini di continuità con il passato, così parlano volentieri di aggiornamento o di riformulazione; Chi è Domenico Capone: il contesto

  4. altri, all'opposto, pensano il rinnovamento in termini di novità e di discontinuità con la tradizione, così usano espressioni, come rifondazione, cambiamento di paradigmi, innovazione concettuale. Gli uni (conservatori = aggiornamento) e gli altri (innovatori = rifondazione) rivendicano per se stessi l'appoggio del concilio. Ma cosa chiede realmente il Vaticano II? Chi è Domenico Capone: il contesto

  5. Il concilio chiede al Teologo il rinnovamento della TM in modo che la sua “esposizione scientifica” sia «maggiormente fondata sulla Scrittura» e illustri «l’altezzadella vocazione dei fedeli inCristo e il loro obbligodi portare frutti nella carità per la vita del mondo» (cf. OT, 16). «Tra gli autori italiani, Domenico Capone C.Ss.R. è stato, probabilmente, il primo ad abbandonare la strutturazione morale classica (CASISTICA), propria dei manuali, per riflettere, in maniera sistematica, sulla reale dimensione cristologica dell’agire morale dell’uomo»(M. Doldi). Chi è Domenico Capone: il contesto

  6. LA PERSONALITA’ La formazione religiosa, culturale e scientifica di Domenico Capone Chi è Domenico Capone: La formazione

  7. Tutta la vita/attività del prof. Capone è dedicata all’insegnamento e alla ricerca scientifica. Nasce a Siracusa il 3 maggio 1907. Emette i voti religiosi nella Congregazione del Ss. Redentore il 10 dicembre 1923 a Pagani (SA) ed è ordinato sacerdote, sempre a Pagani il 12 ottobre 1930. Dal 1931 al 1939 insegna Filosofia e Letteratura italiana. Dal 1942 al 1947 insegna teologia morale nello studentato dei Redentoristi (Napoli). Chi è Domenico Capone: La formazione

  8. Consegue la Laurea in Filosofia con specializzazione in etica presso la Pontificia Università Gregoriana con la tesi: «La verità nell’atto umano». Continua i suoi studi di specializzazione nel campo della TM all’Institut Catholique di Parigi e nel campo della filosofia alla Sorbonne partecipando ai colloqui del Circolo di Gabriel Marcel. Copre diversi uffici (formativi e pastorali) sia nell’ambito della C.Ss.R sia nella Chiesa. Chi è Domenico Capone: La formazione

  9. Nel settembre del 1947, invitato dal p. Generale Leonardo Buys (fondatore dell’Accademia Alfonsiana) D. Capone, inizia la sua attività in Accademia. Nel 1950 è protagonista, insieme ad altri professori, della prima fase sperimentale dell’Accademia Alfonsiana. La seconda fase, iniziata nel 1957, trovò in lui con altri redentoristi, un attento maestro. Chi è Domenico Capone: in Accademia...

  10. Due, i grandi temi morali, sviluppati da D. Capone durante i corsi in Accademia: • Il tema della coscienza e della prudenza • Il tema dell’uomo: persona nuova per la sua partecipazione al mistero del Cristo (1962-1963) Capone propone uno sviluppo del contenuto morale fedele al pensiero di sant’Alfonso (la centralità del Cristo Redentore). Il «cristocentrismo» suscita delle riserve in alcuni ambienti universitari. Ma il Vaticano II (1963-1965) viene a confermare la scelta e l’equilibrio anche scientifico dell’Accademia Alfonsiana (vedi l’elaborazione di GS 16; cf StMor 24 (1986)2). Chi è Domenico Capone: in Accademia...

  11. In breve: • Nel 1966: collabora alla fondazione dell’Associazione dei teologi moralisti italiani. • Nel 1968: insegna TMF nella Pontificia Università Lateranense. • Dal 1968 al 1987: insegna TMF e Speciale nella Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale (san Tommaso a Napoli) • Dal 1969 al 1983 è Preside dell’Accademia Alfonsiana e avvia, portandolo a termine il processo di revisione del «Curriculum Studiorum». • Muore a Roma il 23 giugno 1995. Chi è Domenico Capone: in Accademia...

  12. LA TEOLOGIA MORALE Il pensiero filosofico e teologico di Domenico Capone Domenico Capone e la teologia morale

  13. Alla domanda: Cos’è la teologia Morale? Capone risponde distinguendo tra • TM «come dottrina di vita per chiunque rifletta e cerchi cosa dice la fede in ordine alla vita morale (cf. Morale e Redenzione, EDACALF, 1, 67 ss; Capone, ITM, cap.3) • TM «come disciplina organicamente enucleata per l’insegnamento, secondo vari metodi epistemologici» Nella sua “Introduzione alla Teologia morale” (Corso di teologia morale, EDB, 1972), egli dichiara … La teologia morale

  14. «una nuova esposizione della TM come disciplina scolastica […] presuppone la concezione, almeno riveduta della TM come dottrina di vita. […] che noi crediamo debba essere teo-cristocentrica». Ciò presupposto, in questa sede, rivolgiamo la nostra attenzione solo a quella parte del pensiero di Capone che ripensa la TM come disciplina scolastica Tale disciplina dopo il Vaticano II, «non può essere concepita, come un manuale per formare il confessore»(enucleazione dettagliata dei singoli peccati). La teologia morale

  15. «Il concilio vuole che la manualistica morale si ponga a stretto contatto con la Bibbia, per essere animata dal mistero di Cristo e della storia della salvezza» (cf. ITM). Affinché il MISTERO DEL CRISTO (Parola viva che rivela Dio) possa dare unità sistematica a tutta la dottrina morale è necessario assumere come soggetto della Teologia in generale, e della TM in specie, Dio [e non la deità (essenza)] nella sua luce rivelatrice: Cristo, Mistero pasquale. «Da questo “soggetto” si enuclea la verità base della TM, cioè: L’uomo è persona e agisce da persona, se, nel suo essere e nel suo agire, risplende CRISTO, come luce di Dio salvatore» (ibid). La teologia morale

  16. «Seguendo il metodo di san Tommaso, da questa verità di base si enucleano tutte le altre verità della TMF, in “universali” e in “particolari”» (ibid.). «Però, nell’enucleazione sarà sempre presente e decisiva la componente esistenziale, storica e super-storica, del Cristo mistero, sia nella vita del singolo, che della chiesa e di tutta l’umanità». Il METODO è dunque ontologico-deduttivo. «Dall’essere del Cristo […], deriviamo vitalmente, e quindi deduciamo teoreticamente, la verità morale (L’uomo è persona in Cristo), che informa tutta la teologia morale La teologia morale

  17. fondandosi sul Vaticano II, Capone arriva a dare questa definizione descrittiva della TM: è quella parte della teologia che, alla luce del mistero del Cristo, tratta della persona morale, in quanto, chiamata da Dio in Cristo è costituita persona; la quale, [persona] in comunione ontologica e sacramentale con Cristo risorto, e con la forza del suo Spirito, posta in esistenza nel mondo e nella storia, opera frutti di vita per il mondo, nella tensione escatologica della storia di salvezza» (cf. Capone, UPC). La teologia morale

  18. fondandosi sul Vaticano II, Capone arriva a dare questa definizione descrittiva della TM: è quella parte della teologia che, alla luce del mistero del Cristo, tratta della persona morale, in quanto, chiamata da Dio in Cristo è costituita persona; la quale, [persona] in comunione ontologica e sacramentale con Cristo risorto, e con la forza del suo Spirito, posta in esistenza nel mondo e nella storia, opera frutti di vita per il mondo, nella tensione escatologica della storia di salvezza» (cf. Capone, UPC). verità fondante dinamismo in Cristo della personalità umana La teologia morale

  19. La TM come si evince dalla“definizione descrittiva” di D. Capone è una parte della Teologia. Per mantenere la sua scientificità deve avere Dio come suo SOGGETTO. Dio, è soggetto della TM «in quanto si esprime dinamicamente nell’uomo come persona, cioè come sua immagine in Cristo» (cf. Prologo della Summa Theologiae). Per spiegare tale dinamismo, Capone riprende san Tommaso (cf. Prologo della Summa Theologiae) ma lo sviluppa«ponendone l’idea finalistica nel dinamismo storico-escatologico. La teologia morale

  20. Un’attenta analisi del decreto OT, può suggerire, afferma Capone, uno schema di enucleazione dottrinale della FONDAZIONE e del DINAMISMO in Cristo della personalità (personalismo) umana. • «La chiamata dell’uomo in Cristo determina una personalità elevata, con dinamismo di carità; […]. Cristo è la Parola con cui Dio ci chiama, e per la quale noi parliamo con Dio e con le tutte le altre persone, in carità» (cf. ITM). Dio, principio d’immagine, chiama l’uomo nell’ordine dell’essere, ponendolo in dialogo con Lui e con le altre persone che comunicano nella stessa realtà ontologica-dialogica dell’immagine. La teologia morale

  21. «La chiamata, […] è anche chiamata nell’ordine dell’esistere» (cf. Ibid.). Agendo, la persona, in quanto essere, esistee «responsabilmente ridona se stesso, per amore, all’essere fontale e comunica con tutte le altre persone in quanto partecipazione dell’essere fontale» (cf. Ibid.). «Questo agire, come dono di sé a Dio e al prossimo, si attua in Cristo, che, col suo mistero, è la Parola Azione di Dio Padre» (cf. Ibid.). La teologia morale

  22. c. «Questo agire esistenziale in Cristo si attua nel mondo, preso in senso pieno, come opera di Dio e del Cristo. Sicchè l’agire dell’uomo è continuare con Dio, in Cristo, il progresso della Creazione, per la salvezza del mondo» (cf. Ibid.). L’uomo, in sintesi, risponde alla duplice chiamata – di essere persona e di tendere al suo compimento(altezza della vocazione), – con una vita caratterizzata da frutti di carità per la vita del mondo(dinamismo di carità). La teologia morale

  23. Se per definizione la TM, “era stata” dottrina degli atti dell’uomo, per Capone essa è principalmente dottrina della persona fondata dalla chiamata in Cristo» (cf. La coscienza Morale oggi, EDACALF,3). «gli atti sono concepiti non come entità che si attribuiscono alla persona quale loro soggetto, ma come valori con i quali la persona si esprime e si approfondisce» «il dinamismo di questo approfondimento nasce […] dal fine, oggettivato intenzionalmente ed effettivamente, ma anche dal fine identificato col Cristo Risorto: “èskaton” che dà agli atti della persona valore storico della storicità (metastoricità) della salvezza» La teologia morale

  24. «l’atto morale, in situazione esistenziale, più che essere atto di persona, è “persona in atto”»(cf. La coscienza Morale oggi, EDACALF,3) «quest’atto di persona, prima di essere misurabile formalmente da norme descrittive, ha densità di essere, che ne fonda il senso e ne rende possibili innumerevoli significati»(ibid.) In sintesi, volendo «rispondere ai problemi elusi dalla dottrina dei manuali»( cf. Bonandi, in Sc Catt 155 (1987) 449-494) Capone: • Identifica nel Dio personale rivelato in Cristo, il principio ontologico che fonda l’agire nell’essere. La teologia morale

  25. Ridefinisce il carattere personalistico-dialogico della vita cristiana e della dottrina che ad essa si riferisce: la TM (dottrina di vita e scienza). • Ciò ha suggerito «l’abbandono di un’antropologia zoomorfa, dualista, attualista, in favore di una visione personalistica che si precisa come ontologia di partecipazione; • Ontologia in quanto la chiamata di Dio determina una elevazione della personalità umana nell’ordine dell’essere; • Di partecipazione perché noi siamo in simbiosi con il Cristo» (Bonandi). La teologia morale

  26. Egli dichiara ancora che «nella vita morale come essere chiamato e risponderedell’uomoa Dio risplende l’essere (di Dio e dell’uomo) come dialogo. • Ma poiché ciò è possibile […] solo mediante Cristo, il tema della TM, Dio e uomo, teologia e antropologia, può essere svolto solo come cristologia; • In altre parole, il problema morale deve essere svolto con un “metodo veramente teandrico” [da cui deriva la verità base della TM: l’uomo è persona in Cristo] che mostri come in Cristo Dio e l’uomo non si escludono». La teologia morale

  27. GRAZIE … Buona giornata

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