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LINER PHC

LINER PHC. LINER PHC anti-acido, anti-osmotico, ecologico e lavabile per il rivestimento protettivo di materiali porosi. AUTORI: ING. PRIOLO MARGHERITA DOTT. RAVA MATTEO. Liner: la soluzione di rivestimento rivoluzionaria per materiali porosi BREVETTO INTERNAZIONALE.

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Presentation Transcript


  1. LINERPHC LINER PHC anti-acido, anti-osmotico, ecologico e lavabile per il rivestimento protettivo di materiali porosi AUTORI: ING. PRIOLO MARGHERITA DOTT. RAVA MATTEO

  2. Liner: la soluzione di rivestimento rivoluzionaria per materiali porosi BREVETTO INTERNAZIONALE Nuove frontiere.. LINER PHC

  3. Liner PHC: la soluzione di rivestimento rivoluzionaria per materiali porosi CHE COS’E’? • E’ la realizzazione del rivestimento perfetto autoportante in assoluto • Un rivestimento perfetto deve fornire una barriera antiosmotica al fine di isolare il substrato dagli agenti esterni dai quali viene attaccato. • Nel caso specifico della nostra invenzione, i substrati da proteggere sono generalmente costituiti da calcestruzzo, vetroresina e materiali porosi in genere.

  4. Liner PHC: la soluzione di rivestimento rivoluzionaria per materiali porosi Il Calcestruzzo e le sue caratteristiche tipiche • Il calcestruzzo è un materiale compositocon tendenza al degrado quando esposto a normali condizioni ambientali. • Durante le fasi di getto e’ sensibile alle condizioni ambientali ed incorpora i gas atmosferici presenti. • Non bisogna dimenticare che è un materiale che “respira” ovvero è soggetto a variazioni di volume nell’alternarsi delle stagioni e questo spesso causa lo sgretolamento dello stesso. • Altre peculiari e negative caratteristiche sono legate alla morfologia superficiale scostante e non uniforme nonchè alla porosita’ tipica del corpo costituito.

  5. Sistema Liner PHC vs. Resine Vernicianti • le RESINE VERNICIANTI come poliuree ed epossidiche • applicate su substrati in calcestruzzo NON POSSONO garantire una protezione duratura perchè presentano diversi problemi sia applicativi che intrinsechi. • Gli impianti produttivi presentano falle come: • mancanza di controllo sulle condizioni ambientali in fase applicativa (umidita’ dell’aria e del supporto, temperatura dell’aria e del supporto, ecc.). • Impossibilità di controllo dei cicli applicati (appassimento, essiccazione, stagionatura, ecc.) • Impossibilita’ di garantire spessori costanti in relazione alla morfologia superficiale (crateri, rugosita’, ecc.) • Pertanto, il rivestimento NON PUO’ garantire proprietà • antiosmotiche, lasciando passare gas e fluidi i quali • raggiungendo il calcestruzzo ne favoriscono il • deterioramento precoce.

  6. Teoricamente, l’ obiettivo di un rivestimento è quello di creare una barriera impermeabile atta a proteggere il substrato da ogni tipo di aggressione. Il rivestimento scelto deve garantire adesione, resistenza alle aggressioni chimiche e fisiche, elasticità e stabilità a lungo termine. LINER PHC: L’idea ebbe origine dall’evidenza che i sistemi di verniciatura tradizionali (ad es. vernici liquide ) NON POSSONO assicurare dette performance nel tempo, in particolare su substrati porosi quali il calcestruzzo. La SOLUZIONE OFFERTA DAL SISTEMA LINER PHC:

  7. Liner PHC: I Fattori Critici di Successo • Sistema estremamente flessibile e versatile • Diverse versioni di Liner PHC • Grazie all’innovativa tecnologia produttiva, è possibile produrre una grande varietà di co-polimeri avendo così a disposizione una vasta gamma di prodotti in grado di soddisfare I requisiti di vari segmenti di mercato • Versioni speciali: • Versione cuspidata (con cuspidi pre-formate atte all’aggancio da annegare nel calcestruzzo in caso di installazione in fase di getto del calcestruzzo); • Versione con rinforzo metallico (atto altresi a fornire l’aggancio da annegare nel calcestruzzo in caso di installazione in fase di getto del calcestruzzo); • Versione antisdrucciolo • Versione luminescente • Versione antibatterica • Versione antiabrasione

  8. Versioni possibili del Liner Liner PHC IBIX nella versione anti-scivolo. Riparabile . PHC IBIX Liner nella nostra versione cuspidata, pronta per essere installata durante la fase di colata del calcestruzzo

  9. LINER PHC: descrizione del prodotto Caratteristiche chimico-fisiche: • Impermeabilità ai fluidi (proprietà anti-osmotiche) • Migliore scorrevolezza dei liquidi (effetto cerato); • Ottima resistenza alle aggressioni chimiche (acidi, alcali, solventi) • Ottima resistenza alle avversità atmosferiche • Ottimo comportamento in caso di incendio (materiale non facilmente infiammabile) • Proprietà antibatteriche e antivegetative (formulazioni specifiche)

  10. Caratteristiche meccaniche: • Resistenza all’abrasione (Taber ASTM 60mg/500g) • Capacità elastiche notevoli (allungamento a rottura del 500%) • Resistenza al freddo (-70°C) • Caratteristiche tecniche: • Tenuta dei giunti e connessioni • Facile riparabilità in caso di danni accidentali (TERMOplastico) • Assenza di porosità

  11. La gamma colori • I colori che proponiamo sono: • 695 Ral 7045 (grigio) • 536 Ral 5017 (Blu) • 110 Ral 9016(bianco) • 700 Ral 9005 (nero) • Natural (Trasparente) • Ovviamente su richiesta del committente si possono formulare altri colori

  12. Andiamo a vedere nel dettaglio la posa Esame del sottofondo: La prima cosa da analizzare nella posa è l’osservazione attenta del sottofondo in cui si andrà a posare. Il supporto non deve presentare parti friabili, inconsistenti o non perfettamente ancorate, quindi deve essere sano, stabile e consistente, inoltre dovrà avere già scontato tutti i possibili assestamenti.

  13. Eventuali difformità di supporto o dislivelli, non planarità o irregolarità devono venire preventivamente regolarizzati, prima dell’applicazione dell’adesivo. Non dovranno mai venire compensati con l’adesivo stesso. Bisogna verificare l’ assenza distaccanti quali olii disarmanti o altri elementi che possano influire negativamente sull’adesione.

  14. Rasature Dove il cemento presenta discontinuità si deve applicare una malta rasante. Quella da noi consigliata è il Kerabuild, che è una malta cementizia monocomponente formulata per realizzare riporti a spessore per la ricostruzione o la riparazione di calcestruzzi e murature nelle loro parti mancanti o ammalorate. Permette eccellente lavorabilità nel riporto di superficie anche ad alto spessore, nella stesura e nella frattazzatura finale. Umidità: Data la natura dell’adesivo è necessario lavorare su supporti asciutti ed esenti da umidità di risalita. Cemento deteriorato

  15. Una volta che si è appurato che il sottofondo è consistente, Si effettua la misurazione del tasso di umidità che non deve essere superiore al 3%, come per la posa di qualunque altro pavimento. Se il tasso di umidità supera il 3% si possono utilizzare attrezzature specifiche che permettono il riscaldamento e asciugatura della pavimentazione Collante consigliamo: colla bi-componente SLC PU70

  16. CONDIZIONI MINIME DI POSA • Pulizia e consistenza del • sottofondo • Scabrosità negativa max 3-4 mm • Umidità max: 3% • Temperatura ambiente minima: 13°C

  17. POMPA PER L’ APPLICAZIONE DELLA COLLA ADESIVA IBIX SUPERGLUE Un lavoro molto semplice Alimentazione monofase

  18. Applicazione della colla con la pompa

  19. La posa delle lastre La posa avviene in egual modo agli altri pavimenti resilienti. Applicazione della colla: mediante spruzzatura a pompa, se la metratura è molto estesa (1 mq. / min. circa), oppure mediante stesura a mano (con spatola dentata da 1 mm) Stesura lastre testa a testa. Misure standard: 1x2 m oppure 1x1m con uno spessore variabile a seconda delle richieste del committente dai 1,5 mm a 2 mm; per la versione antiscivolo 2,5 mm di spessore.

  20. RULLAURA: Una volta posate le lastre (queste devono essere quasi coincidenti con uno scarto massimo di un millimetro), si dovranno rullare con un apposito rullo da pavimenti caricato. Scopo: il rullo pressa il liner alla superficie sottostante in modo da migliorare l’adesione e eliminare l’aria eventualmente intrappolata

  21. SALDATURA: • Trascorsi i tempi di asciugatura di 24 h, nell’arco delle quali non è possibile calpestare la superficie, si deve procedere a saldare le lastre tra di loro. • Metodi di saldatura utilizzati: • Mediante pistola ad estrusione • Mediante saldatrice ad aria calda, previa fresatura tra le lastre. L’ omogeneità della pavimentazione è data,In entrambe le tecnologie di saldatura, da un cordino dello stesso materiale (PHC) e colore. Il risultato finale è un pavimento senza fughe.

  22. R-SB 50 pistola ad estrusione per la saldatura del Liner PHC • Questo sistema di estrusione unisce i fogli di PHC Liner applicando (per estrusione) lo stesso (PHC) materiale. E’ adatto per quelle saldature che richiedono di resistere a continuo stress. Le saldature sono resistenti agli strappi e presentano la stessa flessibilità alla rottura come i fogli originali di Liner PHC. • Ventilatore automatico per soffiare aria calda adatto a preparare il foglio di Liner PHC per accogliere il materiale estruso • • Doppio controllo della temperatura per ventilatore e camera di estrusione • • Punta in Teflon girevole di 360°

  23. Materiale di saldatura di colori diversi Ecco come appare la saldatura delle lastre di Liner mediante estrusione

  24. Saldatura mediante saldatrice ad aria calda Fresatrice manuale che scava una canaletta nel quale si andrà ad fondere il cordino Saldatrice automatica che fonde il cordino nella scanalatura

  25. Esempi di lavori eseguiti

  26. CodelcoNorte - Chuquicamata Ambiente acido Area dei nastri elevatori Stabilimento per il trattamento chimico dei minerali grezzi

  27. Condizioni del calcestruzzo in ambiente acido Applicazione del Liner: rivestimento e isolamento delle camere elettriche.Rif. Rivestimento di coperture nella Sala SwchitGear, Codelco Teniente.Isolamento dagli attacchi dell’ acido e dalle concentrazioni di molibdenita – ambiente altamente contaminato

  28. Esempi di aree attaccate dagli acidi I tradizionali sistemi di protezione (per es. Resine epossodiche) non resistoni all’ attacco degli acidi poichè non offrono un’ adeguata barriera Il Liner PHC è prodotto con co-polimeri anti acidi termoplastici, con strati di 2 mm di spessore che offre una completa barriera protettiva anti-osmotica

  29. SALA SWITCH GEAR CODELCO TENIENTE SANTIAGO REGION - CHILE Condizioni precedenti: corrosione chimica

  30. SALA SWITCH GEAR CODELCO TENIENTE (DET) SANTIAGO CHILE PHC-Rivestimento di coperture in Liner PHCPHC-Rivestimento a fiamma delle parti in acciaio Condizioni ambientali: Clima: in inverno neve permanente da maggio a settembre; in estate gradiente termico molto elevato Gradiente termico: Estate +5 °C di notte +55 °C di giorno (temperatura misurata sul tetto rivestito) Inverno: -15 °C di notte + 15°C di giorno

  31. SALA SWITCH GEAR CODELCO TENIENTE (DET) SANTIAGO CHILE PHC-Rivestimento di coperture in Liner PHCPHC-Rivestimento a fiamma delle parti in acciaio Condizioni presso DET: Ambiente altamente contaminato, sporadiche cadute di paraffina, accidentali fuoriuscite di materiale – cammino pedonale– in inverno neve permanente e temperature molto elevate in estate • Accidentali fuoriuscite di materiale dovute a rotture dei tubi di trasporto minerari • Il materiale trattato viene scaricato volutamente 4 volte all’anno. Contatto permanente da 1 a 2 settimane ogni volta. • Componenti: acidi, concentrato di rame, agenti reattivi galleggianti

  32. SALA SWITCH GEAR CODELCO TENIENTE (DET) SANTIAGO CHILE PHC-Rivestimento di coperture in Liner PHCPHC-Rivestimento a fiamma delle parti in acciaio Rivestimento in Liner PHC e rivestimento a fiamma eseguito nel settembre 2008 Fotografie dopo 1 anno (Settembre ’09)dopo il lavaggio • Risultati dopo 1 anno: • Nessun danno al rivestimento • Nessuna traccia di umidità

  33. SALA SWITCH GEAR CODELCO TENIENTE (DET) SANTIAGO CHILE PHC-Rivestimento di coperture in Liner PHCPHC-Rivestimento a fiamma delle parti in acciaio Nessun danno al rivestimento e nessuna traccia di umidità

  34. SALA SWITCH GEAR CODELCO TENIENTE (DET) SANTIAGO CHILE PHC- RIVESTIMENTO DI MATERIALI PER COPERTURA Tetto rivestito nel settembre 2008 in ambiente acido In aprile 2010 dopo 20 mesi Sigillato perfettamente. Risultati eccellenti. Nessuna infiltrazione di spray acido nè pioggia acida nello stabilimento

  35. Sezione di tubo in calcestruzzo inserito direttamente nello stampo utilizzando PHC IBIX Liner nella versione cuspidata

  36. PHC LINER & COLLA IBIX SuperGlue per ottenere un’ adesione superiore sul calcestruzzo Calcestruzzo danneggiato riparato con Kerabuild Presto PHC Liner applicato sulla colla IBIX SuperGlue 36

  37. Attacco chimico a pavimentazione in calcestruzzo in impianto elettrolitico (CuSx Factory) Pavimentazione in calcestruzzo prodotta nel gennaio 2010 – già danneggiata dai fumi acidi e dalla caduta delle gocce provenienti dalle cisterne acide installate sopra la pavimentazione – vd. Figura sotto sulla sinistra 37

  38. Speciale vernice epossidica già in degradazione dopo 3-4 mesi Fuoriuscita di acido solforico PHC-Liner sarà applicato dopo più di 12 mesi di test riusciti in continuo contatto con H2SO4

  39. Progetti futuririvestimento di cisterne d’ acqua per sistemi ignifughi e pavimentazioni in calcestruzzo 39

  40. Liner PHC: alcuni esempi applicativi LINER PHC PHC anti-acido, anti-osmotico, ecologico e lavabile per il rivestimento protettivo di materiali porosi SISTEMA LINER PHC BREVETTATO Rivestimento con Liner PHC eseguito in Dicembre 2002 Condizioni ottimali dopo circa 7 anni Vasca in calcestruzzo in impianto di zincatura – resistenza agli acidi - Italia

  41. Posa del liner a Bergamo in un anticella frigorifera – Alimentari Moretti Situazione finale Situazione iniziale

  42. Condizioni ambientali della lavorazione Gradiente termico: - 0° all’interno dell’anticella - Celle a temperatura controllata - a temperatura di lavorazione è stata sui 10 gradi circa, temperatura ottenuta tenendo la prta dell’anticella aperta durante la notte antecedente la posa. Pavimento sottostante: - Piastrelle di ceramica Superficie da coprire: 28 mq

  43. La posa e le fasi di incollaggio

  44. Nonostante le basse temperature di lavorazione, siamo riusciti con un soffione ad aria calda a diminuire l’umidità di risalita dal pavimento e aumentare la temperatura dell’ambiente, in modo che la colla potesse far tenuta. Le saldature sono state eseguite 24 h ore dopo la posa

  45. La lavorazione

  46. LA FRESATURA PRE-SALDATURA

  47. Lavoro terminato

  48. LA PULIZIA DEL LINER La pulizia del liner è molto semplice : basta lavarlo regolarmente con un lava-asciuga e un normale detergente per pavimenti. Si può lavare anche a getto d’acqua fredda con un idropulitrice. La cosa importante è non lavare a vapore o ad acqua calda, almeno che questa non sia superiore a 40. Nel caso in cui lo sporco fosse molto radicato all’interno del liner, si può effettuare la pulizia con una sabbiatrice IBIX9 H2O e bicarconato, senza alterare in alcun modo la natura del liner stesso.

  49. Applicazioni antiacido in impianti di pretrattamento pre-zincatura (vasche di acido cloridrico) L’acido cloridrico scioglie quasi tutti i metalli ed è anche la causa dell’indebolimento del calcestruzzo in quanto lo decalcifica rimuovendo gli ioni calcio dai silicati idrati che costituiscono i principali leganti del cemento. Nei metalli come l’acciaio invece l’azione di questi gas porta ad una corrosione senza sosta anche all’interno dell’anima metallica. Con il tempo sia il pavimento che le strutture metalliche portanti vanno incontro ad un lento seppur importante processo di assottigliamento.

  50. Soluzioneproposta La soluzione proposta è una protezione/rivestimento protettivo totalmente isolante e resistente agli acidi sia sul pavimento che nelle pareti interne dello stabilimento. Il rivestimento in PPA571 è consigliabile essere applicato a fiamma sui metalli e in forma di pannello (Liner) sul pavimento. Se per l’applicazione sul pavimento (sistema Liner PHC con incollaggio, previa pulizia del substrato).

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