1 / 6

LE REGIONI MONSONICHE

LE REGIONI MONSONICHE. DOVE?

Download Presentation

LE REGIONI MONSONICHE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. LE REGIONI MONSONICHE

  2. DOVE? • Le regioni monsoniche si trovano nella penisola indiana e indocinese. In quest’area si distinguono due stagioni: un’estate piovosa e un inverno asciutto. La stagione delle piogge tuttavia non è uniformemente ricca di precipitazioni perché dipendono dall’umidità atmosferica: se i venti soffiano dall’oceano ci sono precipitazioni intense, al contrario se provengono dall’interno, la stagione delle piogge è di breve durata e povera di esse. Le regioni investite da masse d’aria di origine marina si chiamano monsoniche e sono caratterizzate da una vegetazione rigogliosa, quella invece povera di piogge hanno una vegetazione più povera e sono dette regioni della savana.

  3. CHI? • Le regioni monsoniche sono tra le più fittamente popolate di quelle in cui la crescita demografica è più alta; infatti l’alternarsi delle due stagioni permette la produzione di grandi quantità di alimentari. • I popoli di queste regioni vivono principalmente: • nelle valli e nei delta dei maggiori fiumi; • nei fertili suoli vulcanici; • nell’area costiera-insulare. • Nelle aree monsoniche esistono ancora zone in cui il processo di concentrazione degli abitanti nelle città non è ancora massiccio, infatti in alcuni paesi dell’Asia monsonica c’è stato uno sviluppo industriale diverso da luogo a luogo: certi hanno attuato un accrescimento molto veloce, altri più lento. • Con la crescita delle attività industriali, si è rapidamente avviato un processo di urbanesimo che ha portato milioni di persone a trasferirsi nelle città, ubicate soprattutto nelle coste e lungo il corso dei maggiori fiumi navigabili. Oggi queste città sono molto simili alle metropoli europee. Una di esse è Bangkok, capitale della Thailandia dal 1792 che alla sua origine era un piccolo villaggio di pescatori.

  4. ABITAZIONI Le case dei villaggi poveri hanno il tetto a falde inclinate per scaricare l’acqua piovana dal suolo: sono fatte di legno, in particolare di bambù, mobile e resistente. Spesso le pareti sono mobili, costruite da stuoie di erbe vegetali intrecciate che possono essere spostate. In alcune zone forestali in India, in Indocina e Indonesia vi sono gruppi umani in cui i modi di vita sono rimasti immutati attraverso i tempi; infatti certi hanno continuato fino a nostri giorni a vivere di caccia e di raccolta; altri praticano l’agricoltura con la zappa, disboscando col fuoco e lavorando il terreno solo con essa.

  5. PROBLEMATICHE: LAVORO MINORILE • In molti paesi in via di sviluppo le condizioni di lavoro nelle fabbriche sono spaventose: i bambini vengono venduti dai genitori a imprenditori senza scrupoli che li utilizzano in stato di semischiavitù nelle fabbriche e nei laboratori artigianali e la paga dei bambini è in media inferiore del 30% di quella degli adulti. Il loro corpo esile e le mani piccole e agili permettono di aumentare la produttività nella lavorazione dei tappeti dove le dita sottili dei bambini sono particolarmente indicate per annodare i fili. • Le conseguenze del lavoro sulla salute sono gravi perché se esposti a prodotti chimici nocivi e costretti a lunghi orari di lavoro in posizioni forzate, questi bambini crescono più lentamente e spesso con danni fisici irreparabili. • Chi osa denunciare questa triste realtà, rischia di pagare con la vita il proprio coraggio: è stato questo il caso del dodicenne pachistano Iqbal Masih che, venduto all’età di quattro anni, era rimasto incatenato a un telaio per sei anni. Trovata la forza di ribellarsi, aveva promosso con l’aiuto del governo e dei sindacati, una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sugli orrori del lavoro minorile La mafia dei tappeti lo ha ucciso nel 1995; ma il sacrificio del ragazzo ha sollevato un’ondata di sdegno in molti paesi: ora le industrie, se vogliono vendere i loro prodotti, devono dimostrare che nelle loro fabbriche non lavorano bambini. Inoltre, nel 1999 è entrata in vigore una nuova convenzione internazionale, elaborata dall’O.M.T., che stabilisce l’età minima per entrare nel mondo del lavoro e proibisce qualunque sua forma rischiosa per i bambini.

  6. PROBLEMATICHE AMBIENTALINelle aree delle foreste tropicali monsoniche sono state create immense piantagioni di caffè, tè, cacao, cotone, arachidi e canna da zucchero che hanno modificato i ritmi di vita e gli equilibri ambientali delle intere regioni. La produzione è aumentata, ma i suoli sono stati impoveriti in modo spesso irreversibile, ai limiti della desertificazione. Si tratta infatti di suoli poveri nei quali lo strato fertile è poco profondo: privarli della vegetazione naturale (alberi ed erbe) significa esporli all’erosione delle violentissime piogge stagionali e al disseccamento provocato dal calore del sole.

More Related