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L’informazione utile

L’informazione utile. Percorsi della comunicazione interculturale in Italia Università degli Studi di Genova Facoltà di Scienze Politiche Tesi di Storia del Giornalismo – a.a. 2005/2006. Finalità della tesi:.

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Presentation Transcript


  1. L’informazione utile Percorsi della comunicazione interculturale in Italia Università degli Studi di Genova Facoltà di Scienze Politiche Tesi di Storia del Giornalismo – a.a. 2005/2006

  2. Finalità della tesi: • Sottolineare la scarsità di informazioni PER stranieri rispetto a quelle SUGLI stranieri • Censire canali e iniziative passate e presenti, mettendo in luce alcune di queste • Relazionare l’incremento di informazione per stranieri con l’evoluzione politica, economica e sociale del fenomeno-immigrazione • Denunciare gli ostacoli all’accesso degli stranieri alla professione giornalistica

  3. Metodo: • Fonti di partenza: studi Cnel (2003) e Cospe (2002) sui media interculturali • Ricerca di testate, saggi e altri documenti in biblioteche e librerie - Consultazione di libri, articoli e materiale web (e audiovisivo) specializzato • Interviste e questionari a esperti e protagonisti

  4. Annotazioni preliminari: • Informazione utile: quella che, oltre a essere grammaticalmente corretta, assolve a una funzione di pubblica utilità per un target specifico • Media multiculturali: combinano proprietà italiana, redazione “mista”, pubblico straniero • Comunicazione interculturale: trasmissione e diffusione di informazioni, nozioni e valori da un’emittente a un ricevente di differente origine etnica

  5. Gli stranieri regolari in Italia: • 140 mila nel 1970 • 2,9 milioni nel 2006 (5%), con 54 mila parti annui nella penisola e un saldo netto di 237 mila nuovi arrivati (Istat, 2006) • 3,7 milioni nel 2007 (6,2%), una cifra inferiore solo a Germania e Spagna. I più numerosi: rumeni, marocchini e albanesi (Caritas, 2007)

  6. Suddivisione delle testate: 5 scopi prevalenti: • Servizio pratico e immediato • Scambio tra culture • Condivisione di valori religiosi • Coinvolgimento politico-civile • Vendita del prodotto editoriale

  7. La comunicazione interculturale ieri e oggi:

  8. La stampa: • Primato per varietà e numero di iniziative • Basso tasso di natalità e mortalità • Diffusione in genere regionale o provinciale • Vivacità di associazioni religiose e culturali • Cadenza quindicinale o plurimestrale

  9. Gratuità di molte testate • Prevalenza di informazione di servizio, ma forte ascesa di “Stranieri in Italia” e di altri gruppi orientati al marketing • Consolidato filone di inserti e supplementi periodici su quotidiani locali

  10. La radio: • Il primo canale ad essere stato sfruttato • Abilità nel comunicare a un target specifico • Costi di produzione relativamente bassi • Equilibrio tra informazione culturale e musicale e di servizio; stabilità di quella “movimentista”

  11. La televisione: • Il mezzo meno usato, ieri come oggi • Difficoltà ad abbandonare ambizioni “generaliste” • Costi di produzione ancora troppo elevati • Informazione quasi solo di servizio; ascesa di quella “movimentista”

  12. Somiglianze di radio e tv: • Tasso medio-alto di natalità e mortalità • 50% delle iniziative in Toscana, Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna • 66% delle produzioni sono interne alle emittenti • 68% delle trasmissioni sono settimanali

  13. 80% di programmi in italiano, che solo nel 29% dei casi è però lingua esclusiva • 70% di iniziative non gode di finanziamenti pubblici • Il programma-tipo è “omnibus”, dura un’ora circa e va in onda su emittenti locali

  14. Internet: • Il filone più recente • Racchiude periodici, newsletters, siti e portali, ma anche radio e tv online • Pregi: accessibilità, interattività, bassi costi di produzione, reattività ai cambi sociali • Difetti: “immenso oceano” senza mappatura adeguata offline • Culla dell’informazione per il mercato e “movimentista”; scarse quella religiosa e culturale

  15. Protagonisti di internet: I – siti di piccole associazioni culturali in cerca di maggiore notorietà II – portali per l’immigrazione, monotematici e onnicomprensivi III – sottogeneri più specializzati come newsletters e radio online IV - blog

  16. Caratteristiche della web-comunicazione: • Origini centro-settentrionali, ma nodi principali a Milano e Roma • Target mediamente istruito, benestante e integrato • Partecipazione attiva dei migranti come collaboratori e membri di reti e associazioni

  17. Alcune iniziative al microscopio

  18. “L’Emigrato”ovvero “dall’emigrazione all’immigrazione” • Piacentino, nasce come bollettino per gli emigrati italiani nelle Americhe (1903) • Assume l’attuale nome e orientamento nel 1994 • Esce ogni mese e mantiene gli storici legami con i missionari scalabriniani • Vuole “informare, formare, proporre, provocare, leggere al positivo l’esperienza migratoria di ieri e di oggi”

  19. Alla Biblioteca Berio: • “Africa News and Nouvelles” • “Al Maghrebiya” • “Bota Shqiptare” • “Cina in Italia” • “El Carrete” • “Expreso Latino” • “Ukrainska Gazeta” • “Zhonghua Shibao”

  20. Inserti e supplementi di quotidiani locali: • “Città Meticcia” (Ravenna) • “Gazzetta Mondo” (Bari) • “Incroci” (Vicenza) • “Koinè” (Piacenza) • “Mondinsieme” (Reggio Emilia) • “Ponte di Mezzo” (Parma)

  21. “Metropoli”: • Nasce nel gennaio 2006, abbinato ogni domenica a “Repubblica” • Ambisce a essere “il giornale dell’Italia multietnica” e a favorire l’adesione culturale e politica dei “nuovi cittadini” alle idee del quotidiano madre • E’ il primo e unico foglio per migranti a diffusione nazionale

  22. Premio “Mostafà Souhir”: • Ideato da “Cospe”, “Controradio” e Comune di Firenze, riconosce annualmente dal 2004 le migliori iniziative interculturali • Si rivolge a rotazione a radio, stampa e tv • Si compone di un premio alla carriera, una somma in denaro e una menzione speciale per giovani collaboratori di origine straniera

  23. “El Noticiero”: • Esordisce nel 2002 su “Telegenova”; dal 2006 è ospite di “Telecittà” • Punto di riferimento della comunità dei latinos a Genova e dintorni • Realizzato in spagnolo da giovani collaboratori ispanofoni semi-volontari • Coniuga news e approfondimenti in 15 minuti settimanali • Vincitore del premio “Souhir” nel 2006 come miglior format televisivo

  24. Le trasmissioni Rai: • due radiofoniche - “Permesso di Soggiorno” e “Brasil” • due televisive - “Un Mondo a Colori” e “Tg3 Shukran” • Basso profitto politico ed economico dei programmi interculturali pubblici • Segnali di cambiamento: “Rai Educational” e “Rai Med”

  25. “Stranieri in Italia”: • Nasce nel 2000 con un sito contenente le novità legislative italiane sull’immigrazione • Nel 2001 edita il suo primo periodico per stranieri • Nel 2005 inaugura un notiziario radio e un format tv settimanali • Oggi è l’azienda leader nella comunicazione per migranti, grazie all’appoggio del colosso delle rimesse “Western Union”

  26. Network efficiente di collaboratori sparsi in tutta Italia Informazione ampia e completa per “nuovi cittadini” Primo vero impulso su larga scala alla etno-comunicazione Monopolio della comunicazione per migranti Sacrificio della libertà di stampa in favore del business Virtù e difetti di “Stranieri in Italia”:

  27. Altre realtà emergenti: • “Agenzia Migra”: nasce nel 2003 per cambiare “l’immagine dell’immigrato nei media, nella società civile, nel mondo del lavoro”; utilizza giovani collaboratori stranieri, in prevalenza donne • “Asterisco Radio”: sorta come rubrica settimanale, nel 2004 vince il premio “Souhir”; dal 2005 è web-radio autonoma trasmessa in più lingue

  28. Esperienze emblematiche: • “Il Passaporto”: edito da “L’Espresso”, è durato l’intero 2005 e ha aperto la strada a “Metropoli”; è il primo ampio tentativo di web-informazione “movimentista” • “Ethnoland News”: nata nel 1999 come “utility company”, è un portale da 200mila contatti al giorno e una rivista bimestrale da 30mila copie; attiva su più fronti come alternativa a “Stranieri in Italia”

  29. Conclusioni(?): • L’informazione per stranieri in Italia è in forte espansione, soprattutto sui versanti “movimentista” e su quello orientato al business • Mancano però garanzie giuridiche ed economiche ai redattori stranieri e alle testate interculturali, il che incide sulla quantità e qualità delle stesse

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