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VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE: QUALI INDICATORI INFERMIERISTICI USARE?

AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA s.c. Nefrologia dialisi e trapianto. VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE: QUALI INDICATORI INFERMIERISTICI USARE?. CPS ROSARIA VERDACCHI CPS SERENELLA CARDINALI.

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VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE: QUALI INDICATORI INFERMIERISTICI USARE?

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Presentation Transcript


  1. AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA s.c. Nefrologia dialisi e trapianto VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE: QUALI INDICATORI INFERMIERISTICI USARE? CPS ROSARIA VERDACCHI CPS SERENELLA CARDINALI

  2. Sempre più l’infermiere deve partecipare alla progettazione e alla realizzazione di modalità assistenziali che siano in grado di rinnovarsi, di superare le eventuali disfunzioni, di valorizzare le competenze e le professionalità garantendo risposte adeguate e in linea con le più recenti innovazioni, ai bisogni che il cittadino presenta. Tutto questo rientra nel progetto dei Sistemi di Qualità.

  3. La Qualità è …… “l’insieme delle caratteristiche di un’entità che ne determinano la capacità di soddisfare esigenze esplicite ed implicite” (ISO 8402 - ISO 9000:2000) La QUALITÀ DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA è “l’insieme delle caratteristiche che conferiscono alla prestazione infermieristica la capacità di soddisfare in modo appropriato il bisogno di assistenza infermieristica, nei limiti concessi dalla competenza professionale dell’infermiere, dalle tecnologie e dalle risorse disponibili” (Malinverno, 2005)

  4. La Qualità è ……

  5. Per garantire ……. • la sostenibilità del Sistema Sanitario • il livello delle prestazioni infermieristiche • il diritto del cittadino • la valorizzazione della propria professionalità • l’autonomia e responsabilità ….. è necessario valutare

  6. Per valutare ………… è necessario misurare

  7. Chi misura …….. solo il professionista che misura e confronta i risultati della propria pratica con quelli attesi è in grado di riscontrare eventuali differenze identificandone le cause e ponendo la misura di miglioramento

  8. Come valutare …….. • La valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica (VQAI) si sviluppa attraverso tre fasi distinte: la progettazione la verifica il cambiamento

  9. Come valutare …….. 1. descrivere l’attività infermieristica come dovrebbe essere a livello ottimale (efficacy) 2. descrivere l’attività infermieristica così come viene svolta nella realtà (effectiveness) 3. misurare l’attività infermieristica con l’ausilio di norme e criteri che sono espressione di una qualità concettuale dell’attività infermieristica

  10. Come valutare …….. 4. individuare le criticità e i punti di debolezza 5. stabilire un piano di azioni correttive per gli elementi che non corrispondono alle norme o ai criteri per raggiungere un miglioramento della qualità delle prestazioni

  11. Cosa valutare …… la qualificazione dell’attività prescelta nel suo contesto La prima domanda da porsi é: cosa vogliamo misurare? Scelta e delimitazione del problema/i prioritario • Alto rischio per l’utente • Frequenza elevata • Costi elevati • Relazione evidente tra fattori di rischio • Misurabilità e fattibilità • Specificità, ambito non ampio • Motivante sul gruppo • Problema generatore di altri problemi...

  12. Qualificazione dell’attività nel suo contesto Come procedere …… Scelta dell’obiettivo della misurazione DEFINIZIONE Quali fenomeni sono in grado di definire la buona qualità dell’attività che ho posto sotto osservazione OBIETTIVI Organizzativi, Clinici e Professionali (Medici, Infermieristici, tecnici ecc..) Misura del Criterio: Confronto tra standard e comportamento in atto CRITERI Comportamenti organizzativi con cui mi confronto INDICATORI Processo, Performance e Risultato STANDARDOrganizzativi e Professionali

  13. Il Criterio è ...... “la variabile che permette di giudicare la qualità di una prestazione o di un trattamento”Rappresenta quelle caratteristiche osservabili di un fenomeno/evento, riferite alla struttura, al processo o all’esito, ritenute importanti per poter procedere ad un giudizio di qualità

  14. L’ Indicatore è …… lo strumento utilizzato per misurare l’oggetto dell’osservazione: caratteristiche qualitative (paragonabili) o quantitative (misurabili). Gli indicatori sono variabili ad alto contenuto informativo, che consentono una valutazione sintetica di fenomeni complessi e forniscono gli elementi necessari ad orientare le decisioni”. F. Focarile 2003 14

  15. Gli Indicatori sono…..(Avedis Donabedian, 1980: The Definition of Quality and Approaches to Its Assessment) Di Struttura: personale, logistica,apparecchiature Di Processo: cosa faccio per ottenere ciò che mi sono proposto Di Esito: quali risultati abbiamo raggiunto in termini organizzativi e in termini di qualità delle cure

  16. Gli Standard sono ..... Prescrittivi: dettati da leggi e regolamenti(norme, leggi, regolamenti, protocolli etc.) Ideali: confronto con linee guida (best practices, OMS, EBM….) Storici: se non ho di meglio… prendo il mio comportamento storico e mi confronto con esso! COMPORTAMENTI CON CUI CONFRONTO IL LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO DEL CRITERIO

  17. Per iniziare …… Il gruppo di lavoro ha delineato le caratteristiche e i bisogni assistenziali peculiari del paziente nefropatico in tutto il suo iter diagnostico-terapeutico

  18. bisogni assistenziali Paziente in pre-dialisi: trattamento conservativo

  19. bisogni assistenziali Paziente in trattamento sostitutivo Emodialisi Dialisi peritoneale Trapianto renale

  20. Ci siamo chiesti: chi è il paziente nefropatico? Persona con comorbilità: complessità della risposta assistenziale Persona con rischio di disagio psichico correlato alla cronicità della malattia Persona che presenta disturbi somatici: astenia, dolori muscolari, anoressia, prurito, difficoltà alla deambulazione, sete… Persona che deve subire forti cambiamenti nello stile di vita e alimentare

  21. Ci siamo chiesti: chi è il paziente nefropatico? Persona che accede ripetutamente ai servizi sanitari Persona che deve subire modificazioni dell’ immagine di sé Persona la cui aderenza al piano diagnostico terapeutico può garantire una buona qualità di vita

  22. Counsiling per accettazione modificazione dell’immagine di se (cvc, fav, catetere peritoneale) Mantenimento patrimonio venoso Aderenza farmacologica e alimentare del pz in trattamento conservativo Presenza in tutte le cartelle cliniche del peso corporeo e altezza del pz Indicatore di processo: tempo dedicato al pz per il colloquio e modalità d’informazione Indicatore di esito: n di pz in terapia ev trattati per flebiti/tot dei pz in terapia ev Indicatore di processo: distribuzione di brochure informative Indicatore di processo: n di cartelle in cui è riportato peso corporeo e altezza /tot cartelle esaminate OBIETTIVI INDICATORI INDICATORI

  23. Raccolta delle urie per tutto il periodo di degenza Adeguata educazione del pz all’assunzione di liquidi e cibi ricchi di acqua Prevenzione delle cadute dei pz irc con l’applicazione di protocolli assistenziali Indicatore di esito: n di pz continenti che raccolgono correttamente le urie /tot dei pz ricoverati Indicatore di esito: n di pz in trattamento dialitico che superi il 4% del peso corporeo/n tot di pz in trattamento dialitico Indicatore di esito: n di pz caduti in dialisi / n tot pz dializzati OBIETTIVI OBIETTIVI INDICATORI

  24. OBIETTIVI INDICATORI Corretto utilizzo dell’accesso vascolare (FAV) durante il trattamento dialitico Corretta compilazione della scheda di dialisi Somministrazione della dose dialitica prescritta Indicatore di esito: n di ematomi della FAV /tot pz con FAV Indicatore di processo: schede correttamente compilate/ tot di schede esaminate Indicatore di esito: n di dialisi con raggiungimento dose dialitica prescritta/ tot n. di dialisi

  25. Conclusioni Questi non sono indicatori assoluti, ma sono un esempio di come li abbiamo pensati nella nostra pratica assistenziale Principio di approccio alla VQAI C’è ancora molto da lavorare …….

  26. “…non è bene mantenersi attaccato alle proprie opinioni Pensa invece di non sapere ancora abbastanza, che ci sono altre soluzioni e chiediti come devi fare per proseguire……” Edwards Deming

  27. Grazie per l’attenzione • Un ringraziamento per la collaborazione: • al Dott. Giuseppe Quintaliani, cps Michele Volpi e • cps Maurizio Lavore.

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