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IL MOBBING

IL MOBBING. Definizione. Dall’inglese ‘ to mob’, ‘attaccare’, ‘accerchiare’

bobby
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Presentation Transcript


  1. IL MOBBING

  2. Definizione Dall’inglese ‘ to mob’, ‘attaccare’, ‘accerchiare’ Termine coniato per indicare un meccanismo di difesa collettivo che si attua nel mondo animale e mediante il quale un branco mantiene la sua omogeneità espellendo “il non simile” attraverso comportamenti di isolamento e lesivi.

  3. Definizione Persecuzione psicologica: - Individuale o collettivo - “Orizzontale”, tra pari - “Verticale”, da capo a subordinato o, addirittura, da subordinato a capo

  4. Definizione “un comportamento ripetuto, immotivato, rivolto contro undipendente o un gruppo di dipendenti, tale da creare un rischio per la sicurezzae la salute”, intesa sia in senso fisico che mentale.

  5. Tipi di mobbing Due tipi di mobbing: • Mobbing emozionale Tra singole persone, tra capo e collaboratore (bossing - mobbing verticale), ed anche tra colleghi (mobbingorizzontale) • Mobbing strategico Attuato intenzionalmente dall’impresa

  6. Tipi di mobbing MOBBING STRATEGICO Disegno di esclusione di un lavoratore da parte della stessa azienda e/o del management aziendale, ridimensionamento delle attività di un determinato lavoratore o suo allontanamento dal lavoro. MOBBING EMOZIONALE, O RELAZIONALE Alterazione delle relazioni interpersonali (esaltazione ed esasperazione dei comuni sentimenti di ciascun individuo di rivalità, gelosia, antipatia, diffidenza, paura, ecc.) sia di tipo gerarchico che tra colleghi. MOBBING SENZA INTENZIONALITÀ DICHIARATA Non precisa volontà strategicaesercitata da parte di un pari grado per eliminare eventuali ostacoli alle proprie ambizioni carrieristiche, o da parte di un superiore, al fine di tutelare la propria posizione gerarchica, giudicata in pericolo.

  7. Il Bersaglio - lavoratori con elevato coinvolgimento nell’attività svolta, o con capacità innovative e creative; - soggetti con ridotte capacità lavorative o portatori di handicap collocati obbligatoriamente nel posto di lavoro; - "diversi" (provenienza geografica, religione, abitudini di vita, preferenze sessuali). - lavoratori rimasti estranei a pratiche illecite di colleghi

  8. Il Bersaglio Entità della "soglia individuale di resistenza alla violenza psicologica" capace di indurre una condizione di mobbing: (intensità della violenza) - (tempo di esposizione) - (tratti della personalità)

  9. Il Bossing Intenzione del diretto superiore (mobber)mirata ad estromettere il soggetto dalprocesso lavorativo. L’obiettivo è quello di isolare la persona che si ritiene rappresenti un pericoloo una minaccia, bloccargli la carriera, togliergli potere. Il conflitto iniziale può nascere anche da banali divergenze di opinione, dagelosie o rivalse, da differenze di razza, religione o cultura. La competenza sociale e le caratteristiche di personalità delmobber e della vittima giocano un ruolo importante. I colleghi (glispettatori) in genere prendono le distanze nel timore di comprometterei loro rapporti col capo .

  10. Il mobbing orizzontale - Le difficoltà del mercato del lavoro - L’alto tasso di disoccupazione - Gli esiti lavorativi incerti dei contratti atipici - La mancanza di trasparenza nellosviluppo di carriera …favoriscono una forte competizione in grado di attivarealti livelli di aggressività e destrutturare i rapporti interpersonali.

  11. Il mobbing strategico Pressionipsicologiche esercitate strategicamentedalle imprese (prevalentemente private),per promuovere l’allontanamento dalmondo del lavoro di soggetti diversamentescomodi: - Soggettiappartenenti a gestioni precedentio assegnati a reparti da dimettereo anche di soggetti dariqualificare professionalmente. - Dipendenti divenuti troppo costosi(seniores) o che non corrispondonopiù alle attese dell’organizzazione(lunghe assenze per congedi parentali, malattie serie, portatori dihandicap, ecc.).

  12. Principali azioni mobbizzanti • Attacchi alla possibilità di comunicare - limitazione della possibilità di esprimersi; - rifiuto del contatto con gesti o sguardi scostanti; - critiche continue al suo lavoro e alla sua vita privata; • Attacchi alle relazioni sociali - costanteisolamento; - il soggetto non esiste(non lo si invita né glisi fa compagnia in tutte le occasioni sociali come andare al bar, a mensa,ecc.); - trasferimento in ambienti lontani da quelli dei colleghi; • Attacchi all’immagine sociale - si parla alle spalle della vittima; - la si ridicolizza; - la si costringe a lavori umilianti; • Attacchi alla qualità delle condizioni e delle mansioni lavorative - affidati compiti lavorativi al di sotto o al di sopra della sua preparazione per indurlo in errore; - affidati compiti senza senso e sganciati dal ciclo produttivo; - trasferimento da un posto all’altro, da una mansioneall’altra, senza motivo.

  13. Le conseguenze psicologiche Sindrome da stress, facilmente assimilabile al “disturbo post traumatico da stress” Interessa l’intero organismo, con sintomi psichici e psicosomatici: Disagio profondo, ansia, depressione, disistima, panico, paura di “affrontare” la giornata, vuoti di memoria, vertigini, perdita di identità, pensieri autolesionistici e/o suicidi, irritabilità, insonnia improvvisa, incubi, cefalea, dermatosi, perdita capelli, gastriti, ulcera, impotenza sessuale, tachicardia etc…

  14. Organi ed apparati coinvolti • Cervello: ansia, attacchi di panico, depressione, emicrania, vertigine;perdita di memoria, difficoltà di concentrazione; insonnia. • Pelle: disturbi cutanei, dermatosi, psoriasi. • Apparato respiratorio: problemi di respirazione, mancanza di fiato,senso di oppressione. • Collo-spalle: cefalea muscolo-tensiva, cervicale, mal di schiena. • Cuore: tachicardia, palpitazioni, infarto del miocardio. • Apparato muscolo-scheletrico: contratture, algie diffuse, posture scorrette. • Apparato digerente: problemi gastrici, bruciori di stomaco, ulcera. Incerti casi, bulimia. • Occhi: annebbiamento temporaneo della vista. • Sistema immunitario: calo delle difese dell'organismo, maggiorevulnerabilità alle malattie. • Arti: tremore, sudorazione, senso di debolezza alle gambe, dolorimuscolari.

  15. Le conseguenze sociali La persistenza dei disturbi psicofisici porta ad assenze dal lavoro sempre più prolungate, con "sindrome da rientro al lavoro" sempre più accentuata, fino alle dimissioni o al licenziamento. Laperdita dell’autostima e del ruolo sociale comporta insicurezza, difficoltà relazionali e, per le fasce d’età più avanzate, l’impossibilità di nuovi inserimenti lavorativi. Il soggetto porta all’interno dell’ambito familiare il proprio stato di grave disagio, e non sono rari i casi di separazioni e divorzi, disturbi nello sviluppo psicofisico dei figli e disturbi nelle relazioni sociali

  16. Le conseguenze economiche Lunghi periodi di malattia e in continui interventi del servizio del personale, con costi esorbitanti per le aziende, per il soggetto e per la collettività in termini di produttività e investimenti nella formazione, perdita di professionalità e deterioramento della qualità della vita, costi sociali.

  17. Alcuni dati In Italia la prevalenza del fenomeno tra i lavoratori è del 4.2%, ossia di circa 800.000-1.000.000 persone coinvolte (anno 1996-97).

  18. Diagnosi L’analisi delle situazioni lavorative di mobbing e delle malattie mobbing-correlate è particolarmente critica : • la fonte d’informazione è rappresentata, quasi esclusivamente dalla raccolta anamnestica diretta; • la possibilità di verifica è scarsa, in quanto la collaborazione dell’ambiente di lavoro è carente.

  19. Come procedere Quando in un’azienda si manifestano fenomeni di mobbing, è fondamentale riconoscere che il fenomeno rappresenta il sintomo di una manifestazione di conflitto fra individui all’interno di un’organizzazione. Prima di procedere alla diagnosi medica ed all’eventuale terapia del “mobizzato” o dei “mobizzanti” è necessario occuparsi della salute dell’azienda e delle sue dinamiche organizzative.

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