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Esigenze Nutrizionali del Cavallo

Esigenze Nutrizionali del Cavallo. Dr.ssa Mariarosaria Manfredonia. Esigenze Nutrizionali del Cavallo. Nutrire adeguatamente il cavallo significa saper adeguare gli alimenti ai diversi fabbisogni senza causare problemi metabolici e digestivi.

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Esigenze Nutrizionali del Cavallo

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Presentation Transcript


  1. Esigenze Nutrizionali del Cavallo Dr.ssa Mariarosaria Manfredonia

  2. Esigenze Nutrizionali del Cavallo Nutrire adeguatamente il cavallo significa saper adeguare gli alimenti ai diversi fabbisogni senza causare problemi metabolici e digestivi. E’ indispensabile, perciò, conoscere le funzioni del canale alimentare, ma soprattutto le particolarità digestive del cavallo.

  3. Particolarità Digestive

  4. Particolarità Digestive • I denti Il cavallo è caratterizzato dall’avere dei denti ipsodonti: ogni dente, cioè, cresce di circa 3 - 4 mm all'anno. Quando dente superiore e dente inferiore si incontrano, formano le cosiddette punte, dirette verso la gengiva, per l’arcata superiore, e verso la lingua, per l’arcata inferiore. Se non c’è un allineamento perfetto tra i denti superiori e quelli inferiori, alcuni denti potrebbero presentare delle zone non usurate che cresceranno continuamente (in tre anni un dente potrebbe formare punte di 9 - 10 mm).

  5. Particolarità Digestive • Lo stomaco. E’ molto piccolo: ha una capacità di 8 – 15 litri. Una grossa quantità di cibo, quindi, una volta raggiunto lo stomaco, tende a lasciarlo in tempi brevi e quindi a passare mal digerito all’intestino tenue.

  6. Particolarità Digestive • Il muscolo sfintere del cardia Questo potente dispositivo di chiusura è lo sbocco ad angolo acuto dell’esofago nello stomaco che rende impossibile al cavallo, se non in qualche caso molto raro, il rigurgito del contenuto gastrico e di gas proveniente da quest’organo; in caso di distensione acuta del viscere, può andare addirittura incontro alla sua rottura.

  7. Particolarità Digestive In contrasto con uno stomaco straordinariamente piccolo, anche in rapporto alle dimensioni medie dell’animale, il cavallo possiede un intestino molto voluminoso che occupa la maggior parte della cavità addominale.

  8. Particolarità Digestive Per le dimensioni considerevoli, il colon ascendente del cavallo è anche detto grosso colon. L’intestino tenue è lungo circa 27 metri nelle sue 3 porzioni; in particolare, il duodeno è lungo circa un metro, il digiuno 25 metri e l’ileo circa 70 cm. L’ampiezza del lume in condizioni fisiologiche ha il diametro di 5-7 cm. Come per i ruminanti i prestomaci, così nel cavallo cieco e colon ascendente rappresentano le grandi camere di fermentazione, indispensabili per la digestione della cellulosa. La notevole lunghezza e il complesso sistema di ripiegamento del tratto intestinale si oppongono ad un passaggio troppo rapido degli alimenti: se da una parte il transito lento favorisce una digestione più accurata, dall’altra aumenta i rischi di intasamento con conseguente ristagno e fermentazione del materiale presente.

  9. Particolarità Digestive

  10. Management Alimentare • Un buon programma alimentare presuppone la conoscenza dei fabbisogni nutrizionali e la conoscenza della fisiologia digestiva del cavallo; si deve avere chiara la funzione delle singole sostanze nutritive necessarie all’animale, gli alimenti in cui sono presenti e in che percentuale, in modo da fornirne la giusta quantità. • Il fabbisogno metabolico basale si calcola sulla percentuale del peso corporeo, dalla quale è possibile ricavare la quantità di alimento necessaria. • Per le sue caratteristiche anatomo-fisiologiche, il cavallo dovrebbe mangiare molto poco ma spesso. • La distribuzione della razione è di importanza fondamentale per rendere ottimale il protocollo alimentare.

  11. Management Alimentare Il cavallo ingerisce circa 2 Kg di fieno ogni 100Kg di peso corporeo. Generalmente si considera, per un soggetto adulto che non sia in allenamento, circa il 2% del peso corporeo di Sostanza Secca, percentuale che sale al 2,5% se si tratta di una fattrice in allattamento (o nell’ultimo trimestre di gravidanza), di un puledro in accrescimento o di uno stallone in riproduzione. La razione giornaliera dovrebbe quindi essere suddivisa in più pasti: bisogna prevedere di somministrare foraggio e concentrato almeno 3 volte nell'arco della giornata. Un cavallo, mediamente, impiega 40 minuti per ingerire 1 kg di foraggio e circa 10 minuti per 1 kg di concentrato.

  12. Management Alimentare Quanto deve bere un cavallo? Dai 15 ai 20 litri di acqua al giorno, ad una temperatura preferibilmente di 20°C. Il cavallo, a differenza del cane e del gatto, suda ed attraverso il sudore perde acqua ed elettroliti. E’ più corretto che il cavallo possa gestire da solo il suo abbeveraggio, magari attraverso l’uso di abbeveratoi automatici (sia nei box che nei paddock) controllandone sempre l’efficienza.

  13. Sostanze Nutritive Fibra Presente nei foraggi (erba e fieno) che contengono carboidrati strutturali (cellulosa) e nei concentrati ricchi in fibra ad alta digeribilità. E’ la base dell’alimentazione per il cavallo (18% di fibra grezza è il contenuto minimo di una dieta). Ruolo della Fibra: Prolungamento della masticazione (foraggi lunghi) con i seguenti vantaggi: • Tranquillizzazione psicologica • Stimolazione della secrezione salivare • Regolazione riflessa della motilità gastro-intestinale Azione di ingombro (frazione indigeribile) per il mantenimento del transito intestinale assicurando la prevenzione di: • Stasi • Dismicrobismi e autointossicazioni  diarree, coliche, laminiti, miositi Apporto energetico (frazione fermentescibile) per la produzione di acidi grassi, più economico ma con un rendimento metabolico e digestivo minore delle fonti amilacee.

  14. Sostanze Nutritive Proteine Sono contenute principalmente in foraggi e semi di leguminose, in farine animali e di estrazione. Il valore biologico di una proteina dipende dalla sua composizione in amminoacidi essenziali ed esprime il suo ‘rendimento’ (rapporto percentuale fra l’azoto trattenuto dall’organismo animale e l’azoto effettivamente assorbito). Un pascolo di media qualità contiene una percentuale di PG del 7-8%. L'aumento del fabbisogno proteico non è proporzionale all'aumento della necessità di energia; spesso si riscontra un eccesso proteico nell'alimentazione di cavalli sottoposti a lavoro intenso. La quantità di proteine consigliata è al massimo del 10%, in funzione dell’ingestione e dell'età del cavallo (un soggetto giovane ancora in accrescimento ha bisogno di una quantità di proteine maggiore rispetto a un adulto sottoposto a lavoro costante).

  15. Sostanze Nutritive Glucidi e lipidi Hanno funzione principalmente energetica, in quanto forniscono pronta energia per tutti i processi vitali, e sono contenuti in foraggi di graminacee, semi di cereali, grassi animali e vegetali, farine di estrazione. I lipidi hanno una grande importanza nelle strutture cellulari ed esplicano una notevole funzione energetica; il loro apporto, infatti, ha un rendimento alto più del doppio di quello dato dai glucidi. I cavalli che assumono abitualmente grassi con l'alimentazione (una percentuale del 5-7% proveniente da cereali) presentano una maggiore predisposizione a mobilizzare il grasso corporeo e una minore tendenza ad accumulare acido lattico durante il lavoro. Il grasso è una buona fonte di importanti elementi nutritivi liposolubili come acidi grassi essenziali e vitamine liposolubili (soprattutto vitamina E).

  16. Esigenze Nutrizionali La fattrice ed il neonato Fattrice. Fino al 7° mese di gestazione, la “domanda nutrizionale” del feto è insignificante, avendo un peso che è il 20% del peso che avrà alla nascita e che rappresenta il 2% di quello della fattrice. Negli ultimi 3 mesi di gravidanza, invece, il feto consuma 77g, 7,5g, 4g al giorno di proteine, calcio e di fosforo, rispettivamente, in più. E’ da questo momento (a partire dall’8° mese di gestazione) che l’alimentazione della fattrice deve essere modificata. Una fattrice di 450 kg, produce mediamente 13,5 litri di latte al giorno (2-3% del suo peso corporeo) nei primi 3 mesi di lattazione, che coincidono con la media di ingestione di un puledro di circa 45 kg che è di 12-13 litri al giorno, a partire dal terzo, quinto giorno (25-30% del suo peso corporeo).

  17. Esigenze Nutrizionali Neonato Il passaggio da un’alimentazione placentare ad una enterale si traduce in una differenziazione e crescita anatomica dell’apparato gastro-intestinale e, perciò, dello sviluppo delle secrezioni gastriche e pancreatiche e dei meccanismi funzionali e degli “adattamenti” delle capacità di assorbimento e di protezione delle muscose dello stesso. La parte secretiva dell’apparato gastroenterico e delle ghiandole accessorie, provvederà alla saliva, acidi gastrici, enzimi proteolitici e glicolitici, nonché alla bile. La parte protettiva, la mucosa, dell’apparato gastroenterico, provvederà alle funzioni protettive e di assorbimento dei maggiori nutrienti. Nelle prime settimane di vita, il giovane puledro ottiene tutti i suoi nutrienti dal latte materno. Per soddisfare i suoi bisogni energetici, il neonato può arrivare a poppare anche ogni 10 minuti circa 80 ml di latte a pasto, per un totale di 450 ml di latte per ora nella prima settimana di vita. La frequenza diminuisce dopo il primo mese di vita, stabilizzandosi ad un pasto all’ora a 24 settimane. Una normale ingestione di latte da parte di un puledro sano da una fattrice altrettanto sana, fornisce un apporto di circa 200 kcal/kg/die.

  18. Esigenze Nutrizionali Il colostro E’ il primo latte secreto dalla fattrice e rappresenta, per il tipo di placentazione della cavalla, l’unica forma di trasferimento di anticorpi al puledro. Lo sviluppo della mammella nella fattrice aumenta nelle ultime due settimane di gestazione, durante le quali avvengono importanti modificazioni fisico/strutturali della ghiandola mammaria che non sintetizza nessuna immunoglobulina, ad eccezione delle IgA. Perciò, sotto influenza ormonale, vengono aggregate le IgG dal sangue nelle ultime due o tre settimane di gravidanza. Nelle multipare la quantità di colostro prodotto è di 300ml/h per un totale di circa 5 litri (con un intervallo di 3,2–7,0 litri). Il colostro con alti livelli di immunoglobuline è sostituito dal latte a 24 ore dal parto ed è prodotto una sola volta. La concentrazione media di IgG nel colostro scende da 70g/l (30–120 g/l) al momento del parto, a 5g/l dopo 24 ore, mentre l’assorbimento massimo si verifica a 4–8 ore dal parto. In seguito, la modificazione strutturale dell’epitelio intestinale (specializzazione degli enterociti che non assorbono più le IgG), unita al declino delle IgG nel colostro, rendono impossibile il trasferimento dell’immunità passiva al neonato.

  19. Esigenze Nutrizionali COMPOSIZIONE DEL LATTE MATERNO NEI DIVERSI PERIODI Il latte di cavalla è estremamente digeribile, contiene in media il 30% di proteine (principalmente caseina), il 17% di grassi (trigliceridi) ed il 54% di carboidrati (lattosio).

  20. Esigenze nutrizionali FABBISOGNO DEL PULEDRO Un puledro sano, allattato dalla madre, dovrebbe incrementare il suo peso di 1–2 kg al giorno, consumando circa 5–7 litri di latte nei primi due giorni post–partum, (10–15% del suo peso corporeo), che diventano 12–15 litri (500ml/h) a partire dal terzo, quinto giorno post-partum (25% del peso corporeo). Durante il primo mese di vita, il piccolo intestino cresce in lunghezza ed ampiezza e, a questo stadio, è la lattasi l’enzima predominante delle disaccaridasi.

  21. Esigenze Nutrizionali Svezzamento All’età di 3 mesi, il fabbisogno proteico ed energetico del puledro cambia e viene garantito dal latte materno soltanto al 50%. L’alimentazione del puledro va integrata con il sistema, che in inglese si chiama sinteticamente creepfeed e che indica un concentrato da somministrare in speciali mangiatoie riservate ai puledri o in zone inaccessibili alle fattrici per stimolare la crescita e lo sviluppo dell’apparato digerente, in modo da rendere meno traumatico lo svezzamento. Generalmente, il puledro non ha bisogno del creepfeed fino ad 8 settimane prima dello svezzamento. I principi su cui si basa l’uso di un creepfeed consistono nel: • compensare il latte materno; • compensare le eventuali carenze del pascolo; • adattare l’intestino del puledro ai concentrati.

  22. Esigenze Nutrizionali Un esempio di creepfeed di buona qualità Il creepfeed fornisce un valido aiuto al processo di svezzamento, portando il puledro a mangiare in modo separato dalla madre e a non averne più bisogno. Il creepfeed consumato sarà intorno ai 500–750g per kg di peso vivo, perciò la razione somministrata allo svezzamento dovrebbe essere di 1–1,5 kg.

  23. Conclusioni Da questo momento in poi, il futuro del giovane puledro dipenderà dal suo management e dalla categoria professionale cui apparterrà. E’ fondamentale perché si perpetui il benessere del cavallo, è riprodurre quanto più possibile lo stile di vita selvatico, rispettando i suoi ritmi, la sua fisiologia digestiva ed il suo equilibrio.

  24. Grazie per l’attenzione

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