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Ipertestualità

Ipertestualità. CONCETTI DI BASE E TERMINOLOGIA SPECIFICA Ipertesto Definizione Origini Retorica Caratteristiche Multimedialità Ipermedialità La città come metafora. Comunicazione Multimediale 01/03/2006. Ipertesto.

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Ipertestualità

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  1. Ipertestualità • CONCETTI DI BASE E TERMINOLOGIA SPECIFICA • Ipertesto • Definizione • Origini • Retorica • Caratteristiche • Multimedialità • Ipermedialità • La città come metafora Comunicazione Multimediale 01/03/2006

  2. Ipertesto Un testo non lineare, cioè non strutturato secondo il consueto schema della successione di pagine numerate o di schede ordinate, ma secondo il modello della rete. Comunicazione Multimediale 01/03/2006 Ogni unità di testo, viene detta nodo, mentre i collegamenti associativi partono da frammenti evidenziati (testuali o grafici) detti bottoni e tramite un legame (link) puntano ad un altro nodo.

  3. Ipertesto Un ipertesto è una rete formata da nodi tra loro collegati da links. Il modello più naturale e immediato di un ipertesto è un grafo orientato. Comunicazione Multimediale 01/03/2006 Un nodo è un oggetto che contiene un frammento unitario di informazione; tale frammento può essere un testo molto lungo, un breve testo esplicativo, un'immagine, un filmato, un commento parlato ecc... Un link è un collegamento tra due nodi stabilito dall'autore dell'ipertesto; tale collegamento può connettere due nodi completi o due frammenti di nodi scelti liberamente sulla base di un preciso significato, ad esempio una zona di una illustrazione con un testo.

  4. Ipertesto LE ORIGINI L’americano Vannevar Bush, all’inizio degli anni 30, teorizzache alla base dell'attività cognitiva c'è il pensiero associativo che opera attraverso la costruzione di reti e di percorsi tra concetti, ricordi e nozioni. (associatività delle idee) Memexdovrebbe essere una macchina destinata a simulare i comportamenti cognitivi del cervello umano, ma resterà un progetto utopico. (macchine cognitive) Comunicazione Multimediale 01/03/2006 1962 Englebartrealizza NLS (for oN-Line System)un archivio per la documentazione tecnica con possibilità di accesso veloce mediante riferimenti incrociati, il primo esempio di utilizzo concretamente ipertestuale del computer nonostante le caratteristiche decisamente primitive e prima della cosciente messa a fuoco del concetto di ipertesto.

  5. Ipertesto LE ORIGINI Il progettoXanadu (1965) di Ted Nelsoncontinua il filone "visionario" e teorizza la costruzione di una grande rete ipertestuale destinata ad avvolgere il nostro pianeta e a contenere tutto ciò che è stato scritto in ogni tempo. A partire dai primi anni '70 iniziano realizzazioni concrete: i programmi e le applicazioni ipertestuali vengono utilizzati dai loro ideatori, industrie e istituzioni di ricerca, come strumento di gestione della documentazione. Comunicazione Multimediale 01/03/2006 Ma a partire dalla metà degli anni '80 cominciano ad apparire, con frequenza crescente, prodotti destinati al mercato.

  6. Ipertesto: la Retorica • retorica della navigazione (dove mi trovo? ) • retorica della partenza (dove vado?) • retorica dell'arrivo (dove sto entrando?)

  7. Ipertesto: Retorica della navigazione Immediata accessibilità del contesto regola 1 si usi un link ogni volta che si vuole costruire una relazione concettuale significativa; regola 2 si eviti l'uso di links poco significativi; regola 3 si usino artifici che, enfatizzando i links, invoglino il lettore ad esplorare il contesto; regola4 si usino strumenti che consentano una navigazione facile e stimolante; regola 5 il lettore sia in grado di: * capire la posizione attuale * capire la relazione concettuale con l'ambiente e il materiale attivo * ritornare al punto di partenza * raggiungere il materiale non dirett. collegato al materiale attivo; regola 6 se si sovrappone un ipertesto a materiale tradizionale si conservi la struttura precedente facendola convivere con la nuova, non è possibile privare il lettore della possibilità di lettura tradizionale del testo, ci si abitua lentamente alla ipertestualità.

  8. Ipertesto: Retorica della navigazione Immediata accessibilità del contesto Nella costruzione di un ipertesto è importante l'elaborazione di mappe attive, in grado di indicare immediatamente la posizione attuale in relazione all'ambiente e supportare il prodotto con un apparato di icone in grado di consentire al lettore spostamenti rapidi e intuitivi (BackTrack, raggiungimento dei nodi principali, accessibilità immediata degli indici globali e locali, help ...).

  9. Ipertesto: Retorica della partenza Classificazione concettuale dei bottoni Bottone di sviluppo il cui fine è quello di immergere un nodo in un contesto più ampio in grado di fornire un supporto concettuale (soluzione di equazioni algebriche ->teorema generale dell’algebra); Bottone di approfondimento che consente di attivare nozioni specialistiche relative ad un certo argomento (tappe percorse da Galileo per la legge della caduta dei gravi ->teoria trattata dal punto di vista matematico); Bottone cronologico il cui fine è quello di creare una sequenza temporale di eventi (time line); Bottone di esempio che presenta riferimenti a situazioni "concrete" in relazione ad un certo argomento; Bottone interdisciplinareche realizza un salto ipertestuale tra argomenti collegati da elaborate relazioni concettuali.

  10. Ipertesto: Retorica della partenza Classificazione concettuale dei bottoni regola 7 si evitino link il cui fine è solo quello di fornire un comodo punto di partenza senza informare sulla relazione concettuale; regola 8 si costruiscano bottoni nei quali la natura del punto di arrivo sia chiaramente indicata; regola 9 ogni bottone sia preceduto da un testo che faccia sorgere la necessità di un link.

  11. Ipertesto: Retorica dell’arrivo l'uso di immagini all'interno di un ipertesto regola 10 quando possibile si corredi una pagina puntata da un link con materiale grafico; regola 11 il testo associato a un'immagine illustri il significato della relazione e non venga usato solo come didascalia; regola 12 se possibile o necessario si usi l'immagine (o alcune sue parti.) come bottone di partenza per nuovi links.

  12. Ipertesto: caratteristiche • percorsi di lettura scelti dall’utente • non linearità (testo a n dimensioni) • navigazione ipertestuale • disorientamento cognitivo • granularità / disorientamento granulare • hotword (parola attiva): rende evidente il link fra due pagine • hotword testuale: una porzione del testo stesso; parole, frasi, immagini • hotword procedurale: extra-testo (cornice ipertestuale); menù, pulsanti (vai alla prossima pagina); ripetitività

  13. Multimedialità Detto di forma di comunicazione che integra tecniche espressive diverse, come testo, grafica, animazione, suono. multimedialità debole: parlare, guardare immagini, ascoltare musica multimedialità intrinseca: fumetti multimedialità additiva: film muti con pianista in sala; film/opere con sottotitoli multimedialità ristretta: coesistenza di formati digitali per audio, video, testo; enciclopedie su CD; web multimedialità interattiva: ipertestualità; video/libro game video on demand; navigatore di bordo; realtà virtuale Comunicazione Multimediale 01/03/2006

  14. IperMedialità Una macchina multimediale di tipo interattivo, in grado di generare ipertesti formati da nodi multimediali, ovvero strutture ipermediali. In una rete ipermediale un link non porta necessariamente a un testo o a una immagine ferma, ma può anche attivare un filmato, una animazione, una musica, un commento parlato o tutte queste cose assieme Comunicazione Multimediale 01/03/2006

  15. IperMedialità LA CITTA’ COME METAFORA DELL’IPERTESTO La città è una metafora che rappresenta in modo articolato la ricchezza e la complessità delle relazioni umane così come delle conoscenze. Si pensi a come ci si orienta e ci si comporta nel conoscere e usare una città nuova e sconosciuta per ricavare tutte le informazioni necessarie a saper usare la città. Comunicazione Multimediale 01/03/2006

  16. IperMedialità LA CITTA’ COME METAFORA DELL’IPERTESTO PERDERSI e RITROVARSI 1- La pianta di una città non è lineare, però è possibile costruire percorsi lineari, ossia andare da un punto all’altro con un passo che segue l’altro, senza salti o vie indefinite. L’insieme dei percorsi possibili è un insieme indefinito e teoricamente di numerosità infinita. Nel testo ipermediale questa, che è una caratteristica del reale e del sapere può essere rappresentata con il massimo del realismo, fino alla possibilità di smarrirsi e di naufragare nel mare delle infinite possibilità: senza il rischio di perdersi, di andare oltre il limite l’avventura non è più tale, il sapere diventa pura assunzione di notizie preconfezionate e senza sapore. Comunicazione Multimediale 01/03/2006

  17. IperMedialità LA CITTA’ COME METAFORA DELL’IPERTESTO PERDERSI e RITROVARSI 2 - Nella scoperta dei percorsi non si è guidati dalla ragione, ma dalla passione: ci appassioniamo ad un obiettivo per motivi che immediatamente ci sfuggono, ed usiamo la ragione per raggiungerlo o per ritrovarlo. Nel testo ipermediale l’interazione delle diverse forme di comunicazione, serve a restituire una rappresentazione del reale ricca di connotazioni ed è quindi uno strumento che fa sì che i percorsi siano attraenti nel senso etimologico del termine ‘attirare a sé’. Comunicazione Multimediale 01/03/2006

  18. IperMedialità LA CITTA’ COME METAFORA DELL’IPERTESTO PERDERSI e RITROVARSI La capacità attrattiva, realizzata attraverso linguaggi multimediale e percorsi scelti dal lettore, rende il testo accessibile indipendentemente dal livello di padronanza del linguaggio verbale: L’utente che non sa neppure leggere, potrebbe ‘navigare a vista’ lasciandosi guidare esclusivamente dalle suggestioni visive o sonore, e operare una lettura impressionistica; L’utente competente nella lettura potrà seguire le più articolate indicazioni verbali; l’utente con un buon retroterra culturale potrà reinterpretare ed approfondire conoscenze troppo spesso frammentarie e isolate nei singoli ambiti disciplinari. Comunicazione Multimediale 01/03/2006

  19. IperMedialità LA CITTA’ COME METAFORA DELL’IPERTESTO PERDERSI e RITROVARSI 3 -Bisogna imparare a perdersi nella città: occorre uscire dai percorsi prestabiliti, lasciarsi affascinare dalle mete, farsi prendere dal desiderio di scoperta. Occorre anche sapersi ritrovare, individuare il punto in cui ci si trova, saper ritrovare la strada di casa. Nella scoperta di una città portiamo una mappa ed un libro guida per riconoscere dove siamo, o come raggiungere una meta, o per ritornare a casa. La ragione e l’intelligenza guidano la ricostruzione dei percorsi: qui la passione non è al primo posto, occorre avere e conquistarsi una conoscenza razionale di ciò che abbiamo fatto. I sassolini e non le bricioline, che Pollicino lascia cadere per strada, servono a ricostruire i percorsi, ad ancorare la memoria della strada e del sé ad un riferimento che non sia labile e che insieme sia significativo e leggibile. Comunicazione Multimediale 01/03/2006

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