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L’università come partner per la crescita dei giovani innovatori

L’università come partner per la crescita dei giovani innovatori. Paolo Dario. Livorno, 16 dicembre 2011. Sommario. La missione dell’Università Il modello della Scuola Superiore Sant’Anna per la creazione di sviluppo La nostra proposta per i giovani di Livorno. Il punto di partenza:

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L’università come partner per la crescita dei giovani innovatori

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Presentation Transcript


  1. L’università come partner per la crescita dei giovani innovatori Paolo Dario Livorno, 16 dicembre 2011

  2. Sommario • La missione dell’Università • Il modello della Scuola Superiore Sant’Anna per la creazione di sviluppo • La nostra proposta per i giovani di Livorno

  3. Il punto di partenza: L’Università La missione «tradizionale» dell’università italiana: • EDUCAZIONE • RICERCA

  4. Sul modello Stanford…

  5. Università e Industria (1) • “Nelle economie sviluppate e in via di sviluppo, le università giocano un ruolo da protagonista nel favorire le capacità tecnologiche e produttive delle imprese, nel rendere competitivi sistemi economici territoriali”; • “ Questo processo di industrializzazione del sapere costituisce la nuova missione dell’università nel XXI secolo e va ad affiancarsi a quelle tradizionali di formazione e ricerca. Purtroppo, in Italia, la realizzazione di questa terza missione universitaria a favore delle imprese e dei territori è • in ritardo”. Carlo Carboni, Il Sole 24 Ore, lunedì 6 giugno 2011 – N. 152

  6. Università e Industria (2) • “Ci vorrà ancora del tempo ma la tendenza è irreversibile. Si inizia a riconoscere che le relazioni tra ricerca e impresa sono un insieme di sottoprocessi distinti che rispondono a logiche diverse e richiedono competenze e indicatori di successo diversi: lo start-up di imprese che nascono dalla ricerca e di quelle innovative che non nascono dalla ricerca, il licensing della proprietà intellettuale, la ricerca industriale su commessa, la ricerca industriale collaborativa”; • “ Certamente, se tutto questo fosse iniziato • 20 anni fa, oggi ne vedremmo i risultati sul sistema produttivo”. Andrea Bonaccorsi, Il Sole 24 Ore Nòva, giovedì 2 giugno 2011, N. 275

  7. Il punto di partenza: L’Università La missione «tradizionale» dell’università italiana: La moderna missione di un’università internazionale: generare nuova conoscenza per promuovere lo sviluppo • EDUCAZIONE • RICERCA • VALORIZZAZIONE DELLA RICERCA

  8. Una università al passo coi tempi: • EDUCAZIONE: mettendo a disposizione del Paese laureati di qualità per l'industria, i servizi e la pubblica amministrazione; • RICERCA: arricchendo di conoscenza di base e applicata la base produttiva del Paese (in tutti i settori, non solo high-tech, e compresi i servizi); • VALORIZZAZIONE DELLA RICERCA: portando conoscenza nelle imprese esistenti e creando spin-off

  9. L’esperienza della Scuola Superiore Sant’Anna (1) • A partire dagli anni ‘90 abbiamo costruito tante cose e imparato tante cose: • Gli studenti italiani sono di • eccellente qualità • Sulla ricerca siamo molto • competitivi • Siamo più deboli sulla • valorizzazione della ricerca

  10. L’esperienza della Scuola Superiore Sant’Anna (2) • Non solo l’Università ha imparato a modernizzarsi, ma anche il “pubblico” ne ha compreso il valore strategico e agisce • Sono quindi oggi disponibili numerosi strumenti, studiati soprattutto dalla Regione, che possono concretamente e efficacemente consentire i processi di valorizzazione della ricerca

  11. LA NOSTRA PROPOSTA PER LIVORNO 1. Una moderna impresa è un motore di sviluppo – superare la tradizionale cesura tra università e imprese

  12. LA NOSTRA PROPOSTA PER LIVORNO 2. Non sono più né la grande impresa né il settore pubblico a creare posti di lavoro

  13. LA NOSTRA PROPOSTA PER LIVORNO 3. Le piccole imprese, soprattutto quelle hi-tech e ‘potenzialmente hi-tech’, generano posti di lavoro (non tanti, ma lo fanno)

  14. … mentre la grande industria perde occupati, le PMI mostrano un trend comunque positivo, spesso in settori high-tech Fonte: Relazione della Commissione Europea per il 2010: "Le PMI dell’UE stanno uscendo dalla crisi?" , Settimana delle PMI , 3 - 9 ottobre 2011 Fonte: Istituto Nazionale di Statistica, “Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese”, giugno 2010

  15. LA NOSTRA PROPOSTA PER LIVORNO 4. Creare le condizioni per generare nuovi posti di lavoro per tutti (anche per giovani non troppo qualificati e per i laureati in discipline umanistiche e sociali) partendo dall’alto e non dal basso

  16. COME CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO? Puntare ad acquisire per Livorno leader di talento, che rafforzino/creino impresa e quindi nuove opportunità anche per i meno qualificati

  17. <<Illudersi che basti comprare un brevetto o un progetto già fatto da qualcun altro, che quindi è per definizione già più avanti, pensando che si possa “copiare” senza avere capacità di rielaborazione propria, può essere molto pericoloso. Ma se la conoscenza non è in un brevetto o non è in un progetto, allora dov’è? In un “posto” solo, inequivocabile ed esclusivo: la testa delle persone. “Persone nuove”, non solo “nuove persone”, che portano con sé i nuovi saperi necessari per ottenere le nuove soluzioni, che siano tecnologiche oppure organizzative o entrambe. Dove le troviamo queste “persone nuove”? Escono dall’Università, sono i laureati e i dottori di ricerca. Sono loro che ci assicureranno le nuove idee.>> Venerdì 26-03-2010

  18. Chi sono i dottori di ricerca? • Sono giovani che, dopo una laurea professionalizzante, hanno investito 3 anni nello sviluppo di un proprio e originale progetto di ricerca • Hanno quindi imparato come si fa ricerca, cioè come: • si identifica un problema che nessuno al mondo ha mai risolto • si trovano le risorse per affrontare questo problema • si lavora e si impara sotto la supervisione di esperti e in collaborazione con altri giovani (team work e network) • si dimostra che si è risolto il problema (pubblicazioni) • si dimostra che lo si è fatto utilizzando teorie, metodi o tecniche innovative (scoperte e invenzioni, quindi brevetti) • Sono quindi dei veri innovatori

  19. Cosa possono fare i dottori di ricerca? • Possono essere un volano per lo sviluppo • e fare da ponte tra università e impresa

  20. Dottori di Ricerca: un ponte tra università e industria Dottori di Ricerca con chiara vocazione industriale • NuoviProdotti • NuoveTecnologie • NuoveConoscenze Fertilizzazione del territorio e Valorizzazione dei risultati dell’università Ricerca Strumenti della Regione Università • Industria • Preesistente • - NuovaIndustria Dottori di Ricerca Commesse di Ricerca, borse di studio, partnership, laboratori congiunti

  21. L’high-tech in Toscana: un fenomeno dalle potenzialità ancora non pienamente espresse Imprese “high-tech”: sono le imprese a maggior contenuto tecnologico che presentano sia una propensione alla innovazione tecnologica che una soglia minima di investimento in risorse umane e/o finanziarie destinate ad attività di ricerca e sviluppo. Imprese propense all’High-Tech o HT potenziali: sono quelle per le quali il ricorso alla tecnologia o lo sviluppo di soluzioni innovative è qualificabile come casuale, oppure hanno caratteristiche strutturali (dimensione, età, settore di appartenenza) che non permettono un investimento consistente e continuativo di risorse finanziarie ed umane in attività di ricerca. Si tratta spesso anche di Imprese/laboratori di ricerca, in cui esiste un forte impiego di risorse in attività di ricerca che però non trova rispondenza in un comportamento qualificabile come quello di un’impresa impegnata nella realizzazione di alta tecnologia. Su 10.235 unità locali “HT” nel 1988 divenute 14.151 nel 2010

  22. L’high-tech in Toscana: un fenomeno dalle potenzialità ancora non pienamente espresse Numero di Unità Locali • Puntare al futuro e ad una crescita dai ritorni rapidi investendo sulle imprese High-Tech potenziali Fonte: L’Alta Tecnologia in Toscana, 2011

  23. Cosa fanno i nostri dottori di ricerca? • Due possibili strade: • Trovano lavoro qualificato nelle imprese esistenti • o • Creano nuove • Imprese spin off • della ricerca Alcuni casi concreti…

  24. Ruoli di responsabilità nelle imprese: un paio di esempi • Emanuele Cattin • PhD Student all’Istituto di BioRobotica • 2004 – 2010 • Organization Assistant a Menarini • Chiara Caccamo • Assistente alla ricerca all’Istituto di BioRobotica • System Engineer at Altran Italia • Project Manager at Sorin Group • Solutions Project Manager a GE Oil&Gas

  25. Collaborazioni alla ricerca con le imprese. Un esempio a Livorno - Studio di farmaci per contrastare l’atrofia muscolare; - Implementazione di muscoli “artificiali” (attuatori bio-ibridi) in sistemi robotici Ing. Valfredo Zolesi Dr. David Zolesi

  26. Collaborazioni alla ricerca con le imprese. Creazione della filiera delle calzature • Nuovo prodotto ECO High-Tech SHOES • Il progetto di ricerca HT-Shoes è stato quello di strutturare, all’interno del comparto calzaturiero Toscano, una “FILIERA DI ECCELLENZA” in grado di creare, sviluppare, gestire e diffondere un prodotto caratterizzato da un MARCHIO identificativo di una specifica e definita produzione Toscana: la ECO High-Tech SHOES. Si tratta di una calzatura da donna con caratteristiche tali da unire stile ed eleganza, alla innovatività dei materiali e del design insieme alla eco-sostenibilità delle tecnologie e dei processi.

  27. Un esempio di creazione di Spin Off: Encrea • 1994: iscritto alla facolta’ di Ingnegneria Nucleare dell’Universita’ di Pisa • 1996: allievo ordinario della Scuola Superiore S. Anna • 1999: summer student al Fermilab (USA) • 2000: Laurea in Ingegneria Nucleare 110/110 e lode • 2000-2001: servizio civile presso l’Ufficio Ambiente del Comune di Isernia • 2001-2002: analyst presso la societa’ di consulenza Accenture • 2003-2007: allievo perfezionando presso la Scuola Superiore S. Anna (Bioingegneria) • 2004: socio fondatore con Cesare Stefanini e Dino Accoto di Encrea srl (energy scavenger) • 2006-2007: visiting researcher presso il Quake Lab del Bioengineering Department della Stanford University • 2007-2009: Post-Doc presso la Scuola Superiore S. Anna • 2009-?: imprenditore full-time con Encrea (2 brevetti, tecnologia a cui e‘ interessata uno dei maggiori produttori mondiali di pneumatici) percorso accademico - formativo

  28. In tutto le Spin-Off della Scuola Superiore Sant’Anna sono 27 • Micromechatronics - Nanotechnologies - Bioengineering - Robotics- Photonics - Environment - Software Engineering Prensilia WIN REKNO Robotics PhoTrix s.r.l. ENCREA s.r.l. Fastenica 2011 2010 ASIDEV DEDALO s.r.l. 2009 AMIC s.r.l. 2008 2007 HUMANOT 2005 VR Media s.r.l. 2006 FST s.r.l. KIWI Robotics 2004 ERGO s.r.l. 2003 AEDIT s.r.l. TechnoDeal s.r.l. 2002 Henesiss.r.l. MEDEA s.r.l. ERA ENDOSCOPYs.r.l. SYNAPSIS s.r.l. 2001 ICUBE s.r.l. FiberSens s.r.l. 2000 PRAGMA s.r.l. EVIDENCE s.r.l. ROBOTECH s.r.l. 1997 1996 I.D.E.A. s.r.l. DOMOTICA 2000 s.r.l. 1995 Scientia Machinale s.r.l. MicroTech s.r.l. 1994 HUMANWARE s.r.l. MINT Publishing s.r.l. 1991

  29. ICT 7 Electronics (Electronics/Sensors) 5 Biomedical Instruments 4 Mechatronics 3 Environment/Energy 2 Robotics 3 Optoelectronics 1 Domotics 1 Consultancy- Due Diligence 1 Fonte: dati UVR Scuola Superiore Sant’Anna Aree di attività • - Numero di imprese attive: 27 (1991-2011) • Imprese di Prodotto: 25 • Imprese di Servizi: 2 • Addetti: 185

  30. Alcuni numeri Tipologia di laurea** Fonte: dati UVR Scuola Superiore Sant’Anna Altro (Sc. Biologiche, Economia, Fisica): 12% Informatica: 7% Ingegneria: 81% * Analisi sull’intero campione delle 27 imprese spin-off attive **Analisi su un campione di 16 spin-off della Scuola Sant’Anna che hanno risposto al questionario

  31. IL CASO WIN MONITORAGGIO OSPEDALIERO INTEGRATO W.I.N. srl nasce nel 2009. I soci sono Ricercatori della SSSUP, Medici e Manager con esperienza internazionale La mission aziendale è “Sviluppare sistemi medicali wireless, basati su tecnologie all’avanguardia, per il benessere e la salute dell’uomo e la donna del terzo millennio” Partnership tecnologiche e di sviluppo con ST Microelectronics e SSSUP Attualmente conta 15 unità tra progettisti e personale amministrativo e commerciale SOCI PRODOTTO MISSION FINANZ PARTNER CERT TEAM BREVETTO

  32. MANAGEMENT 8 SOCI 1 Medico Ferdinando De Negri (Responsabile Medico) 4 Ingegneri elettronici con PhD Virginia Pensabene (Responsabile Bandi e Progetti Europei) Pietro Valdastri (Responsabile Scientifico) Monica Vatteroni Sergio Scapellato 3 Manager con MBA Antonio Mazzeo (Presidente) Donato Mazzeo (Amministratore Delegato) Emmanuele Angione (Direttore Operativo) I soci sono supportati da 8 Ingegneri di prodotto e da 3 ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

  33. GLI STEP DI CRESCITA AZIENDALE ottobre 2011: sistema di qualità certificato ISO 13485 e ISO 9001 • novembre 2011: • IAG e SICI investono in 800 k€ in W.I.N. dicembre 2010: inizia sperimentazione in ambito ospedaliero di 40 pazienti • settembre 2010: • development agreement con STMicroeletronics aprile 2010: finanziamento regionale per sviluppo prototipo (914 k€ in cofinanz.) • ottobre 2011: • WINPack1 Dispositivo Medico marcato CE0434 (direttiva 93/42/EEC) • gennaio 2011: • i dipendenti di WIN diventano 15 giugno 2010: brevetto intern. (PCT WO2009127954) ottobre 2010: Fondo Rotativo della Camera di Commercio di Pisa marzo 2009: nasce la WIN marzo 2010: progetto TATA in collaborazione con la ASL n5 di Pisa (90k€ in cofinanz.) • maggio 2010: partnership con Unicredit per lo sviluppo d’azienda mar 2009 dic 2011

  34. RICONOSCIMENTI • Vincitori Premio Nazionale “Giovani Idee cambiano l’Italia” del POGAS 2007 • Vincitori Start Cup Toscana 2008 • Vincitori Bando di Concorso per lo Sviluppo di un Sistema di Monitoraggio Integrato del Paziente della Comunità Europea • Vincitori Finanziamento Bando unico R&S della Regione Toscana, cofinanziato progetto di sviluppo azienda per un totale di € 891.000 • Premio del concorso “Il Talento delle Idee” 2010 di Telecom e Confindustria • Menzione speciale al WT Award 2011 tra le 60 aziende più innovative al mondo • Riconoscimento al Quirinale durante la Giornata Nazionale dell’Innovazione • Finalista del premio Marzotto 2011 • Nella top ten del premio Working Capital 2011

  35. Il Caso Scienzia Machinale Fondata nel 1991, inizia la sua attività con larealizzazione di sistemi innovativi, robotici o automatici, nel settore medico-chirurgico e nel campo fisioterapico 1997

  36. Il CasoScienziaMachinale Sistemi di misura per l'analisi dei materiali Rifilatura plastiche Sistemi Robotici per l'ortopedia Stampanti 3D Sistemi robotici per la lavorazione di grandi volumi di poliuretano Sistemi Robotici per il lapideo

  37. Il CasoScienziaMachinale Oggi: Ricerca e Sviluppo di prodotti innovativi per l’industria Anno di costituzione: 1991 N° di imprese generate: 2, Model Idea e Fabrica Machinale Fatturato 2010: € 2.526.768 Crescita del fatturato rispetto al 2006: + 13% N° di dipendenti di SM (senza le altre imprese del gruppo): 22 N° di dipendenti totali del gruppo: 45 (di cui laureati 40) Aumento dell’occupazione dal 2006 al 2010: + 23% Attività di R&S: 50% del fatturato Alcuni clienti e partner: Dexter, Imetec, Oto Melara, Cinecittà, Siemens, Nuovo Pignone, Paolino Bacci, Campagnola Scienzia Machinale offre la propria struttura di Ricerca e Sviluppo alle aziende che vogliono vedere realizzate le proprie idee innovative

  38. Gli strumenti ci sono: alcuni tra gli strumenti della Regione • E’ stato recentemente siglato un Protocollo d’Intesa tra Regione e Organismi di Ricerca toscani finalizzato a: • monitorare i processi di riorganizzazione dei fondi strutturali per la ricerca in modo da consentire al sistema toscano di prepararsi ai mutamenti futuri; aumentare la capacità della ricerca toscana di presentarsi in modo coordinato sullo scenario europeo attraverso progetti finanziabili; • aumentare le probabilità di accesso ai finanziamenti UE; • aumentare le ricadute dei progetti finanziati; • valorizzare le eccellenze nella ricerca e nell’innovazione toscane; • -focalizzare le azioni della ricerca toscana in base alle priorità identificate dalla Conferenza regionale per la Ricerca; • facilitare l’inserimento di ricercatori toscani in network internazionali; • - aumentare il valore del potenziale di ricerca toscana facilitando i finanziamenti. • La Regione Toscana, attraverso la legge n. 20 del 27 aprile 2009, si è dotata di una apposita “Conferenza regionale” in tema di ricerca e innovazione, operativa dal dicembre 2010. E’ inoltre in corso di potenziamento uno specifico ufficio regionale, a Bruxelles, come “antenna” di raccordo fra il sistema toscano (Università, Scuole superiori universitarie, Enti di ricerca pubblici) e gli attori europei (programmi, progetti, bandi). A tale proposito, è già operativo un gruppo tecnico di lavoro, definito “Antenna di Bruxelles”, composto da vari stakeholders ed esperti regionali in tema di ricerca e innovazione.

  39. L’Antenna di Bruxelles Identificazione dei possibili assi strategici del sistema della ricerca toscana - "Research Flagships of Tuscany Region” Possibili azioni orizzontali per assicurare il mantenimento ed ampliamento delle risorse umane necessarie alla ricerca Possibili azioni per lo sviluppo di spin-off e il sostegno alle PMI attraverso soluzioni d’ingegneria finanziaria collegate al FP7 e al futuro FP8 Ipotesi di attivazione di altri strumenti per il mantenimento ed attrazione di grandi imprese sul territorio toscano Infrastrutture della ricerca Possibile ipotesi per lo sviluppo dei brevetti e salvaguardia della proprietà intellettuale Accordi con altre Regioni Europee Ipotesi di percorso di implementazione

  40. Gli strumenti ci sono: alcuni tra gli strumenti della Regione Delibera 1071 del 28/11/2011 • FINALITA’ • Favorire le opportunità di sviluppo del capitale umano regionale, attraverso il cofinanziamento di percorsi di alta formazione tramite la ricerca che consolidino e potenzino i nessi tra ambito accademico, ambito territoriale ed ambito aziendale.

  41. Ecco cosa succede oggi a Livorno

  42. Dalla formazione alla creazione di nuovi posti di lavoro, con il supporto del pubblico e dei privati Industria e servizi Aziende Spin Off INDOTTO Formazione alla ricerca (PhD) Finanziamenti Privato Industria e servizi “Pubblico” Educazione Università Scuola

  43. Conclusioni • Non frammentare gli interventi • Puntare ad attirare dottori di ricerca, leader potenzialmente capaci di creare opportunità anche per i giovani non altamente qualificati • Utilizzare gli strumenti che la Regione sta mettendo a disposizione • Incoraggiare con energia l’inserimento dei dottori di ricerca nelle imprese High-Tech e “potenzialmente High-Tech”, che posseggono già le capacità e le caratteristiche per orientarsi all’innovazione e sviluppare crescita • Sostenere la creazione d’impresa da parte dei dottori di ricerca • Incoraggiare e monitorare le ricadute lavorative di queste iniziative • Diffondere la cultura della “Cultura” e dell’importanza della Conoscenza e dell’Innovazione: se i giovani sono un’opportunità e una sfida è necessario anche il loro impegno • Stipulare un «patto» chiaro e leale fra Amministrazione, Imprese, Università, Scuole e giovani livornesi che persegua e misuri il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra

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