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PARROCCHIA S. GIACOMO MAGGIORE - MESSINA

PARROCCHIA S. GIACOMO MAGGIORE - MESSINA. IL NOME DI DIO E’ SANTO Catechesi sul secondo comandamento. Non nominare il nome di Dio invano.

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PARROCCHIA S. GIACOMO MAGGIORE - MESSINA

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Presentation Transcript


  1. PARROCCHIA S. GIACOMO MAGGIORE - MESSINA IL NOME DI DIO E’ SANTO Catechesi sul secondo comandamento diacono Giovanni Maimone

  2. Non nominare il nome di Dio invano Il secondo comandamento “prescrive”di rispettare il nome del Signore e regola in particolare il nostro uso della parola a proposito delle cose sante. Cattedrale S.Giorgio Martire . Ferrara diacono Giovanni Maimone

  3. Non nominare il nome di Dio invano Tra tutte le parole della Rivelazione ve ne è una, singolare, che è la rivelazione del nome di Dio, che egli svela a coloro che credono in lui; egli si rivela ad essi nel suo Mistero personale. Il dono del nome appartiene all'ordine della confidenza e dell'intimità. diacono Giovanni Maimone

  4. Non nominare il nome di Dio invano “Il nome del Signore è santo”. Per questo l'uomo non può abusarne. Lo deve custodire nella memoria in un silenzio di adorazione piena d'amore. Non lo inserirà tra le sue parole, se non per benedirlo, lodarlo e glorificarlo [Cf Sal 29,2; Sal 96,2; Sal 113,1-2 ]. CCC 2143 diacono Giovanni Maimone

  5. Lodiamo il nome di Dio. Salmo 29. Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore in santi ornamenti. Salmo 96 Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. Salmo 113 Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore. Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre. Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore. Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria. diacono Giovanni Maimone

  6. IL NOME DI DIO E’ SANTO Il nome, nel linguaggio biblico, indica l’essere, il carattere, la funzione di colui che lo porta. Nell'ebraismo antico, chiamare qualcuno per nome significava conoscere la realtà più profonda del suo essere. Per questo, il Nome Santo di Dio, che indica la sua stessa essenza, era considerato impronunciabile. diacono Giovanni Maimone

  7. …sia santificato il tuo nome. Santificare è un termine biblico che significa 'mettere da parte', consacrare per il Signore. E' in questo senso che nel matrimonio ebraico lo sposo, esercitando un servizio sacerdotale 'santifica' la sposa, cioè la separa da tutto il resto e la 'mette da parte' per sé. E’ in questo senso che in Esodo 20,8 si dice di “santificare il sabato” cioè renderlo sacro a Dio. E' in questo senso che noi “santifichiamo” la domenica, Dies Domini. diacono Giovanni Maimone

  8. IL NOME DI DIO E’ SANTO Santificare il Nome, che è già Santo di per sé, significa renderlo Santo e attribuirGli rispetto, venerazione, fiducia innanzitutto in noi, nella nostra vita e conseguentemente in tutto ciò con cui veniamo acontatto e affermando anche che così avvenga per tutti coloro che ancora non Lo conoscono. diacono Giovanni Maimone

  9. Lodiamo il Nome di Dio Lodiamo il Signore quando, al cospetto di tutti, lo riconosciamo fiduciosi come Dio e Signore nostro, professando insieme e proclamando che Gesù Cristo è l'autore della nostra salvezza. Quando attendiamo amorosamente alla conoscenza della Parola, con cui si è espressa la volontà di Dio, meditandola assiduamente, studiandola con cura, leggendo o ascoltando, secondo le capacità e le incombenze di ciascuno di noi. dal Catechismo Tridentino diacono Giovanni Maimone

  10. Lodiamo il Nome di Dio Veneriamo e celebriamo il nome divino, quando celebriamo le lodi divine, e a Dio rendiamo grazie per ogni evento, prospero o avverso che sia. Sono parecchi i salmi in cui sono cantate, con senso squisito, le lodi di Dio. Ed è sommamente eloquente il fatto di Giobbe esempio di pazienza, il quale, piombato in disgrazie terribili, non ristette giammai dal lodare Dio con animo invitto. Anche noi dunque, quando siamo afflitti dai dolori dei sensi e dello spirito, o siamo straziati dalla sventura, rivolgiamo le nostre forze alla lode alta di Dio, con la frase di Giobbe: Sia benedetto il nome del Signore (1,21). diacono Giovanni Maimone

  11. Lodiamo il Nome di Dio Lodiamo il Signore quando invochiamo fiduciosamente il soccorso affinché ci liberi dai mali, o almeno ci infonda forza e costanza per tollerarli serenamente. Il Signore stesso vuole che cosi facciamo: Invocami nel di della tribolazione; ti libererò e tu mi renderai onore (Ps 49,15). diacono Giovanni Maimone

  12. I NOMI DI DIO NELLA BIBBIA Nell’Antico Testamento Dio è chiamato con vari nomi: Elhoim, Shaddaj, Adonai, ecc. Ma questi nomi erano usati in senso generico e anche dai pagani per i loro dei. Nel Nuovo Testamento Dio è chiamato semplicemente Dio, oppure Signore, ed anche Padre. diacono Giovanni Maimone

  13. I NOMI DI DIO NELLA BIBBIA Il vero Dio ha voluto farci conoscere il suo proprio nome. Il racconto della rivelazione del Nome proprio di Dio si trova in Es 3,13-15. • Nell’Antico Testamento Mosè disse a Dio “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno Come si chiama? E io che cosa risponderò loro? ”. Dio disse a Mosè “Io sono colui che sono! ”. Poi disse “Dirai agli Israeliti Io-Sono mi ha mandato a voi”. Dio aggiunse a Mosè “Dirai agli Israeliti Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. diacono Giovanni Maimone

  14. I NOMI DI DIO NELLA BIBBIA • Nel Nuovo Testamento Questo appellativo viene utilizzato da Gesùper designare se stesso; è citato e solo nel Vangelo secondo Giovanni: Gv 8,24 “ … se infatti non crederete che Io Sono, morirete nei vostri peccati” Gv 8,28 “Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e …” Gv 8, 58 “Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono»” Gv 13,19 “Ve lo dico fin d’ora prima che accada, perché quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono” Gv 18,5 "Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: Io Sono. Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra." diacono Giovanni Maimone

  15. I NOMI DI DIO NELLA BIBBIA Affianchiamo a questa autorivelazione assoluta altre presenti qua e là in tutto il Nuovo Testamento: “Io sono il pane della vita” “Io sono la luce del mondo” “Io sono la porta (del gregge)” “Io sono il buon pastore” “Io sono la risurrezione e la vita” “Io sono la via, la verità e la vita” “Io sono la vera vite“ Nell’Apocalisse troviamo anche “Io sono l’alfa e l’omega” (Ap 1,8) e “Io sono il primo e l’ultimo” (Ap 1,17) e “[Io sono] il Vivente” (Ap 1,18). diacono Giovanni Maimone

  16. I NOMI DI DIO NELLA BIBBIA Dio si serve di una forma o voce verbale per rivelare il suo proprio nome, forma o voce che tradotta in lingua italiana corrisponde a “Io sono” o anche “Colui che è”. Nella lingua ebraica, il nome proprio di Dio era scritto con quattro lettere-consonanti, che trascritte, cioè riportate al nostro alfabeto, corrispondono a JHWH. E’ il sacro tetragramma, cioè “quattro lettere” sacre. diacono Giovanni Maimone

  17. I NOMI DI DIO NELLA BIBBIA Gli antichi ebrei, nei loro libri e rotoli scrivevano solo le consonanti delle singole parole. La persona che poi sapeva leggere, aggiungeva le vocali appropriate per poter pronunciare correttamente le parole. Quali vocali aggiungevano gli antichi ebrei? Oggi la maggioranza degli studiosi ritiene che le vocali proprie del tetragramma erano a e e, per cui la pronuncia esatta del nome è Jahvè. diacono Giovanni Maimone

  18. Alcune osservazioni: Vi sono nella Bibbia molti nomi teòfori, cioè composti col nome di Dio. In tutti questi casi il nome di Dio è Jah o Jahu, che sono forme abbreviate di Jahvè. Alcune volte il nome di Dio Jah o Jahu si trova nelle prima parte dei nomi, e allora era pronunciato Jeh o Jehu conforme a una nota forma fonetica della grammatica ebraica , per cui la vocale a, all’inizio della parola, prendeva il suono di una e. Caso tipico è il nome di Jeshua (Gesù). La prima parte di Jeshua è Jah, pronunciato Jeh, che è una abbreviazione di Jahvè. I traduttori greci hanno reso Jeshua con Jesous. Il suo significato è “Jahvè salva”. diacono Giovanni Maimone

  19. Alcune osservazioni: Nella parola ebraica Alleluia, la seconda parte è sicuramente Jah, forma abbreviata di Jahvè, e vuol dire “Lodate Jahvè”. Sulla base di tutto ciò la maggioranza dei biblisti ammette che la pronuncia esatta del Nome divino deve essere Jahvè. diacono Giovanni Maimone

  20. IL SIGNIFICATO DEL NOME DIVINO Il nome in senso biblico non è un “suono” per distinguere una persona da un’altra. Esso, invece, serve ad indicare, nella sua essenza e nella sua più profonda intimità, la persona stessa che lo porta. Es: Mosè = salvato dalle acque; Isacco = figlio della risata. In questo contesto ci chiediamo: Chi è Dio in se stesso? Chi vuol essere per l’uomo? Possiamo rispondere a ciò alla luce del sacro tetragramma JHVH.= “Io sono”, “Colui che è” Alla luce della Bibbia si comprende che Dio è colui che ha in sé la pienezza dell’Essere. diacono Giovanni Maimone

  21. IL SIGNIFICATO DEL NOME DIVINO Colui che è dice l’essenza stessa di Dio, che è l’Essere per se stesso, l’Essere sussistente, come precisano i teologi e i filosofi. Dinanzi a Lui non possiamo non prostraci e adorare. Egli ha in sé la pienezza delle perfezioni, senza limiti e misure: DIO E’ AMORE, BONTA’, GIUSTIZIA, MISERICORDIA, ecc. Nel momento in cui Dio rivela a Mosè il suo nome notiamo che è per liberare il popolo di Israele per “salvarlo” dalla schiavitù. Dunque Dio è “Colui che è per salvare”. diacono Giovanni Maimone

  22. IL NOME DI DIO E’ SANTO Il secondo comandamento proibisce l'abuso del nome di Dio, cioè ogni uso sconveniente del nome di Dio, di Gesù Cristo, della Vergine Maria e di tutti i santi. Le promesse fatte ad altri nel nome di Dio impegnano l'onore, la fedeltà, la veracità e l'autorità divine. Esse devono essere mantenute, per giustizia. Essere infedeli a queste promesse equivale ad abusare del nome di Dio e, in qualche modo, a fare di Dio un bugiardo [Cf 1Gv 1,10 ]. diacono Giovanni Maimone

  23. IL NOME DI DIO E’ SANTO La bestemmia si oppone direttamente al secondo comandamento. Consiste nel proferire contro Dio - interiormente o esteriormente - parole di odio, di rimprovero, di sfida, nel parlare male di Dio, nel mancare di rispetto verso di lui nei propositi, nell'abusare del nome di Dio. San Giacomo disapprova coloro “che bestemmiano il bel nome (di Gesù) che è stato invocato” sopra di loro ( Gc 2,7 ). diacono Giovanni Maimone

  24. IL NOME DI DIO E’ SANTO La proibizione della bestemmia si estende alle parole contro la Chiesa di Cristo, i santi, le cose sacre. E' blasfemo anche ricorrere al nome di Dio per mascherare pratiche criminali, ridurre popoli in schiavitù, torturare o mettere a morte. L'abuso del nome di Dio per commettere un crimine provoca il rigetto della religione. La bestemmia è contraria al rispetto dovuto a Dio e al suo santo nome. Per sua natura è un peccato grave [Cf Codice di Diritto Canonico, 1369]. diacono Giovanni Maimone

  25. IL NOME DI DIO E’ SANTO Le imprecazioni, in cui viene inserito il nome di Dio senza intenzione di bestemmia, sono una mancanza di rispetto verso il Signore. Il secondo comandamento proibisce anche l' uso magico del nome divino. Il nome di Dio è grande laddove lo si pronuncia con il rispetto dovuto alla sua grandezza e alla sua Maestà. Il nome di Dio è santo laddove lo si nomina con venerazione e con il timore di offenderlo [Sant'Agostino, De sermone Domini in monte, 2, 45, 19: PL 34, 1278]. diacono Giovanni Maimone

  26. IL NOME DI DIO PRONUNCIATO INVANO Il secondo comandamento proibisce il falso giuramento. Fare promessa solenne o giurare è prendere Dio come testimone di ciò che si afferma. E' invocare la veracità divina a garanzia della propria veracità. Il giuramento impegna il nome del Signore. “Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome” ( Dt 6,13 ). Astenersi dal falso giuramento è un dovere verso Dio. Come Creatore e Signore, Dio è la norma di ogni verità. La parola umana è in accordo con Dio oppure in opposizione a lui che è la stessa Verità. Quando il giuramento è veridico e legittimo, mette in luce il rapporto della parola umana con la verità di Dio. Il giuramento falso chiama Dio ad essere testimone di una menzogna. diacono Giovanni Maimone

  27. IL NOME DI DIO PRONUNCIATO INVANO E' spergiuro colui che, sotto giuramento, fa una promessa con l'intenzione di non mantenerla, o che, dopo aver promesso sotto giuramento, non vi si attiene. Lo spergiuro costituisce una grave mancanza di rispetto verso il Signore di ogni parola. Impegnarsi con giuramento a compiere un'opera cattiva è contrario alla santità del nome divino. Gesù ha esposto il secondo comandamento nel Discorso della montagna: “Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti!". Ma io vi dico: non giurate affatto. . . sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” ( Mt 5,33-34; 2153 Mt 5,37 ) [Cf Gc 5,12 ]. Gesù insegna che ogni giuramento implica un riferimento a Dio e che la presenza di Dio e della sua verità deve essere onorata in ogni parola. diacono Giovanni Maimone

  28. IL NOME DI DIO PRONUNCIATO INVANO La discrezione del ricorso a Dio nel parlare procede di pari passo con l'attenzione rispettosa per la sua presenza, testimoniata o schernita, in ogni nostra affermazione. Seguendo san Paolo, [Cf 2Cor 1,23; Gal 1,20 ] la Tradizione della Chiesa ha inteso che la parola di Gesù non si oppone al giuramento, allorché viene fatto per un motivo grave e giusto (per esempio davanti ad un tribunale). “Il giuramento, ossia l'invocazione del nome di Dio a testimonianza della verità, non può essere prestato se non secondo verità, prudenza e giustizia” [Codice di Diritto Canonico, 1199, 1]. diacono Giovanni Maimone

  29. IL NOME CRISTIANO Il sacramento del Battesimo è conferito “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”(Mt 28,19 ). Nel Battesimo il nome del Signore santifica l'uomo e il cristiano riceve il proprio nome nella Chiesa. Può essere il nome di un santo, cioè di un discepolo che ha vissuto con esemplare fedeltà al suo Signore. Il patrocinio del santo offre un modello di carità ed assicura la sua intercessione. Il “nome di Battesimo” può anche esprimere un mistero cristiano o una virtù cristiana. “I genitori, i padrini e il parroco abbiano cura che non venga imposto un nome estraneo al senso cristiano” [Codice di Diritto Canonico, 855]. diacono Giovanni Maimone

  30. IL NOME CRISTIANO Dio chiama ciascuno per nome [Cf Is 43,1; 2158 Gv10,3]. Il nome di ogni uomo è sacro. Il nome è l'icona della persona. Esige il rispetto, come segno della dignità di colui che lo porta. Il nome ricevuto è un nome eterno. Nel Regno, il carattere misterioso ed unico di ogni persona segnata dal nome di Dio risplenderà in piena luce. “Al vincitore darò. . . una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve” (Ap 2,17). “Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo” (Ap 14,1). diacono Giovanni Maimone

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