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Presentazione destinata a Dirigenti, Docenti; Genitori; Associazioni; Operatori ULSS;

Centro Territoriale per l’Integrazione Alunni in situazione di handicap Distretto Asolo-Castelfranco. Presentazione destinata a Dirigenti, Docenti; Genitori; Associazioni; Operatori ULSS; Amministratori e Operatori Enti Locali ; Elaborazione presentazione: Sergio Betto.

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Presentazione destinata a Dirigenti, Docenti; Genitori; Associazioni; Operatori ULSS;

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Presentation Transcript


  1. Centro Territoriale per l’IntegrazioneAlunni in situazione di handicapDistretto Asolo-Castelfranco Presentazione destinata a • Dirigenti, Docenti; • Genitori; • Associazioni; • Operatori ULSS; • Amministratori e Operatori Enti Locali ; Elaborazione presentazione: Sergio Betto

  2. 1-Contesto Normativo • Indice 2-La Costituzione del CTI nel Distretto di Asolo-Castelfranco 3-La Convenzione di Rete 4-Il Documento Programmatico

  3. C.M. 139/01 - Finanziamenti finalizzati alle iniziative di integrazione degli alunni in situazione di handicap. “…la legge 104/92 va oggi riletta nell’ottica del nuovo sistema di autonomie e responsabilità tenendo conto delle competenze degli Enti Locali (D.lvo 112/98, Legge Quadro 328/00 e piano nazionale-DPR 3 maggio2001)…” 1-ContestoNormativo • Si sottolinea: • il principio dell’integrazione dei servizi attraverso piani regionali e locali; • l’opportunità di promuovere reti tra scuole per favorire la comunicazione e il confronto per utilizzare il patrimonio diffuso di esperienze; • l’importanza di monitorare e valutare gli interventi.

  4. DPR n 275/99 Per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali le Istituzioni scolastiche possono promuovere e/o aderire: • Ad accordi di rete • Ad accordi e convenzioni per il coordinamento di attività di comune interesse che coinvolgono, su progetti determinati, più scuole, enti, associazioni del volontariato e del privato sociale… “Bozza di lavoro sui Centri Territoriali per l’Integrazione” la Direzione Generale del Veneto partendo dai bisogni dei soggetti ( alunni, insegnanti, genitori, personale Enti locali-Uls) pone il seguente obiettivo: “Lo sviluppo di reti tra scuole o, preferibilmente, di centri territoriali misti tra Scuola, Enti Locali, e associazionismo, che operino nel territorio come supporti di informazione, scambio, formazione, documentazione funzionali all’integrazione degli alunni disabili.”

  5. Dopo alcuni contatti tra Dirigenti e Docenti si è costituito un gruppo di lavoro: Dirigenti: Dott. Colosio (IC Asolo) Docenti: Beltrame (IC Asolo), Betto (SM Fonte), Gomierato (IPSSAR “Maffioli” Castelfranco), Nussio (IC Loria), Pigozzo (IPSAA “C.Cavour” Castelfranco) Genitori: Morello (Associazione F.A.R.C.E.L.A.), Marin (Associazione La Margherita) Enti Locali: Durante (Assistente sociale comune di Castelfranco) L’Ulss è stata informata dell’avvio dei lavori e invitata a partecipare. 2- La Costituzione del CTI nel Distretto di Asolo Castelfranco Sono state elaborate le bozze di: Una Convenzione di rete e un Documento programmatico

  6. Hanno aderito alla rete: Comuni: Altivole, Asolo, Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa,Fonte, Resana, Vedelago. Comunità Montana del Grappa. Scuole: IC di Asolo, Loria, Castello di Godego, Resana, Castlfranco Veneto n1-2-3-4, Vedelago. DD di Crespano del Grappa, Fonte, Riese Pio X SM di Fonte, Riese Pio X. Istituti Professionali: IPAA “C.Cavour”, IPSSAR “Maffioli”, IPSIA “Galilei” e IPSIA “Rosselli” di Castelfranco Veneto. Associazioni Genitori: “F.A.R.C.E.L.A.”, “La Margherita” ULSS N°8 di Asolo. Il 15 aprile 2002, presso l’Istituto Comprensivo di Asolo, si sono incontrati i rappresentanti di tutti i soggetti della rete: Scuole-Enti Locali-Ass.Genitori

  7. Art. 1 Oggetto dell’accordo e finalità La rete si pone le seguenti finalità: creazione e consolidamento di legami, tra i soggetti che erogano servizi destinati ai minori con handicap e famiglie, per promuovere cooperazioni e sinergie attraverso: Øil passaggio di informazioni, Øla comunicazione, Øil confronto tra identità-culture-esperienze, Øla condivisione di linguaggi, piani di lettura dei bisogni, la progettazione e la valutazione degli interventi. 3- La Convenzione di Rete

  8. Art. 3 Struttura organizzativa • L’assemblea di rete composta da un rappresentante per ciascuna delle istituzioni e delle associazioni firmatarie. E’ un organismo di promozione e verifica. Si incontra almeno due volte all’anno per l’approvazione del programma annuale e del bilancio consuntivo. • E’ presieduta da un Presidente, scelto preferibilmente tra i rappresentanti delle associazioni delle famiglie di soggetti portatori di handicap presenti nel territorio. L’assemblea opera tramite il coordinamento operativo composto da: -Coordinatore (Dirigente scolastico della scuola capofila di seguito individuata). -Tre rappresentanti per la scuola di base, due per gli Istituti superiori. -Due rappresentanti delle associazioni delle famiglie di soggetti portatori di handicap. -Due rappresentanti degli Enti Locali. -Un rappresentante dell’ULSS.

  9. Il Coordinamento operativo • elabora i progetti specifici da proporre all’assemblea di rete e, su indicazione dell’assemblea, ne cura l’attivazione. • può avvalersi del supporto di: gruppi di progetto, comitati scientifici, consulenti esterni e può altresì instaurare collaborazioni con Università statali e private, ovvero con istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio…

  10. Art. 4 Scuola Capofila e Coordinatore Per le attività in oggetto al presente accordo viene individuata come scuola capofila, per il biennio 2002-2003, l’Istituto Comprensivo di Asolo. • Il Dirigente scolastico della scuola capofila, Dott. Orazio Colosio, è designato quale coordinatore del gruppo di coordinamento operativo della rete e si occupa: • a-dell’attività istruttoria e dell’esecuzione delle decisioni assunte dall’assemblea di rete • b-di gestire il fondo comune della rete. • Per gli aspetti amministrativi e contabili il Dirigente scolastico della scuola capofila si avvale di norma della collaborazione del Direttore dei servizi generali e amministrativi. Il servizio amministrativo potrà essere svolto anche da personale esterno in regime di convenzione.

  11. Art. 6 Risorse per la gestione delle attività Possibili fonti di finanziamento: ·i contributi devoluti dall’Ufficio Scolastico Regionale Attualmente sono a disposizione 20.000 Euro. Ulteriori finanziamenti ·da ogni Istituto collegato in rete (40% del contributo fisso erogato dall’amministrazione scolastica in favore di ogni alunni portatore di handicap); ·dagli Enti locali: in proporzione alla popolazione residente (la quota sarà decisa dai rappresentanti degli Enti locali); ·dall’U.L.S.S ; ·dalle associazioni di genitori firmatarie; da parte di altri Enti o privati. Risorse Umane: docente utilizzato a tempo parziale (prof. Sergio Betto)

  12. 4-Il Documento Programmatico Perché i legami tra i soggetti non siano fragili è indispensabile una forte condivisione culturale I Soggetti che intendono costituire il CTI condividono il paradigma culturale della “Speciale normalità” che implica: • L’inclusione-integrazione della persona nei contesti di vita della comunità, con • la necessaria attenzione alle diversità come specificità, considerando • l’esigenza di promuovere il benessere nello sviluppo delle potenzialità di ciascuno.

  13. E’ indispensabile che i soggetti che erogano servizi per l’integrazione: ULSS-Scuola-CFP-Enti Locali-Associazioni-Privato Sociale… Operino secondo la logica della costruzione di un progetto integrato di vita, considerando la globalità della persona in crescita nell’ambiente di vita. • Rendano chiaro all’utenza, e agli stessi • soggetti erogatori di servizi, l’offerta, le • procedure per ottenere servizi, le figure • di riferimento, gli standard di qualità… Servono garanzie sulla qualità attraverso un Sistema di monitoraggio e valutazione definito e puntuale

  14. Focalizziamo alcune criticità sul tema dell’integrazione • Manca una mappatura chiara e completa dei diversi servizi erogati. • L’identità dei soggetti erogatori dei servizi non è sempre definita. • La comunicazione tra i diversi soggetti è limitata, non sono sempre precisate le modalità di passaggio delle informazioni; manca una interconnessione tra i diversi interventi. • Mancano luoghi e opportunità di confronto per individuare e leggere i bisogni ed elaborare risposte secondo una logica della progettazione partecipata.

  15. Non esistono sempre procedure coordinate ed efficaci, per l’individuazione e la presa in carico precoce delle persona con handicap e delle loro famiglie. • Le diverse scuole operano a volte (spesso) in modo isolato, c’è discontinuità nelle politiche integrative attuate, la documentazione è carente, il numero di insegnanti specializzati limitato… • Ci sono problemi a livello di continuità tra i diversi ordini scolastici e di orientamento scolastico e professionale. • L’integrazione extra scolastica non è sempre facile, scontata. • Nel passaggio scuola lavoro mancano strategie condivise dai soggetti interessati per sensibilizzare e coinvolgere il mondo del lavoro…

  16. In conclusione: • La cultura dell’integrazione sembra aver permeato solo parzialmente la comunità, sia a livello di cittadini, sia di istituzioni e associazioni. • Sono necessari interventi mirati a: • Sensibilizzare singole persone ed Istituzioni • Modificare atteggiamenti • Formare • Promuovere scelte nella direzione dell’integrazione

  17. Per intervenire positivamente in questo quadro di bisogni-criticità non è sufficiente migliorare qualche servizio o arricchire l’offerta… C’è l’esigenza di riqualificare il sistema attraverso la costituzione di una rete tra tutti i soggetti erogatori/fruitori di servizi

  18. Che cos’è la rete ? Il lavoro di rete si esprime nell’idea di una “comunità” che si prende cura dei problemi che sorgono al suo interno e se ne fa carico, si costruisce attorno ai nodi e attraverso i legami, ponendo attenzione ai processi di connessione, integrazione dei progetti e delle risorse. • Rete è cooperazione, creazione di legami solidali, empatia istituzionale… • C’è rete quando i diversi nodi sentono di essere nodi di una rete e agiscono di conseguenza. Senza la rete il nodo perde senso. • Sono le relazioni, lo scambio, che qualificano strutturano la rete. • Le identità si determinano nel gioco della complessità, si definiscono anche nel rispecchiamento, nel pensiero, nella voce, nel bisogno, nel desiderio degli altri nodi. • La Rete si struttura attraverso i nodi che si strutturano attraverso la rete…

  19. Questa prospettiva di rete può concretizzarsi nei CTI e allora… • Non si può pensare che il CTI sia solo un ennesimo centro, piccolo o grande, di erogazione di servizi. • Non può essere centrato sulla scuola Il CTI deve diventare un NODO NEVRALGICO della rete

  20. LE FINALITA’ del CTI di Asolo e Castelfranco La creazione e il consolidamento di legami, tra i soggetti che erogano servizi destinati ai minori in situazioni di handicap e famiglie, per promuovere cooperazioni e sinergie attraverso Øil passaggio di informazioni, Øla comunicazione, Øil confronto tra identità-culture-esperienze, Øla condivisione di linguaggi, piani di lettura dei bisogni, Øla progettazione e la valutazione degli interventi.

  21. ATTIVITA’ 1- Gestione di un osservatorio permanente di retesulla qualità dell’integrazione (monitoraggio servizi erogati, progetti) 2- Promozione progetti integrazione territoriale (continuità e orientamento) 3- Valutazione (servizi erogati, progetti…) 4- Consulenza (famiglie, insegnanti, educatori, amministratori…) 5- Formazione e aggiornamento 6- Documentazione e pubblicizzazione di esperienze di integrazione

  22. Gestione di un osservatorio permanente di rete sulla qualità dell’integrazione (monitoraggio servizi erogati, progetti) • Valutazione (servizi erogati, progetti) Fasi: a-rilevare le problematiche relative all’integrazione; b-rilevare il fabbisogno di servizi per l’integrazione; c-mappatura dei servizi presenti nel territorio; d-individuare possibili indicatori di qualità dell’integrazione; e-monitoraggio delle azioni di integrazione;

  23. Promozione progetti integrazione territoriale • 1 Della Continuità tra i diversi ordini scolastici Fasi: a-rilevare le modalità attuali di passaggio delle informazioni tra ordini di scuola b-concordare procedure e strumenti idonei per un efficace comunicazione c-sperimentare le nuove procedure e strumenti, monitorare e valutare d-documentare e pubblicizzare

  24. Promozione progetti integrazione territoriale • 2 Dell’integrazione sociale Fasi: a-rilevare i livelli di integrazione sociale nei singoli comuni; b-costituire dei gruppi comunali per individuare bisogni e realizzare progetti mirati; c-far incontrare i gruppi comunali per confrontare esperienze, collaborare, proporre progetti sovracomunali. d-documentare e pubblicizzare.

  25. Promozione progetti integrazione territoriale • 3 Dell’orientamento scolastico/professionale Fasi: a-mappa delle offerte formative del territorio (caratteristiche dei corsi, cosa offre ogni scuola, sbocchi occupazionali…) in collaborazione con altri CTI (considerando le scuole di iscrizione degli alunni). b-Consulenza con sportello informativo (vedi punto seguente) c-Azioni di sensibilizzazione del mondo produttivo sul tema dell’integrazione dei soggetti portatori di handicap attraverso incontri con associazioni di categoria e altri momenti pubblici.

  26. Consulenza (famiglie, insegnanti, educatori, amministratori…) Fasi: a-il gruppo operativo sceglie ambiti specifici della consulenza con le relative figure. b-il gruppo di consulenti si forma e condivide delle linee operative comuni (gestione sportello, approccio all’utenza, problemi etici…) c-informazione dell’utenza sul servizio d-avvio del servizio

  27. Formazione e aggiornamento “Corso salvagente”, corso essenziale per gli insegnanti di sostegno non specializzati operanti nel nostro territorio. “Documentiamo?”, formazione per insegnanti e operatori per sviluppare la cultura e le competenze specifiche per promuovere la documentazione. “Le buone prassi”, seminario dedicato ad insegnanti, genitori ed operatori per far conoscere progetti di qualità, realizzati nel nostro territorio, relativi all’integrazione. “Il ruolo del personale ATA nell’integrazione degli alunni con handicap”. Convegno su temi dell’integrazione.

  28. Documentazione di esperienze di integrazione ·Costituire un archivio di documentazione con materiali su supporto cartaceo e informatico in collaborazione con altri CTI e il CEDOC (Centro di documentazione). I materiali raccolti saranno messi a disposizione: -in parte presso la sede del CTI -in parte in siti internet provinciali e nazionali, in questo caso il CTI farà da centro di raccolta dei materiali…

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