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LA COSTRUZIONE DEI PROFILI DI SALUTE NEI DISTRETTI SANITARI VOLENTEROSI

LA COSTRUZIONE DEI PROFILI DI SALUTE NEI DISTRETTI SANITARI VOLENTEROSI. Appunti per la sperimentazione Relatore: Walter Vescovi, Cipes-Piemonte. SOMMARIO. L'evoluzione del nuovo modello culturale di salute Le iniziative avviate nella Regione Piemonte

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LA COSTRUZIONE DEI PROFILI DI SALUTE NEI DISTRETTI SANITARI VOLENTEROSI

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Presentation Transcript


  1. LA COSTRUZIONE DEI PROFILI DI SALUTE NEI DISTRETTI SANITARI VOLENTEROSI • Appunti per la sperimentazione • Relatore: Walter Vescovi, Cipes-Piemonte

  2. SOMMARIO • L'evoluzione del nuovo modello culturale di salute • Le iniziative avviate nella Regione Piemonte • I nuovi strumenti di governo della salute previsti: .....il profilo di salute • Dal profilo verso il piano di salute • Un cenno alla valutazione di impatto sulla salute (VIS)‏ • Le conclusioni

  3. LA CARTA DI OTTAWA,1986 • promozione della salute come processo che mette in grado le persone di realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, cambiare l'ambiente circostante o farvi fronte..... • ....come processo che valorizza le risorse personali e sociali che interagiscono con aspetti chiave del vivere quotidiano quali l'istruzione, l'abitazione, il cibo, il lavoro, un reddito, un ecosistema stabile e un quadro di valori guida come la pace, la giustizia sociale e l'equità....

  4. LA CARTA DI OTTAWA, 1986 • ..... salute quindi non come responsabilità esclusiva del settore sanitario ma risultato della interazione di diversi fattori politici, economici, sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici.....

  5. LE CONFERME DAGLI STUDI INTERNAZIONALI • I fattori socioeconomici e gli stili di vita individuali pesano in un range dal 40 al 50%; • Lo stato degli ecosistemi territoriali in un range che va dal 20 al 30%; • Il patrimonio genetico, il sesso e l'età in un range sempre compreso fra il 20 e il 30%; • Il comparto della sanità solo in un range compreso fra il 10 e il 15%

  6. Una buona sanità resta indispensabile..... ….ma miglioramenti sensibili sono possibili affrontando le cause modificabili dei determinanti la salute che complessivamente incidono oltre il 60% sulla longevità delle popolazioni LE CONFERME DAGLI STUDI INTERNAZIONALI

  7. LE INDICAZIONI PROGRAMMATICHE DELL'OMS • Il Piano per la salute al 2021 “Salute 21”,1998, dell'OMS Europa e in particolare l'obiettivo 14 “Responsabilità multisettoriale per la salute” che impegna i responsabili dei diversi comparti settoriali a riorientare le proprie politiche all'ottica della salute; • Il Progetto “Città sane”,1986, dell'OMS Europa che pone l'accento sul ruolo centrale degli Enti locali assieme alla partecipazione diretta delle Comunità locali ai processi di formazione delle decisioni

  8. Dichiarazione approvata dai Ministri della salute Ue a Roma il 18.12.2007 su “La salute in tutte le politiche” con l'impegno di promuovere l'attuazione di politiche favorevoli alla salute nei diversi ambiti quali l'alimentazione, l'ambiente, il commercio, l'educazione, l'industria, il lavoro,i trasporti....incoraggiando l'uso delle valutazioni di impatto sulla salute delle politiche non sanitarie, il che significa prendere in considerazione tutti i determinanti la salute, far emergere le priorità di intervento, coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini rispetto alla propria salute LE AZIONI DI GOVERNO A LIVELLO COMUNITARIO

  9. Il programma “Guadagnare salute” del Ministero della salute avviato nel maggio 2007 finalizzato a favorire l'adozione di comportamenti in grado di far guadagnare anni di vita in salute ai cittadini, la cui attuazione non coinvolge solo il SSN ma anche le Regioni, il sistema delle autonomie locali, le imprese, le OO.SS., le Associazioni ovverosia un asse di collaborazione a valenza multipla: istituzionale, settoriale e di più saperi disciplinari LE AZIONI DI GOVERNO A LIVELLO NAZIONALE

  10. Il Piano socio-sanitario 2007-2010 che aderendo al nuovo paradigma di salute introduce un forte elemento di discontinuità rispetto al passato LE AZIONI DI GOVERNO A LIVELLO REGIONALE

  11. LE INNOVAZIONI DEL PSSR 2007-2010 • Superamento dell'identità esclusiva salute=malattia. I problemi della salute non possono più essere risolti con strategie di azioni focalizzate sulla prevenzione, educazione e tutela della salute sviluppate esclusivamente nel dominio della sanità; • Coinvolgimento e corresponsabilizzazione dei referenti politici e tecnici delle altre politiche settoriali che impattono direttamente sui determinanti la salute

  12. LE INNOVAZIONI DEL PSSR 2007-2010 • Territorio e Comunità locali sono poste al centro dei problemi della salute: Amministratori degli Enti locali e Distretti socio-sanitari individuano rischi, priorità e soluzioni per tutte le attività e decisioni che impattano con la salute

  13. LE INIZIATIVE GIA' AVVIATE • Punto di riferimento unitario finalizzato a riorientare all'ottica della salute le politiche settoriali dei diversi Assessorati regionali: creazione “rete per la salute” con la pubblicazione sul web delle informazioni/indicatori di interesse sanitario, socio-economico, ambientale, provenienti dalle diverse banche dati/osservatori regionali, un'iniziativa utile anche per favorire l'applicazione della VIS in ambito regionale

  14. LE INIZIATIVE GIA' AVVIATE • Attuazione di corsi di formazione rivolti a operatori selezionati nell'ambito delle ASL e CSA che dovranno svolgere la funzione di facilitazione nella costruzione della rete di collaborazione polivalente alla base dei PEPS; • Organizzazione di un ciclo di incontri pubblici locali di informazione sulle nuove competenze e responsabilità previste dal PSSR compreso la centralità del ruolo dei Sindaci nell'ambito delle politiche per la salute

  15. I Profili e i Piani di salute di distretto Le valutazioni di impatto sulla salute, VIS I NUOVI STRUMENTI DI GOVERNO DELLA SALUTE PREVISTI A LIVELLO LOCALE

  16. IL PROFILO DI SALUTE: COSA E' • ..... processo finalizzato a intercettare e analizzare i rischi ma anche le opportunità.... • ....che tiene conto del quadro di evidenze scientifiche ma anche delle percezioni soggettive espresse dalle Comunità locali.... • .... utili alla quantificazione/qualificazione degli impatti/danni/opportunità.... • ...e l'intento di far emergere la tipologia dei soggetti/popolazione maggiormente esposta ai fattori di rischio/impatti/danni ma anche le esperienze e pratiche quotidiane positive.....

  17. IL PROFILO DI SALUTE. COSA E' • ...e quindi potere, nel modo tecnicamente e socialmente più approfondito, selezionare le criticità da rimuovere e le opportunità da valorizzare ulteriormente.... • … in buona sostanza gli obiettivi di salute da privilegiare....

  18. IL PROFILO DI SALUTE: LE PECULIARITA' • Responsabilizzazione degli Enti locali; • Approccio globale e intersettoriale; • Modello partecipativo condiviso

  19. LO STATO DELL'ARTE: LE COSE FATTE • Individuazione dei distretti sedi di sperimentazione assistita a seguito delle adesioni assicurate dagli Amministratori dei Comuni capofila interessati: 23 sedi, di cui 5 in provincia di Alessandria (Alessandria, Acqui T., Novi L., Ovada e Casale M.); • Incontro di lavoro il 21 novembre 2007 presso la Regione Piemonte con i Sindaci volenterosi dei Comuni capofila dei distretti sede di sperimentazione

  20. LO STATO DELL'ARTE: LE COSE FATTE • Lettera circolare esplicativa dell'Assessore regionale alla tutela della salute e sanità del 7 febbraio 2008

  21. LO STATO DELL'ARTE: LE COSE DA FARE A BREVE • Definizione degli ambiti territoriali dei distretti sanitari a cura dei Direttori delle ASL d'intesa con la Conferenza dei Sindaci interessati; • Costituzione dei Comitati dei Sindaci dei distretti

  22. Costruire reti di collaborazione interistituzionale, interdisciplinare e intersettoriale IL PROCESSO DA AVVIARE: QUALE STRATEGIA PRIVILEGIARE

  23. Dare vita a Laboratori di salute/Consulte a livello locale intesi come interfaccia operativa del processo IL PROCESSO DA AVVIARE: LE SOLUZIONI ORGANIZZATIVE IPOTETICHE

  24. Quali opzioni privilegiare nell'organizzazione delle reti di collaborazione e costruzione dell'alleanza per la salute ? IL PROCESSO DA AVVIARE: I NODI DA AFFRONTARE

  25. IL PROCESSO DA AVVIARE: LE ALTERNATIVE • Laboratorio di salute a matrice evolutiva chiusa; • Laboratorio di salute a matrice evolutiva aperta

  26. GLI ATTORI DELL'ALLEANZA: GLI ENTI LOCALI • La tipologia: Comuni del distretto sanitario, Provincia, Comunità montane; • Con quali ruoli e funzioni; • Con quali forme e modalità di interazione

  27. GLI ATTORI DELL'ALLEANZA: LE ALTRE ISTITUZIONI DI SERVIZIO • La tipologia: L'ASL, l'Azienda ospedaliera, l'Ente di gestione dei servizi sociali, l'ARPA, gli Atenei, gli Organismi scolastici, l'Agenzia della casa, ecc; • Con quali ruoli e funzioni; • Con quali forme e modalità di interazione

  28. GLI ATTORI DELL'ALLEANZA: I PORTATORI DI INTERESSE • La tipologia: le Organizzazioni di volontariato, le Associazioni non profit, le OO.SS., le Associazioni di categoria economica e professionale; • Con quali ruoli e funzioni; • Con quali forme e modalità di interazione

  29. GLI ATTORI DELL'ALLEANZA: I CITTADINI • La tipologia: la comunità di cittadini che nei diversi Comuni/Circoscrizioni del distretto sanitario vive e lavora; • Con quali ruoli e funzioni; • Con quali forme e modalità di interazione

  30. GLI STRUMENTI OPERATIVI DEI LABORATORI DI SALUTE LOCALI • Un riferimento logistico-organizzativo; • Un nucleo di risorse tecnico-professionali che ricomprenda competenze di tipo epidemiologico, relazionale, politico-istituzionale; • Un budget di risorse finanziarie minimo indispensabili

  31. ...E ORA....COME INIZIARE IN CONCRETO.... • Iniziando ad usare gli indicatori elaborati nell'ambito della “rete per la salute” reperibili sul web: una opportunità che deve coinvolgere tutti i partner dell'alleanza facilitata dai referenti tecnico-professionali del Laboratorio di salute locale; • Proseguendo con il confronto delle opinioni/idee fra i partner alla luce delle risultanze emergenti; • Terminando con il primo inquadramento delle problematiche di salute più rilevanti

  32. FATTORI CONDIZIONANTI LA SCELTA DEI TEMI DA APPROFONDIRE • Il metodo e merito delle scelte dei decisori politici locali: la tipologia di partner dell'alleanza prevista, le modalità di coinvolgimento adottate, i criteri di selezione delle priorità privilegiati; • La memoria della scienza : le politiche delle Organizzazioni preposte alla ricerca scientifica ed epidemiologica; • La memoria istituzionale, dei portatori di interesse e popolare: la quantità e qualità di informazioni, conoscenze effettivamente rese disponibili sui diversi temi dai partner coinvolti

  33. COME RIODINARE e SEQUENZIARE I DESCRITTORI DEI DETERMINANTI LA SALUTE • Per macro-aree tematiche e che ipoteticamente possono fare riferimento alle età della vita, agli ambienti della salute, agli stili di vita, ai problemi di maggiore rilevanza, gravità, frequenza sanitaria, ai problemi di salute dei gruppi più svantaggiati socialmente, ai problemi con più elevata percezione sociale e, a seguire, per singole aree tematiche o tematismo

  34. COME RIORDINARE E SEQUENZIARE I DESCRITTORI DEI DETERMINANTI LA SALUTE • Per fattori di rischio/opportunità correlati (se possibile costruendo una mappa grezza o fina) • Integrando il quadro delle evidenze scientifiche/percezioni soggettive/collettive riguardanti la quantificazione/qualificazione degli impatti /danni /opportunità; • Per tipologia di soggetti/intera popolazione esposta ai fattori di rischio mappati/impatti/danni o interessata da esperienze innovative e buone pratiche

  35. ... COME RENDERE IL PATRIMONIO CONOSCITIVO PIU' INTELLEGIBILE..... • Per i descrittori quantitativi trasformando i dati in informazioni, le informazioni in indicatori e, all'occorrenza, gli indicatori in indici; • Integrando il patrimonio informativo, focalizzato su descrittori quantitativi, con altre fonti conoscitive caratterizzate da descrittori qualitativi quali bibliografie, documentazione chiara e grigia disponibile sugli argomenti di interesse

  36. ....COME RENDERE IL PATRIMONIO CONOSCITIVO PIU' INTELLEGIBILE..... • Realizzando gradualmente forme e modalità multicanale e multistrato di interrogazione e accesso facilitato al patrimonio informativo/conoscitivo

  37. QUALE POSSIBILE TIPOLOGIA DI CRITERI DI SELEZIONE DELLE PRIORITA' CONSIDERARE • La rilevanza, gravità, frequenza dei fenomeni; • L'equità: privilegio di gruppi di popolazione più svantaggiati al fine di ridurre le distanze più macroscopiche di accesso alle opportunità di salute; • La pressione sociale: attenzione ai problemi di salute maggiormente percepiti dalla Comunità locale; • La fattibilità: selezione dei temi risolvibili sotto il profilo tecnico, organizzativo, finanziario

  38. LA TAPPA A SEGUIRE: LA SELEZIONE DELLE PRIORITA' DI SALUTE • Definizione della tipologia e peso dei criteri di selezione delle priorità da assumere a riferimento; • Ricorso ad eventuali strumenti di semplificazione: impiego ad es. di una matrice a doppia entrata, per tematismo e tipologia di criteri di selezione delle priorità, con inserimento dei pesi nelle celle di intersezioni a cura dei decisori politici locali; • Elaborazione della graduatoria dei punteggi finali

  39. ...A SEGUIRE: LA VERIFICA DEL PROCESSO /PRODOTTO • Esecuzione della procedura di controllo del processo/prodotto di costruzione del Profilo di salute mediante check-list; • Adozione delle eventuali modifiche/integrazioni al processo/prodotto da parte del Comitato dei Sindaci, possibilmente d'intesa con gli altri partner dell'alleanza, sulla base delle indicazioni fornite dai referenti tecnico-professionali

  40. IL COMPLETAMENTO DELLA SPERIMENTAZIONE • Stesura del documento di sintesi finale con esplicitazione della metodologia adottata in sede di costruzione del Profilo, l'indicazione dei partner coinvolti nel Laboratorio, i criteri di scelta di selezione delle priorità, gli obiettivi di salute selezionati, il richiamo delle fonti documentali utilizzate per agevolare i controlli successivi; • Approvazione del documento da parte del Comitato dei Sindaci del distretto sanitario

  41. IL COMPLETAMENTO DELLA SPERIMENTAZIONE • Comunicazione degli esiti del processo e dei risultati nelle forme e modalità più appropriate e trasparenti

  42. GLI AGGIORNAMENTI DEL PROFILO DI SALUTE/PROCESSO • A seguito degli aggiornamenti/integrazioni degli indicatori pubblicati sulla “rete per la salute”; • A seguito di novità conoscitive e documentali; • A seguito della pubblicazione/diffusione di nuove evidenze scientifiche sui determinanti la salute; • A seguito di iniziative/contributi innovativi delle istituzioni locali, portatori di interesse, cittadini

  43. Utile e opportuno proseguire la collaborazione con gli stessi partner dell'alleanza coinvolti nella costruzione del Profilo e definizione degli obiettivi e opportunità di salute così come proseguire con l'impiego degli stessi referenti tecnico- professionali DAL PROFILO VERSO IL PIANO DI SALUTE: LE RISORSE DA MOBILITARE

  44. I PASSI SUCCESSIVI: LE ANALISI PRELIMINARI • Le verifiche di coerenza degli obiettivi di salute selezionati nell'ambito del Profilo di salute con il quadro delle politiche settoriali in essere (VIS retrospettive sui diversi piani, programmi e progetti operativi); • La ricognizione delle esperienze di buone pratiche avviate

  45. I PASSI SUCCESSIVI: L'ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SALUTE • La selezione dei target di salute; • La selezione dei target di riorientamento delle politiche settoriali correlate; • La definizione delle azioni operative programmate; • La definizione degli impegni operativi negoziati

  46. IL PASSO FINALE • La stesura del documento di proposte finali; • L'approvazione del documento da parte del Comitato dei Sindaci

  47. GLI AGGIORNAMENTI SUCCESSIVI DEL PIANO DI SALUTE • Variazioni degli obiettivi di salute; • Variazioni dei parametri di misurazione dei target di salute; • Variazioni dei parametri di misurazione dei target di riorientamento delle politiche settoriali; • Variazioni delle azioni operative programmate; • Variazioni degli impegni interistituzionali negoziati

  48. UN CENNO SULLA VALUTAZIONE DI IMPATTO SULLA SALUTE, VIS • ....uno strumento che permette di prendere decisioni informate rispetto alle politiche, basate su di una valida valutazione del loro potenzialeimpatto sulla salute, sensibilizzando nello stesso tempo tutti i livelli a cui vengono prese decisioni sulle politiche. A lungo termine, essa ha il potenziale di introdurre l'attenzione al miglioramento della salute pubblica come norma e di farne un elemento di routine nell'elaborazione di tutte le politiche pubbliche

  49. UN CENNO SULLA VALITAZIONE DI IMPATO SULLA SALUTE, VIS • ...combinazione di procedure, metodi, strumenti che consentono di valutare una politica settoriale, un programma, un progetto, una decisione di interesse strategico in merito agli effetti sulla salute della popolazione intera o gruppi di popolazione di un determinato territorio; • ....la Regione Piemonte persegue gli obiettivi di salute tramite il metodo della valutazione di impatto sulla stessa di tutte le decisioni strategiche (art. 1, comma 2, L.r. n.18/2007)

  50. I PEPS E LE VIS: LE PECULIARITA' COMUNI • Due strumenti a disposizione degli Enti locali piemontesi per il governo della salute e il riorientamento delle politiche settoriali all'ottica della salute che adottano approcci metodologici speculari: multidisciplinarietà, intersettorialità, partecipazione diretta, flessibilità procedurale, focalizzazione su tutti i descrittori qualitativi e quantitativi i determinanti la salute, approccio equitativo

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