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PG1 — L’esperienza dello sfoglio come esplorazione

Accademia di belle arti di Foggia.<br>Corso di Progettazione grafica<br>Slide del corso di Storia del libro <br>u2014<br>Le slide sono da considerarsi un supporto alle lezioni frontali e non materiale di studio autosufficiente.

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PG1 — L’esperienza dello sfoglio come esplorazione

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Presentation Transcript


  1. L’esperienza dello sfoglio come esplorazione. Intorno al dispositivo-libro e le tassonomie della realtà Donato Faruolo Accademia di belle arti di Foggia corso di Progettazione grafica

  2. Quella che segue è una rassegna di casi notevoli intorno alla storia del libro, all’esperienza della lettura e alle tassonomizzazioni del reale che è possibile operare attraverso strumenti che hanno a che fare con l’esplorazione e la lettura di un dato entro un’architettura di informazioni. Non ha intenti didattico-informativi ma piuttosto si prefigge lo scopo di raccogliere in un solo percorso esperienze e processualità diverse che, in prospettiva, possano suggerire approcci trasversali e inattesi nell’ambito dell’editoria. La prima parte segue l’evoluzione dei supporti di scrittura/lettura, dalla tavoletta al tablet, passando per la stabilizzazione e la permanenza della forma del libro come la conosciamo oggi. La seconda parte espone una serie di casi di studio nella storia dell’editoria contemporanea, dalle sperimentazioni delle avanguardie al libro-oggetto, dal libro d’artista alle più recenti sperimentazioni liminari tra il digitale e l’analogico.

  3. Prototipi di libro e di modalità di lettura nella storia

  4. tavolette di argilla con incisioni cuneiformi, archivi reali di Ebla, attuale Siria, 2500 a.C. — 2250 a.C.

  5. foglio di papiro di Derveni, necropoli di Lete, attuale Macedonia, 340 a.C. — 320 a.C.

  6. rotoli del Mar Morto, Grotte di Qumran, attuale Cisgiordania, 150 a.C. — 70 d.C.

  7. consultazione di uno scriba egizio / rotoli di papiro egizio, Museo egizio di Torino, III millennio a.C.

  8. rotoli di Esther, Shalom, Amsterdam, 1641

  9. codice di Madrid, Tayasal, attuale Guatemala, periodo postclassico mesoamericano

  10. la poetessa Saffo srotola orizzontalmente un rotolo e lo legge appoggiato sulle gambe, ceramica greca a figure nere, V secolo a.C.

  11. adolescente in atto di leggere, stele attica, V secolo a.C., Badia greca di Grottaferrata

  12. la biblioteca di Alessandria, con una libreria di rotoli con frontes da cui pende il titulus, incisione di fantasia ottocentesca

  13. il poeta Virgilio, tra la capsa dei suoi libri e un leggio, pergamena, Virgilio Mediceo, V secolo d.C., Biblioteca Mediceo-Laurenziana

  14. fogli di betulla con iscrizioni a penna, forte romano di Vindolanda

  15. natura morta con rotolo di pergamena e tavoletta di cera, casa di Cecilio Giocondo, Pompei, 52 — 60 d.C.

  16. fanciulla che legge un papiro attorniata da due donne, villa dei Misteri, Pompei, II secolo a.C.

  17. fanciulle con stilo e tavoletta di cera, Pompei, II secolo a.C.

  18. tavolette cerate con esercizi di studente, casa di Cecilio Giocondo, Pompei, II secolo a.C.

  19. Exultet, fomat medioevale con notazioni musicali, testo e musica su rotolo di pergamene ricucite, Exultet beneventano della cattedrale di Pisa, XII — XIII secolo

  20. Statuti, notaio che scrive un atto giuridico nella Bologna medioevale, miniatura di Stefano Azzi della bottega di Nicolò di Giacomo da Bologna, 1382

  21. strumenti di scrittura e conservazione di volumi di pergamena, XIV secolo

  22. bottega per la produzione di pergamene, XIV secolo d.C.

  23. scrittura amanuense su pergamena rilegata in fogli Christine de Pizan, miniatura dalla sua opera Cent ballades, XV secolo d.C., British Library, Londra

  24. scriptorium e armarium con volumi posti frontalmente, XV secolo d.C

  25. il libro a stampa, la prima Bibbia di Guthemberg a imitazione del libro manoscritto, 1455

  26. prototipo della biblioteca rinascimentale con pluteo, libri incatenati in lettura e conservazione, Biblioteca Malatestiana di Cesena, 1454

  27. il libro tascabile a grande diffusione, Aldo Manuzio, Venezia, XVI secolo d.C.

  28. il tablet, 2000 —

  29. Stadtbibliothek, Stoccarda, 2011

  30. MareNostrum, Università politecnica della Catalogna, Cappella Torre Girona, 2005

  31. L’esperienza del libro contemporaneo

  32. Stéphane Mallarmé, Un coup de dés jamais n'abolira le hasard, 1914 Un coup de dés jamais n'abolira le hasard è una poesia di Stéphane Mallarmé apparsa nel 1897 sulla rivista Cosmopolis e poi pubblicata nel 1914 in La Nouvelle Revue française. È uno dei primi poemi tipografici della letteratura francese. Sarà l’anticipatore di tutta una serie di riflessioni che faranno della forma del libro, del suo funzionamento come dispositivo e delle valenze semantiche della forma tipografica una nuova via dell’espressione che attraverserà l’intero Novecento, dalle pubblicazioni futuriste alla poesia visiva degli anni ’60 fino alla multifome fenomenologia del libro d’artista.

  33. Filippo Tommaso Marinetti, Zang Tumb Tumb: Adrianopoli Ottobre 1912: Parole in Libertà, 1914 Zang Tumb Tumb fu la prima raccolta pubblicata da Marinetti di parole in libertà, una forma di poesia allo stesso tempo verbale e visiva. Iniziata nel 1912 e pubblicata nel 1914, l'opera è un resoconto dell'esperienza di Marinetti sull'assedio di Adrianopoli (oggi Edirne, Turchia) durante la guerra dei Balcani del 1912, di cui fu corrispondente di guerra. Il titolo Zang Tumb Tumb evoca i suoni della guerra meccanizzata: bombardamenti di artiglieria, bombe, esplosioni.

  34. El Lissitzky, Dlia golosa (Per la voce), 1923 Le innovazioni di El Lissitzky nella progettazione grafica ed editoriale sono sorprendentemente visibili nel suo progetto di riferimento Per la voce, una raccolta di tredici delle più note poesie del poeta russo Vladimir Mayakovsky. Le poesie erano destinate a essere lette ad alta voce, e El Lissitzky progettò un indice con titoli per aiutare il lettore a localizzare rapidamente il verso desiderato. Disegnò anche dei frontespizi per ciascuna delle poesie, costruendo immagini combinando caratteri tipografici di varie dimensioni stampati in rosso e nero. Un’esperienza frugale e immaginifica che adopera i caratteri tipografici disponibili per produrre visioni propulsive e inattese, e che diventerà cardinale nell’estetica della grafica rivoluzionaria e di resistenza anche in altri contesti, come in Olanda e in Italia nei movimenti della Resistenza.

  35. Fortunato Depero, Depero Futurista, 1927 Il “Libro bullonato” di Fortunato Depero rappresenta il primo esempio di “libro-oggetto”, una perfetta sintesi del pensiero Futurista e del mito della “macchina”. Depero lo progetta per celebrare la sua raggiunta fama dopo 14 anni di adesione al movimento marinettiano e, nello stesso tempo, per promuovere il suo lavoro di graphic designer. Il libro raccoglie le sue esperienze in tutte le forme di arte applicata. La forma tipografica del libro simula un oggetto meccanico grazie alla legatura composta da due piatti di spesso cartone tenuti insieme da bulloni e dadi, completi di coppiglie; Depero lo definisce un “oggetto pericoloso” perché se inserito nello scaffale di una libreria può danneggiare gli altri volumi con i suoi bulloni di alluminio. L’atto di sfogliare le pagine assicura l’effetto cinetico mentre la meccanica con cui è assemblato permette al fruitore di scomporne le pagine per riordinarle a proprio gusto o di appenderle al muro come singoli dipinti, diventando così il museo Depero in forma portatile.

  36. Aby Warburg, Atlante Mnemosyne, — 1929 Mnemosyne è un atlante figurativo (Bilderatlas) composto da una serie di tavole, costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse: testimonianze artistiche (opere d’arte, pagine di manoscritti, carte da gioco, ecc.); ma anche reperti archeologici dell’antichità orientale, greca e romana; e ancora testimonianze della cultura del XX secolo (ritagli di giornale, etichette pubblicitarie, francobolli). La particolarità di questo atlante, strutturato in pannelli che accolgono le riproduzioni e variameste allestito in occasioni contemporanee di esposizione, è la navigazione tra le referenze artistiche scollegata da parametri stringentemene crono-geografici, in un’epoca in cui le connessioni neurali tra le immagini erano fondamentali per orientarsi in assenza di indicizzazioni digitali e motori di ricerca.

  37. Bruno Munari, Libro illeggibile rosso e bianco, 1953 Nel 1949 Bruno Munari progetta per la prima volta una serie di “libri illeggibili”, opere che definitivamente rinunciano alla comunicazione testuale a favore della sola funzione esperienziale dello sfoglio. Non semplicemente supporto per il testo, la carta comunica un messaggio attraverso il formato, il colore, i tagli e la loro alternanza. Si omettono gli elementi che costituiscono il libro tradizionale, come il colophon e il frontespizio, e la lettura diventa lo svolgersi cadenzato di una composizione musicale, con timbri sempre diversi nell’alternarsi delle pagine.

  38. Raymond Queneau, Cent mille milliards de poèmes, 1961 L'oggetto-libro di Queneau, costruito fisicamente da Robert Massin, offre al lettore uno strumento per comporre poesie secondo la forma del sonetto: due quartine seguite da due terzine, quattordici versi in totale. Il libro è composto da dieci fogli, ciascuno diviso in quattordici bande orizzontali, stampati su entrambe le facciate. Il lettore può, ruotando le bande orizzontali come delle pagine, scegliere una delle dieci versioni della poesia proposte da Queneau. Tutte le dieci versioni hanno la stessa scansione e le stesse rime e, come già detto, ogni sonetto è assolutamente regolare nella sua forma. Abbiamo dunque 1014 (100 000 000 000 000) potenziali poesie.

  39. Ben Vautier, Total Art Match-Box, 1965 L’opera si inserisce nell’ambito del Nouveau Réalisme francese e di quel processo che negli anni ’60 — ’70 prova a ridefinire la posizione dell’uomo attraverso pratiche artisiche stringentemente legate al linguaggio e alla percezione del ruolo della merce nelle dinamiche sociali, debitrici della lezione dadaista/merz di Marchel Duchamp o di Kurt Schwitters. Ben Vautier, in particolare, impiega le parole, la declamazione e la rinominazione delle cose del mondo come strumento di capovolgimento dei sensi. In quest’opera inneggia, tra le altre cose, alla distruzione delle biblioteche.

  40. Ed Ruscha, Every building on the Sunset Strip, Los Angeles 1966 Every Building on the Sunset Strip di Ruscha è un collage fotografico che ricostruisce un miglio e mezzo del Sunset Boulevard, a Los Angeles, negli anni ’60. La strada era un importante sito commerciale popolare per le traversate in automobile e noto per la sua vivace vita notturna. Per scattare le fotografie, Ruscha ha guidato lungo la strada in un camioncino. Nell’abitacolo c'era una telecamera automatizzata impostata per scattare foto a intervalli regolari. Il libro pieghevole a fisarmonica è lungo oltre 7 metri quando è completamente aperto e mostra entrambi i fronti della strada.

  41. Dieter Roth, Little Tentative Recipe, 1969 Un maestro europeo del libro d’artista è lo svedese Dieter Roth, che inizia a creare libri usando le tecniche di stampa apprese lavorando in una agenzia pubblicitaria, per poi ampliare la sua arte in maniera più innovativa e radicale, stampando ogni sorta di contenuto (poesia concreta, articoli di giornale, forme astratte) su plastica e altri materiali economici, fino ad arrivare a integrare il cibo nei suoi libri. Little Tentative Recipe è un libro in miniatura, di dimensioni cubiche, contenuto in una scatola originariamente creata per bustine da tè. All’interno ospita 800 stampe offset a colori realizzate dagli studenti della Watford School of Art, seguendo le indicazioni (ricette) di Dieter Roth.

  42. Vincenzo Agnetti, Libro dimenticato a memoria, 1969 Uno dei più puliti e razionali esempi di arte concettuale sotto forma di libro è l’opera Libro dimenticato a memoria di Vincenzo Agnetti, in cui gran parte delle pagine è stata rimossa, tanto che ne rimangono solo i margini. Il libro è una metafora del paradosso che investe la memoria: solo dimenticando si può lasciar spazio all’apprendimento di ciò che verrà. Come accade sempre nel lavoro di Agnetti, la ricerca del vicolo cieco in cui il linguaggio approda al lapalissiano, all’ossimoro, alla contraddizione conduce al punto di disidentificazione degli oggetti e dei segni.

  43. Art & Language, Index 01, 1972 Otto schedari presentano un riassunto di opere o di argomenti di grande estensione tratti dal lavoro del collettivo Art & Language. Ogni schedario è composto da sei cassetti ciascuno e contiene schede con testi scritti dai membri del collettivo tratti da saggi, riviste, appunti. Tutti i testi sono stati divisi in sezioni, e a ogni sezione è stato assegnato un numero. I numeri di indice sono stampati sul lato stretto dei cassetti. Lettori esterni segnano i lemmi con segni come +, - o T per indicarne compatibilità, incompatibilità e non confrontabilità. Index 01 crea relazioni tra i testi del gruppo e provoca i lettori a valutare questi rapporti.

  44. Mario Cresci, Misurazioni. Fotografia e territorio, 1978 Il fotografo riprende oggetti inizialmente nel proprio ambiente, dopodiché in studio, confrontandosi con la tradizione del Mezzogiorno e con la creatività degli anziani che li avevano realizzati al di fuori di un uso commerciale. Accostando le varie immagini realizzate, Cresci crea analogie tra segni, forme e significati a testimonianza del modo in cui il rapporto uomo-ambiente ha creato una forte identità legata al luogo, passando attraverso valori d’uso e credenze. Uno degli esempi più lampanti di atlante in cui i nessi causa-effetto e la consequenzialità della lettura cedono il passo a un’esperienza più esploratia, tortuosa, meno denotativa.

  45. Maria Lai, Libro scalpo, 1990 Artista pioniera dell’arte relazionale, la serie dei libri scalpo è caratterizzata da una ricca lavorazione “informe” fatta di cuciture che scrivono sulla pagina un testo indecifrabile, lasciando che i fili si annodino e intreccino ai margini delle pagine, debordando in abbondanza. L’azione rituale, performativa, antropologica del cucire acquisisce un carattere apotropaico, con l’artista che si prefigge di “annodare” i fili delle relazioni talvolta complesse e conflittuali che tengono inevitabilmente “ingarbugliate” insieme le persone di una comunità.

  46. Taschen, edizioni Sumo, Helmut Newton. Sumo / David Hockney. A Bigger Book, 1999 — in corso Sumo è una serie di libri della casa editrice Taschen, così chiamata per le sue inusuali dimensioni esagerate. Il primo Sumo è stato scritto dal fotografo Helmut Newton: è una monografia che mostra il suo lavoro nella fotografia di moda e di celebrità. Si ritiene questa iniziativa abbia cambiato le fortune della Taschen. È stato inizialmente pubblicato in edizione limitata di 10.000 copie nel 1999, vendute a 1.500 dollari. La prima tiratura fu numerata e firmata da Newton. Pesava oltre 30 chilogrammi. Un supporto su misura è stato progettato da Phillipe Starck per sostenerlo. La prima copia del libro è stata firmata da 80 delle celebrità che vi compaiono, ed è stata venduta all'asta a Berlino per 430.000 dollari, diventando il più grande e costoso libro prodotto nel XX secolo. In seguito sono stati pubblicati dei Sumo per i Rolling Stones, Annie Leibovitz, Muhammad Ali, Sebastião Salgado, David Hockney, David Bailey. SUMO

  47. Terence Koh, Crackhead, 2006 Crackhead è composto da più di duecento vetrine posizionate e impilate come una singolare installazione monumentale. In quasi tutte le vetrine l'artista ha collocato un calco della propria testa in vari gradi di decadimento. Cumulativamente, le vetrine compongono un ambiente abbagliante che esplora i temi della morte, della sessualità, dell'identità, dell'eccesso, del piacere e della storia dell'arte. Crackhead è un'opera che richiede l'apprensione attiva dello spettatore e l'immersione nel suo labirinto di enigmi visivi. Pieno di nozioni binarie di lussuria e morte, piacere e dolore, Crackhead è un'opera epica in costante mutamento.

  48. Peter Greenaway, L' ultima cena / Last Supper. Leonardo da Vinci, 2008 Il libro fu concepito in occasione del lavoro di proiezione che lo stesso regista produsse per il Cenacolo di Leonardo da Vinci a Santa Maria delle Grazie, a Milano, nel 2008. In quell’occasione le proieizioni generavano sull’affresco una sua riattivazione digitale, con la luce proiettata che finiva con l’apparire come un agente attivo all’interno dello spazio virtuale dell’Ultima cena. Il libro, più che essere un supporto informativo o documentativo, ha una sua autonoma valenza artistica. In una pagina ripiegata su se stessa troviamo la riproduzione completa dell’affresco con la dissezione dell’intero palinsesto in una griglia numerata che funge da indice. A ciascun numero corrisponde la relativa pagina con riproduzione in scala reale della sezione dell’affresco. Il libro offre l’opportunità di un’esplorazione inconsueta del lavoro di Leonardo, insieme analitica e distruttiva.

  49. Michael Mandiberg, Burned Books, 2009 — 2011 Burned Books è una serie di libri intagliati al laser. Alcune parole e formule vengono scolpite e incise in volumi di consultazione obsoleti. Il progetto esplora le trasformazioni della tecnologia e le loro relazioni con le evoluzioni nelle economie. Comprende, tra gli altri, due scaffali espositivi con una collezione sempre crescente di oltre 130 guide agli investimenti e libri per arricchirsi rapidamente – come La ricchezza è una scelta o Investire dalle stelle – tutti incisi a laser con i loghi di banche fallite, un dizionario con la frase «omg lol» ritagliata dalle sue pagine e una pila di giornali con il titolo «old news».

  50. James Bridle, The Iraq War: A History of Wikipedia Changelogs, 2010 The Iraq War: A History of Wikipedia Changelogs è un insieme di dodici volumi di tutte le modifiche all'articolo di Wikipedia sulla guerra in Iraq. I dodici volumi coprono un quinquennio da dicembre 2004 a novembre 2009, per un totale di 12.000 modifiche e quasi 7.000 pagine. Il set fa parte di un progetto che esplora la storia e la storiografia facilitata da Internet e visualizza informazioni, opinioni, narrazioni e discussioni.

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