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Piano dell’Offerta Formativa

Piano dell’Offerta Formativa. Progettazione e programmazione, costruzione curricolare, ruolo dei dipartimenti e dei consigli di classe. Dirigente Scolastico Giovanni Olivieri Roma 27 novembre 2010. Autonomia Scolastica. Costruzione di una propria identità

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Presentation Transcript


  1. Piano dell’Offerta Formativa Progettazione e programmazione, costruzione curricolare, ruolo dei dipartimenti e dei consigli di classe Dirigente Scolastico Giovanni Olivieri Roma 27 novembre 2010

  2. Autonomia Scolastica • Costruzione di una propria identità • Condivisione del progetto educativo • Informazione alle famiglie

  3. Costruzione di una identità ASSIOMA 0 (Postulato iniziale) L’identità di una scuola è fortemente legata • Al livello di scolarità (infanzia, primaria, secondaria 1° e 2° grado) • All’ordine di studi (licei, tecnici, professionali) • Al territorio • Agli obiettivi educativi

  4. Costruzione di una identità • Finalità generali e scelte educative • Scelte didattiche • Scelte organizzative

  5. Costruzione di una identità • Finalità generali e scelte educative • Indirizzi di studio • Integrazione degli ambienti e delle persone • Obiettivi formativi

  6. Costruzione di una identità • Scelte didattiche • Strutturazione dei percorsi formativi • Area di progetto • Recupero e valorizzazione delle eccellenze • Verifica e valutazione

  7. Costruzione di una identità • Scelte organizzative • Organizzazione degli spazi e degli orari • Utilizzo di quote di flessibilità • Costruzione di spazi di autonomia • Dipartimenti e figure di sistema

  8. Gli attori del processo • Dirigente Scolastico • Cura la raccolta delle idee e delle proposte • Predispone la proposta di POF da sottoporre all’approvazione del Collegio dei Docenti • Predispone gli strumenti attuativi del POF • In accordo con il DSGA ne cura gli aspetti organizzativi

  9. Gli attori del processo • Collegio dei Docenti • Definisce gli obiettivi formativi in relazione • agli obiettivi dei curricola di studio • all’analisi effettuata dei bisogni • Definisce le linee di indirizzo in merito a • criteri di verifica e di valutazione • azioni relative al recupero e alla valorizzazione delle eccellenze • Progettazione curricolare ed extracurricolare

  10. Gli attori del processo • Le famiglie • attraverso i loro rappresentanti forniscono pareri e contribuiscono al monitoraggio in itinere • Consiglio di Istituto • fornisce le linee generali per la definizione del POF • adotta il POF e delibera sul Programma Annuale (programmazione delle risorse finanziarie)

  11. I D E N T I T À O R G A N I Z Z A Z I O N E P E R S O N A L I Z Z A Z I O N E SCUOLA

  12. Categorie di contenuti • Aspetti generali del servizio • Offerta Formativa • Strutture e servizi • Regole e statuti: diritti, doveri e forme di partecipazione • Criteri per la formazione delle classi (iscrizioni) • Modalità di interazione tra le componenti

  13. Categorie di contenuti • Aspetti generali della didattica • Offerta Formativa Locale (opzioni aggiuntive o differenziate) • Criteri per la valutazione dell’anno scolastico e per il comportamento (ammissione alla classe successiva, sospensione del giudizio) • Modalità e criteri di riconoscimento di crediti • Modalità per il recupero e per la valorizzazione delle eccellenze • Integrazioni e approfondimenti

  14. Categorie di contenuti • Aspetti delle relazioni interpersonali • Accoglienza • Regole di comportamento • Modalità di comunicazione • Orientamento (ingresso/uscita) • Attività per l’ascolto, per il supporto alla didattica

  15. Categorie di contenuti • Aspetti delle relazioni esterne • Reti di scuole • Reti interistituzionali • Rapporti con il mondo del lavoro • Partecipazione a mostre, concorsi, attività organizzate da terzi

  16. Categorie di contenuti • Valutazione e autovalutazione • Rilevazione delle aspettative • Concordanza tra aspettative e grado di soddisfazione

  17. Documenti di complemento • Statuto delle studentesse e degli studenti • Regolamento di istituto (codice disciplinare, regolamento viaggi, ecc.) • Patto di corresponsabilità • Informativa sulla sicurezza • Informativa sulla privacy • ORGANIGRAMMA

  18. InsegnamentoApprendimento Processi di trasmissione del sapere Processi di formazione di competenze Dirigente Scolastico Giovanni Olivieri Roma, 27 novembre 2010

  19. Tradizione e attualità Insegnante (colui che “sa”) Studente (colui che “sapra”)

  20. Società della conoscenza Apprendimento‏ variazione significativa e duratura del quadro concettuale acquisizione di conoscenze in vista di uno scopo Autoapprendimento‏ ricerca delle fonti‏ selezione e controllo delle informazioni ristrutturazione del proprio quadro concettuale (Auto)apprendimentocontinuo‏ (life long learning) flessibilità cognitiva predisposizione al cambiamento strutturazione di competenze

  21. “Nativi “digitali” Familiarità con l’uso delle tecnologie uso istintivo di strumenti e dispositivi astrazione delle caratteristiche trasversali inferenze/astrazioni in contesti tecnologici anche diversi Apprendimento rapido, ma poco selettivo‏ ci si accontenta del primo risultato non evidente interesse al trasferimento dell’informazione linguaggio rapido, conciso e non sempre adeguato al contesto

  22. Bisogni formativi nell’era digitale Sviluppo di capacità critiche di selezione, elaborazione e analisi delle informazioni capacità cognitive superiori come il ragionamento e il problem solving una mente attiva, critica e riflessiva flessibilità e individualizzazione del processo di insegnamento e apprendimento capacità di costruzione autonoma di conoscenze e competenze capacità di collaborare e di interagire con gli altri nella costruzione del sapere

  23. Funzione docente oggi Una base di discussione condivisa ASSIOMA 0. In didattica, così come in educazione, non esistono ricette da copiare o da rielaborare. Osservazione. Se qualcuno conoscesse tali ricette, sia in campo didattico sia in campo educativo, non avremmo problemi né di tipo relazionale né di tipo cognitivo.

  24. Funzione docente oggi Si dice che ci siano quattro semplici caratteristiche per essere o diventare un “buon” insegnante ... ... basta quindi tenerne conto, ed il gioco è fatto ... … peccato che ancora nessuno sia riuscito a individuare tali caratteristiche!

  25. Essere insegnante Individuare almeno tre aspetti che, secondo voi, sono elementi caratteristici dell’essere un “buon insegnante” ... e ... tre elementi negativi.

  26. Archivio delle esperienze Molte esperienze hanno dato luogo a buoni e confortanti risultati educativi, sono perciò nate le cosiddette Buone pratiche • documentazione scritta (libri, articoli, riviste, ecc) • documentazione pubblica (siti internet) • comunità di pratiche (riservate agli iscritti o agli invitati)

  27. Essere insegnante (oggi) ASSIOMA 1. Attraverso percorsi diversi si possono raggiungere uguali risultati positivi. Osservazione. Le buone pratiche sono spesso descritte attraverso percorsi e metodologie diverse.

  28. Il “bravo” insegnante • Le quattro C, ovvero le quattro caratteristiche di un “bravo” insegnante: • Competenza • Coerenza • Cortesia • Creatività

  29. Il bravo insegnante Le Caratteristiche di un “bravo” insegnante sono riassumibili in una parola: Consapevolezza

  30. Il bravo insegnante La consapevolezza del proprio ruolo è condizione necessaria (ma ovviamente non sufficiente) per acquisire: Autorevolezza L’autorevolezza è una condizione che si acquisiscce sul “campo”, che viene riconosciuta in dipendenza di determinati comportamenti, ispirati alle QUATTRO “C”.

  31. Il “nuovo” insegnante Il “nuovo” insegnante, oggi Progetta un percorso di apprendimento integrato (alternanza “dosata” di didattica frontale, di attività di ricerca, di attività laboratoriale) Sollecita gli studenti alla partecipazione, alla ricerca, all’interazione con gli altri, alla costruzione di un sapere “condiviso” Sollecita gli studenti a porre e a porsi domande e favorisce discussioni che inducono all’associazione stimolante di idee e concetti Sviluppa con interesse e partecipazione gli interventi divergenti degli studenti (capacità di discriminare gli obiettivi degli interventi)

  32. Il gruppo classe e l’apprendimento personalizzato Percorsi laboratoriali Dirigente Scolastico Giovanni Olivieri Roma, 27 novembre 2010

  33. Il gruppo classe ASSIOMA 0 I gruppi classe, benché omogenei sul piano dei criteri, hanno una loro specifica individualità, che si sviluppa e curva nell’interazione con i relativi docenti Non neutralità dei Consigli di Classe

  34. Il gruppo classe • Articolo 4, comma 2 - Autonomia didattica (D.P.R. 8 marzo 1999, n. 75 - Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59) • … • 2. Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro: • l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività; • la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio di cui all'articolo 8, degli spazi orari residui; • l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104; • l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; • l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.

  35. Il gruppo classe Elementi di analisi - osservazione Matrice gruppale • Numero di sottogruppi e loro intersezioni • Numero di leader e grado (eventuale) di conflittualità • Numero di casi di non integrazione (causa interna o causa esterna) Sistemi e qualità delle comunicazioni interne • Ascolto e rispetto reciproco • Bidirezionalità delle comunicazioni • Prevaricazione

  36. Il gruppo classe Elementi di analisi - osservazione Sociogramma: matrice delle relazioni interpersonali costruita mediante osservazioni dirette o indirette o anche mediante somministrazione di questionari Condizione necessaria: individuazione di un osservatore “neutrale”

  37. Gli apprendimenti del gruppo Percorsi collettivi • Lezioni frontali degli insegnanti • Lezioni interattive • Realizzazione di un progetto comune Percorsi individuali • Costruzione di un proprio portfolio • Selezione di un proprio percorso • Attività di ricerca e di costruzione di percorsi

  38. Didattica laboratoriale Il laboratorio è pensato come luogo di • elaborazione e costruzione di idee (analisi di situazioni o problemi aperti; sviluppo della capacità di lavorare per ipotesi e congetture; preliminare analisi del processo interiore di mediazione tra vecchie e nuove conoscenze) • attivazione di opportunità didattiche e percorsi flessibili (determinazione di una quota di opportunità liberamente scelte; costruzione di un percorso in parte prefissato in parte integrato con riferimento a interessi personali o competenze possedute) • interazione sociale e apprendimento cooperativo (assunzione di responsabilità; lavoro in piccoli gruppi; cooperazione al raggiungimento di obiettivi comuni; sviluppo delle capacità di mediazione e di tolleranza) • confronto cognitivo e crescita tra pari (comunicazione bidirezionale o anche multidirezionale; insegnante come mediatore di processi; errore come sollecitazione all’approfondimento e occasione di crescita cognitiva; peer education)

  39. Didattica laboratoriale Materiale didattico caratteristico di un laboratorio • attività di base: non si può non saper fare; si individuano così le prestazioni che rappresentano la scala iniziale del percorso di acquisizione delle conoscenze, ai primi livelli di difficoltà • attività di consolidamento: necessarie per fare un primo passo verso la maturazione di più avanzati livelli di competenza • attività di approfondimento: sono analisi di situazioni, elaborazione di informazioni, esercizi e problemi per la cui risoluzione sono necessari livelli di competenza intermedi e un minimo di flessibilità cognitiva, di creatività e di intuito • sfide per la mente: rappresentano una serie di attività “fuori dal comune”, per condurre le quali sono utili l’intuito, la divergenza, la capacità di uscire da schemi prefissati, una forte flessibilità cognitiva e livelli avanzati di competenza (certamente condizione necessaria, ma non certo sufficiente)

  40. ConoscenzeCompetenze Percorsi di acquisizione Sistemi di verifica Dirigente Scolastico Giovanni Olivieri Roma, 27 novembre 2010

  41. Competenza La competenza è essenzialmente ciò che una persona dimostra di saper fare (anche intellettualmente) in modo efficace, in relazione ad un determinato obbiettivo, compito o attività, in un determinato ambito disciplinare o professionale.

  42. OCSE-PISA: organizzazione delle competenze matematiche • Le (8) competenze sono state organizzate in 3 raggruppamenti che tengono conto dei processi cognitivi: • riproduzione è il raggruppamento di competenze che entrano in gioco in quesiti familiari che richiedono la riproduzione di conoscenze note. • connessione comprende le competenze che presuppongono la riproduzione per risolvere problemi che non sono di routine; richiedono la capacità di fare collegamenti, di sviluppare una soluzione, di interpretare e di mettere in connessione elementi che appartengono ad idee chiave diverse. • riflessionecomprende competenze superiori rispetto a riproduzioni e connessioni; si richiede la capacità di effettuare semplici ragionamenti matematici e di saperli argomentare, usare e decodificare un linguaggio simbolico e formale, utilizzare procedimenti originali per risolvere problemi non familiari.

  43. OCSE-PISA: organizzazione delle competenze di lettura • Individuare informazioni – localizzare ed eventualmente ordinare o integrare più informazioni non immediatamente evidenti, alcune delle quali possono trovarsi al di fuori del corpo principale del testo. Inferire quali, tra le informazioni del testo, sono pertinenti al compito, discriminadole tra più informazioni plausibili. • Interpretare il testo - cogliere il significato di sfumature del linguaggio o dimostrare una piena e approfondita comprensione del testo. • Riflettere e valutare- valutare criticamente e formulare ipotesi basandosi su conoscenze di carattere specialistico. Saper affrontare concetti contrari alle aspettative e basarsi su una conoscenza approfondita di testi lunghi e complessi.

  44. Programmare per competenze Tavola di programmazione

  45. Condizione necessaria Competenze vs conoscenze Conoscenze (concetti, regole, teorie, procedure, metodi di una disciplina) Competenze (abilità esercitate in un determinato contesto per risolvere problemi)

  46. Verifica • Sistemi di verifica • Interni (autoreferenzialità) • “Diretti” (prove comuni) • Indiretti (percentuali di successi) • Nazionali (prove INVALSI, SNV, PQM, Quarta prova) • Internazionali (IEA PIRLS, IEA TIMMS, OCSE PISA, OCSE ALL)

  47. Indagini nazionali e internazionali • Indagini internazionali: di sistema • offrono dati sulle prestazioni degli studenti comparabili a livello internazionale • permettono di individuare punti di forza e di debolezza del proprio sistema scolastico • ricercano fattori antecedenti e correlati del profitto scolastico (e in che misura operano nello stesso modo in diversi contesti) … • Indagini nazionali: dal sistema alle singole scuole • accertano i livelli di apprendimento degli studenti italiani in italiano e in matematica • offrono dati comparabili a livello nazionale, regionale e a livello di singola scuola e classe

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