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IL GUERRIERO DI CAPESTRANO

VI secolo a.C. IL GUERRIERO DI CAPESTRANO. Storia dell ’ Arte, 1 C, Alberto B., Camilla V. INTRODUZIONE.

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IL GUERRIERO DI CAPESTRANO

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Presentation Transcript


  1. VI secolo a.C. IL GUERRIERO DI CAPESTRANO Storia dell’ Arte, 1 C, Alberto B., Camilla V.

  2. INTRODUZIONE • Il "guerriero di Capestrano" è una scultura in pietra calcarea del VI secolo a.C., rinvenuta in una necropoli a nord-est di Capestrano (AQ), e raffigurante un guerriero dell'antico popolo italico dei Piceni. Si tratta di una delle opere più monumentali e impressionanti dell'arte italica, conservata a Chieti nel Museo archeologico nazionale d'Abruzzo.

  3. IL RITROVAMENTO • La statua, con le gambe spezzate, fu rinvenuta casualmente nel 1934da un certo Michele Castagna, durante dei lavori agricoli per l'impianto di una vigna nella località "Cinericcio". I successivi scavi, condotti dall'archeologo Giuseppe Moretti, riportarono alla luce una necropoli con alcune tombe e corredi funerari, datati tra il VIIe il IV secolo a.C.;furono anche portati alla luce altri frammenti della statua, che ne permisero più tardi la ricomposizione e il restauro: tra questi il copricapo, intagliato separatamente, ma sicuramente pertinente per la corrispondenza tra l'incasso centrale e una sporgenza realizzata sulla piatta superficie della testa.

  4. DESCRIZIONE • Il guerriero, la cui decorazione doveva essere in origine completata dal colore dipinto (restano in alcuni punti tracce di colore rosso), rappresenta, in dimensioni più grandi del vero una figura maschile in costume militare. L’altezza, senza la base, raggiunge 2,09 m, con la base 2,23 m. • L'anatomia del guerriero non è ben definita mentre molta più cura è stata dispensata nel raffigurare dettagli come le armi, per sottolineare il rango e l'importanza del personaggio. • Il guerriero è probabilmente raffigurato morto, come suggeriscono la maschera facciale e i sostegni. Si trattava probabilmente della statua posta come segnacolo sulla tomba regale.

  5. Il copricapo, che assomiglia a un sombrero, è un elmo da parata a disco dotato di cimiero (cresta sporgente), usato anche come scudo. Il viso è coperto da una maschera. Gli ornamenti sono costituiti da una collana rigida con pendaglio e da bracciali sugli avambracci. La mano destra regge una piccola ascia, la posizione delle braccia mostra un atteggiamento regale. Il torso è protetto da dischi metallici retti da corregge (cinghie di cuoio), mentre un altro riparo, in cuoio o in lamina metallica, sorretto da un cinturone, protegge il ventre. La figura poggia su un piedistallo ed è sorretta da due pilastrini laterali, sui quali sono incise delle lance. Sul sostegno di sinistra vi è un'iscrizione in lingua sud picena, un'unica riga di testo con verso dal basso in alto e parole separate da punti: MA KUPRI KORAM OPSUT ANANIS RAKI NEVII: il senso generale del testo è stato ipotizzato come: Me, bella immagine, fece (lo scultore) Aninis per il re Nevio Pompuledio. Le gambe recano degli schinieri (armatura che protegge la gamba) e i piedi calzano dei sandali. Appesi davanti al petto, il guerriero porta una spada, con elsa e fodero decorati, e un pugnale.

  6. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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