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Il primo approccio

Il primo approccio. Relazione non invasiva: giochi di ruolo con regole distrattive, facilitatrici di relazioni Manipolazione di materiali sonori Danza collettiva. Assunzione graduale di ruoli nel gruppo (incremento dell’autostima). Dal ruolo recettivo all’iniziativa personale.

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Presentation Transcript


  1. Il primo approccio • Relazione non invasiva: • giochi di ruolo con regole distrattive, facilitatrici di relazioni • Manipolazione di materiali sonori • Danza collettiva Assunzione graduale di ruoli nel gruppo (incremento dell’autostima) Dal ruolo recettivo all’iniziativa personale

  2. Esempi di attività graduate Il rilancio di nuove proposte deve avvenire prima del calo d’interesse. • Manipolazione sonora: • Libera ricerca degli effetti producibili con i materiali sonori (gioco sensomotorio) • Libera esecuzione su uno stimolo musicale esterno accattivate (gioco di regole) • Ripartizione di ruoli attraverso direzione gestuale del docente • Alternanza dei gruppi o degli strumenti • Esecuzione piano/forte • Con ritmi differenti (o o o o /o – o –/o o o - ) • esecuzione in coppia (relazione a due, inizio di relazione • Improvvisazione in a solo • -Espressione di ambienti, eventi con i suoni disponibili (gioco simbolico) La regola, lo strumento, l’attività divengono elementi intermediari della relazione che aprono il canale comunicativo se il docente sa interpretare le condotte del diversamente abile.

  3. Esempi di attività graduate Gliu spostamenti nello spazio avvengono sensza imposizioni, ma per regole semplici ma che generano effetti sorpresa. Scopo del gioco non è il successo, ma il piacere intrinseco nel fare insieme.. • Danza nello spazio: • Deambulazione su percorsi e labirinti guidati dal capofila (gioco sensomotorio e di regole) • Interpretazione intuitiva di brani musicali caratterizzati con passi, gesti, mimica (gioco simbolico) • Interpretazione guidata, a coppie, di varie situazioni di vita quotidiana • Danze collettive, poi a coppie con graduale introduzione di regole e ruoli • Scelta autonoma nel piccolo gruppo di soluzioni di movimenti su brani musicali proprosti La regola, lo strumento, l’attività divengono elementi intermediari della relazione che aprono il canale comunicativo se il docente sa interpretare le condotte del diversamente abile.

  4. 1. Imitazione diretta nel gruppo • Stimolo risposta • Suggerimento vocale • Risposta a stimoli sonori • Autoregolazione • 2. Relazione di coppia • Cooperazione per svolgere un compito • Conflittualità nell’assunzione di ruoli • Problem solving • Autocontrollo nel gruppo • 3. Interazione nel gruppo • Figurazioni di gruppo con compiti individuali • Articolazioni secondo la sintassi musicale • 4. Progettazione di gruppo • Compito • Discussione • Sperimentazione • Prove ed errori • Autocontrollo nel gruppo Danza nello spazio:

  5. OSSERVAZIONE SISTEMATICA • Nella fase iniziale l’attività: • è utile come diagnosi di • Modalità di relazione • Attiva-passiva • Aggressiva-apatica • Leader-gregario • Evoluzione della relazione durante l’attività • Condotte • Rilevamento dei comportamenti motivati: sintomi • Sorriso, iniziativa, impegno e sua durata, soddisfazione • Stereotipia, gradi di innovazione-reiterazione • Procedure • Strategie messe in atto • Azioni coordinate allo scopo • Livello di complessità delle soluzioni • Sintassi e regole organizzative

  6. LA CONDOTTA / IL COMPORTAMENTO La condotta è una serie di atti tesi ad un fine e mossi da una motivazione più o meno spontanea • La didattica fondata sulle condotte (comportamenti automotivati) interviene su ciò che spingerà l’alunno a mettere in atto comportamenti • Non significa verificare l’effettuazione di azioni, ma verificare se esiste la voglia il piacere e l’emozione di farle • Invece di dettare comportamenti interrogarsi sulle motivazioni • Controllare non gli atti ma le motivazioni • Controllo delle variabili ambientali delle condotte: • Relazione con l’adulto e gli altri • Relazione con l’oggetto sonoro • Dislocazione dei materiali e degli attori, ruoli assunti F. Delalande, Le condotte musicali, Clueb Bologna, 1993

  7. Dall’esplorazione sonora alla produzione musicale • 1. Esplorazione dell’oggetto materiale (spontaneità) • Integra informazioni sull’oggetto grazie alla manipolazione • L’oggetto deve essere stimolante, insolito, ‘capriccioso’, sia come oggetto nell’ambiente, che come strumento sonoro-musicale apposito • Scoperta casuale e rinforzo dell’azione efficace

  8. 2. Esplorazione dell’idea (da 3-4 anni) • Passano in secondo piano gli aspetti meccanici e l’attenzione si fissa sulle qualità del suono e suklle sue possibilità rappresentative ed espressive • Attraverso l’esplorazione casuale nasce la ‘trovata’,una particolarità del suono su cui si fissa l’attenzione • Reiterazione spontanea della trovata • Agire per il potenziamento dell’esplorazione: • Fornire sonorità affascinanti, oggetti capricciosi e con potenzialità plurime • Favorire la centrazione dell’attenzione sulle qualità sonore (occhi chiusi) • Intensificare l’ascolto (microfono, ascolto a contatto ecc.) • A questo stadio: • si sa improvvisare una sequenza • La si fa evolvere, senza perdere l’interesse per le sue specificità • Si sa scoprire nuove trovate • Si sa progredire di idea in idea

  9. 3. Elaborazione del costrutto (da 5-6 anni) • Nasce la sensibilità per gli effetti formali: percezione globale e costruzione volontaria • Reiterazione, improvvisazione in avanti • Percezione del presente in funzione del passato • Stabilire una concatenazione di momenti successivi (relazione d’ordine) • Inserire elementi retorici, d’effetto sull’ascoltatore • Introdurre elementi di rappresentazione spaziale dei suoni per favorire la visione d’insieme • Far suonare insieme due o più parti-suoni-strumenti • Costruire attraverso il gioco delle parti (scambio comunicativo) • In questo stadio si tende a : • valutare l’effetto di un movimento, una trovata in relazione a ciò che precede • Condurre volontariamente la propria improvvisazione • Formarsi schemi di relazione d’ordine (sequenza delle parte e loro connessione per contiguità) (10 anni)

  10. LA RELAZIONE scheda osservativa Direzione Selfrelated sé e l’altro sé nel gruppo sé nel sistema Modalità Autistico Imitativo Interattivo Propositivo Critico Conflittuale Impositivo Divergente Autoreferente * proporre la manipolazione di materiali sonori * proporre l’orchestrazione di un brano musicale * proporre la composizione individuale e collettiva di un motivo ritmico

  11. SCHEMACOMPOSITIVO danze popolari

  12. Mozart Eine kleine Nacht Musik Romanza I I I S I I I S I I I S V S V S I I I S I I I S I I I S I S I S

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