1 / 15

Progettazione educativa

Progettazione educativa. Analisi delle situazioni da vari punti di vista (sociale, culturale, psicologico storico e geografico) Definizione degli obiettivi generali e specifici Organizzazione e gestione dell’intervento educativo Monitoraggio e valutazione degli esiti del progetto. Ambiti.

Download Presentation

Progettazione educativa

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Progettazione educativa • Analisi delle situazioni da vari punti di vista (sociale, culturale, psicologico storico e geografico) • Definizione degli obiettivi generali e specifici • Organizzazione e gestione dell’intervento educativo • Monitoraggio e valutazione degli esiti del progetto

  2. Ambiti Collegio docenti Consiglio di classe Docente La progettazione educativa descrive come avviene l’apprendimento

  3. Instructional Designda A. Calvani, “Che cos'è la tecnologia dell’educazione” Le teorie dell’apprendimento descrivonocome avviene l’apprendimento Le teorie dell’ID forniscono indicazioni su come facilitare l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo, emozionale, sociale e fisico delle persone; hanno un carattere eminentemente prescrittivo. Rapporto stretto: le teorie dell’apprendimento spiegano il motivo per cui una teoria ID funziona o non funziona

  4. I tratti essenziali di alcune delle più accreditate teorie IDDa Charles M. Reigeluth: Instructional-Design Theories and Models (1999)

  5. Aspetti comuni alle varie teorie ID David Merrill L’apprendimento è facilitato quando: • Chi apprende è coinvolto nella soluzione di problemi basati sul mondo reale • La conoscenza già esistente è attivata come base per nuova conoscenza • La nuova conoscenza è “dimostrata” all’allievo, non semplicemente “detta” • La nuova conoscenza è impiegata dall’allievo • La nuova conoscenza viene integrata nelle conoscenze dell’allievo 

  6. Collins - Cognitive Theory of Inquiry Teaching Si basa su un processo dialettico di discussione, domande e risposte tra studente e docente. L’obiettivo è quello di facilitare lo sviluppo di abilità metacognitive (imparare ad imparare). Ha come obiettivi secondari di mettere in luce le ipotesi sbagliate presenti nei ragionamenti dello studente e di insegnare a fare previsioni rispetto a nuovi casi.Collins indica 10 strategie per raggiungere gli obiettivi appena descritti:1) selezionare esempi positivi e negativi, casi che funzionano e casi che non funzionano;2) variare sistematicamente i casi, per mostrare usi alternativi di regole o teorie;3) selezionare controesempi per migliorare il dialogo critico;4) generare casi ipotetici, che consentano di esercitarsi nel ragionamento;5) formulare ipotesi;6) verificare le ipotesi che dimostrano che lo studente ha compreso le regole/teorie dell’argomento in questione;7) considerare previsioni alternative, che consentano allo studente di pensare attraverso casi specifici;8) mostrare agli studenti che è necessario guidarli;9) delineare le conseguenze di una affermazione contraddittoria;10) mettere in questione l’autorevolezza, per mettere lo studente in condizioni di esaminare a fondo le potenzialità delle regole e teorie che sta sviluppando. Questa strategia si basa sul dialogo critico tra insegnante e studente.

  7. Gardner - Multiple Approaches to Understanding  - Introdurre l’argomento (narrazione di storia, uso di statistiche, domande e questioni di carattere esistenziale o filosofico, uso di opere d’arte, attività manuali, attività di gruppo) - Fare uso di esempi ed analogie tra argomenti familiari e meno familiari - Affrontare l’argomento chiave secondo rappresentazioni multiple e offrire varie opportunità per mostrare il proprio apprendimento.

  8. L. Hannafin, S. Land e K. Oliver - Open learning environments  Il modello è costituito da quattro componenti: - il contesto di partenza che guida lo studente nel riconoscere o generare i problemi da affrontare e influenza il modo in cui vengono pianificate le strategie e interpretate le risorse; - le risorse: siti Internet, libri, supporto umano - gli strumenti: essi consentono di manipolare risorse e idee - loscaffolding: concettuale (su cosa porre l’attenzione?), metacognitivo (come pensare?), procedurale (di quali strumenti avvalersi?), strategico (quali approcci utilizzare?) Si avvale di ambienti tipo Micromondi che consentono agli studenti di manipolare variabili e osservare i risultati in contesti simulati.

  9. Jonassen – Constructivist Learning Envitonments Il modello è centrato sul problem solving e sull’apprendistato cognitivo. Problem solving:“Gli studentiapprendono un certo contenuto per risolvere un problema, piuttosto che risolvere un problema applicando un contenuto”.Il problema deve    possedere molteplici soluzioni, deve presupporre molteplici criteri per la valutazione delle soluzioni, deve essere motivante, interessante e significativo.I problemi devono essere presentati con una certa gradualità dal più semplice al più complesso.Apprendistato cognitivo:- l’apprendista osserva prima il maestro che mostra come fare e poi lo imita (modelling); - il maestro assiste e agevola il lavoro (coaching);- il maestro fornisce un sostegno in termini di stimoli e risorse (scaffolding);- il maestro diminuisce progressivamente il supporto fornito per lasciare maggiore autonomia a chi apprende (fading). Il modelling è molto importante e può essere sia di carattere comportamentale (come svolgere un certo compito) che cognitivo (come articolare un ragionamento).

  10. Nelson – Collaborative Problem Solving Problem solving all’interno di processi di apprendimento collaborativo.Promuove di problem solving, critical thinking e collaborative. E’ adatta più per sviluppare strategie cognitive che per memorizzare conoscenze di tipo fattuale. Una precondizione necessaria è che docenti e studenti siano disposti ad assumere atteggiamenti collaborativi.Si articolano in nove punti:1- Fase preparatoria (sviluppo di un problema autentico,istruzioni sul lavoro di gruppo) 2 – Formazione dei gruppi (piccoli ed eterogenei) e definizione delle regole 3 – Definizione preliminare del problema (identificazione di scopi e obiettivi, brainstorming sulle possibili soluzioni, sviluppo del piano di lavoro iniziale,individuazione delle risorse necessarie, assegnazione dei ruoli) 5 – Sviluppo del processo CPS (sviluppare il piano di lavoro iniziale,individuare e assegnare i compiti, acquisire informazioni e risorse necessarie, anche con l’aiuto del docente/tutor, e condividere le informazioni acquisite con i colleghi, partecipare alla soluzione del problema e alle attività collaborative, valutare le soluzioni proposte) 6 – Revisione finale del lavoro 7 – Sintesi e riflessione 8 – Valutazione dei prodotti e dei processi 9 – Chiudere l’attività

  11. Schank – Learning by doing (Goal Based Scenario- GBS) Apprendere per mezzo dell’azione- Si propone una simulazione in cui gli studenti perseguono un obiettivo esercitando specifiche abilità e utilizzando specifiche conoscenze che consentano loro di realizzare l’obiettivo. Gli obiettivi d’apprendimento sono collocati nel contesto di una storia che motivi gli studenti ad apprendere e a sviluppare le operazioni da compiere per raggiungere gli obiettivi. I componenti essenziali: - Definizione di ciò che gli studenti devono imparare in termini di abilità e di conoscenze;  - Definizione della mission che deve essere significativa, motivante e realistica; - Storia che deve essere sviluppata in modo da dare agli studenti l’opportunità di esercitare le abilità e ricercare le conoscenze utili per il raggiungimento dell’obiettivo; - Definizione del ruolo che lo studente svolgerà nella storia; - Le attività che lo studente dovrà compiere per raggiungere l’obiettivo; - Le informazioni utili per raggiungere l’obiettivo, preferibilmente date in forma di storia; - Feedback situato

  12. C. M. Reigeluth - The elaboration theory Selezionare ed ordinare i contenuti in modo da ottimizzare il raggiungimento degli obiettivi. Le strategie proposte sono due: 1 – strategie per ordinare una sequenza di contenuti costituiti da concetti/teorie e principi si articola nei seguenti punti: partire dai concetti più generali, utilizzare un approccio a spirale, insegnare i contenuti “di supporto” insieme ai concetti cui si riferiscono, raggruppare i concetti e i contenuti di supporto in modo che non siano né troppo ampi da rendere difficile la revisione e la sintesi né troppo ristretti da interrompere il processo di apprendimento 2 – strategie per ordinare una sequenza di contenuti costituiti da compiti di una certa complessità.Partire dalla versione più semplice di un compito, porre il focus sugli step, insegnare i contenuti “di supporto”, raggruppare gli step e i contenuti di supporto con cui sono correlati

  13. Una articolo sulla progettazione di UdA:http://www.rivistadidattica.com/metodi_nelle_unita'_di_apprendimento_di_umberto_tenuta.htm

  14. un esempio di criteri di programmazione formulati in ambito Collegio docenti: http://www.tuttodidattica.it/riforma_moratti/Didattica%20della%20riforma/criteri_programmazione.htm

  15. sui principi di progettazione educativa e tecnologica http://www.del.univpm.it/LO_zucchermaglio/LO3/pagina1.htm

More Related