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Direzione Didattica 1°Circolo Perugia Scuola Polo per l’Umbria per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare

Direzione Didattica 1°Circolo Perugia Scuola Polo per l’Umbria per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare. L’Istruzione Domiciliare. Referente per i progetti di Istruzione Domiciliare Melania Scarabottini.

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Direzione Didattica 1°Circolo Perugia Scuola Polo per l’Umbria per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare

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  1. Direzione Didattica 1°Circolo PerugiaScuola Polo per l’Umbria per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare L’Istruzione Domiciliare Referente per i progetti di Istruzione Domiciliare Melania Scarabottini

  2. La scuola “normale” serve per imparare cose che poi saranno utili nella vita; la scuola in ospedale aiuta a trascorrere il tempo della malattia mantenendo in esercizio la mente e sostenendo i momenti di tristezza con allegria e speranza. I contatti tra la scuola in ospedale e i miei professori mi aiutano a mantenere vivo il rapporto con loro e la continuità agli studi. E’ molto importante e significativo perché supero la nostalgia, il senso di diversità e isolamento. Andrea

  3. Negli ultimi anni a livello sociale si è concretizzato quel “processo di umanizzazione” degli ospedali che, nel tentativo di garantire la migliore qualità di vita possibile e l’ottimizzazione della compleance terapeutica, favorisce la deospedalizzazione e il trattamento in day-hospital dei pazienti, ripristinando il più possibile “la normalità della vita”. La scuola accompagna e sostiene tale percorso attraverso la messa in atto del progetto HSH che garantisce il diritto allo studio agli studenti malati, tramite l’attivazione dei percorsi di Istruzione Domiciliare in collaborazione con le scuole di appartenenza di ogni ordine e grado, in forma individualizzata, blended, on-line ed in presenza, presso le abitazioni degli alunni, nei reparti di degenza e in tutti i luoghi che fungono temporaneamente da domicilio. Il servizio di istruzione domiciliare

  4. Il progetto HSH mira a promuovere una vision della scuola come ambiente privilegiato di tutela dei processi di crescita e di salvaguardia dell’identità psico-cognitiva degli alunni. • Garantisce il diritto allo studio dei ragazzi malati “anche” di patologie della sfera psichiatrica ed emozionale; • Promuove percorsi di reale accoglienza dei ”bisogni speciali” e di pianificazione di metodiche e strategie personalizzate; • Contribuisce a mantenere il legame affettivo-relazionale con i compagni di classe; • Rilancia la progettualità individuale in un momento di estrema destabilizzazione esistenziale; • Restituisce ai ragazzi la possibilità di essere protagonisti attivi del proprio sapere, del proprio percorso formativo, in un momento di profonda “passività gestionale” del sé; • Promuove l’attivazione della rete sociale territoriale a sostegno e supporto del nucleo familiare.

  5. Il modello operativo umbro • Informazione e sensibilizzazione relative al progetto HSH ed alla sua attivazione (Conferenze di servizio, Seminari); • Incontri istituzionali con i dirigenti scolastici e i docenti di ogni ordine e grado di scuola: partecipazione del docente referente ai consigli di classe e di istituto; • Informazioni sulla normativa vigente e sulla modulistica necessaria per attivare il progetto ministeriale;condivisione della cornice culturale entro cui si iscrivono i singoli percorsi; • Pianificazione, in collaborazione con il personale medico dei tempi e della durata del progetto, delle forme di tutela sanitaria da adottare in ogni singolo caso; • Consulenza ed indicazioni metodologiche organizzative e logistiche per la stesura dei singoli progetti;

  6. Pianificazione dei percorsi individualizzati in relazione ai saperi essenziali, ai contenuti disciplinari trasversali, alla modularità dell’impegno e delle performance cognitive, alla modalità ed ai tempi dell’intervento didattico, in presenza, on-line in forma blended tramite i sistemi multimediali; • Monitoraggio in itinere di ogni progetto; • Incontri interattivi e laboratoriali con i gruppi-classe, su indicazione dei docenti coinvolti per favorire la conoscenza e la condivisione della realtà dei compagni malati ed alimentare “il filo rosso della vita; • Verifica e valutazione congiunta di ogni progetto; • Rilettura delle esperienze formative: rendicontazione ed analisi dei punti di forza e di criticità trasversali ai progetti al fine di consolidare e migliorare metodi e strategieapplicative.

  7. Delinea le risorse per l’inclusione tenendo conto dell’organizzazione scolastica e creando alleanze sul territorio Acquisisce consapevolezza delle problematiche sanitarie e psicologiche connesse alla malattia Progetta piani di studio personalizzati Docente di istruzione domiciliare Condivide il percorso di vita Offre una prospettiva progettuale consentendo all’alunno malato di pensarsi proiettato verso un futuro possibile Gestisce un bisogno educativo speciale Focalizza l’azione didattica al contenimento degli stati di apatia e demotivazione; sostiene una reattività e la canalizzazione positiva delle energie psichiche

  8. Rilettura delle esperienze • La scuola umbra aderisce pienamente ai progetti di “tutela globale” attraverso la sperimentazione di percorsi alternativi alla didattica standard, fortemente contestualizzati, che costituiscono una reale occasione di crescita per i docenti e di innalzamento della qualità dell’offerta formativa. Infatti i progetti di istruzione domiciliare sono definiti come: • Occasioni che aiutano tutti a crescere; • Esperienze educative che saldano la “frattura” imposta dalla malattia nel sistema di vita alla realtà scolastica ”normale”; • Esperienze di raro spessore umano e professionale, di grande coinvolgimento;

  9. Consentono di riflettere sul significato più autentico dell’educare ampliando la concezione della scuola come luogo privilegiato degli apprendimenti disciplinari, da giudicare e valutare attraverso le performance cognitive; • Interrogano sulla capacità di saper essere accanto ai propri alunni valorizzandone capacità e competenze, anche a credito, come fiducioso investimento sul futuro; • Promuovono nei compagni di classe occasioni di familiarizzazione verso la realtà di malattia, altrimenti raramente percepita ed accompagnata da inquietudine e paura; • Promuovono una cornice culturale di riferimento condivisa dell’educare come presa in carico dell’alunno;

  10. Evidenziano le rigidità del sistema rispetto alla valutazione ed alla validazione; • Interrogano nel “profondo”, smascherando il disagio, l’impreparazione la paura di porsi in una relazione duale di così intensa valenza emotiva e di venire a contatto e confrontarsi con l’idea di malattia e di morte.

  11. Elementi trasversali ai percorsi • Metodologia: - Didattica breve per obiettivi • - Didattica “delegata” • - Apprendimento personalizzato • - Apprendimento cooperativo a distanza • - Apprendimento on-line • Modalità e strategie: • Modelli didattico-organizzativi che non si basano esclusivamente sugli ambiti disciplinari specifici ma si avvalgono di una progettualità interdisciplinare; • Flessibilità e modulazione in itinere dei percorsi che prevedono lo sviluppo trasversale delle competenze; • Attenzione alla qualità della relazione educativa ed all’ascolto attivo dei bisogni educativi speciali emergenti; • Modularità dell’impegno scolastico in relazione allo stato psico-fisico generale.

  12. Prassi operative Negoziazione del contratto formativo con l’alunno Definizione del setting di lavoro Monitoraggio in itinere del clima emotivo, degli effetti collaterali delle cure relativamente ai tempi e di attenzione e concentrazione all’impegno scolastico. Quesiti aperti Conoscenza della normativa e della prassi per la messa in atto dei progetti Inserimento nei POF degli ipotetici percorsi di ID Aggiornamento e formazione del personale docente Sistemi di valutazione e validazione Prassi per il sostegno degli esami finali dei cicli di studio e di stato

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