1 / 21

Storytelling

Storytelling. “ONCE UPON A TIME…”. …parola magica che apre la porta a mondi nuovi dove tutto è possibile, che lascia l’immaginazione libera di navigare in posti sicuri, familiari.

ginata
Download Presentation

Storytelling

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Storytelling

  2. “ONCE UPON A TIME…” …parola magica che apre la porta a mondi nuovi dove tutto è possibile, che lascia l’immaginazione libera di navigare in posti sicuri, familiari. La mente ha bisogno delle storie, esse costituiscono uno strumento per comprendere il mondo dei bambini e per dividerlo con loro.

  3. Le storie e i testi in rima rappresentano una risorsa preziosa e polivalente: permettono l’esposizione ad un linguaggio autentico e vicino al mondo dei bambini; propongono tematiche motivanti e coinvolgenti dal punto di vista affettivo-emozionale; stimolano la curiosità verso altri paesi ed altre culture. Venire in contatto con una storia arricchisce non solo dal punto di vista esperienziale, ma anche da quello cognitivo e linguistico.

  4. La struttura narrativa corrisponde al nostro modo di pensare, noi abbiamo un cervello ed una memoria narrativi. Per promuovere l’apprendimento di una lingua straniera ed incoraggiare il bambino a pronunciare suoni e frasi in una lingua diversa dalla propria, occorre inserirla in un contesto rassicurante, familiare che lo aiuti a superare resistenze psicologiche. L’esperienza narrativa condivisa ed il gioco di ruolo, unitamente ad altre strategie, permettono al bambino d’immergersi in un universo simbolico all’interno del quale può ricercare e conquistare significati, può trovare quadri di riferimento che gli garantiscono una certezza minima di capire ciò che sta avvenendo.

  5. In ambiente scolastico l’adulto propone ai bambini un breve racconto e con l’aiuto del teatro mimico-gestuale, interpreta personaggi, relativi dialoghi, parti narrate ponendo particolare attenzione al tono della voce, allo sguardo, al movimento. L’adulto cerca di coinvolgere il bambino in una esperienza emozionante, lo invita a muoversi, a ripete gesti ed espressioni verbali. Il bambino comprende ed apprende parti della storia narrata perché emotivamente coinvolto e perché portato ad identificarsi nell’adulto e nei personaggi.

  6. Le storie costituiscono un format. La parola “ Format” indica vissuti che madre e bambino condividono e che hanno carattere ripetitivo; con le azioni condivise nasce il desiderio di comunicare ed anche il significato delle parole ( Bruner 1975) Il format narrativo è una forma d’insegnamento/ apprendimento della lingua straniera che privilegia la dimensione narrativo- conversazionale e che prevede la condivisione di azioni.

  7. QUALI STORIE USARE «Classic tales», originali o tradotte in inglese, hanno sicuramente dei vantaggi, sono familiari agli alunni perché già conosciute in italiano. In altri casi è possibile comparare versioni diverse che cambiano da paese a paese, ma che mettono anche in evidenza le comuni radici europee, oppure si possono introdurre storie tipiche inglese per proporre un discorso culturale.

  8. Il momento della narrazione vera e propria è una fase cruciale dove l’insegnante, o l’animatore, deve mettere in atto tutte le sue doti di storytellerper suscitare emozioni e coinvolgere l’audience. È consigliabile leggere o raccontare la storia più di una volta, considerando che si usa una lingua che non è quella nativa degli ascoltatori.

  9. Alcuni criteri per la scelta di una storia possono essere: • contenuto legato alle esperienze e agli interessi dei bambini; • story-line semplice e con sequenze facilmente riconoscibili; • struttura narrativa ripetitiva-cumulativa,per favorire la comprensione e l’anticipazione degli eventi; • alternanza di elementi familiari e prevedibili con elementi a sorpresa e del tutto • inaspettati, per mantenere alta l’attenzione e la curiosità; • presenza di allitterazioni e rime, per far nascere la voglia di ripetere parole e ritornelli; • prevalenza di dialoghi, da poter recitare ed enfatizzare per caratterizzare meglio i personaggi e quindi facilitarne la loro identificazione; • riferimento ad azioni semplici, da drammatizzare durante il racconto per coinvolgere l’audience; • presenza di immagini accattivanti e significative, per aiutare la comprensione del testo.

  10. Dopo aver scelto la storia più adatta, il passo successivo è come raccontarla e quali strategie privilegiare per favorire la partecipazione attiva degli alunni e per facilitane la comprensione. Sono importanti: • un buon uso della voce, • un buon uso della mimica del viso • un buon uso del corpo • far ricorso ad oggetti, burattini ed immagini illustrate

  11. Storytelling plays a role of primary importance both in children’s educational process and in the early teaching of English as a foreign language, it is a motivating and fun activity in addition to being a socially shared exercise.

  12. Pedagogical value of stories • help children relate new things to what they already know; • help children develop their thinking skills; • can link to other subjects the child is learning about in school.

  13. Linguistic value of stories • introduce new language in context; • help children become aware of the structures of the language; • help children acquire intonation and pronunciation by listening.

  14. Emotional value of stories • are motivating and fun activities; • consider high and low affective filters in the learning process

  15. Presenting the stories The choice of stories can be based on several criteria: • the variety of contents, created to stimulate interest, entertainment and the desire to ‘re-read’ the story presented; • the stylistic characteristics such as the use of rhyme, repetition, humorous aspects, the possibility for interaction; • the length of the stories, narrative clarity, captivating illustrations.

  16. Story activities

  17. Listening • listen and do- the children act like a character in a story • listen and perform- they act out a story • listen and identify- they point to the picture in a story. • listen and respond- they listen and clap if the teacher makes a mistake in the story • listen and colour- they follow instructions to colour a story poster. • listen and draw-they draw • listen and make-they trace and cut out

  18. Speaking • saying rhymes and singing songs, • playing vocabulary games, • practising new sounds, • starting to speak freely, • playing speaking games, • speaking in groups.

  19. Reading • look and say, • phonics, • speaking to reading: helping sound and word recognition, • speaking to reading: helping children to recognize phrases and make phrases from single words, • reading independently.

  20. Writing • classifying and copying selected words and phrases from story books • labelling pictures from stories • finishing comments • gap-filling from a story

  21. Bibliografia • “TALES AND RHYMES La sezione di lingua inglese per i più piccoli” di PAOLA TRAVERSO • “GOLDILOCKS AND THE THREE BEAR : appunti metodologici e materiali didattici” Giovanna Alterini - Circolo Didattico Via Varsavia,5 - 58022 - Follonica GR • “Storytelling with children” A. Wright OUP 1997 • “English for primary teachers” M. Slattery &J. Willis OUP 2005 • “Learning activities close to the children’s world” Glenn Alessi e Patricia Taylor

More Related