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Economia Industriale, 2014-2015 (3° anno Corso di Laurea in Economia Aziendale)

Economia Industriale, 2014-2015 (3° anno Corso di Laurea in Economia Aziendale). Augusto Ninni Lez 4 Concorrenza. CONCORRENZA PERFETTA.

giulio
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Economia Industriale, 2014-2015 (3° anno Corso di Laurea in Economia Aziendale)

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  1. Economia Industriale, 2014-2015(3° anno Corso di Laurea in Economia Aziendale) Augusto Ninni Lez 4 Concorrenza

  2. CONCORRENZA PERFETTA • Configurazione di mercato in cui il singolo operatore – venditore o compratore - a causa delle sue dimensioni non è in grado di intervenire sul prezzo (mercati agricoli senza differenziazione del prodotto, talvolta mercati azionari, talvolta mercati dei cambi) • è da discutere se questo dipenda dal numero particolarmente elevato di operatori (mercati contendibili) ma è importantissima perché • E’ UN BENCHMARK DI EFFICIENZA (Antitrust)

  3. Efficienza paretiana (da Pareto): in equilibrio efficienza è quella in base al quale non è possibile migliorare il benessere di qualcuno senza danneggiare qualcun altro. • Se vale per tutti i mercati Equilibrio Economico Generale(EEG) • Efficienza paretiana • Efficienza tecnica • Efficienza economica • Efficienza-X

  4. Le ipotesi • Omogeneità del bene scambiato (perfetta sostituibilitàconta solo il prezzo unico di mercato Legge dell’unico prezzo • Informazione perfetta (tecnologia fungibile) • Imprese price-taker • Libertà di entrata e di uscita

  5. Elevata numerosità=dimensioni piccole=imprese atomistiche (questo requisito è, in parte, superato dalla teoria dei “mercati contendibili” • Assenza di esternalità • IN ASSENZA DI QUESTE, FALLIMENTI DEL MERCATO

  6. Imprese price-taker • In concorrenza perfetta il prezzo per le imprese è un dato esterno, su cui non possono influire • Quindi la singola impresa non considera le possibili reazioni delle altre imprese ai propri comportamenti, perché non è possibile influire sul prezzo • L’impresa sceglie di produrre e vendere la massima quantità economicamente possibile (quella che massimizza il P) dati i suoi costi di produzione, e dato il prezzo (esogeno)

  7. obiettivo dell’impresa: massimizzare П = R – C (q) dove R = p·q (p è dato) Per massimizzare questa funzione deriviamola rispetto a q e poniamola uguale a 0: Max П  MR – MC = 0  MR=MC dove MR = dR/dq e MC = dC(Q)/dq

  8. R = p·q MR = p * (d q / d q ) + q * (d p / d q ) = p * 1 + q * 0 = p MR = p = MC Il ricavo marginale è uguale al costo marginale Tener presente che il ricavo medio è p*Q / Q = p Quindi, solo in concorrenza perfetta, MR = p = Ricavo Medio

  9. La curva di offerta dell’impresa nel breve periodo P Impresa Se P < P1, l’impresa non produce Se q < q1, l’impresa non produce AC MC AVC P1 Prezzo minimo ( = di chiusura) q1 q 9

  10. Decisione di chiusura • L’impresa continua a produrre solo se i ricavi che ottiene così facendo sono superiori ai costi evitabili, cioè i costi in cui l’impresa non incorre se cessa la produzione • Hp = tutti i costi fissi sono irrecuperabili, per cui costi evitabili = costi variabili Regola = continuare a produrre finché i ricavi siano almeno in grado di coprire il totale dei costi variabili

  11. La curva di offerta dell’impresa nel breve periodo è quindi data dalla curva dei costi marginali nel suo tratto crescente, purché vi siano livelli di prezzo superiori al prezzo di chiusura

  12. P Se P < P1, l’impresa non produce Se q < q1, l’impresa non produce AC MC AVC P1 Prezzo minimo (di chiusura) q1 q 12

  13. Dall’impresa al settore • IPOTESI • beni omogenei (perfetti sostituti) • stessa tecnologia (n imprese identiche) • costi fissi totalmente irrecuperabili • In concorrenza perfetta, la curva di offerta del settore è data dalla somma orizzontale delle curve di offerta delle singole imprese a parità di prezzo 13

  14. La curva di offerta del settore nel breve periodo (somma orizzontale dell’offerta di n imprese identiche) P Settore Impresa S, offerta MC P1 P1 q1 q Q1=n·q1 Q 14

  15. Introduciamo la domanda, decrescente rispetto al prezzo: il prezzo al quale la domanda è uguale all’offerta individua il prezzo di equilibrio P (il prezzo che “pulisce” il mercatomarket clearing price)

  16. P Settore Domanda Impresa Offerta MC P B P1 P1 A qB Q qA q n qB n qA 16

  17. Dal breve al lungo periodo • C’è libertà di entrata: entrano molte imprese e grazie alla concorrenza tra loro il prezzo scende verso il basso, sino al punto in cui eguaglia il minimo dei costi medi totali • Nel lungo periodo quindi il profitto di equilibrio delle imprese (se sono tutte uguali, se il prodotto è omogeneo, se non ci sono barriere all’entrata, e ovviamente se la domanda è sempre uguale) • è nullo 17

  18. A causa dell’ingresso delle imprese l’offerta del settore cresce (e quindi il prezzo di mercato scende) finché il prezzo non raggiunge il valore minimo dei costi medi totali

  19. Settore Impresa P Offerta Domanda P MC Pc P1 q qc nqc 19

  20. Nel lungo periodo il profitto è nullo e la curva di offerta è orizzontale sul livello del minimo costo medio (tutto questo perché c’è libera entrata e perché valgono le altre ipotesi) E’ orizzontale perché al minimo incremento di prezzo affluiscono nuove imprese, aumentando l’offerta e quindi deprimendo il prezzo

  21. P Settore Impresa Domanda Breve periodo AC MC Lungo periodo AVC P P1 A’ q2 Q = n q 2 q1 q 21

  22. Ma se la domanda cresce, e all’aumentare del prezzo entrano imprese con un costo di produzione più alto, • o perché meno efficienti • o perché utilizzano risorse via via più costose • Il prezzo sale (e le imprese più efficienti guadagnano una rendita) 22

  23. Gruppo A Gruppo B Gruppo C P3 P2 P1 q=20 q=7 q=31 Q=58 Q=20 23

  24. Elasticità • In generale, l’elasticità della domanda rispetto al prezzo rappresenta la variazione della quantità domandata rispetto alla variazione (unitaria) del suo prezzo • q,p = (  Q/ Q) / ( P / P) = ( Q/  P ) * (P/Q) =[dQ(P)/dP]·(P/Q)

  25. L’elasticità della domanda rispetto al prezzo  è per definizione negativa (per i beni ordinari; positiva per i beni di Giffen): al crescere di P, Q diminuisce • Negativa considerando i segni: ma normalmente ne viene considerato il solo valore assoluto (per cui si considera positiva)

  26. Se il valore assoluto di  è superiore a 1, significa che la riduzione della quantità domandata è percentualmente maggiore rispetto all’aumento del prezzo se p aumenta, i ricavi p·q diminuiscono. • (si dice allora che la domanda è elastica) • Se il valore assoluto di  è inferiore a 1, la domanda è anelastica (o rigida)se p aumenta, i ricavi p·q aumentano. • Se  = 1, elasticità unitaria ricavi costanti

  27. L’elasticità dell’offerta è la variazione percentuale dell’offerta del bene prodotto da i imprese determinata dalla variazione del prezzo di un punto percentuale • Sia S=Sqi(pi=Mci) per p≥ACi • hS,p=(dS/dp)·(p/S) è l’elasticità dell’offerta

  28. La curva di domanda residuale • In un mercato concorrenziale, la curva di domanda dei prodotti del settore ha la normale pendenza negativa, mentre la curva di domanda rivolta ad una qualsiasi delle imprese appartenenti al settore è quasi piatta • (quasi perfettamente elastica).

  29. Sia D(p) = curva di domanda per tutte le imprese del settore considerato • Di(p)= curva di domanda per l’impresa i del settore considerato • Sn-i(p) = curva di offerta di tutte le imprese del settore considerato eccetto l’impresa i-esima

  30. Sarà: Di(p) = D(p) - Sn-i(p) la curva di domanda residuale rivolta all’impresa i è la parte di domanda che rimane insoddisfatta dall’offerta di altre imprese, al prezzo dato

  31. domanda residuale per 100 imprese identiche P P Sn-i Pe P1 Di D qi Qn-i 9.950 10.050 0 100 10.000

  32. domanda residuale per circa 100 imprese identiche Ad es. al prezzo P1 (inferiore al prezzo “market clearing” Pe) viene domandato 10.050, viene offerto dal complesso delle altre imprese 9.950: la domanda di 100 resta insoddisfatta P Sn-i P1 D 9.950 10.050 Qn-i

  33. La curva di domanda residuale impresa P settore Sn-i Pe P1 D 10.050 9.950 qi Qn-i 0 100 Trasferiamo sul grafico due indicazioni di prezzo: il livello di prezzo “market clearing”Pe, dove non c’è spazio per l’impresa i, e il prezzo P1, dove l’impresa dispone di una domanda residuale di 100

  34. Surplus dei consumatori e surplus dei produttori S Pc D

  35. Surplus dei consumatori e surplus dei produttori Disponibilità a pagare pur di acquistare il bene S Pc D 1

  36. Surplus dei consumatori e surplus dei produttori Surplus dei consumatori P S B Pc D

  37. Surplus dei consumatori e surplus dei produttori Surplus dei consumatori S=MC Pc Sovrapprezzo rispetto al prezzo di offerta MC D Surplus dei produttori

  38. surplus produttori= sovrapprezzo x quantità = maggior profitto • surplus consumatori= minor prezzo x quantità= maggiore utilità • Benessere sociale W = surplus produttori + surplus consumatori

  39. Perdita secca P P2 S B P1 D Supponiamo che in un mercato una volta concorrenziale il prezzo salga da P1 a P2 (es. monopolio)

  40. P Perdita secca p2 S p1 D Q<Qc Qc

  41. Perdita secca (DWL) • Perdita secca di benessere (dead weight loss, DWL) è la perdita netta di surplus del sistema economico quando ci si discosta dal prezzo di concorrenza • Da una situazione di mercato con prezzo p2 sono possibili miglioramenti paretiani • Se il prezzo è p1 (concorrenza) non ci sono possibili miglioramenti paretiani ottimo paretiano massima efficienza

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