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Il Bilancio Sociale Riflessioni e appunti liberamente elaborati da E. Manno. Mission: Contribuire a progettare e realizzare una scuola e il suo territorio nel quale il sistema di relazioni e la qualità dell’istruzione sono ingredienti essenzialiper il benessere delle persone.

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Presentation Transcript


  1. Il Bilancio Sociale Riflessioni e appunti liberamente elaborati da E. Manno Mission: Contribuire a progettare e realizzare una scuola e il suo territorio nel quale il sistema di relazioni e la qualità dell’istruzione sono ingredienti essenzialiper il benessere delle persone.

  2. Le ragioni fondanti: il paradigma della complessità • L’autonomia scolastica è di soggetto di promozione culturale e sociale all’interno del territorio in cui insiste • La “domanda” educativa è esplosa in forme complesse, individuali e parcellizzate • Occorrono processi di analisi e interpretazione dei bisogni, orientamenti a cui indirizzare e coordinare le azioni e le scelte educative • Servono ripensamento dei modelli di organizzazione della didattica (di gestione delle classi, della formazione in servizio, etc..) per potenziare le possibilità progettuali della scuola • I cambiamenti economico-tecnologici, sociali e culturali richiedono, per un verso, nuove competenze chiave* (Raccomandazioni europee 2006 e 2008) • Sfide educative sempre più complesse ma le risorse umane e professionali assegnate alle istituzioni scolastiche hanno conosciuto in questi anni un forte processo di razionalizzazione • Il rapporto con l’ente locale è diventato rilevante per il funzionamento della scuola* (che di fatto sostiene e finanzia molte iniziative e attività formative).

  3. Le necessità della nuova governance • il “dare conto” dei risultati, con trasparenza, risulta essere il modo più significativo per “tenere conto” del proprio agito, in modo circostanziato e sistemico ad un tempo • condividere e coinvolgere gli stakeholders nei processi decisionali e operativi agiti per raggiungere gli standard richiesti, gli obiettivi prefissati, nonché nella valutazionedel valore sociale aggiunto • (Dir. Min. Funzione Pubblica del 17 febbraio 2006) • I LEP dei diritti sociali possono trovare efficace risposta nelle logiche delle sussidiarietà e della pianificazione dei servizi a livello territoriale che richiedono nuove capacità di analisi e di coordinamento progettuale • Si rende necessario, quindi, ripensare, i rapporti con le famiglie e gli Enti del territorio anche rispetto al loro coinvolgimento nei processi formativi, di cui sono legittimi portatori di interesse Interesse pubblico sempre più attento all’esigenza del rendere conto dei valori e delle strategie che guidano l’istituzione scuola quale controparte della richiesta di risorse che vanno oltre il tradizionale diritto allo studio

  4. Il Bilancio sociale: scopi e opportunità • maggiore consapevolezza su come vengono utilizzate le risorse in dotazione alla scuola • quale impatto queste hanno in riferimento agli esiti formativi degli allievi • scelta situata degli obiettivi strategici per progettare i piani di miglioramento, finalizzato alla rielaborazione creativa della cultura in risposta alle richieste del nostro tempo, indicate prioritariamente nell’esercizio della cittadinanza attiva e in un nuovo umanesimo (DM. 139/2007) • I processi i tradizionali sistemi di rendicontazione della scuola appaiono non adeguati a garantire un’interlocuzione efficace e robusta con il territorio (Pof, Programma, Conto Consuntivo) • Il POF, come si ripete spesso, costituisce il documento fondamentale, la carta di identità della scuola, ne indica la mission generale, ma non comporta di per sél’interlocuzione con gli stakeholders, ma ciò che “quella” scuola domanda e offre in quel determinato contesto e con quelle determinate esigenze formative, scelte culturali e “produttive”.

  5. Il Bilancio sociale: scopi e opportunità • Si creano le condizioni reputazionali rispetto al fund raising che le scuole già da tempo avanzano nei confronti delle famiglie e altri stakeholders; • Si favorisce il coordinamento interistituzionale circa le politiche di sviluppo locale a base territoriale (BS come strumento di governance e di dialogo); • Si porta a sistema, e questo è un aspetto saliente, esperienze di autovalutazione di istituto o di SGQ di cui il Bilancio Sociale costituirà l’epilogo di un ciclo unitario di gestione della performance scolastica • Qualificazione dell’Offerta formativa, tradotta in miglioramenti dei risultati scolastici e valutazione dell’offerta formativa; • Valorizzazione del capitale umano, ottenuta mediante consolidamento delle capacità progettuali e della comunicazione istituzionale e relazionale; • Sviluppo della progettualità integrata con la più ampia comunità di appartenenza. • Promozione di un senso diffuso di responsabilità nei confronti della mission educativa e una maggiore legittimazione sociale della scuola e dei sui operatori nei confronti degli stakeholders

  6. La leadership: il ruolo del DS • Fa da cerniera tra Il sistema di istruzione generale e gli utenti del servizio • Cura la comunicazione dell’istituzione scolastica, sia interna che esterna, e promozione della sua dimensione sociale • Sviluppa una cultura evidence-based in un contesto in cui prevale conoscenza tacita ed implicita • Presidia l’equilibrio tra ambizione del progetto educativo e sostenibilità economica delle scelte • Promuove percorsi di riflessione sul BS, metodi, strumenti e documentazione • E’ promotore delle logiche di rete (art. 7, DPR 275/99) come modo privilegiato di operare, che va a sostituire il modello burocratico e gerarchizzato, sia sul versante interno (la scuola come organizzazione in rete: logiche di team, gruppi e dipartimenti) sia sul versante esterno (reti di organizzazioni, scuole e enti, terzo settore), presidiando il raccordo con la realtà locale come ambiente di riferimento, anche in riferimento alla programmazione dell’offerta formativa (art. 139,D.lgs 112/98).

  7. Il Bilancio sociale: Gli strumenti Il Dirigente scolastico avrà cura di consentire il coinvolgimento di tutte le professionalità e competenze che operano nella scuola e di chiunque abbia un interesse qualificato finalizzato all’aumento del la significatività informativa e comunicativa degli strumenti esistenti. - la carta dei servizi (DPCM 7 giugno 1995) - il POF, che riassume identità, valori, mission, strategie, progettazione annuale; - il Programma Annuale, che è a sostegno della realizzazione del POF, e il Consuntivo annuale; - le relazioni del Dirigente scolastico che accompagnano sia il Piano di Attività, sia il Consuntivo. Definizione degli stakeholders per la scuola e degli ipotetici stakeholders privilegiati: - gli enti locali del territorio: il Comune, la Provincia, Comunità Montane, Consorzi di Comuni vicini - le associazioni di cittadini e cittadine, gli enti e i privati - l’Amministrazione scolastica sia a livello locale che nazionale - le associazioni culturali e professionali della scuola - ecc

  8. Il Bilancio sociale: le fasi • 1 . Preparazione e programmazione • Motivazioni per l’attuazione del Bs: • migliorare la comunicazione sociale della scuola; • dotarsi di uno strumento di “programmazione allargata” che coinvolge molti interlocutori; • coinvolgere maggiormente gli interlocutori interni e motivarne il lavoro; • integrare i sistemi di controllo e valutazione che la scuola ha già a disposizione 2 . Identificazione e dialogo con gli stakeholders interni per la realizzazione Le suddette motivazioni vanno esemplificate agli interlocutori interni (Collegio, Commissioni ecc..) in modo da creare attorno ad essa il consenso necessario a procedere. Il luogo operativo privilegiato si concretizza nella costruzione di un gruppo di lavoro dedicato, nel quale non possono mancare ne il Dirigente, ne il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi. Nel gruppo (o nei gruppi) devono essere coinvolti gli eventuali responsabili di dipartimenti o dei progetti più rilevanti nei quali è impegnato l’Istituto. (Collegio, Commissioni, gruppi di lavoro, Dipartimenti)

  9. Il Bilancio sociale: le fasi 3. Determinazione degli indicatori chiave. Utilizzare come fonti iniziali la documentazione normativamente prodotta (POF, Piano Annuale, Consuntivo, schede di progetto…), ponendosi l’obbiettivo di integrarla. 4. Monitorare la performance.L’elemento motore della processualità è l’attività del monitoraggio interno delle performance che alimenta il ciclo.Procedere alla vera e propria costruzione della documentazione integrata. 6. Preparare e pubblicare il resoconto.Come già detto la rendicontazione sociale si concretizza in un documento, ma è soprattutto un processo. Nel ciclo processuale sono insiti in modo evidente i “guadagni” dell’organizzazione nella realizzazione del processo: miglioramento, accumulazione di capitale “reputazionale”, aumento della motivazione, dinamicità della cultura organizzativa.

  10. Il Bilancio sociale: riepilogo snodi cruciali • Dal progetto formativo ai concreti obiettivi perseguiti dalla scuola secondo il modello SWOT (minacce, opportunità, debolezze, forze); • Dagli obiettivi strategici alla definizione degli indicatori di performance per la misurazione degli obiettivi; • Dalla misurazione degli obiettivi alla definizione dei target; • Dagli obiettivi strategici alla decisione intorno ai progetti e alle specifiche iniziative e azione che segnano l’operatività didattica, organizzativa e amministrativa della scuola (piano delle attività) • Dagli obiettivi strategici all’allocazione delle risorse (budgeting); • Dalla misurazione dei risultati all’analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi (collegare obiettivi, risultati e risorse)

  11. L’adozione del Bilancio sociale • Il BS diventa, quindi, il canale privilegiato per: • definire la propria identità istituzionale e gli obiettivi perseguiti; • comunicare agli stakeholder gli obiettivi della scuola e i suoi risultati; • tener conto del punto di vista degli stakeholder interni ed esterni e di costruire un’autentica condivisione sugli scopi della scuola e sulle sfide del cambiamento; • collegare agli obiettivi strategici i relativi indicatori per misurare le attese di risultato e i risultati effettivamente raggiunti; • rendicontare gli apprendimenti degli studenti anche in relazione ai dati forniti dal sistema nazionale di valutazione; • rendicontare le risorse economiche e finanziarie sulla base dell’anno scolastico coniugando il ciclo amministrativo delle entrate e delle spese con le scelte didattiche e organizzative assunte dalla scuola; • bilanciare le risorse disponibili sull’anno scolastico con la visione strategica della scuola rendendo leggibili le risorse rispetto alle scelte e ai risultati.

  12. Conclusioni • Estendere alla scuola la filosofia, la metodologia e la strumentazione della rendicontazione sociale, sia attraverso il richiamo alla “vocazione sociale” e pubblica della scuola ma anche come naturale conseguenza dell’esistenza di dispositivi normativi certi che rappresentano un buon “contesto autorizzativo” (L. 328/2000). • Per mezzo del BS gli operatori della scuola, lungo le piste di una ricerca azione, possono ripensare e reinterpretare le esperienze organizzative e professionali storicamente conseguite in un rapporto ravvicinato con gli utenti e le loro forme organizzate, con l’economia e con l’ambiente del territorio di riferimento, e con le diverse forme di articolazione dei poteri locali. • Il Bs consente di orientare l’attività progettuale delle scuole secondo le tre funzioni cardine di governo, di produzione e di promozione culturale, dentro le formazioni sociali in cui gli uomini svolgono la loro personalità (art. 2 Cost.). • La rendicontazione sociale, rappresenta l’interpretazione più adeguata del principio di sussidiarietà nel mondo educativo: essa diviene un metodo di lavoro che da luogo a un processo di scambio tra scuola e comunità che consente di collocare governo ed erogazione dei servizi, controllo della loro qualità, adeguatezza e conformità ai bisogni della cittadinanza, in uno “spazio” informato, trasparente condiviso e collaborativo.

  13. La rete connette La rete è la trama della vita

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