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Il bilancio bancario e l’analisi della performance

Il bilancio bancario e l’analisi della performance. Dott. Domenico Curcio Università degli Studi di Napoli “Federico II” e LUISS Guido Carli domenico.curcio@unina.it , dcurcio@luiss.it. Agenda dell’intervento. Fonti normative Struttura, forma e contenuti del bilancio bancario

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Il bilancio bancario e l’analisi della performance

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Presentation Transcript


  1. Il bilancio bancario e l’analisi della performance Dott. Domenico Curcio Università degli Studi di Napoli “Federico II” e LUISS Guido Carli domenico.curcio@unina.it, dcurcio@luiss.it

  2. Agenda dell’intervento • Fonti normative • Struttura, forma e contenuti del bilancio bancario • Valutazione delle voci di bilancio • Analisi della performance (si veda file excel allegato)

  3. Il bilancio bancario: le principali fonti normative • Decreto Legislativo n. 87 del 27/12/1992; • Circolare Banca d’Italia n. 166 del 15/07/1992; • Regolamento Comunitario n. 1606 del 19/07/2002; • Decreto Legislativo n. 38 del 28/02/2005; • Basilea 2; • O.I.C. (Organismo Italiano di Contabilità) • Banca d’Italia – “Vigilanza creditizia e finanziaria, Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”, Circolare n. 262 del 22/12/2005.

  4. Agenda dell’intervento • Fonti normative • Struttura, forma e contenuti del bilancio bancario • Valutazione delle voci di bilancio • Analisi della performance (si veda file excel allegato)

  5. Il bilancio bancario: la struttura Il bilancio bancario è composto da: • Prospetto di stato patrimoniale; • Prospetto di conto economico; • Prospetto della redditività complessiva; • Prospetto delle variazioni del patrimonio netto; • Rendiconto finanziario; • Nota integrativa; • Relazione sulla gestione.

  6. Stato Patrimoniale (Attivo)

  7. Stato Patrimoniale (Passivo)

  8. Conto Economico

  9. Prospetto della redditività complessiva

  10. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

  11. Rendiconto finanziario

  12. Agenda dell’intervento • Fonti normative • Struttura, forma e contenuti del bilancio bancario • Valutazione delle voci di bilancio • Analisi della performance (si veda file excel allegato)

  13. Concetto di fair value • I principi contabili internazionali IAS/IFRS qualificano il fair value come: “Il corrispettivo al quale un’attività può essere ceduta, o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili in una transazione tra terzi indipendenti.” • Il criterio del fair value è il criterio capace di esprimere il potenziale valore di un elemento patrimoniale, in maniera indipendente ed oggettiva, tenendo in considerazione sia le condizioni di mercato, sia le specifiche peculiarità dell’elemento oggetto di valutazione.

  14. Concetto di costo ammortizzato (1/3) • Il costo ammortizzato “è il metodo che consente di spalmare nel tempo la differenza tra il costo iniziale e il valore di rimborso finale, attraverso il tasso di interesse effettivo (TIE).” • Il costo ammortizzato (amortized cost) è il valore che tiene conto: + della rilevazione iniziale dell’attività/passività finanziaria, • dei rimborsi di capitale +/- l’aumento o diminuzione del valore a seguito dall’ammortamento della differenza tra il valore iniziale e quello di rimborso usando il metodo dell’interesse effettivo, • di qualsiasi svalutazione effettuata per impairment o per inesigibilità.

  15. Concetto di costo ammortizzato (2/3) • Il tasso di interesse effettivo è il tasso che rende uguali i futuri flussi di cassa (pagamenti e incassi) contrattuali, quindi senza tener conto di eventuali stime di perdita, al valore contabile dello strumento. Il TIE soddisfa la seguente equazione: dove: Tie = tasso di interesse effettivo k = numero d’ordine di un credito k1= numero d’ordine di un rimborso Ak= importo dell’erogazione numero k A1K1= importo di rimborso del numero k m = numero d’ordine dell’ultima erogazione m1= numero d’ordine dell’ultimo rimborso tk= intervallo espresso in anni e frazioni di anno tra la data dell’erogazione n. 1 e le date delle ulteriori erogazioni da 2 a m t1k= intervallo espresso in anni e frazioni di anni fra la data dell’erogazione n. 1 e le date dei rimborsi da 1 a m

  16. Concetto di costo ammortizzato (3/3) • Il tasso di interesse effettivo è il tasso che rende nullo il valore attuale, all’epoca della valutazione, del cash-flow complessivo, i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario. • Nel caso di attività finanziarie, esso viene anche detto tasso interno di rendimento e misura il rendimento netto dei capitali investiti con lo strumento finanziario. • Nel caso di passività finanziarie, esso viene anche detto tasso interno di costo e misura il costo complessivo dei capitali acquisiti con lo strumento finanziario. • Il criterio del costo ammortizzato è applicabile a strumenti primari come crediti e debiti finanziari ed a titoli di debito, ma non ad azioni, partecipazioni non azionarie ed altri strumenti di capitale che non hanno una data di scadenza.

  17. Il concetto della durevole perdita di valore (1/2) • Lo IAS 39 richiede che ad ogni chiusura del bilancio si proceda all’accertamento dell’esistenza di una durevole perdita di valore (impairment) per ogni attività finanziaria, ovvero gruppo di attività finanziarie. • L’impairment viene definito come l’evidenza oggettiva di una perdita di valore, come ad esempio: • significative difficoltà finanziarie, • inadempienze contrattuali, • concessione al debitore di dilazioni temporali, che il creditore non avrebbe altrimenti preso in considerazione, per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del debitore stesso, • probabilità di fallimento/bancarotta o altra riorganizzazione finanziaria, • scomparsa di un mercato attivo preesistente per difficoltà finanziarie, • rilevazione di una perdita durevole di valore su quell’attività verificatasi in un precedente esercizio, • andamento storico degli incassi di un gruppo di crediti. • Per le attività finanziarie si manifesta ogni qualvolta il valore contabile risulta superiore rispetto il suo valore di realizzo.

  18. Il concetto della durevole perdita di valore (2/2) • La perdita durevole di valore è pari alla differenza, se positiva, tra il valore di iscrizione del credito, o del portafoglio crediti, e il presunto valore di recupero. • Il presunto valore di realizzo è pari al valore dei flussi di cassa previsti, attualizzati al tasso di interesse effettivo originario nel caso di attività valutate al costo ammortizzato, al tasso di mercato corrente nel caso di attività disponibili per la vendita o valutate al costo. • L’importo della ripresa, alla data di ripristino, non deve determinare un valore contabile dell’attività che sia superiore al costo ammortizzato che si sarebbe avuto in caso di mancata rilevazione della perdita.

  19. Il processo di impairment • Il procedimento di valutazione si articola in due fasi: • FASE 1 (Impairment Test): analisi degli elementi che caratterizzano i crediti e relativa classificazione in crediti deteriorati (non performing) e crediti non deteriorati (performing). La categoria dei crediti deteriorati comprende quelli che la Banca d’Italia identifica come sofferenze, incagli e crediti ristrutturati. • FASE 2: stima delle possibili perdite di valore sui crediti soggetti ad impairment test. La banca procede ad una valutazione individuale o ad una valutazione collettiva, a seconda delle caratteristiche che contraddistinguono i crediti.

  20. Le perdite di valore: valutazione individuale/analitica (1/3) • La valutazione analitica interessa tipicamente il portafoglio “non performing” (incagli, sofferenze e ristrutturati). Ciò non toglie che sia possibile svalutare analiticamente posizioni rientranti nel comparto dei crediti vivi (“in bonis”), che possono presentare degli indici di anomalia che non comportano tuttavia la classificazione ad incaglio. • In tale ultima circostanza, tali posizioni vengono escluse dal montante oggetto di svalutazione collettiva.

  21. Le perdite di valore: valutazione individuale/analitica (2/3) • Le perdite di valore riferite alla valutazione individuale sono stimate come differenza tra il valore di bilancio del credito alla data di riferimento e il suo valore di recupero. • A sua volta, il valore di recupero è rappresentato dal valore attuale degli stimati futuri flussi di cassa relativi al credito, attualizzati all’originario tasso di interesse effettivo. In sintesi: • Perdita stimata di valore = valore di bilancio - valore stimato di recupero

  22. Le perdite di valore: valutazione individuale/analitica (3/3) • La valutazione dei crediti va effettuata con riferimento alla stima dei futuri flussi di cassa contrattualmente previsti, sia in termini di ammontare che di data dell’incasso. • La determinazione del valore IAS dei crediti soggetti a valutazione analitica richiede di effettuare alcune scelte in merito a: • Massimo recuperabile • Tassi di attualizzazione (i) • Tempi di recupero (t) • Riportiamo di seguito la formula utilizzata ai fini dell’attualizzazione del massimo recuperabile:

  23. Le perdite di valore: valutazione collettiva (1/2) • I crediti oggetto di analisi devono essere raggruppati in categorie omogenee, come definite dallo IAS 39, con riferimento al: • merito creditizio del debitore, • tipologia dello strumento finanziario, • settore e localizzazione geografica, • tipologia dell’eventuale garanzia. • altri fattori che possono essere individuati allo scopo di assicurare la capacità di rimborsare tutti gli importi contrattualmente dovuti.

  24. Le perdite di valore: valutazione collettiva (2/2) • La svalutazione in bilancio viene effettuata applicando ad ogni segmento di portafoglio la seguente formula: • dove: • PD rappresenta la probabilità di insolvenza della controparte nell’arco di tempo medio di 1 anno; • LGD rappresenta la perdita al netto del recupero delle garanzie in caso di insolvenza del debitore. Tale valore è pari al 35% per i crediti garantiti da ipoteca su immobili di tipo residenziale; 50% per i restanti crediti – (il 50% è stato calcolato prendendo in considerazione il 45% come previsto da Basilea II ed il 5% ulteriore applicato ai fini prudenziali).

  25. 20_Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (HFT) • Classificazione • Nella presente voce risultano annoverati gli investimenti tipici dell’area finanza della banca rappresentati da strumenti finanziari come azioni, obbligazioni e contratti derivati, acquistati con un obiettivo di carattere speculativo, cioè di trarre un profitto di breve periodo dei prezzi sul mercato. • Iscrizione • L’iscrizione iniziale avviene al Fair Value. • Valutazione • Successivamente sono valutate al Fair Value. Gli effetti applicativi di tale criterio sono imputati a Conto Economico (Voce 80). • Cancellazione • Vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di rischi e benefici connessi.

  26. 30_Attività finanziarie valutate al fair value rilevate a conto economico (FVTPL) • Classificazione • Rientra nella presente categoria qualsiasi investimento in strumenti finanziari che sono stati acquistati per diverse finalità ma per i quali la banca ha deciso di applicare il criterio di valutazione al fair value. • Iscrizione • L’iscrizione iniziale avviene al Fair Value. • Valutazione • Successivamente sono valutate al Fair Value. Gli effetti applicativi di tale criterio sono imputati a Conto Economico (Voce 110). • Cancellazione • Vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di rischi e benefici connessi.

  27. 40_Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) • Classificazione • Nella voce figurano investimenti di strumenti finanziari, che non siano contratti derivati, che la banca ritiene di mantenere in portafoglio per un certo periodo di tempo, ma non necessariamente fino alla scadenza. • Iscrizione • All’atto della rilevazione iniziale vengono contabilizzate al Fair Value. • Valutazione • Successivamente sono valutate al Fair Value: • gli utili e le perdite derivanti una variazione di FV vengono contabilizzate in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva da valutazione disponibili per la vendita – Voce 130 del passivo), • il valore corrispondente al costo ammortizzato a conto economico (Voce 130) • Cancellazione • Vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di rischi e benefici connessi.

  28. 50_Attività finanziarie detenute fino alla scadenza (HTM) • Classificazione • Nella voce figurano tutti gli investimenti in strumenti finanziari caratterizzati da scadenza fissa, e quindi di fatto titoli obbligazionari, che la banca intende mantenere in portafoglio, appunto fino alla scadenza. • Iscrizione • All’atto della rilevazione iniziale vengono contabilizzate al Fair Value. • Valutazione • Successivamente alla rilevazione iniziale sono valutate al costo ammortizzato. Gli utili e le perdite riferite sono rilevate in conto economico nel momento in cui vengono cancellate (voce 100) o hanno subìto una riduzione di valore (Impairment, voce 130). • Cancellazione • Vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di rischi e benefici connessi.

  29. Criteri di valutazione nel bilancio bancario (riepilogo) Categorie di attività finanziarie e criteri di valutazione

  30. La valutazione dei crediti in ambiente IAS/IFRS: un esempio (1/4) I dati dell’operazione:

  31. La valutazione dei crediti in ambiente IAS/IFRS: un esempio (2/4) I dati dell’operazione:

  32. La valutazione dei crediti in ambiente IAS/IFRS: un esempio (3/4) L’imputazione delle voci contabili:

  33. La valutazione dei crediti in ambiente IAS/IFRS: un esempio (4/4) Valutazione individuale delle attività finanziarie e stima del valore di recupero

  34. Agenda dell’intervento • Fonti normative • Struttura, forma e contenuti del bilancio bancario • Valutazione delle voci di bilancio • Analisi della performance (si veda file excel allegato)

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