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La Mental Accounting nella Prospect Theory

La Mental Accounting nella Prospect Theory. Luca Piras Università di Cagliari Cagliari 22-23 giugno 2005. Argomenti. Definizione I tre fattori principali Rilevanza per il contesto dei processi decisionali Conclusioni. Definizione.

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Presentation Transcript


  1. La Mental Accounting nella Prospect Theory Luca Piras Università di Cagliari Cagliari 22-23 giugno 2005

  2. Argomenti • Definizione • I tre fattori principali • Rilevanza per il contesto dei processi decisionali • Conclusioni

  3. Definizione • L’insieme di operazioni cognitive utilizzate dagli individui per mantenere la traccia e il controllo delle proprie operazioni finanziarie (R.H. Thaler 1999) • Neutralità dei sistemi di contabilità “perfetti”: informazione derivabile dalla contabilità informazione derivabile dall’esame dei dati grezzi =

  4. I tre fattori principali • Le modalità in cui i risultati sono percepiti e vissuti • Conseguenze su decisioni e valutazioni • L’assegnazione di date operazioni a specifici conti • Fonti e impieghi vengono catalogati • Frequenza con cui i singoli conti vengono verificati e valutati: • “Bracketing” (Read, Loewenstein, Rabin 1998)

  5. 1. Percezione • Reazioni a guadagni e perdite in funzione del contesto finanziario (Kahneman e Tversky 1979) • Guadagni e perdite sono percepiti con intensità decrescente: • (≠ tra 10 e 20 < ≠ 1000 e 1010) • Avversione alle perdite: • Perdere 100 € duole più di quanto non ci faccia felici vincere 100 €

  6. 2. Le operazioni e i conti • Trattamento disgiunto degli elementi del portafoglio di attività • Entrate correnti • Ricchezza attuale • Entrate future • La propensione al consumo è decrescente

  7. I Conti: una prima distinzione • Conti minimali (Minimal account) • I confronti avvengono solo sulla base delle differenze tra le opzioni • Conti topici (Topical account) • Vengono ponderate le conseguenze di una decisione rispetto al contesto di riferimento • Conti generali (Comprehensive Account) • Le decisioni si inseriscono nel contesto più ampio

  8. Apertura e chiusura dei conti • Scelte entro certi limiti discrezionali: chiudere un conto in rosso provoca disagio • Momentum trading • Rischi dell’arbitraggio (Tra gli altri: Shefrin-Thaler 1987; Odean 1998)

  9. Hedonic framing • Le scelte necessitano di giustificazioni robuste • Ricerca (ex-post) di motivazioni “razionali” • Strategie tipiche: • Segregazione dei guadagni • Integrazione delle perdite • Integrazione di piccole perdite in guadagni più grandi • Segregazione di piccoli guadagni da perdite maggiori

  10. Separazione del pagamento dal godimento • Vacanze all inclusive (Prelec- Loewenstein 1998) • Acquisto di vino d’annata (Shafir- Thaler 1998) • Iscrizioni ai clubs sportivi • Contratti di telefonia e connettività internet • Acquisto dell’automobile • Carte di pagamento

  11. Budgeting: Tre macro aree • Spese: (Alimentari, Bollette, Auto, Vacanze, …) • Ricchezza: (Risparmi, TFR, Altri) • Entrate: (regolari o inattese) • Individuazione dei trade-off tra impieghi alternativi • È un utile sistema di auto controllo • Badget ristretti = regole di spesa rigide

  12. 3. Bracketing • Attribuzione di confini nozionali • Tali confini resistono alla fungibilità del danaro • Influiscono sulla percezione dei fatti finanziari • Perdite: si soffre di meno se sono combinate con guadagni superiori riferibili allo stesso conto mentale • Acquisti: sono più probabili se riferiti ad un conto con saldo ancora attivo

  13. Violazioni della fungibilità • Dipendenti da processi di budgeting • Dipendenti dalle scelte di allocazione della spesa • Dipendenti dalla provenienza delle risorse finanziarie

  14. Alcuni esempi • Imprese: divisioni che non riescono a saturare il proprio budget di spesa e altre che non riescono a starci dentro • PA: Inefficienze nell’allocazione della spesa • Individui: il danaro assume un valore diverso a seconda del contesto finanziario della decisione

  15. Un caso Notevole: i dividendi • Dividendi Vs Riacquisto di azioni proprie • La preferenza dipende dalle aliquote fiscali delle due alternative Shefrin e Statman (1984) Hastopoulos, Krugman e Poterba (1989) • Gli individui preferiscono i dividendi • Facile regola di autocontrollo: “Spendi i dividendi (soprattutto se regolari) e mantieni inalterato il capitale”

  16. Life-cycle model(Modigliani e Brumberg 1954) • Obiettivi degli individui razionali: • Preferenza per un tenore di vita più alto rispetto ad uno più modesto • Preferenza per un tenore di vita tendenzialmente costante nel corso della propria esistenza • Gli individui tenderebbero a mantenere il più elevato tenore di vita permesso stabilizzando i propri consumi

  17. Life-cycle model • La durata della vita produttiva è solitamente più breve di quella della vita biologica • Esigenza di mantenere la capacità di spendita anche dopo che si è smesso di produrre redito • Sviluppo regolare del profilo dei consumi • Aumenti del redito: • destinati al risparmio se temporanei • adeguamento nei consumi mentre se permanenti

  18. Behavioral Life-cycle Theory • Shefrin and Thaler (1992) • Una teoria sui comportamenti di risparmio • Il risparmio dipende dalla provenienza dei fondi • Violazione della regola della propensione marginale al consumo: • La PMC relativa al patrimonio immobiliare è molto bassa: il valore monetario della casa di abitazione non viene considerato disponibile da parte degli individui

  19. Behavioral Life-cycle Theory • I consumi paiono più correlati al reddito corrente di quanto stabilisca la teoria di Modigliani • La propensione al consumo dipende anche dai consumi passati e dalla percezione individuale del futuro (Carroll, 2000). • Money illusion (tendenza a operare le scelte in termini di moneta nominale e non reale) • Baker, Gibbs, & Holmstrom, 1994: • si accettano riduzioni del valore reale dei redditi purché non vi siano riduzioni nominali degli stessi. • Della stessa idea sono anche Shafir, Diamond, and Tversky 1997

  20. L’ultima scommessa • Narrow framing e myopic loss aversion • Scelta del momento in cui verificare il saldo dei diversi conti • Se ciascuna scelta viene tenuta separata dalle altre nessuna influenza le successive • In caso contrario lo scommettitore ha un incentivo a sopportare un rischio molto elevato nell’ultima puntata

  21. I processi decisionali • L’avversione al rischio dipende: • Dal contesto finanziario • Dall’articolazione dei conti • Dalla frequenza con cui si verificano i conti Benartzi e Thaler (1997) Equity premium puzzle: Se gli investitori avessero verificato il rendimento dei propri investimenti ogni 13 mesi, sarebbero stati indifferenti tra investire in azioni o in obbligazioni

  22. Il Tempo ed il Rischio • La percezione del rischio può essere “gestita” meglio se: • La scelta dell’orizzonte temporale è fatta razionalmente • L’aggregazione/segregazione dei conti e delle rispettive operazioni è fatta in modo da non limitare troppo la fungibilità del danaro

  23. Conclusioni • È principalmente uno strumento di autocontrollo dei comportamenti che hanno implicazioni finanziarie • Non fornisce meccanismi efficacissimi sul piano della razionalità ma può essere di supporto per comprendere: • Perché gli individui preferiscono i dividendi • Perché i piani di previdenza integrativi aumentano la propensione al risparmio • Come costruire una efficace politica di pricing

  24. Utilità normativa della M. A. • Può fornire strumenti per incentivare comportamenti virtuosi • Risparmio Vs Consumo • Scelta della struttura finanziaria (PMI) • Politiche di incentivazione finanziaria alle imprese • Meccanismi di remunerazione dei Managers

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