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a cura del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

a cura del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro. Gruppo di progetto. Vilma Giachelli - Assistente Sanitaria ↪ Responsabile del Progetto ↪ Diagnosi educativa Erica Moretto - Assistente Amministrativa ↪ Piano di comunicazione Stefano Nava – Architetto

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a cura del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

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Presentation Transcript


  1. a cura del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

  2. Gruppo di progetto Vilma Giachelli - Assistente Sanitaria ↪Responsabile del Progetto ↪Diagnosi educativa Erica Moretto - Assistente Amministrativa ↪ Piano di comunicazione Stefano Nava– Architetto Davide Bogetti Saltetti Marisa Mariangela Modarelli Luisella Canale - Psicologa Tecnici della Prevenzione

  3. Collaborazioni • SOC Psicologia A.S.L. 18 • DoRS di Grugliasco • Servizio Tossicodipendenze A.S.L. 18 • Referente A.S.L. 18 per la Promozione e l’Educazione alla Salute • Referente Tecnico Piano Regionale Prevenzione Incidenti Stradali – Assessorato Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte. • Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino

  4. Ringraziamenti: • Comitato Paritetico Territoriale - Ente Scuola Edile di Cuneo • Organizzazioni Sindacali FENEAL-UIL • FILCA-CISL • FILLEA-CGIL • Unione Industriale della Provincia di Cuneo • Associazione Piccole Imprese della Provincia di Cuneo • Confartigianato della Provincia di Cuneo • CNA della Provincia di Cuneo • INAIL Direzione Provinciale e Sede di Alba • A.N.M.I.L. • Direzione Provinciale del Lavoro • Cassa Edile di Cuneo • Ordine degli Architetti di Cuneo • Ordine degli Ingegneri di Cuneo • Collegio dei Geometri di Cuneo

  5. La classe operaia inglese “Che gli operai bevano molto (…) non c’è da aspettarsi altro. Lo sceriffo Alison sostiene che ogni sabato sera a Glasgow ci siano almeno trentamila lavoratori ubriachi, e la cifra non è certamente troppo bassa (…). E’ proprio il sabato sera che si può vedere l’ubriachezza in tutta la sua brutalità; infatti sabato è il giorno di paga, il lavoro finisce un po’ prima del solito e tutta la classe operaia dei quartieri poveri si riversa nelle strade principali (…). E quando i soldi sono finiti, i bevitori non fanno altro che andare alla prima bottega di pegni (…) e cambiano in denaro quanto possiedono.” (Engels Friedrich, 1845)

  6. Tema del progetto Progetto esplorativo ⇒ studio preliminare sui livelli di conoscenza, da parte dei Datori di Lavoro e di quelle figure aziendali che si occupano di sicurezza, della relazione esistente tra l’assunzione di alcol e il possibile aumento dell’incidenza e della magnitudo degli eventi infortunistici. Progetto di sensibilizzazione ⇒ mira a diffondere e ad aumentare tale conoscenza.

  7. Setting Ambiente di lavoro Cantieri edili ubicati nel territorio di competenza dell’A.S.L. n° 18

  8. I destinatari • Datori di Lavoro • Dirigenti • Medici competenti • Coordinatori per la Sicurezza • Responsabile Servizio Prevenzione Protezione • Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza • Rappresentanze Sindacali Unitarie

  9. Premessa: perché il settore edile Fonte: dati INAIL – Anno 2004 n. eventi/ n. addetti

  10. Premessa: perché il settore edile MAGGIOR BISOGNO DI SALUTE Dai dati di letteratura risulta che addetti del settore risultano avere un’aspettativa di vita inferiore a quella di altri comparti lavorativi.

  11. Premessa: perché il settore edile Peculiarità del nostro territorio Nel nostro territorio, in aggiunta alla tradizionale attività edile in ambito civile ed industriale, sono attualmente in corso d’opera i lavori per la realizzazione del tratto autostradale Asti-Cuneo e per la costruzione del nuovo ospedale di Verduno che impegneranno centinaia di lavoratori per i prossimi 5-10 anni.

  12. Premessa: gli effetti dell’alcol INTOSSICAZIONE: - INCIDENTI e VIOLENZA - PATOLOGIE “ACUTE” - DISTURBI PSICOLOGICI - PROBLEMI di RELAZIONE ABUSO CRONICO: - PATOLOGIE ALCOL-CORR. - PROBLEMI PSICHIATRICI DIPENDENZA: - PERDITA DI AUTONOMIA - ESCLUSIONE SOCIALE Griffith Edwards et al. Alcohol policy and the Public Good. 1995

  13. Gr. / l di sangue Effetti 0,00 I riflessi sono appropriati in condizioni psicofisiche adeguate 0,20 Cresce la tendenza ad agire in modo rischioso. I riflessi sono leggermente disturbati 0.30 La manovra frenante, in caso di guida, ed i movimenti di lavoro diventano più bruschi ed inadeguati 0.40 Difficoltà nelle percezioni sensoriali 0.50 (l'equivalente di 2 bicchieri di vino per l'uomo ed 1 bicchiere per la donna) Si riduce la facoltà visiva laterale, ostacoli e segnali vengono distinti con ritardo. 0,60 Aumenta la probabilità di incorrere in errori di guida o durante l'attività di lavoro

  14. 0,70 I tempi di reazione quasi raddoppiano rispetto a chi non ha ingerito alcol 0,80 (l'equivalente di 3 bicchieri di vino per l'uomo e 2 bicchieri per la donna) I movimenti sul lavoro appaiono più disarmonici, la guida è pericolosamente compromessa 0,90 La capacità di adattamento all'oscurità diminuisce. Forte riduzione della capacità a calcolare, stabilire e stimare le distanze, gli ingombri, la velocità dei mezzi 1,00 Tempi di reazione rovinosi, compromessa la capacità visiva e disattenzione. Evidente stato di ebrezza

  15. Gli effetti dell’alcol Dopo aver bevuto alcol prima di mettersi alla guida di un veicolo o prima di svolgere attività lavorativa si deve attendere: 1 bicchiere =1 ora 2 bicchieri = 2 ore 3 bicchieri = 3 ore 4 bicchieri = 4 ore

  16. 300 ml 4° 100 ml 12° 40 ml 30°

  17. I dati secondo l’O.M.S. • Gli infortuni sul lavoro alcol-correlati possono essere fino al 25% • L’alcol è causa del 20% degli infortuni mortali in Inghilterra, del 15-25% in Francia e 8-25% in Polonia, del 17% in Danimarca, del 32% nei cantieri navali di Amburgo, del 12% nelle Miniere nella Rep. Ceca; il 16% delle persone decedute per infortunio aveva alcol nel sangue • In Svizzera il 23,9% dei ricoveri per infortunio lavorativo è determinato dall’uso di alcol • Il consumo di alcol ha una corresponsabilità in numerosi incidenti gravi, particolarmente in quelli che avvengono nell’ambito dei trasporti

  18. I dati secondo International Labour Organisation • 50 milioni di persone dipendenti da alcol e droghe nel mondo • 12-15% degli adulti bevono a livelli pericolosi per se stessi e per gli altri • Il 10% degli incidenti sul lavoro sono imputabili a lavoratori intossicati • Oltre il 10% delle calamità che si riscontrano sul lavoro sono connesse a droghe e alcol • I lavoratori con problemi di droghe e alcol richiedono assistenza medica triplicata e quintuplicati rimborsi alle assicurazioni

  19. Alcol e infortuni sul lavoro • CANTIERI DANESI • INFORTUNI LETALI PER ABUSO DI ALCOL: 17% • MINIERE CECOSLOVACCHE • INFORTUNI LETALI PER ABUSO DI ALCOL: 12% • IN SVIZZERA • RICOVERI PER INFORTUNI LAVORATIVI PER ABUSO DI ALCOL: 23,9% • IN ITALIA • PERCENTUALE DI INFORTUNI PER ABUSO DI ALCOL: 5 VOLTE SUPERIORE • PERCENTUALE DI INFORTUNI PER USO DI ALCOL: 10 - 15% • INFORTUNI LETALI PER ABUSO DI ALCOL: 33% • ASSENTEISMO E DURATA DELLE ASSENZE PER MALATTIA: 3 VOLTE SUPERIORI ALLA MEDIA • MORTALITA’ PER INCIDENTI STRADALI SUL TOTALE INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO: 50-60%

  20. PremessaLa normativa vigente • R.D. 635/1940 art. 188 il quale vieta che i minori di anni 18 siano adibiti alla somministrazione di bevande alcoliche negli esercizi pubblici; • D.P.R 303/1956 che vieta la somministrazione di vino, birra ed altre bevande alcoliche all'interno di aziende; • D.Lgs. 285/1992 che stabilisce il divieto al conducente di un veicolo di avere un tasso alcolico di 0.8 g./l (attualmente aggiornato a 0,5 g./l); • D.Lgs. 626/1994 che impone ai D.L. di informare i lavoratori su tutti i rischi lavorativi presenti in azienda (l’assunzione di alcol potenzia i rischi lavorativi in tutte quelle attività che comportano un elevato rischio per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi) • L. 125/01 che ha introdotto alcune novità davvero rilevanti nel campo della sicurezza sul lavoro incoraggiando ricerca, formazione, recupero, reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti con problematiche di questo genere. • Provvedimento della Conferenza Permanente Stato e Regioni del 16/3/06che individua le attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi, per le quali è fatto divieto di assunzione di bevande alcoliche e superalcoliche;

  21. Modello PRECEDE-PROCEEDL.W. Green - 1992 Comportamenti e stili di vita Qualità della Vita Salute SINGOLO LAVORATORE Ambiente Comportamentiorganizzativi DATORI DI LAVORO

  22. La diagnosi educativa • conoscenze • credenze • valori • atteggiamenti • auto-efficacia • percezione determinanti Predisponenti • disponibilità di risorse • accessibilità risorse • leggi e istituzioni • skill correlati alla salute determinanti abilitanti • famiglia • gruppo dei pari • associaz. categoria • operatori sanitari • governanti determinanti rinforzanti Il Datore di Lavoro

  23. La diagnosi educativa:DETERMINANTI PREDISPONENTI • Cultura del berelegata alla tradizione e alla realtà produttiva vitivinicola del territorio • Scarsa percezione del rischio • Conoscenze in materia legislativa • Conoscenze sugli effetti dell’alcol • Stimolo a implementare nuove soluzioni (auto-efficacia) • Stili di vita a livello familiare e sociale

  24. La diagnosi educativa:DETERMINANTI ABILITANTI • Normativa sull’Igiene e Sicurezza del Lavoro • Presenza di leggi specifiche in materia di dipendenze • Disponibilità di risorse economiche aziendali • Impegno delle istituzioni • Facilità di accesso alle risorse • Aumento delle life skills

  25. La diagnosi educativa:DETERMINANTI RINFORZANTI • Associazioni di Categoria • Medici Competenti motivati • Adozione di “comportamenti sani” da parte dei componenti dell’azienda a vari livelli (dirigenti, capireparto,...) • Altri Datori di Lavoro all’interno del comparto • Disponibilità delle strutture pubbliche

  26. La diagnosi educativa • La diagnosi educativa sarà discussa e rimodulata con gli stakeholders durante la prima e seconda fase del programma di attività tramite: • - incontri finalizzati al confronto tra le parti (Azienda e S.Pre.S.A.L.) • - eventuale selezione e ridefinizione partecipata dei suddetti determinanti

  27. Obiettivi AMBIENTALI 1) Cambiamento di tipo organizzativo dell'azienda, come ad esempio: indisponibilità di bevande alcoliche nelle mense, nei distributori automatici e negli eventuali circoli aziendali. 2) Miglioramento dell'organizzazione del lavoro all'internodelleaziende (condizioni microclimatiche, riduzione dell'affaticamento dei lavoratori con conseguente riduzione dello stress, …)

  28. Valutazione Valutazione dei cambiamenti ambientali ed organizzativi che si sono verificati a seguito del progetto N. di Aziende che hanno messo in atto almeno 1 soluzione Indicatore = Totale Aziende che hanno partecipato

  29. Obiettivi PREDISPONENTI Al termine degli interventi il Datore di Lavoro sarà in grado di riconoscere il rischio connesso all’uso di bevande alcoliche all’interno della propria attività

  30. Valutazione Somministrazione di un questionario ai destinatari del progetto per la verifica del livello di conoscenza della relazione esistente tra assunzione di alcol ed il possibile aumento dell’incidenza e della magnitudo degli eventi infortunistici. N. Datori di Lavoro che forniscono risposte corrette Indicatore = Totale Datori di Lavoro coinvolti

  31. Obiettivi ABILITANTI Creazione di una rete di supporto che garantisca, agli aderenti al progetto che ne faranno richiesta, un accesso facilitato alle strutture che si occupano di dipendenze

  32. Valutazione Obiettivo abilitante Creazione di un protocollo per istituzionalizzare l’accesso facilitato alla rete di supporto Indicatore SI/NO

  33. Valutazione generale Incontroda concordarsi con il gruppo di progetto aziendale al fine di valutare la necessità di ulteriori interventi per sostenere, nel tempo, l'azione preventiva intrapresa. Valutazione di gradimento per verificare il grado di soddisfazione relativo al percorso compiuto.

  34. Programma attività 1. Presentazione interna del progetto 2. Contatto esterno stakeholders 3. Convegno e “arruolamento ditte” 4. Analisi dei bisogni Focus Group Questionario ai lavoratori 5. Costituzione gruppo aziendale 6. Corso formativo 7. Analisi e restituzione dei risultati

  35. Luglio 2006 1 Presentazione interna del progetto (Direttore Generale – Direttore Dipartimento – Direttori delle Strutture …) per ottenere approvazione e supporto alla realizzazione del progetto

  36. 13 dicembre 06 2 Contatti con le Associazioni di Categoria e le OO.SS. per l'individuazione dei primi stakeholders e per la presentazione dell’ipotesi di progetto.

  37. 3 8 giugno 2007 Organizzazione di un convegno rivolto agli stakeholders e alle aziende destinatarie per approfondire la problematica Individuazione ed “arruolamento” delle Aziende

  38. 3 11 ditte hanno accettato di partecipare al progetto con una ricaduta su oltre 500 lavoratori

  39. 4 • Organizzazione di focus-group con i gruppi tecnici aziendali per la rilevazione di opinioni ed atteggiamenti relativi alla loro percezione del fenomeno in azienda Luglio-Sett. 2007 • Somministrazione di questionario a tutti i lavoratori sull'auto-percezione della salute, sui consumi di alcol nonché su opinioni e conoscenze rispetto al tema alcol e lavoro, alcol e guida, alcol e legislazione In corso

  40. 4 • Risultati focus group Principali ragioni: normalità/abitudine, cultura, educazione, false credenze, appartenenza/socialità, limitata o mancata possibilità di controllo aziendale Principali rischi: sicurezza, minore lucidità/velocità/riflessi, alterazione della percezione, conflittualità interpersonale, sonnolenza Ragioni che non favoriscono il cambiamento: Mancanza di motivazione, mancanza di responsabilità individuale, mancata informazione corretta e precisa sugli effetti dell’alcol assunto anche in dosi moderate, mancanza di volontà

  41. 5 In corso • Costituzione di un gruppo tecnico interno alle Aziende: • su base volontaria • motivato alla partecipazione al progetto • composto da Dirigenza, RSPP, M.C., R.L.S., R.S.U.

  42. 6 • Corso formativo rivolto al gruppo di progetto aziendale, ai fini di aumentare le conoscenze sull'alcol quale fattore di rischio • Distribuzione di materiale informativo e di supporto all'interno delle aziende • Informazioni relative all’attivazione di una rete di strutture specifiche per la gestione delle problematiche alcolcorrelate

  43. Il piano di comunicazione Realtà economica e culturale del territorio votata alla produzione vinicola DEFINIZIONE DEL CONTESTO ESTERNO Prevenire contestazioni IO LAVORO SOBRIO IO SONO ASTEMIO DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI

  44. Il piano di comunicazione ESTERNO • LAVORATORI • ORGANIZZ. DEI LAVORATORI • FAMIGLIE • DATORI DI LAVORO • ORGANIZZ. DEI DdL • FIGURE AZIENDALI • POLITICI • COMUNITA’ • AZ. VINICOLE • ALTRE REALTA’ DEL SETTORE DEFINIZIONE DEL TARGET INTERNO • DIRETTORI • COLLEGHI • ALTRE STRUTTURE

  45. Il piano di comunicazione DEFINIZIONE DEGLI STRUMENTI ESTERNO CONVEGNO CONTATTO PERSONALE • Lavoratori • Organizz. dei lavoratori • Famiglie • Datori di lavoro • Organizz. dei DDL • Figure aziendali • Politici • Comunita’ • Az. Vinicole • Altre realtà del settore CONVEGNO STAMPA E-MAIL SITI INTERNET – E-MAIL INTERNO • Direttori • Colleghi • Altre strutture CONTATTO PERSONALE INTRANET – E-MAIL

  46. Il piano di comunicazione Elaborazione di un logo da assegnare alle aziende che hanno aderito al progetto e che hanno completato con successo l'intero percorso. Il logo può essere utilizzato come marchio di qualità spendibile, a discrezione delle aziende, in termini di ritorno di immagine. Inoltre, il nome delle aziende che avranno ottenuto il logo verrà inserito nelle eventuali presentazioni del progetto

  47. Da cosa nasce cosa…. PROGETTO “IO LAVORERO’ SOBRIO” TARGET: Alunni del III anno Istituto Professionale OBIETTIVO: Aumentare le conoscenze degli effetti dell’alcol MODALITA’: Visione filmati Lavori di gruppo Discussione Lezione frontale

  48. Io lavorerò sobrio

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