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Roma 30 Marzo 2007

Programmazione e Sperimentazione Didattica. IL PROGETTO. Prof.ssa Anna Maria Favorini Prof. Cesare Fregola. Roma 30 Marzo 2007. Finalità del Corso. Sviluppare i livelli minimi di competenza funzionali a costruire con metodo un percorso didattico per gestire con efficacia

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Roma 30 Marzo 2007

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Presentation Transcript


  1. Programmazione e Sperimentazione Didattica IL PROGETTO Prof.ssa Anna Maria Favorini Prof. Cesare Fregola Roma 30 Marzo 2007

  2. Finalità del Corso Sviluppare i livelli minimi di competenza funzionali a costruire con metodo un percorso didattico per gestire con efficacia il processo di insegnamento-apprendimento della matematica e della fisica

  3. Obiettivi del Corso Ideare, progettare, realizzare, “sperimentare”, Unità Didattiche Definire le finalità Definire gli obiettivi Decidere le strategie di intervento Formulare un contratto con l’aula Descrivere i fenomeni più rilevanti dell’interazione relazionale Sperimentare alcune situazioni tipo dell’interazione didattica in classe Verificare e valutare i risultati e il processo di insegnamento-apprendimento

  4. Lessico Comune Finalità Obiettivi Strategie Contratto Interazione relazionale Verificare Valutazione

  5. Il Piano di Lavoro 30/03 Laboratorio Matematica e Fisica 15.00-16,30 Laboratorio Matematica e Fisica 04/05 15,00 16,30 16,45-18,15 04/05 Laboratorio Matematica Applicata 16,45 18,15 30/03 Lezione 15, 00 17,15 15, 00 17,15 Lezione Lezione 12/04 11/05 17,30 19,00 Laboratorio Matematica e Fisica Laboratorio Matematica Applicata 12/04 17,30 19,00 11/05 18-25/05 Laboratorio Matematica e Fisica 15,00 16,30 Laboratorio Matematica Applicata 18/04 16,45 18,15 18-25/05 Laboratorio Matematica Applicata 16,45 18,15

  6. Le lezioni 30/03 1° U.D. Il nostro contratto 2° U.D. Condivisione del lessico della programmazione e della sperimentazione didattica 12/04 3° U.D. Modelli di Curricula e il Contratto 4° U.D. La valutazione e le prove oggettive 11/05 5° U.D. L’interazione relazionale 6° U.D. Gestire una lezione

  7. I laboratori 30/03 IDEARE PROGETTARE UNITA’ DIDATTICHE 18/04 12/04 REALIZZARE UNITA’ DIDATTICHE 04/05 SPERIMENTARE, VERIFICARE E VALUTARE I RISULTATI E IL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO 04/05 11/05 SIMULARE SITUAZIONI DI PROGETTAZIONE DIDATTICA 18-25/05 18-25/05

  8. Il primo incontro • Illustrare • la struttura del corso • le risorse e i ruoli coinvolti • le finalità, gli obiettivi, le metodologie, le modalità della valutazione formativa • Definire il nostro contratto • Avviare le costruzione del linguaggio della programmazione e sperimentazione didattica

  9. Bibliografia ragionata Favorini A., Il contratto nella formazione e nell’apprendimento. Esperienze educative e didattiche con l’Analisi Transazionale, Franco Angeli, Milano 2004. La competenza progettuale nel processo di insegnamento-apprendimento è spesso ricondotta alle componenti razionali e ai processi tecnologici. Sempre di più la complessità della comunicazione scolastica e sociale, richiede l’azione di dimensioni relazionali da agire con competenza e intenzionalità. Il testo sviluppa con opportuno equilibrio gli aspetti teorici di riferimento e le proposte metodologiche e operative relative al tema del contratto nella formazione e nell’apprendimento. Il contratto rappresenta una delle fasi più importanti della costruzione di una relazione professionale soprattutto da quando Carl Rogers ha proposto e sviluppato l'idea della parità contrattuale come una modalità efficace per motivare e alleggerire la fatica di apprendere. Il libro completa questa dimensione proponendo una presentazione organica dei problemi relativi al contratto, uno studio comparativo dei contributi delle varie scuole psicologiche relativi a questo argomento, ed una esemplificazione efficace di come il potenziale formativo del"contratto" potesse essere realizzato nella concreta esperienza di apprendimento. Fregola C., Riunioni Efficaci a Scuola, Erickson, Trento, 2003. Le riunioni hanno un’importanza fondamentale nella gestione dell’organizzazione scolastica, in quanto rappresentano il momento in cui si sviluppano delle dinamiche critiche, che vanno affrontate secondo percorsi pianificati e supportate da opportune tecniche. Nel testo si trovano importanti suggerimenti operativi volti a rendere le riunioni più efficaci, favorendo un maggior coinvolgimento degli interessati e, di conseguenza, una partecipazione più attiva. Il libro, che fa riferimento a concetti teorici quali la progettazione organizzativa e formativa, il problem solving e il project management nel contesto scolastico e propone un modo di organizzare e gestire le riunioni che tenga conto delle innovazioni che si stanno manifestando nel sistema scolastico. Questo volume offre numerose proposte interessanti per migliorare la qualità delle riunioni, sia istituzionali che gestionali, rivelandosi così un ottimo strumento per favorire l’evoluzione dell’organizzazione e della comunicazione scolastica.

  10. Mager R.F., Gli obiettivi didattici, E.I.T., Teramo, 1972. Robert Mager definisce così l’obiettivo: “Per obiettivo s’intende la descrizione di una performance che gli studenti devono essere in grado di mostrare per essere considerati competenti”; descrive, cioè, il risultato che l’istruzione si prefigge piuttosto che il metodo didattico. Secondo Mager un obiettivo efficace dovrebbe avere queste tre componenti: - Performance: l’obiettivo deve indicare sempre ciò che l’allievo deve essere in grado di fare. La performance dovrebbe essere osservabile e misurabile. - Condizione: l’insieme delle circostanze nelle quali la performance deve essere eseguita, come i materiali e gli strumenti utilizzabili. - Criterio: specifica con quanta abilità l’allievo dovràeseguire la sua performance per essere considerato idoneo (ad esempio in quanto tempo deve eseguire il compito, con quanta precisione...). Pellerey M. Progettazione didattica, SEI, Torino, 1994 Nuova edizione aggiornata e riorganizzata del volume pubblicato nel 1979. Le novità principali sono: un allargamento di interesse per alcuni aspetti tecnici riguardanti le dimensioni dell'azione di insegnamento; una più accentuata attenzione ai problemi posti dalla progettazione, conduzione e valutazione dell'azione didattica; la presentazione di alcune problematiche relative ai processi cognitivi, affettivi e, soprattutto, motivazionali degli alunni; la considerazione di alcune questioni poste dall'organizzazione della vita di classe e dall'uso dei mezzi didattici; la considerazione degli orientamenti normativi attuali relativi non solo alla scuola media, ma anche alla scuola elementare e alla scuola secondaria superiore.

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