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MUSICA IN CORPO = SALE IN ZUCCA

I.C. DI GONARS – SCUOLA PRIMARIA DI BAGNARIA ARSA. MUSICA IN CORPO = SALE IN ZUCCA. Esperienza didattica di attività multi-disciplinari tra MUSICA, SCIENZE, MOTORIA nelle classi quarte Ins. ZUCCHETTO GIULIA. premessa. Invito all’unitarietà nelle Indicazioni per il Curricolo

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MUSICA IN CORPO = SALE IN ZUCCA

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Presentation Transcript


  1. I.C. DI GONARS – SCUOLA PRIMARIA DI BAGNARIA ARSA MUSICA IN CORPO = SALE IN ZUCCA Esperienza didattica di attività multi-disciplinari tra MUSICA, SCIENZE, MOTORIA nelle classi quarte Ins. ZUCCHETTO GIULIA

  2. premessa

  3. Invito all’unitarietà nelle Indicazioni per il Curricolo “In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità. Questo nuovo scenario è ambivalente: per ogni persona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi che le opportunità. Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori. […] Ma proprio per questo la scuola non può abdicare al compito di promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti.”[i] [i] Ministero della Pubblica Istruzione, INDICAZIONI PER IL CURRICOLO per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, Napoli 2007, p. 15;

  4. […] Si può dire quindi, in ultima analisi che il documento è molto sensibile al tema dell’unitarietà del sapere e, pur presentando con grande rilievo le discipline, sollecita una loro collaborazione. L’individuazione delle aree risponde a questa logica. Tuttavia non si parla di interdisciplinarità. Il tema è considerato importante, ma si preferisce suggerirlo, invitare a provare. Troppe volte l’istanza dell’unitarietà è stata tradotta in termini banalizzanti, come nel mai morto modello dei “centri di argomento”.[i] A mio avviso ritengo che tutto ciò derivi dalla presa di coscienza della centralità della persona che il documento ha voluto fissare come primo cardine. [i] Fiorin I., La struttura del curricolo,in inserto SIM n.6 (2007), p. 6; Compito della scuola oggi, non è più quello di pensarsi come l’unica dispensatrice del sapere, perché come hanno analizzato le Indicazioni, sarebbe solamente una pia illusione, ma piuttosto quello di far conoscere e dare unità e senso ai vari aspetti della persona, senza tralasciarne nessuno e spiegando la loro interazione e valenza in modo che gli studenti di oggi, chiamati ad essere le donne e gli uomini di domani possano accorgersi nel qual caso qualcuno cerchi di toglierli i fondamentali elementi per poter essere “persona libera”. Leggiamo a tal proposito nelle “Indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nella scuola primaria” riguardo alla spiegazione del concetto di competenza:

  5. come suggerisce anche l’etimologia del termine, e in particolare il cum che precede il petere, «com-petente» è non solo chi si muove «insieme a», «con» altri in un contesto (valore sociale della collaborazione e della cooperazione) per affrontare un compito o risolve re un problema; non solo chi si sforza di cogliere l’unità complessa anche del compito o del problema più parziale che incontra, ma chi pratica la prima e la seconda preoccupazione coinvolgendo sempre, momento dopo momento, tutta insieme la sua persona, la parte intellettuale, ma non meno quella emotiva, operativa, sociale, estetica, motoria, morale e religiosa. È quindi «com-petente» chi «mette insieme» tante dimensioni nell’ affrontare un compito, lo affronta bene e, in questo, dà sempre tutto il meglio di se stesso».

  6. ESPERIENZADIDATTICA

  7. Inizio in Musica Le prime esperienze musicali proposte in queste due classi sono state di tipo ritmico. E’ stato loro chiesto di scandire con ritmo regolare, rispettando anche alcune pause, un testo poetico. All’inizio alcuni hanno fatto fatica a sintonizzarsi con gli altri, ma dopo due mesi ci sono riusciti eseguendo gli esercizi anche a canone (divisi in due o tre gruppi) con un grande sforzo di concentrazione per non farsi confondere dai compagni che eseguivano la stessa parte a distanza di tempo. Se in un primo momento c’è stato per loro un po’ di smarrimento, con la ripetizione dell’esercizio e l’acquisizione delle nuove capacità è subentrato, specialmente nei maschi una sorta di divertimento dello scandire le parole ritmandole. Per i soggetti più problematici dal punto di vista comportamentale è diventata una valvola di sfogo, perché lo facevano con tutto il loro essere, disturbando anche la lezione, ma ciò penso gli abbia giovato in qualche modo.

  8. PRIMO ESERCIZIO RITMICOeseguito nelle classi quarte all’unisono e a canone[i]:[i] Loppolo P., Pappalardo M., L’Abracaritmo. Pozioni e sortilegi per incantare con il ritmo,Rugginenti Editore, Milano 2004, pp. 14;

  9. Regole di Gioco e collegamenti interdisciplinari Nella storia della pedagogia, con Pestalozzi, Fröbel e Rousseau, il gioco è fondamentale nell’apprendimento e lo si vede anche in natura: cuccioli di animale e di uomo giocano per apprendere meccanismi e conoscenze importanti per la vita, senza il gioco non sarebbe possibile il periodo di “allenamento” del superamento degli ostacoli della vita. La prima attività svolta in queste classi è stata una produzione scritta delle regole di un gioco pre-sportivo a loro piacimento. Questo per far apprendere loro l’importanza del rispetto delle regole, l’importanza della spiegazione puntuale per stabilire anche la regolarità della vincita. Se la regola è scritta dal bambino, è più facile che sia invogliato a seguirla e, infatti, questo si è verificato, perché alcuni di questi giochi sono stati riprodotti in palestra, sono successi episodi di non rispetto delle regole da parte di alcuni compagni, ma anche il richiamo da parte di questi per la non chiarezza nell’esposizione delle stesse e la conseguente modifica.

  10. Il fuoco: storia, ed. motoria, scienze, musica IL CASO – GIOCO PALLAFUOCO (IV A) Un alunno ha descritto questo gioco in cui tutti si mettono in cerchio e generalmente devono cercare di evitare la palla perché è “infuocata”. Probabilmente confondendosi con un altro gioco ha modificato la condizione: per vincere bisogna afferrare la palla al volo. I compagni subito hanno obiettato l’inesattezza della condizione di vincita, qualcuno però, sollecitato dall’insegnante, facendo un collegamento interdisciplinare ha notato che se il gioco fosse stato intitolato “PALLA FUOCO PRIMITIVO”, la condizione di vincita non era più assurda, perché i primitivi, dopo un primo periodo in cui hanno temuto il fuoco, successivamente hanno cercato di conservarlo per le sue utilità e quindi il gesto di afferrare la palla sarebbe stato il simbolo dell’atto di conservazione del fuoco nell’era preistorica. Questo è stato il primo tentativo di aggancio interdisciplinare, ma anche il primo esempio di come un’arte può essere utile per esplicare e rafforzare le competenze acquisite nelle altre discipline.

  11. Una canzone per vivere sicuri Il fuoco è stato esplorato anche in scienze, nell’ambito dell’unità didattica dedicata alla materia e al calore, da cui è scaturita anche la riflessione sulla “sicurezza”. Infatti alcuni esperimenti fatti in classe hanno attirato l’attenzione sulle cause e gli effetti degli incendi, sulle regole da seguire per evitarli ... affrontando anche lo stretto collegamento con la pericolosità della corrente elettrica. Per meglio ricordare queste regole con i bambini è stato molto semplice ed efficace inventare una canzone, riprendendo una cantilena famosa tra i frequentatori delle colonie estive:

  12. E’ la corrente elettrica, è la corrente forte! Attenti a non sbagliare, pericolo di morte! AHI, AHI, AHI, PUOI PASSARE TANTI GUAI! AHI, AHI, AHI, SE LE REGOLE NON SAI! L’acqua e la corrente non vanno mai assieme, se tu le avvicini puoi soffrir le pene! Se colleghi gli apparecchi tutti ad una presa, potresti poi trovare una tragica sorpresa! Dita e penne, matite e cacciaviti nei buchi delle prese non vanno inseriti Se in giro trovi una presa volante, Attenti! Non toccare: PERICOLO COSTANTE!

  13. Per riassumere ed esprimere in forma di gioco e musica questo percorso di conoscenze, sono stati loro proposti dei brani musicali, che nelle strofe contenevano in forma poetica molte informazioni sul fuoco. Ecco un esempio: LA SCOPERTA DEL FUOCO Viaggia indietro nel passato fino alla preistoria: l’uomo impara poco a poco ad utilizzare il fuoco. Nubi nere si alza il vento, è in arrivo un temporale, ecco un fulmine dal cielo che fa un albero incendiare! Questo fuoco è portentoso: tutto scalda in un momento, mi protegge dal gran freddo, rende il cibo succulento. Niente più bestie feroci,la caverna è più sicura perché tutti gli animali han del fuoco gran paura. Fonde il ferro col calore, facilmente si modella per produrre tanti arnesi che la vita fan più bella.[i] [i] Rinaldi S., Crivellente G., Aria acqua terra e fuoco, Mela Music, 2006, pp.40-51;

  14. E’ arrivato Natalemusica e motoria Nel frattempo, arrivati a metà novembre, si inizia a pensare al Natale. Collegandosi con l’ IRC è stato proposto ai fanciulli un semplice canone natalizio. Prima è stato imparato da loro all’unisono e poi in ogni classe sono stati formati due gruppi con l’intento di farli cantare a canone. Già avevano imparato a scandire in modo ritmato il brano ritmico “il millepiedi”, provandolo anche a canone, ora è stato chiesto loro di aggiungere alle parole e al ritmo anche le note. Quasi da subito sono riusciti a cantare in modo indipendente seguendo solo il gesto dell’insegnante che segnava il tempo e dava gli attacchi delle varie frasi. Tutto il lavoro fatto precedentemente, anche se all’apparenza è sembrato sterile è servito come prerequisito per riuscire a cantare a canone per ben tre volte consecutive questo breve canto tradizionale natalizio francese[i]. [i]Carnovich E., 80 canti infantili trascritti, ridotti e reinventati per la scuola elementare, Ed. Curci, Milano, 1992, pp. 59;

  15. Ma il Natale, si sa, è la festa che i bimbi amano di più perché c’è il mitico Babbo Natale che porta i doni a tutti i bambini. Secondo la leggenda nella notte del 25 dicembre riesce a raggiungere le case di tutti i bambini del mondo e portare a tutti i doni richiesti nelle famose letterine. Ma come farà questo grande personaggio a racimolare tutti i giochi che i bambini chiedono? Famosa è la fabbrica di giocattoli di Babbo Natale, dove lavorano tanti gnomi che dalla loro parte hanno la magia. In tre giorni, infatti, riescono a realizzare i desideri di tutti i bambini. E’ stato proposto loro una marcia in 4/4 in cui i bambini a tempo di musica hanno mimato i movimenti degli gnomi di Babbo Natale, che con la magia costruivano i giocattoli. La sequenza dei movimenti è stata ripetuta per tre volte con un ritmo sempre più incalzante. Le difficoltà di coordinazione all’inizio sono state veramente molte, ma in un mese di tempo sono riusciti, alcuni anche in maniera eccellente ad imparare tutte le sequenze e a muoversi a tempo di musica. L’esercizio artistico-motorio, è stato proposto anche a tutti i bambini della scuola, che, con l’aiuto delle guide, le migliori allieve della quarta A, in quattro pomeriggi, hanno imparato tutte le sequenze motorie, l’effetto, il giorno della rappresentazione natalizia con i genitori, è stato strepitoso: in tutto 174 alunni dalla prima alla quinta elementare.

  16. Acqua e aria: SCIENZE, GEOGRAFIA, MUSICA In scienze abbiamo esplorato il mondo dell’acqua cominciando dalla sua composizione molecolare (H2O), arrivando all’osservazione dei tre stati dell’acqua presenti in natura, fino a considerare l’importanza dell’acqua nella nostra vita, considerando anche alcuni modi per non sprecarla. In musica abbiamo sottolineato questi aspetti attraverso una canzone:

  17. Acqua sei la vita Acqua chiara, trasparente, di salute gran sorgente. Sei la culla della vita, della sua storia infinita. Principale componente di ogni essere vivente, tu sei liquida o gassosa, ma comunque sei preziosa. Bianca e solida ci appari Dove sono climi polari. Sei nei fiumi, sei nel mare, ti fa il sole evaporare. Trasparente come un velo Formi nuvole nel cielo, poi su noi discendi lieve come pioggia o come neve. Cadi, goccia dopo goccia, sulla terra e sulla roccia! Fai le piante dissetare E la vita può sbocciare[i] [i] Rinaldi S., Crivellente G., Aria acqua terra e fuoco, Mela Music, 2006, pp.4-15;

  18. Piccoli chimici in palestra con …A. VivaldiSCIENZE, MOTORIA E MUSICA Fin dalle prime lezioni di scienze, quest’anno, l’attenzione è stata concentrata sul MICROCOSMO: gli atomi e le molecole, gli elementi che formano la materia e le molecole di materia. E’ stato, infatti, realizzato un cartellone molto semplice che rappresenta alcuni elementi tra i più comuni della tavola periodica e il loro impiego nella costruzione delle molecole.

  19. Per facilitare l’apprendimento e per stimolare ancora l’attenzione e la memoria attraverso il gioco, sono state prese alcune palline colorate e, utilizzando dei piccoli pezzetti di velcro attaccato sulla superficie delle sfere, si sono costruite alcune delle molecole rappresentate sul cartellone. Il materiale, poi, è stato messo a loro disposizione. Per loro, apparentemente solo un gioco di costruzioni, in realtà un vero e proprio laboratorio di chimica.

  20. Questo lavoro ha dato l’opportunità, in seguito, nella parte di scienze dedicata ai regni, di approfondire ulteriormente il microcosmo nei vegetali esplorando quella importante reazione chimica che avviene all’interno di ogni foglia: la fotosintesi clorofilliana, per la costruzione del Glucosio e la produzione di Ossigeno. Se prima gli atomi e le molecole stavano tra le loro mani, ora gli alunni stessi diventavano piccoli come un atomo: in palestra gli alunni, trasformati in atomi di carbonio, cristalli di clorofilla, danzando sul primo movimento (allegro) della Primavera delle Quattro Stagioni di A. Vivaldi, hanno riprodotto la fotosintesi clorofilliana.

  21. Educazione alimentare:TUTTE IN GIOCO! Non è certamente facile per un bambino comprendere i collegamenti fra le materie, questa è certamente una capacità che si acquista anche negli anni. Credo, però, che l’insegnante, anche alle scuole elementari debba dare degli stimoli, debba, attraverso delle strategie far comprendere che non esistono materie più o meno importanti, ma che esistono dei saperi e delle competenze fondamentali che devono essere arricchite, impreziosite, sperimentate, manipolate, lavorate, macinate, smontate e rimontate dall’ingegno umano.

  22. Il primo stimolo che ho provato a mettere in atto è stato l’inserimento all’interno di una verifica di scienze sulle proprietà dell’acqua e dell’aria di alcune domande che richiedevano la conoscenza del testo delle canzoncine imparate durante l’ora di musica, avendo preventivamente avvisato gli alunni della novità. All’inizio sono rimasti un po’ spiazzati. Non comprendevano il collegamento, pur sapendo che quelle canzoncine parlavano dell’acqua e dell’aria e avendone anche prima parlato in classe, per loro era assurdo mettere insieme la musica con le scienze. Non avevano mai preso in considerazione il fatto che le canzoncine potessero aiutarli a memorizzare i concetti imparati durante le lezioni di scienze. Dopo questa esperienza hanno dimostrato maggior interesse verso le canzoni e maggiore attenzione al testo.

  23. Per il nostro modulo è stato importante il lavoro fatto in educazione alimentare, anche perché è stato utilizzato un unico quaderno dove hanno lavorato tutte le insegnanti del modulo. Al suo interno sono state riproposte sotto un’altra veste le canzoncine sugli alimenti (musica), è stata riportata la descrizione degli esperimenti fatti col latte durante la visita alla fattoria didattica di Torviscosa (scienze), sono state riportate le ricette dei dolci fatti dai bambini durante un laboratorio di educazione alimentare e alcune poesie sui derivati del latte (italiano). E’ stato poi riportato un sondaggio riguardante il gradimento dei dolci all’interno della classe (matematica) ...

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