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V MODULO LA RELAZIONE DI AMICIZIA

V MODULO LA RELAZIONE DI AMICIZIA. V Modulo: la relazione di amicizia. DEFINIZIONE DELLA RELAZIONE DI AMICIZIA L’amicizia è una relazione stretta tra pari definita da alcune dimensioni caratteristiche: stare insieme (ricerca e mantenimento della prossimità; territorialità) condivisione

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V MODULO LA RELAZIONE DI AMICIZIA

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  1. V MODULOLA RELAZIONE DI AMICIZIA

  2. V Modulo: la relazione di amicizia DEFINIZIONE DELLA RELAZIONE DI AMICIZIA L’amicizia è una relazione stretta tra pari definita da alcune dimensioni caratteristiche: • stare insieme (ricerca e mantenimento della prossimità; territorialità) • condivisione • reciprocità (rispetto alla scelta e alle azioni condivise) • presenza di conflitti (reciprocità, qualità, intensità) • coinvolgimento affettivo • intimità (consapevolezza di avere qualcosa in comune)

  3. V Modulo: la relazione di amicizia PREREQUISITI DELL’AMICIZIA Secondo Z. Rubin (1980), l’esperienza della relazione amicale richiede l’acquisizione di almeno 3 competenze di base: • Capacità di decentrarsi • Percezione degli altri come entità psicologiche e non solo fisiche • Comprensione del significato affettivo delle relazioni

  4. V Modulo: la relazione di amicizia AMBITI DI STUDIO L’amicizia è stata studiata rispetto a: • modalità interazionali e significati che la distinguono dalle altre relazioni tra pari • competenze sociali, cognitive ed emotive che essa richiede • funzioni che svolge  • come correlato di altre dimensioni sociali (popolarità, prosocialità,…) • concezioni di amicizia

  5. V Modulo: la relazione di amicizia METODI DI STUDIO E APPROCCI SEGUITI • Approccio orientato al contenuto (Bigelow, La Gaipa, anni ’70) • Approccio strutturale (Piaget, Selman, Damon, anni ‘70/’80) • Approccio orientato alla relazione (Coie, Dodge, Hartup, anni ‘80/’90; Camaioni, Baumgartner, Bombi,.. anni ‘90/2000)

  6. V Modulo: la relazione di amicizia Approccio orientato al contenuto • metodologia: interviste, colloqui, metodo narrativo (racconto di storie, resoconti scritti, diari,..) • focus d’attenzione: che cos’è l’amicizia, che cosa ci si aspetta da un amico, che cosa si fa insieme,..

  7. V Modulo: la relazione di amicizia Approccio strutturale • metodologia: colloquio critico-clinico, metodo narrativo • focus d’attenzione: come si forma il concetto di amicizia, pre-requisiti cognitivi alla comprensione dell’amicizia

  8. V Modulo: la relazione di amicizia Approccio orientato alla relazione • metodologia: osservazione, analisi del disegno, tecniche sociometriche • focus d’attenzione: dimensioni della relazione, correlati sociali, costruzione della relazione,..

  9. V Modulo: la relazione di amicizia COME VIVONO, I BAMBINI, LE AMICIZIE? Diversi studi (Howes, 1983; 1994, Dunn, 2004; Camaioni e Baumgartner,1996; Baumgartner e Bombi, 2005), in contrasto con la posizione classica piagettiana (Damon, 1977; Z. Rubin, 1980; Selman, 1980), che riteneva fondamentale, per vivere l’amicizia, il superamento della posizione egocentrica, collocano la nascita delle prime relazioni amicali già tra la I e la II infanzia.

  10. V Modulo: la relazione di amicizia COME VIVONO, I BAMBINI, LE AMICIZIE? 3-4 anni Osservando i piccoli interagire tra loro le Autrici sopra citate rilevano differenze tra coppie di “amici”, “non amici” e “potenziali amici”,rispetto a: • Giochi di fantasia più complessi • Sguardi e scambi reciproci più frequenti • Condivisione di attività e stati affettivi • Conflitti e altruismo

  11. V Modulo: la relazione di amicizia COME VIVONO, I BAMBINI, LE AMICIZIE? Età prescolare Gli aspetti sopra individuati vengono vissuti in modo più ricco e complesso grazie all’utilizzo del linguaggio e al consolidarsi del pensiero simbolico, checonsentono lo scambio di pensieri e opinioni, il racconto di esperienze vissute e la costruzione di una vera e propria cultura condivisa.

  12. V Modulo: la relazione di amicizia COME VIVONO, I BAMBINI, LE AMICIZIE? Età scolare Nuove forme di attività condivise: • giochi strutturati • compiti scolastici • partecipazione a gruppi formali, • scambi “in rete”, • soluzione di problemi, • comunicazione sui propri stati affettivi

  13. V Modulo: la relazione di amicizia COME VIVONO, I BAMBINI, LE AMICIZIE? Indipendentemente dalla fase evolutiva, le coppie amicali si distinguono dalle diadi di non amici per: • reciprocità della scelta • comunicazione più efficace • frequenza e intensità degli scambi sociali • presenza di intimità • criterio della somiglianza (similarità) • divertimento A seconda della fase evolutiva questi aspetti si esprimono in forme diverse.

  14. V Modulo: la relazione di amicizia COME VIVONO, I BAMBINI, LE AMICIZIE? Stili amicali Fattori individuali (temperamento, personalità e storia individuale) e fattori familiari (attaccamento, gestione parentale, stili educativi) orientano diversamente i bambini nella costruzione delle relazioni di amicizia: • alcuni sono più selettivi (timidezza, introversione) • alcuni hanno molti amici (socievolezza, stabilità e sensibilità emotiva) • alcuni prediligono amicizie “reciproche”, altri “negoziate” • in alcuni prevale il criterio della “similarità”,in altri della “differenza” (Berti e Bombi, 2005, parlano di “confronto sociale equilibrato”).

  15. V Modulo: la relazione di amicizia CHE COSA PENSANO, I BAMBINI, DELL’AMICIZIA ? I / II INFANZIA: PROSPETTIVA SITUAZIONALE (Bigelow, La Gaipa, 1980) • Il bambino valuta costi e benefici dello stare insieme ad un altro bambino. Un amico è definito colui con cui giocare, a cui prestare o farsi prestare un gioco,.. • Il ragionamento è basato su indici percettivi e situazionali • Concezione unilaterale dell’amicizia (Selman e Jacquette, 1977: Selman, 1980)

  16. V Modulo: la relazione di amicizia CHE COSA PENSANO, I BAMBINI, DELL’AMICIZIA ? FANCIULLEZZA (7-10 ANNI CIRCA): PROSPETTIVA NORMATIVA (Bigelow, La Gaipa, 1980) • Essere amici significa avere delle regole da rispettare (mantenere un segreto, riconciliarsi dopo un litigio, essere leali) e condividere alcuni valori (sincerità, fedeltà, lealtà) e attività comuni (studiare insieme, divertirsi insieme nel tempo libero) • Compare la consapevolezza della natura reciproca dell’amicizia: stadio della “cooperazione in circostanze favorevoli” (Selman e Jacquette, 1977: Selman, 1980)

  17. V Modulo: la relazione di amicizia CHE COSA PENSANO, I BAMBINI, DELL’AMICIZIA? PREADOLESCENZA (11-14 ANNI CIRCA) PROSPETTIVA EMPATICA (Bigelow, La Gaipa, 1980) • Da un amico ci si aspetta comprensione emotiva, sostegno, intimità, condivisione di idee, valori, opinioni • Stadio dell’intimità (Selman e Jacquette, 1977: Selman, 1980)

  18. V Modulo: la relazione di amicizia I COLORI DELL’AMICIZIA (Bombi e Pinto, 1993) • Obiettivo: studiare le rappresentazione dell’amicizia in età scolare • Partecipanti: 450 bambini tra i 6 e i 10 anni • Metodo: analisi del disegno • Consegna: “..ora ognuno di voi disegnerà se stesso con un amico o con un’amica..”

  19. V Modulo: la relazione di amicizia I COLORI DELL’AMICIZIA Criteri generali di analisi del disegno: • Caratteristiche delle figure (somiglianza, sesso, valore) • Rapporto tra amici (coesione, distanziamento, iniziativa, episodio, definizione di amicizia) • Contesto della relazione (clima emotivo, ambientazione, emozioni)

  20. V Modulo: la relazione di amicizia I COLORI DELL’AMICIZIA Categorie per l’analisi delle figure: • Somiglianza (dimensioni, posizione, corpo, attributi) • Valore (spazio occupato, linea dello sguardo, articolazione del corpo, numero di attributi, numero di colori) • Sesso (uguaglianza/differenza)

  21. V Modulo: la relazione di amicizia I COLORI DELL’AMICIZIA Categorie per l’analisi della relazione: • Coesione ( sguardo, avvicinamento, attività comune, vicinanza, area comune, unione) • Distanziamento ( sguardo distolto, allontanamento, azioni indipendenti, lontananza, spazio individuale, separazione) • Episodio

  22. V Modulo: la relazione di amicizia I COLORI DELL’AMICIZIA Categorie per l’analisi del contesto: • Clima emotivo (benessere, malessere, ostilita’, assenza di emozione + le varie combinazioni) • Ambientazione

  23. V Modulo: la relazione di amicizia I COLORI DELL’AMICIZIA Risultati: • Ricchezza di particolari • Diadi e stesso sesso (92%) • Prevalenza di episodi di routine • Scarsità di raffigurazione di iniziative • Clima emotivo gradevole (84%), ma differenza di stati emotivi • Ambientazione esterna (84%) • Prevalenza di elementi coesivi (80%), a fronte di ricchezza di elementi di distanziamento • Variabilità rispetto a valore e somiglianza

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  33. V Modulo: la relazione di amicizia FUNZIONI DELL’AMICIZIA (HARTUP, 1992) • FORNIRE COMPAGNIA E DIVERTIMENTO • CONTESTO DI LABORATORIO SOCIALE • CONOSCENZA DI SE’ E DELL’ALTRO • SOSTEGNO EMOTIVO RECIPROCO • PREPARARE ALLE FUTURE RELAZIONI DI INTIMITA’

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