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Le donne e la vescica iperattiva

Le donne e la vescica iperattiva. Milano, 27 settembre 2006. Le donne e la vescica iperattiva La presa di coscienza. Donne target. CHE COSA SUCCEDE ALL’INSORGERE DEL DISTURBO?. Dopo la prima improvvisa/inaspettata fuoriuscita involontaria di urina ,.

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Le donne e la vescica iperattiva

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Presentation Transcript


  1. Le donne e la vescica iperattiva Milano, 27 settembre 2006

  2. Le donne e la vescica iperattiva La presa di coscienza

  3. Donne target CHE COSA SUCCEDE ALL’INSORGERE DEL DISTURBO? Dopo la prima improvvisa/inaspettata fuoriuscita involontaria di urina, eventualmente aggravata/indotta da alcune condizioni (stress emotivo, freddo, esser fuori casa, etc.) • in seguito a sforzo (colpo di tosse, starnuto, sollevamento di pesi, etc.) • in modo autonomo (senza un evento specifico) • da urgenza • inizia un periodo di LENTA presa di coscienza personale, scandito da diversi sentimenti, in ranking: • non consapevolezza (tendenza a non farci caso) • razionalizzazione (osservazione, attesa) • stupore/disorientamento (formulazione di ipotesi) • disagio/malessere (tensione/ansia, modifiche allo stile di vita –cambiarsi spesso, etc.-) • vergogna (tendenza a chiudersi) • paura (di un possibile peggioramento futuro) • rassegnazione/depressione (il “fantasma” della vecchiaia) • elaborazione del problema (accettazione passiva/ consapevolezza)

  4. Donne target I FATTORI CHE DETERMINANO LA CONDIVISIONE E I REFERENTI La condivisione del problema, in famiglia o con le amiche, è una scelta soggettiva dipendente da molti fattori: • la struttura della personalità (estroversa vs introversa) • l’educazione (tradizionale vs più moderna) • la gravità del disturbo • il tipo di rapporto con il partner (confidenza/complicità vs distanza/freddezza) • il tipo di rapporto con le amiche (aperto vs controllato) • L’apertura, quando c’è, avviene più facilmente quando il problema è ancora lieve e dopo un periodo necessario ad assorbire, a livello psicologico, l’impatto della scoperta. • Primo interlocutore: • In seconda battuta: soprattutto il medico di famiglia o, in alternativa, il • ginecologo generalmente una donna coetanea (amica intima/sorella), dalla quale si cerca condivisione e conforto

  5. Donne target LE REAZIONI AL PROBLEMA DONNA GIOVANE E’ più portata alla consultazione del medico, indipendentemente dalla entità della perdita, spinta dalla razionalizzazione delle possibili cause: parto difficile o plurimo, cistite cronica, intervento chirurgico DONNA DI MEDIA ETA’ Si rivolge al medico solo quando la perdita diventa quantitativamente intollerabile. Fino a quel momento è portata ad evitare il consulto medico ed a rifugiarsi nell’uso di salvaslip/assorbente

  6. Donne target I PRIMI RIMEDI: STRATEGIE “QUOTIDIANE” I primi rimedi sono quelli di semplice attuazione: • salvaslip/assorbente • andare in bagno spesso e preventivamente • bere poco/non bere prima di uscire di casa • Quando la quantità e la frequenza delle perdite aumentano, entra in scena il pannolone, MA ... Consentono di far fronte alla situazione nell’immediato e di prendere tempo, nella speranza/illusione che si tratti di una fase passeggera PANNOLONE = TABU’/LINEA DI CONFINE che la donna non vuole varcare  più aperta, a questo punto, a ricevere/chiedere informazioni e ad intraprendere la terapia farmacologica

  7. Le donne e la vescica iperattiva Il rapporto medico-paziente

  8. L’APPROCCIO DEL MEDICO AL TEMA “INCONTINENZA” La donna vuole innanzitutto sentirsi a proprio agio nel parlare del problema, per cui il medico a cui si rivolge la prima volta è quello più vicino ed accessibile  il medico di famiglia o il ginecologo. Si individuano sostanzialmente due tipi di approcci nei medici coinvolti: • medico di base  • ginecologo  la prima ipotesi è quella di un episodio di cistite; in seconda battuta parla di un processo inevitabile e fisiologico che deve essere accettato. Tende a minimizzare, banalizzare il fenomeno ed evita di prendere una posizione. La donna è “spinta” ad accettare una condizione che neppure il medico ritiene valga la pena di trattare farmacologicamente maggiore disponibilità a farsi carico del problema in modo più approfondito (effettua visite, prescrive esami specifici, è propositivo sulle possibili soluzioni – farmaci, ginnastica, eventuale intervento chirurgico). Tende a dare al disturbo una sua dignità e a trasmetterla alla paziente.

  9. Le donne e la vescica iperattiva La terapia farmacologica

  10. Donneuser farmaco IL MEDICO CONVINTO DEL PRODOTTO CONVINCE LA DONNA ALLA TERAPIA La donna incontinente ha bisogno di un medico convinto • per vedere il suo disagio socialmente legittimato • per essere ascoltata e consigliata • per “medicalizzare” il suo disagio indipendentemente dall’età La presenza del medico è necessaria affinchè, nell’immaginario femminile, l’incontinenza possa spostarsi dal supermercato alla farmacia salvaslipfarmaco

  11. Donneuser farmaco I DRIVER DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA Medico determinato/convinto Desiderio di ritrovare la “libertà” d’azione TERAPIA FARMACOLOGICA Corretta informazione Problema non controllabile con altri rimedi Buona tollerabilità Efficacia duratura

  12. Donneuser farmaco I DRIVER DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA 3 Valore di prodotto Efficacia duratura Buona tollerabilità 2 prodotto prodotto Pressione Valore Valore Medico determinato/convinto 1 Pressione Pressione Relazione Relazione tra la “patologia” e l’”io” Corretta informazione Problema non controllabile con altri rimedi Desiderio di ritrovare la “libertà” d’azione

  13. Donneuser farmaco COSA ACCADE DOPO LA PRESCRIZIONE? Dopo aver avuto la prescrizione: • la maggioranza acquista il farmaco e subito inizia l’assunzione • per alcune, invece, l’atto d’acquisto non corrisponde all’inizio della terapia(“Ho dovuto pensarci un po’, non ero tranquilla all’idea di prenderlo”) Le barriereall’utilizzo del farmaco sono: • il rifiuto verso terapie continuative, non indispensabili • il timore di effetti collaterali • il timore dell’interazione con altri farmaci • il “fantasma” della dipendenza • l’atteggiamento “poco convinto” del medico al momento della prescrizione  se l’atteggiamento del medico è incerto, ciò in qualche modo legittima l’uso saltuario/ciclico del farmaco e rafforza il messaggio di “terapia al bisogno” Motivazioni condivise anche dalle user di presidi (pannoloni), alle quali va, tuttavia, aggiunto il fatto che spesso queste donne non sanno neppure che esiste un trattamento farmacologico

  14. Le donne e la vescica iperattiva Le modalità di sensibilizzazione

  15. Trasversalmenteai target CON QUALE CANALE/MEZZO SENSIBILIZZARE LE DONNE? TV programma di divulgazione scientifica • É considerato, dalle intervistate, ilcanale di maggior impatto socialeeculturalmente non discriminante. • Viene ipotizzata una trasmissione di informazione scientificache“NOBILITI” il problema(come Elisir, Medicina 33, TG Salute) • Possibili ospiti: un medico di base, un ginecologo e un urologo che discutono casi e offrono spiegazioni ad eventuali domande • Effettuazione di test all’interno del programma(“Ognuna, oltre a ricevere informazioni, può anche capire se si sta avvicinando al problema”)

  16. Trasversalmenteai target CON QUALE CANALE/MEZZO SENSIBILIZZARE LE DONNE? OPUSCOLO (che tipo?) É, concettualmente, considerato il mezzo più diretto, ma non offre garanzie di ricezione del messaggio(“Lo prendi, lo metti in borsa e poi, prima di buttarlo (?), lo leggi con calma”). Ne vengono indicati due tipi: razionale/informativovsironico/metaforico Parla di incontinenza con un linguaggio tecnico/scientifico; soddisferebbe la necessità della donna di essere informata (bisogno razionale), ma... LO LEGGONO? Il discorso è più velato, allusivo; il linguaggio è metaforico come se la leggerezza del messaggio rendesse più accessibile la consapevolezza del problema (bisogno emotivo),quindi... LO LEGGONO!

  17. Trasversalmenteai target CON QUALE CANALE/MEZZO SENSIBILIZZARE LE DONNE? OPUSCOLO (dove?) La distribuzione deve essere effettuata, per le donne, mediante: • I presidi sanitari: • Inserito nei pack di prodotti per l’igiene intima/salvaslip/tamponi • Spedizione per posta (“Potrebbe essere una iniziativa promossa dal Ministero o dalla Regione, o anche dal Comune”) NO: • farmacia (la più nominata, garanzia di serietà) • ambulatori medici • Asl, consultori, pronto soccorso, etc. • grandi magazzini, supermercati, punti di sosta sulle autostrade (“Troppo dispersivi, affollati...mi vergognerei a farmi vedere mentre lo prendo”) • profumerie (“Lì si va per sentirsi belle”)

  18. Trasversalmenteai target CON QUALE CANALE/MEZZO SENSIBILIZZARE LE DONNE? RIVISTE Articolo, fascicolo staccabile, opuscolo scritto da esperti (medici) e contenente, inoltre, testimonianze di donne  lettura “nel privato” che non espone al giudizio esterno Femminili Di salute L’acquisto è sistematico e riguarda un po’ tutte le tipologie di donna (“La donna che compra una rivista la compra sempre e perciò è difficile che si perda qualche articolo”). Le più citate: • per donne giovani: Anna, Elle, Donna Moderna, Marie Claire • per donne mature: Confidenze, Intimità, Gente, Oggi Hanno per la donna un valore di “consultazione medica” e di formazione personale (“A volte trovo risposte che il mio medico non mi ha dato, imparo tante cose nuove”). Le più citate: • Star bene, Viver Sani e Belli, Salute

  19. Trasversalmenteai target CHE MODALITA’ COMUNICATIVE UTILIZZARE (Key points dalla analisi semiotica) Parlare solo di “PATOLOGIA” attribuisce dignità, ma anche serietà, se non gravità. Parlare solo di “DISTURBO” attenua il senso di preoccupazione ed ansia, ma toglie importanza e rilevanza, favorendo in ultima analisi le tendenze alla rimozione, all’occultamento, alla minore presa di coscienza. Coniugare le due concettualizzazioni può rappresentare la scelta più opportuna, in grado di declinare DIGNITA’ TOTALE con GRAVITA’ VARIABILE, quindi: “un DISTURBO PATOLOGICO, di gravità variabile, ma potenzialmente in aumento, AFFRONTABILE con strumenti non farmacologici, MA CONTROLLABILE con strumenti farmacologici”

  20. Le donne e la vescica iperattiva Considerazioni conclusive

  21. LA SENSIBILIZZAZIONE DELLA DONNA PASSA ATTRAVERSO LA “NORMALIZZAZIONE” DELL’INCONTINENZA Relazione tra la “patologia” e l’”io” prodotto prodotto ESORCIZZARE IL TABU’ “una volta l’impotenza maschile non si poteva neanche nominare, adesso se ne parla ovunque, perchè la stessa cosa non può succedere anche per l’incontinenza?” Valore Valore Pressione Pressione AFFRANCARLO DAGLI STEREOTIPI “è importante sapere che non accade solo alle donne anziane, se la conosci meglio oggi sai come affrontarla in futuro” Relazione “è qualche cosa che può accadere a tante donne ed è sbagliato sentirsi nelle condizioni di doversene vergognare, bisognerebbe parlarne come si parla dei dolori mestruali o della cistite” NORMALIZZARE IL DISTURBO

  22. LA “NORMALIZZAZIONE” DELL’INCONTINENZA PASSA ATTRAVERSO LA VOCE DELLE DONNE CHE........ • TESTIMONIANO • RACCONTANO • SI CONFRONTANO • CONDIVIDONO • SVELANO “non proprio una specie di Sex and the City, ma quasi......” prodotto prodotto Valore Valore LA LORO STORIA E IL LORO PERCORSO CHE SONO LA STORIA E IL PERCORSO DI MOLTE ALTRE DONNE, DI TUTTE LE ETA’, ALLA RICERCA DI UNA SOLUZIONE AL LORO DISTURBO (oggi o in futuro) Pressione Pressione Relazione

  23. “NORMALIZZARE” L’INCONTINENZA PUO’ FAVORIRE L’APERTURA VERSO IL FARMACO PARLARE CON TRANQUILLITA’ E SERENITA’ DELL’INCONTINENZA, A PARTIRE DAI SUOI CAMPANELLI DI ALLARME (VESCICA IPERATTIVA), CREA OPPORTUNITA’ ARGOMENTATIVE PER LA TERAPIA FARMACOLOGICA prodotto prodotto • PREVENZIONE • TRATTAMENTO La donna, motivata, si rende attiva “l’incontinenza non è una malattia, è un disagio comune anche alle donne giovani e quindi potenzialmente anche a te... non vergognartene, vai dal medico ai primi sintomi”

  24. SENZA DIMENTICARE IL RUOLO DEL MEDICO La donna sensibilizzata può essere una importante motivatrice alla prescrizione. Tuttavia, è realistico pensare che un medico poco convinto dei prodotti in quest’area o poco sensibilizzato sulla problematica, potrebbe incrinare tale sensibilità • trovando argomentazioni contrarie plausibili agli occhi della donna • facendo leva sulla sua autorevolezza professionale. NON VA SOTTOVALUTATO, MA COINVOLTO/ALLEATO

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