1 / 173

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. Università degli Studi di Messina Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Fisioterapia Corso di Laurea in Infermieristica Canale di Caltagirone Anno accademico 2012/2013. Una storia antica?.

kennan
Download Presentation

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Università degli Studi di Messina Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Fisioterapia Corso di Laurea in Infermieristica Canale di Caltagirone Anno accademico 2012/2013

  2. Una storia antica? “polveri di scorpioni e di rospo, olio di lucertola, pelle di rana, orina di giovenca, polvere di millepiedi, emulsione di semi di mellone, di viole rose, raspatura di corno di cervo ed infuso di vipere” 1709, Antonio Vallisnieri, docente di Medicina Teorica Università di Padova

  3. Una storia antica? Laurea in Medicina e Filosofia Medici, chirurghi, barbieri, norcini, ciarmadari Hosptalitas infirmorum et pauperorum Aspettativa di vita di 40 anni La Chimica non è un insegnamento in medicina Balnea consumat corpora nostra Tra il 1549 ed il 1550 nell’Ospedale di Santo Spirito muoiono 9.028 dei 10.000 ricoverati

  4. Una storia antica? 1816 scoperta dello stetoscopio 1830 microscopio 1846 anestesia 1850 le prime endovene 1895 invenzione del criptoscopio 1896 invenzione dello sfigmomanometro 1929 scoperta della penicillina

  5. Una storia antica? Nella seconda metà dell’800 può datarsi la nascita della medicina moderna Ospedale laboratorio Malato animale preparato galenico principio attivo singolo caso casistica

  6. Una storia antica? 1348 In occasione della peste, nascono a Venezia e Firenze i primi “Uffici di Sanità” Le prime “Magistrature permanenti di sanità” vengono istituite a Milano, Venezia e Firenze intorno alla metà del ‘400 Nel ‘700 nascono le prime forme di mutualismo sanitario 1793 in Inghilterra, prima regolamentazione del mutuo soccorso 1883 in Germania, prima assicurazione pubblica obligatoria

  7. In Italia 1890 Legge Crispi di riforma ospedaliera: ospedali non più Opere Pie ma Enti autonomi, finanziati e regolati dallo Stato che assume la competenza della Sanità Pubblica, detta norme sull’esercizio delle professioni sanitarie, sull’igiene del suolo e dell’abitato, l’acqua, le malattie infettive l’alimentazione, e sulla polizia mortuaria. Presso il Ministero dell’Interno viene istituita una Direzione Generale per la Sanità Pubblica e in ogni provincia, presso i Prefetti, gli Uffici Sanitari provinciali. Nel Comune il Sindaco è l’autorità sanitaria che si avvale di un Ufficiale Sanitario.\

  8. In Italia 1943 La legge 138 rende obbligatoria l’assicurazione sociale di malattia dei lavoratori dipendenti, fino a quel tempo su base volontaria. Restano esclusi i non lavoratori. Le istituzioni mutualistiche garantiscono sia l’assistenza sanitaria generica e specialistica, sia quella ospedaliera

  9. In Italia 1958 Viene istituito il Ministero della Sanità. In ogni Provincia un Ufficio del Medico provinciale e del Veterinario Provinciale alle dirette dipendenze del Ministero. L’Ufficiale sanitario del Comune, che pure continua a dipendere dal sindaco, diviene organo periferico del Ministero

  10. Verso la riforma L’assistenza sanitaria viene erogata a quasi tutta la popolazione italiana attraverso enti assicurativi di malattia che, oltre che con propri funzionari, vi provvedono tramite convenzione con medici condotti e liberi professionisti. Sin tratta di enti autarchici, non territoriali, dotati di personalità giuridica e con gestione autonoma, e casse organizzate su base provinciale e riunite in Federazioni nazionali.

  11. Verso la riforma Problemi Pluralità di enti mutualistici e previdenziali, erogatori diretti ed indiretti di prestazioni sanitarie determina un diversificato accesso alle prestazioni Mancanza di una programmazione nazionale con conseguenti squilibri nella e strutture e nelle possibilità operative Soluzione Messa in liquidazione di tutti gli Enti mutualistici e creazione di un Servizio Sanitario Nazionale

  12. Verso la riforma Gli Ospedali costituiscono il più alto livello di attività diagnostico-terapeutico. Nella grande maggioranza dei casi fanno capo ad Enti di Assistenza e beneficenza, con propri statuti ed amministratori. Non mancano casi di Ospedali di proprietà pubblica - Comuni e Province - e dagli stessi enti mutualistici. Anche essi sono privi di una visione unitaria e di una organizzazione per livelli di complessità

  13. Verso la riforma Dallo Stato che raccomanda Allo Stato che comanda

  14. 1. La riforma “Mariotti” Con Legge 132 del 1968, Ministro Mariotti, viene riformato il sistema ospedaliero che prevede la costituzione di Enti ospedalieri, governati da un Consiglio di Amministrazione e definiti nella loro struttura in relazione a livelli di competenza - regionale/altissima specialità - interprovinciale/alta complessità - provinciali/media complessità - di comunità/ di base

  15. 1. La riforma “Mariotti” Affidamento alle Regioni della direzione effettiva di tutta l’attività ospedaliera grazie al decentramento dei compiti in materia di assistenza ospedaliera. Avvio del processo di rinnovamento edilizio ospedaliero

  16. 2. La riforma “833” Con la Legge 23.12.1978, n. 833, lo Stato - incamera 1.207 Enti Ospedalieri - assorbe gli enti mutualistici e le loro attività - crea 657 USL - 61 in Sicilia – - offre a tutti un Servizio Sanitario Nazionale - assistenza medica di base - assistenza ospedaliera - assistenza specialistica - assistenza farmaceutica

  17. 2. La riforma “833” Innovazioni tecniche Unificazione degli enti che assicuravano prevenzione, assistenza e riabilitazione Obiettivo prevenzione Potenziamento dei servizi assistenziali di primo livello nel Distretto Sanitario

  18. 2. La riforma “833” Innovazioni politiche Principio di uguaglianza Decentramento dei poteri a livello regionale e locale Gestione affidata ad un organismo elettivo di 2° grado con tutela delle minoranze (in Italia circa 15.000 amministratori)

  19. 2. La riforma “833” Innovazioni economiche Programmazione nazionale, regionale e per USL e correlata fissazione delle risorse Recupero dell’efficienza Istituzione di una rete di controlli economico-finanziari

  20. 2. La riforma “833” Innovazioni istituzionali Stato Organi di indirizzo ed organi ausiliari tecnico-scientifici Regione organizzazione e controllo Livello locale USL espressione dei Comuni e Gestione dell’offerta sanitaria

  21. 2. La riforma “833” - Vino nuovo in otre vecchio - Resistenza al cambiamento - Esplosione della spesa - Approccio ospedalocentrico - Gestione politica - Carenza di programmazione

  22. 3. La riforma “502/92” USL ASL Burocrazia Management Presidente Manager Direttive Obiettivi Utenti Clienti Politica Efficienza

  23. 3. La riforma “502/92” Committenti Regione Aziende sanitarie Produttori Aziende Ospedaliere Servizi a gestione diretta Privato accreditato e convenzionato

  24. 3. La riforma “502/92” Innovazioni Aziende autonome con personalità pubblica Riduzione del numero Finanziamento in quota capitaria e a tariffa Direttore Generale, coadiuvato da DSA e DA Dirigenza sanitaria su due livelli Sistema di accreditamento Obbligo di pubblicità dei risultati Istituzione del Dipartimento di Prevenzione

  25. 4. La riforma “229/99” • Aziende con Atto Aziendale di diritto privato ed autonomia imprenditoriale • Livelli di Assistenza determinati contestualmente alla quantificazione delle risorse • Valorizzazione del ruolo dei Distretti • Aziende Ospedaliere, con almeno tre alte specialità • Direttori generali scelti da apposito albo • Ruolo unico dei dirigenti medici e previsione di incarichi diversificati • Accreditamento delle strutture pubbliche e private

  26. Cosa è una Organizzazione? L’insieme di risorse umane e strumentali e di attività che rispondono a criteri di divisione del lavoro e coordinamento base ai principi di Efficacia + Efficienza e finalizzato al raggiungimento di uno o più Fini

  27. Cosa è una Azienda? • Il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. • Art. 2555 Codice Civile • Elementi essenziali: • Risorse umane • Risorse economiche • Struttura organizzativa • Attività al fine di • creare ricchezza mediante produzione e vendita di beni

  28. Tipologie delle Aziende Per caratteristiche • Attività economiche (beni, servizi) • Soggetto giuridico (individuale, societaria) • Dimensione (n. di dipendenti e fatturato)

  29. Tipologie delle Aziende Per finalità • Familiare, non solo economia • Produzione, crea e distribuisce ricchezza • No profit, il valore economico va utilizzato a fini sociali • Mutualistica, finalizzata ai soci • Pubblica, volta a soddisfare bisogni strategici della comunità

  30. Progettare una Azienda Divisione del lavoro (analisi dei processi produttivi, individuazione delle aree di complessità • Divisione dei compiti alle posizioni (definizione di responsabilità/mansioni) • Organizzazione della leadership (chi orienta le attività) • Subordinazione degli interessi individuali al fine comune • Retribuzione • Spirito di iniziativa

  31. Grouping E’ una fase della organizzazione aziendale volta a determinare l’organizzazione della struttura. • Identificazione delle unità organizzative • Individuazione dei responsabili • Definizione dei livelli crescenti di controllo, dai più bassi fino alla direzione generale

  32. Criteri di grouping • Input: disciplina (ortopedia, ORL, etc.) Favorisce l’efficienza, valorizza le competenze specialistiche • Output: prodotto (Provveditorato) punta all’efficacia ed alla clientela • Processo: le attività che contribuiscono allo stesso processo • Base temporale: più unità organizzative coprono attività secondo turnazioni I criteri possono tra loro coesitere

  33. Gerarchia Rappresenta l’insieme delle relazioni fra i livelli di governo e di controllo presenti in Azienda e ne definisce il grado di subordinazione. Ciò che determina la gerarchia è la priorità di un obiettivo rispetto ad un altro: il titolare del più importante contiene e governa anche il secondo.

  34. Gerarchia Alta maggiore presenza di livelli gerarchici Attiva un maggiore ed efficace controllo sui subordinati, ma ha costi elevati e proporzionati al numero dei singoli livelli. Rischio di burocratizzazione e rallentamento dei processi Piatta Minore presenza di livelli gerarchici Opera con strutture organizzative di grande dimensione e accelera i processi decisionali se si accompagna ad un effettivo decentramento.

  35. Coordinamento Mettere insieme, integrare, armonizzare il lavoro di più soggetti, appartenenti alla stessa o a diverse unità operative per evitare duplicazioni, sovrapposizioni, lacune e migliorare efficacia ed efficienza. L’esigenza cresce con il crescere di differenziazione, dimensioni, complessità

  36. Decentramento e delega Accentramento Le decisioni sono affidate ad un solo o a pochi soggetti. Decentramento Le decisioni vengono affidate tramite delega a più livelli gerarchicamente organizzati. La delega può essere generale, specifica, temporanea, permanente, sempre revocabile, non ulteriormente delegabile

  37. Formalizzazione Esplicitare in forma scritta ed ufficiale • Chi svolge determinate attività • Che cosa deve fare un determinato soggetto • Come devono essere svolte le varie attività e processi per disciplinare la variabilità dei comportamenti, mirando a • Standardizzare i processi di lavoro • Proteggere i clienti da comportamenti arbitrari

  38. Formalizzazione I mezzi di formalizzazione organizzativa sono • Organigramma (chi ed in quale struttura) • Mansionario o job description (compito ed attività degli organi e delle persone) • Procedure o flow chart (come fare le cose ed in che tempi)

  39. Organigramma DIRETTORE GENERALE DIRETTORE AMMINISTRATIVO DIRETTORE SANITARIO Staff Dipartimento AMMINISTRATIVO Dipartimento di PREVENZIONE Personale Medicina del lavoro Provveditorato Medicina di base Tecnico Igiene Pubblica Facility Manager Veterinaria Affari generali Area Ospedaliera Chirurgia Medicina Urologia Radiologia

  40. Efficacia Capacità di raggiungere un obiettivo

  41. Efficienza Capacità di raggiungere un obiettivo col minor impiego di risorse

  42. Economicità Efficacia + Efficienza = Economicità

  43. Una Azienda Sanitaria Eticità?

  44. Una Azienda sanitaria? Insieme coordinato di risorse (umane, finanziarie e tecnologiche) organizzato per raggiungere obiettivi di salute. Acquisisce risorse (input) sulle quali opera e restituisce prestazioni (output)

  45. I principi La Costituzione Italiana Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere sottoposto ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

  46. I principi Cosa è la salute? Quando non si rispetta la persona umana?

  47. I principi D.Lgs 502 del 30 dicembre 1992 Art. 1, comma 1 La tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività è garantita, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, attraverso il servizio sanitario nazionale, quale complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei Servizi sanitari regionali ….

  48. I principi D.Lgs 502 del 30 dicembre 1992 Art. 1, comma 2 Il Servizio sanitario nazionale assicura … i livelli essenziali ed uniformi di assistenza definiti dal Piano Sanitario Nazionale nel rispetto dei principi della dignità umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure, e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse …

  49. I principi D.Lgs 502 del 30 dicembre 1992 Art. 1, comma 3 …. Le prestazioni sanitarie comprese nei livelli essenziali di assistenza sono garantite dal Servizio sanitario nazionale a titolo gratuito o con partecipazione alla spesa …

  50. I principi D.Lgs 502 del 30 dicembre 1992 Art. 1, comma 7 Sono posti a carico del Servizio sanitario le tipologie di assistenza e le prestazioni sanitarie che evidenziano … significativo beneficio in termini di salute… rispetto alle risorse impegnate Sono escluse le attività che • Non rispondono a necessità assistenziali tutelate in base ai principi • Non soddisfano il principio dell’efficacia e dell’appropriatezza, ovvero la cui efficacia non è dimostrabile in base alle evidenze scientifiche disponibili o sono utilizzati per soggetti le cui condizioni cliniche non corrispondono alle indicazioni raccomandate • In presenza di altre forme di assistenza volte a soddisfare le medesime esigenze, non soddisfano il principio della economicità

More Related