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La Computazione delle Implicature Scalari nella Dislessia Evolutiva

La Computazione delle Implicature Scalari nella Dislessia Evolutiva. Argomenti. Cosa sono le implicature scalari La computazione delle implicature scalari: ipotesi a confronto Studi sperimentali La dislessia: L’ipotesi del deficit di memoria di lavoro fonologica ed esecutiva

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La Computazione delle Implicature Scalari nella Dislessia Evolutiva

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  1. La Computazione delle Implicature Scalari nella Dislessia Evolutiva

  2. Argomenti • Cosa sono le implicature scalari • La computazione delle implicature scalari: ipotesi a confronto • Studi sperimentali • La dislessia: L’ipotesi del deficit di memoria di lavoro fonologica ed esecutiva • La memoria di lavoro nei bambini • Protocollo Sperimentale: La computazione delle implicature scalari nella dislessia evolutiva

  3. Le Implicature • Comprensione del linguaggio: capacità di inferire messaggi che vanno al di là del significato letterale. • Marco: Hai voglia di uscire? Anna: Sta nevicando.  IMPL: non ho voglia di uscire (perché sta nevicando) • IMPLICATURA: inferenza che non deriva dal significato letterale della frase, ma dalla sua interazione con il contesto (Grice 1967) • Il significato di un enunciato non dipende esclusivamente dalla computazione delle singole parti che lo compongono: può essere arricchito dal contesto • Teoria delle Implicature Conversazionali (Grice 1975) Conversazione = attività cooperativa • Principio di cooperazione: “Fornite il vostro contributo alla conversazione al momento opportuno e così come richiesto dagli scopi o dall’orientamento del discorso in cui siete impegnati”

  4. Le Massime Conversazionali • MASSIME CONVERSAZIONALI: • Qualità: fornisci un’informazione veritiera • Non dire ciò che sai essere falso • Non dire ciò per cui non hai adeguate prove o conoscenze • Quantità: fornisci la quantità di informazione necessaria agli scopi della conversazione • Non dire né più né meno di quanto richiesto • Relazione: sii pertinente • Maniera: sii chiaro • Evita espressioni dal significato oscuro • Evita le ambiguità • Sii breve • Sii ordinato

  5. Violazione delle Massime • La violazione delle massime porta alla generazione di implicature conversazionali • Marco: Hai voglia di uscire? Anna: Sta nevicando. • Anna: violazione della massima della rilevanza  IMPL: non ho voglia di uscire (perché sta nevicando) • IMPLICATURE SCALARI: inferenze dovute alla violazione della massima della quantità (2) Alcuni dei miei amici sono venuti a salutarmi  IMPL: non tutti i miei amici sono venuti a salutarmi

  6. Le Implicature Scalari • Sono basate sull’utilizzo di un termine debole facente parte di una scala implicazionale (Horn 1979) • Scala implicazionale: set di alternative ordinate, in cui l’asserzione di un termine più debole implica la negazione del termine più forte • Quantificatori (alcuni<molti<la maggior parte<tutti) (3) Alcuni studenti hanno risolto il quesito (IMPL= non tutti) • Connettivi (o<e) (4) Marco ha mangiato il primo o il secondo (IMPL= non entrambi) • Avverbi (talvolta<spesso<sempre) (5) A volte vado al cinema di domenica (IMPL= non sempre) • Modali (potrebbe<dovrebbe<deve; possibile<necessario) (6) È possibile che Anna conosca Marco (IMPL= non è sicuro) • Verbi (iniziare<finire; pensare<credere<sapere) (7) Ho iniziato a leggere il libro che mi hai prestato (IMPL= non l’ho finito) • Numerali (uno<due<tre...) (8) Marco ha due figlie (IMPL= non più di due)

  7. La Computazione delle Implicature Scalari • APPROCCIO TRADIZIONALE: la frase viene prima interpretata dal punto di vista sintattico e semantico. In un secondo momento, su richiesta del contesto, si calcola l’implicatura (fenomeno pragmatico: Principio di Cooperazione). Per calcolare l’implicatura si deve: • Costruire la frase alternativa con il termine più forte • Negare la frase alternativa (9) Anna ha mangiato alcune delle tue caramelle Dal punto di vista logico: alcune= più di due e possibilmente tutte (10) ALT: Anna ha mangiato tutte le tue caramelle  La scelta del parlante di dire (9) invece di (10) ci fa capire che (10) non è vera (11) IMPL: Anna non ha mangiato tutte le tue caramelle

  8. La Computazione delle Implicature Scalari • ALTRI ESEMPI DI IMPLICATURE SCALARI • Disgiunzione: (12) Marco ha mangiato il primo o il secondo (13) ALT: Marco ha mangiato il primo e il secondo (14) IMPL: Marco non ha mangiato il primo e il secondo • Avverbi di frequenza: (15) A volte Anna sta sveglia fino a tardi (16) ALT: Anna sta sempre sveglia fino a tardi (17) IMPL: Anna non sta sempre sveglia fino a tardi • QUINDI: SECONDO L’APPROCCIO TRADIZIONALE, LA COMPUTAZIONE DELLE IMPLICATURE AVVIENE GLOBALMENTE (RIGUARDA LA NEGAZIONE DELL’INTERA FRASE ALTERNATIVA) E IN SEGUITO ALL’INTERAZIONE CON IL CONTESTO

  9. PROBLEMI DELL’APPROCCIO TRADIZIONALE • Problema: la computazione delle implicature non può avvenire a livello globale, perché non spiegherebbe la generazione delle inferenze scalari in alcuni contesti • Frasi incassate • Frasi con numerali • Frasi con interazione fra connettivi e termini scalari • Frasi incassate (18) Anna crede che alcuni studenti abbiano risolto il problema (cioè: Anna crede che alcuni ma non tutti abbiano risolto il problema) (19) ALT: Anna crede che tutti gli studenti abbiano risolto il problema (20) IMPL: Non è vero che Anna crede che tutti gli studenti abbiano risolto il problema  L’implicatura in (20) è più debole : è compatibile con le credenze di Anna anche che nessuno abbia risolto il quesito!

  10. PROBLEMI DELL’APPROCCIO TRADIZIONALE • Frasi con numerali: (21) Ogni studente ha risolto quattro quesiti. (Cioè: Ogni studente ha risolto quattro quesiti e non più di quattro) (22) ALT: Ogni studente ha risolto più di quattro quesiti. (23) IMPL: Non è vero che ogni studente ha risolto più di quattro quesiti. (!però qualcuno potrebbe averne risolti più di quattro!) • Interazione fra connettivi e termini scalari (24) Alice ha letto un libro o svolto alcuni esercizi. (Cioè: Alice ha letto un libro o svolto alcuni, ma non tutti, gli esercizi) (25) ALT: Alice ha letto un libro o svolto tutti gli esercizi. (26) IMPL: Non è vero che [Alice ha letto un libro o svolto tutti gli esercizi]. (!però così neghiamo anche che Alice ha letto il libro!)

  11. Soluzione • Le implicature vengono computate localmente, in modo incrementale mentre il significato della frase viene computato e non dopo che la semantica ha consegnato il significato logico al modulo pragmatico (Levinson 1996, Chierchia 2004) (18) Anna crede che alcuni studenti abbiano risolto il problema alcuni ma non tutti (21) Ogni studente ha risolto quattro quesiti esattamente quattro (24) Anna ha letto un libro o risolto alcuni quesiti alcuni ma non tutti

  12. I Contesti Downward Entailing • Le implicature scalari non si presentano in tutti i contesti  contesti downward entailing (DE) • Un contesto è DE se permette di licenziare inferenze da set a sottoset • Contesto Downward-Entailing (27) Marco non ha comprato una macchina → Marco non ha comprato una macchina rossa • Contesto non-DE (o Upward Entailing) (28) Marco ha comprato una macchina ↛ Marco ha comprato una macchina rossa

  13. I Contesti Downward Entailing/2 • I contesti negativi sono DE  le implicature non si presentano • Frase negativa: (29) Alice non ha mangiato alcune caramelle. (cioè: ne ha mangiate o una o nessuna, non più di qualcuna) (30) ALT: Alice non ha mangiato tutte le caramelle. (31) IMPL: Non è vero che Alice non ha mangiato tutte le caramelle. L’implicatura non è corretta, perché porterebbe a dire che (32) Anna ha mangiato tutte le caramelle.

  14. I Contesti Downward Entailing/3 • La restrizione del quantificatore: (33) Ogni bambino ha ricevuto una caramella o un cioccolatino (34) Ogni bambino che ha ricevuto una caramella o un cioccolatino è felice • L’implicatura non si presenta, la disgiunzione è interpretata in modo inclusivo: ogni bambino che ha ricevuto solo la caramella o solo il cioccolatino o entrambiè felice • L’antecedente nelle frasi condizionali: (35) Se Marco o Luca andranno alla festa, Anna si arrabbierà (interpretazione inclusiva: o Marco, o Luca, o entrambi) (36) Se Marco andrà alla festa, porterà un regalo a Paola o a Lisa (interpretazione esclusiva: o a Paola, o a Lisa, non a entrambe)

  15. DUE APPROCCI ALLA COMPUTAZIONE DELLE IMPLICATURE SCALARI • Approccio strutturale (Chierchia 2004, Levinson 2000) • Le implicature sono generate di default, automaticamente • Nei contesti DE vengono cancellate • Approccio pragmatico (Carston 1998, Recanati 2003, Sperber & Wilson 1995) • Le implicature vengono generate solo quando il contesto lo richiede • Nei contesti DE non vengono generate • Predizioni

  16. DATI SPERIMENTALI • Per risolvere il dilemma: • Studi condotti su bambini (confronto con gli adulti) • Studi condotti su adulti (tempi di reazione) • I risultati hanno dato ragione all’approccio pragmatico: la computazione delle implicature non avviene automaticamente ma è generata solo quando il contesto lo richiede (37) John was taking a university course and working at the same time. For the exams he had to study from short and comprehensive sources. Depending on the course, he decided to read the class notes or the summary. (int. inclusiva) (38) John heard that the textbook for Geophysics was very advanced. Nobody understood it properly. He heard that if he wanted to pass the course he should read the class notes or the summary. (int. esclusiva)  L’interpretazione è determinata esclusivamente dal contesto creato dalle frasi precedenti

  17. STUDI ACQUISIZIONALI/1 • I bambini tendono ad interpretare i termini scalari in modo logico, non pragmatico Smith (1980), Brain and Rumain (1981) • Metodo: Statement Evaluation Task (37) È vero che alcuni elefanti hanno la proboscide? ADULTI: falso (computano l’implicatura: alcuni↛tutti) BAMBINI: vero (non computano l’implicatura: alcuni=tutti) Noveck (2001) • Metodo: Truth Value Judgment Task • CONTESTO: un pappagallo viene nascosto in una scatola (38) There might be a parrot in the box ADULTI: falso (computano l’implicatura: might↛must) BAMBINI: vero (non computano l’implicatura: might= must)

  18. STUDI ACQUISIZIONALI/2 Chierchia et al. (2001) • Metodo: Truth-Value Judgment Task • CONTESTO: ogni bambino sceglie sia la bicicletta che lo skateboard (39) Ogni bambino ha scelto la bici o lo skateboard ADULTI: falso (computano l’implicatura: o↛e) 50% BAMBINI: vero (non computano l’implicatura: o=e) • CONTESTO: Biancaneve premia con un gioiello ogni nano che mangia cibi sani, come banane e fragole. Ogni nano decide di mangiare sia la banana che la fragola. (40) Ogni nano che ha mangiato la banana o la fragola ha ricevuto un gioiello ADULTI: vero oltre 90% BAMBINI: vero  Limitazione di processing legata alla computazione delle implicature?

  19. STUDI ACQUISIZIONALI/3 Chierchia et al. (2001) • Metodo: Felicity Judgment Task • CONTESTO: ogni allevatore ha lavato un cavallo e un coniglio (41) Ogni allevatore ha lavato il cavallo o il coniglio (42) Ogni allevatore ha lavato il cavallo e il coniglio ADULTI: scelgono (42) (computano l’implicatura di (41): o↛e) 93% BAMBINI: scelgono (42) (computano l’implicatura di (41): o↛e)  La computazione delle implicature sembra essere un compito difficoltoso in termini di risorse cognitive, compatibilmente con l’approccio pragmatico.

  20. LA REFERENCE-SET COMPUTATION Reinhart (1999, 2006) • Frasi con termini scalari: ambigue fra lettura con termine scalare e lettura con termine debole • Per risolvere l’ambiguità: Reference-Set Computation  • costruire un set di alternative • mantenerle attive nella memoria di lavoro • confrontare le diverse rappresentazioni • scegliere quella più appropriata • È un’operazione che ha un costo: • ADULTI: la svolgono senza problemi • BAMBINI: difficoltà, le risorse computazionali non sono sufficienti

  21. La Memoria di Lavoro Umana • Memoria di Lavoro: è il sistema cerebrale che consente la memorizzazione temporanea e la manipolazione delle informazioni necessarie per portare a termine compiti cognitivi, come la comprensione linguistica, il ragionamento e l’apprendimento (Baddeley, 1986)

  22. La Memoria di Lavoro Umana/2 Controlla e coordina i sistemi subordinati e l’attenzione È coinvolto nella comprensione del linguaggio Immagizzamento temporaneo di stimoli visuo-spaziali Integrazione delle informazioni provenienti dai diversi moduli Immagizzamento temporaneo di stimoli verbali

  23. La Memoria di Lavoro nei Bambini • La Memoria di Lavoro si sviluppa con l’età: la performance migliora proporzionalmente all’età • Le capacità delle componenti del modello di Baddeley aumenta progressivamente dai 4 ai 15 anni (Gathercole et al., 2004) • Con lo sviluppo, i bambini imparano strategie più economiche, in modo da ridurre il carico sulla memoria di lavoro e velocizzare le procedure (Baddeley 1986)  I bambini hanno difficoltà nella computazione delle implicature perché le loro risorse di memoria di lavoro non sono ancora sufficientemente sviluppate

  24. La Memoria di Lavoro nei Dislessici • Studi sperimentali condotti sulla memoria di lavoro nei dislessici (Hulme and Roodneys 1995, Helland and Asbjornsen 2004, Pickering and Gathercole 2001, Beneventi et al. 2010, Jeffrey and Everatt 2004, Vender 2010) Compromessi nei dislessici Intatto nei dislessici

  25. La Dislessia • IPOTESI DEL DEFICITI DI MEMORIA DI LAVORO FONOLOGICA ED ESECUTIVA • La dislessia evolutiva è un disturbo dell’apprendimento neurologico ed ereditabile. I dislessici soffrono di un disturbo che colpisce la loro memoria fonologica e le loro funzioni esecutive, e che compromette in particolare la loro performance nei compiti che richiedono una competenza fonologica accurata e che sono particolarmente costosi in termini di processing. Di conseguenza, i dislessici manifestano difficoltà nell’acquisizione della lettura e della scrittura, disturbi dell’attenzione e deficit che colpiscono la loro competenza fonologica, il loro vocabolario e la comprensione di frasi ed istruzioni complesse” (Vender 2010)

  26. La Computazione delle Implicature Scalari nella Dislessia Evolutiva • Premesse: • La computazione delle implicature scalari è un compito costoso in termini di processing, che richiede notevoli risorse di memoria di lavoro (Esecutivo Centrale) • La memoria di lavoro (Esecutivo Centrale) è compromessa nei dislessici • Predizioni: • I dislessici hanno difficoltà nella computazione delle implicature a causa della limitazione della loro memoria di lavoro

  27. PROTOCOLLO SPERIMENTALE • Obiettivi • Testare la computazione delle implicature scalari di: • Bambini dislessici • Bambini normodotati della stessa età • Bambini di età inferiore • Adulti • 5 Esperimenti • Statement Evaluation Task • Truth-Value Judgment Task  quantificatori • Truth-Value Judgment Task  avverbi di frequenza • Truth-Value Judgment Task  disgiunzione • Felicity Judgment Task

  28. ESP. 1: STATEMENT EVALUATION TASK • Soggetti: 72, divisi in: • 18 bambini dislessici (DC, età media, 9;8) • 18 bambini normodotati coetanei (AMCC, 9;6) • 18 adulti(CA, 27;9) • 18 bambini di età prescolare (YC, 4;9) • Metodologia: giudicare frasi pragmaticamente infelici (4 per condizione, 16 filler): • Condizione A: quantificatore • Alcuni pesci vivono nell’acqua • Condizione B: disgiunzione • I bambini hanno le braccia o le gambe  Se vengono accettate, l’implicatura non è stata computata  Predizioni: maggiori difficoltà per DC e YC

  29. Esp. 1 - Risultati

  30. ESP. 1 - DISCUSSIONE • DC e YC interpretano sia la disgiunzione che il quantificatore in modo inclusivo, non computando l’implicatura • AMCC mostrano un comportamento adulto La performance dei DC è più simile a quella dei bambini di 5 anni più giovani, rispetto a quella dei coetanei

  31. ESPERIMENTO 2: TVJT - QUANTIFICATORI • Soggetti: 58, divisi in: • 20 bambini dislessici (DC, età media 9;11) • 20 bambini normodotati coetanei (AMCC, 9;9) • 18 bambini di prima elementare (FCC, 6;9) • Metodologia: giudicare frasi contenenti i quantificatori(4 per condizione, 10 filler): • Condizione A: quantificatore alcuni • Condizione B: quantificatore la maggior parte  Se le frasi target vengono accettate, l’implicatura non è stata computata  Predizioni: maggiori difficoltà per DC e YC

  32. Esperimento 2: TVJT - Esempio • Condizione A- alcuni Sperimentatore: Cos’è successo a questi bambini? Cappuccetto: Alcuni bambini hanno ricevuto le caramelle

  33. Esperimento 2: Esempio/2 • Condizione B - la maggior parte Sperimentatore: Cos’è successo ai Sette Nani? Cappuccetto:La maggior parte dei nani ha mangiato un cioccolatino

  34. Esperimento 2: Risultati

  35. ESPERIMENTO 2 – DISCUSSIONE • I dislessici tendono ad interpretare i quantificatori in modo logico, come i bambini di prima elementare • I bambini di controllo non mostrano problemi  I dislessici non computano le implicature scalari, diversamente dai bambini di controllo

  36. ESP. 3 – INTERPRETAZIONE DEGLI AVVERBI DI FREQUENZA • Soggetti: 58, divisi in: • 20 bambini dislessici (DC, età media 9;11) • 20 bambini normodotati coetanei (AMCC, 9;9) • 18 bambini di prima elementare (FCC, 6;9) • Metodologia: giudicare frasi contenenti i quantificatori(4 per condizione, 10 filler): • Condizione A: avverbio di frequenza a volte • Condizione B: avverbio di frequenza spesso Se le frasi target vengono accettate, l’implicatura non è stata computata  Predizioni: maggiori difficoltà per DC e YC

  37. ESP. 3 – ESEMPIO/1 Condizione A - a volte Sperimentatore: Cappuccetto, cos’ha fatto Gianni al mattino questa settimana? Cappuccetto: A volte Gianni si è lavato il viso mercolEDÌ LUNEDÌ martEDÌ giovEDÌ venerDÌ sabato domenica

  38. ESP. 3 – ESEMPIO/2 mercolEDÌ LUNEDÌ martEDÌ giovEDÌ • Condizione B- spesso Sperimentatore: Cappuccetto, cos’ha fatto Gianni nel pomeriggio questa settimana? Cappuccetto: Spesso Gianni ha fatto merenda venerDÌ sabato domenica

  39. ESP. 3 - RISULTATI

  40. ESP. 3 – DISCUSSIONE • I dislessici e i bambini di prima elementare tendono ad interpretare gli avverbi di frequenza in modo logico, evitando di computare l’implicatura • I bambini di controllo non commettono errori  I dislessici non calcolano le implicature, diversamente dai bambini di controllo

  41. ESP. 4: TVJT - DISGIUNZIONE • Soggetti: 72, divisi in: • 18 bambini dislessici (DC, età media9;8) • 18 bambini normodotati coetanei (AMCC, 9;6) • 18 adulti(CA, 27;9) • 18 bambini di età prescolare (YC, 4;9) • Metodologia: giudicare frasi contenenti la disgiunzione (5 per condizione, 5 filler): • Condizione A: contesto non-DE • Condizione B: contesto DE  La computazione delle implicature viene effettuata solo nella condizione A  Predizioni: maggiori difficoltà per DC e YC nella condizione A, nessuna differenza nella Condizione B

  42. Esp. 4 - Esempio/1 Condizione A, contesto non-DE Sperimentatore: Cappuccetto, cos’hanno fatto questi bambini? Cappuccetto: Ogni bambino ha mangiato torta o pizza

  43. ESP. 4 - ESEMPIO/2 Condizione B, contesto DE Sperimentatore: Cappuccetto, cos’è successo a questi bambini? Cappuccetto: Ogni bambino che ha giocato a Forza 4 o a scacchi ha vinto una medaglia

  44. ESP. 4 - RISULTATI

  45. ESP. 4 – DISCUSSIONE • AMCC e CA hanno un performance corretta in entrambe le condizioni • DC e YC commettono molti più errori nella Condizione A, dove la disgiunzione si presenta in un contesto non-DE, ovvero dove l’implicatura va computata La performance dei dislessici è significativamente più simile a quella di bambini di età prescolare, mentre quella dei coetanei normodotati è sostanzialmente adulta • Nei contesti DE DC e YC non commettono errori, dimostrando di essere in grado di interpretare correttamente la disgiunzione  Le difficoltà esperite da DC e YC sono legate alla computazione delle implicature  ESP. 5

  46. ESP. 5 – FELICITY JUDGMENT TASK: DISGIUNZIONE • Soggetti: 72, divisi in: • 18 bambini dislessici (DC, età media9;8) • 18 bambini normodotati coetanei (AMCC, 9;6) • 18 adulti(CA, 27;9) • 18 bambini di età prescolare (YC, 4;9) • Metodologia: scegliere la più appropriata fra due frasi contenenti la disgiunzione o la congiunzione (3 item sperimentali, 3 filler)  Se le difficoltà di DC e YC (cfr. esperimenti precedenti) sono dovute a limitazioni di processing, ci si aspetta in questo caso una performance migliore

  47. ESP. 5 FJT - ESEMPIO Babbo Natale: Ogni bambina ha comprato un orologio e una borsetta Befana: Ogni bambina ha comprato un orologio o una borsetta

  48. ESP. 5 - RISULTATI

  49. ESP. 5 - DISCUSSIONE • Sia DC che YC mostrano una performance adulta  La presentazione esplicita delle due alternative facilita il compito  Le difficoltà negli esperimenti precedenti è dovuta a limitazioni di processing

  50. CONCLUSIONI • I dati dei primi 4 esperimenti mostrano che i dislessici hanno maggiori difficoltà dei coetanei normodotati nell’interpretazione di frasi che richiedono la computazione di implicature scalari • Esp. 5: i problemi di dislessici e bambini piccoli sono legati a difficoltà di processing • Il comportamento dei dislessici è più simile a quello dei bambini di 3 e 5 anni più piccoli • I bambini normodotati manifestano una performance adulta in tutte le condizioni  La competenza pragmatica nei dislessici è deficitaria  La difficoltà dei dislessici sono dovute a limitazioni di memoria di lavoro Ulteriore supporto all’ipotesi del deficit di memoria di lavoro fonologica ed esecutiva

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