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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI

ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI. Lezioni n . 17 Oggi la nostra teologia è l'Economia.  James Hillman , Forme del potere, 1995 Anno Accademico 2013 -2014 . FA SE di VA LUTAZ IO NE. OBIETTIVI.

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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI

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  1. ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI Lezioni n. 17 Oggi la nostra teologia è l'Economia. James Hillman, Forme del potere, 1995 Anno Accademico 2013 -2014

  2. FASE diVALUTAZIONE

  3. OBIETTIVI VALUTAZIONE ha lo scopo di verificare se gli investimenti effettuati o da effettuare (nel nostro caso il piano trasporti PT) sono adeguati o meno agli obiettivi prefissati ed ai vantaggi che si possono trarre dal programma; il processo decisionale si articola in tre fasi: • antecedente: prima che il PT venga approvato; • concomitante: mentre il PT viene posto in essere; • susseguente: dopo l’attuazione del PT per verificare i risultati attesi ovvero gli scostamenti.

  4. PER VALUTARE UN PROGETTO SI POSSONO IMPIEGARE I SEGUENTI TIPI DI ANALISI • analisi finanziaria • analisi economica, analisi benefici-costi • analisi multicriteriale

  5. CENNI STORICI sulla valutazione degli investimenti L’analisi costi/benefici risale alla prima metà dell’800 ed ha matrice ingegneristica. Il primo documento noto si deve a J. Dupuit, ingegnere ed economista (noto per il concetto di surplus del consumatore), che trattò l’argomento nel saggio: de l’influencedespéagessur l’utilitè del vioes de communication. Il tema fu ripreso ai tempi della grande depressione da economisti ed ingegneri in occasione della istituzione della TVA (Tennessee Valley Authority) che decise la pianificazione del bacino dell’omonimo fiume sia per metterlo in sicurezza sia per scopi energetici.

  6. TIPOLOGIE DI ANALISI IN RAPPORTO AI SOGGETTI INTERESSATI

  7. ANALISI FINANZIARIAPUNTO DI VISTA DELL’IMPRESA PRIVATA (OTTENIMENTO DEL PROFITTO) Prende in considerazione i costi che l’impresa deve sostenere ( costruzione, gestione, manutenzione, ammortamento, oneri finanziari, imposte e tasse ecc..) confrontandoli con i flussi di ricavi che il progetto renderà disponibili nel suo arco di vita utile tenendo conto anche di eventuali contributi pubblici. L’analisi viene estesa alle varie alternative disponibili inclusa quella di non effettuare l’investimento.

  8. IL PUNTO DI VISTA dell’impresa

  9. ANALISI ECONOMICAPUNTO DI VISTA DELLA COLLETTIVITÀ Estende l’ottica d’azione alla collettività istituendo un confronto fra COSTI tra i quali sono INCLUSI PREZZI OMBRA (che indicano valori non presenti sul mercato ed esprimono l’interesse della collettività per la realizzazione del progetto) e i BENEFICI che il mercato normalmente non considera. Tale valutazione assume una VALENZA ECONOMICO-SOCIALE che pur legittima può condurre a risultati discutibili.

  10. IL PUNTO DI VISTA della collettività

  11. ANALISI BENEFICI COSTI I COSTI I BENEFICI

  12. INQUADRAMENTO TEORICO Dal punto di vista della teoria economica l’analisi benefici/costi è di estrazione NEOCLASSICA e assume a modello il mercato; in essa si inserisce successivamente il MODELLO KEYNESIANO che attribuisce allo Stato un ruolo basilare per correggere i fallimenti di mercato focalizzandolo sulla DOMANDA E SULLA NECESSITÀ DEL SUO SOSTEGNO.

  13. ANALISI BENEFICI/COSTI è il tipo di analisi più utilizzato per i PT Si ricorre ad essa nel caso di per verificare se risultano o meno adeguati agli obiettivi prefissati ed ai vantaggi che se ne possono trarre. FINALIZZATA ALL’ ALLOCAZIONE OTTIMALE DELLE RISORSE VALUTAZIONE DI PROGETTI PUBBLICI

  14. ANALISI BENEFICI applicazione al PT La pianificazione dei trasporti è suscettibile, per sua estrinseca natura, di mettere a disposizione diverse alternative tutte ugualmente passibili di fornire una risposta al problema della mobilità. I trasporti hanno inoltre la peculiarità di soddisfare, oltre ai fini immediati degli utenti, altri OBIETTIVI DI CARATTERE GENERALE destinati ad incidere sulla collettività nel suo complesso.

  15. ESTERNALITÀ : POSITIVEeNEGATIVE I trasporti generano benefici e costi nei confronti della collettività ma in una condizione fuori mercato per cui non tutti i costi ed i benefici indotti hanno un prezzo cui fare riferimento inoltre essi possono verificarsi in epoche diverse per cui una valutazione economica e sociale richiede una particolare tecnica di stima non meramente ragionieristica.

  16. IL PROBLEMA DEI COSTI I COSTI: vanno quantificati per ogni anno di vita economica del PT a prezzi vigenti al tempo t0 senza tenere conto dei possibili effetti inflattivi che possono essere presi in conside-razione in una fase successiva. Sono indicativamente: COSTI DI COSTRUZIONE, DI GESTIONE, DI MANUTENZIONE. Occorre tenere presente che, nella valutazione dei costi, vanno eliminate tutte le possibili duplicazioni rappresentate dai trasferimenti intersettoriali quali : tasse, imposte ecc. Nel caso in cui i prezzi di alcuni beni non siano determinati direttamente dal mercato si provvede facendo ricorso ai prezzi ombra che vengono stabiliti in relazione ai fattori impiegati e al progetto realizzato.

  17. I BENEFICI DIRETTI PER GLI UTENTI: • risparmi di tempo; • risparmi di spese vive di trasporto; • comodità di viaggio; • sicurezza del servizio; • puntualità.

  18. I BENEFICI NELL’ABC : diretti Goduti dagli utenti del servizio - si possono valutare ricorrendo all’analisi marginalista della domanda: dopo aver stimato il numero degli utenti si traccia una curva di domanda che segna la relazione tra: il numero degli utenti del servizio il costo generalizzato ovvero la loro disponibilità a pagare. Il grafico evidenzia il surplus per il consumatore (area retinata) ovvero quella compresa fra la curva di domanda e il prezzo di mercato

  19. I BENEFICI INDIRETTI PER LA COLLETTIVITÀ: • minor congestione del traffico; • minor inquinamento (atmosferico e acustico); • minor consumo di carburante; • minor costo d’inurbamento e conseguente espansione urbana a minor costo; • valorizzazione del territorio interessato dal servizio.

  20. LE METODICHE I costi e i benefici dell’ABC vengono calcolati in riferimento agli anni in cui si manifestano pertanto può essere necessario attualizzarli per riportarli al tempo t0 ; esistono due tecniche: • IL VALORE ATTUALE NETTO VAN • IL SAGGIO DI RENDIMENTO INTERNO SRI

  21. IL METODO DEL VALORE ATTUALE NETTO (VAN È la somma algebrica attualizzata dei benefici e dei costi del piano -progetto

  22. IL METODO DEL SAGGIO DI RENDIMENTO INTERNO Il metodo elimina la necessità di individuare il saggio di attualizzazione che può essere definito come il saggio che annulla il valore attuale del flusso dei rendimenti netti di un progetto

  23. APPROCCIO CONTROFATTUALE OGNI PROBLEMA VALUTATIVO DOVREBBE PORSI LA DOMANDA : L’INVESTIMENTO È CONVENIENTE ? RISPETTO A COSA! Un’ipotesi, derivante dal settore privato, consiste nell’azzerare un investimento (do-nothing) che non garantisca una redditività almeno pari al costo del denaro; anche se dotata di qualche suggestione questa tesi può sembrare tropo radicale per il settore pubblico (che non considera risorse male investite come sottratte alla ricchezza privata - ipotesi anglosassone) . Si ritiene pertanto che possa essere sufficiente obbligare l’imprenditore pubblico a formulare uno scenario corretto del progetto sottoposto ad analisi valutando attentamente i minori costi sociali e i benefici derivanti alla collettività. Nota: “ l’approccio controfattuale non è rilevante per qualsiasi problema di valutazione, bensì solo per un tipo particolare di domanda valutativa, quella che chiede di quantificare l’effetto di un particolare intervento pubblico” Alberto Martini: Metodo sperimentale, approccio controfattuale e valutazione degli effetti delle politiche pubbliche in Rassegna Italiana di Valutazione, N. 34, 2006

  24. ANALISI MULTICRITERIALE È un metodo di valutazione non monetario da applicare ai sistemi socio-economici caratterizzati da complessità e obiettivi plurimi. Ha lo compito di generare una configurazione delle alternative di scelta. Data l’ampiezza delle discipline coinvolte: tecniche, economiche, politiche, sociali ecc … comporta un impegno multidisciplinare. L’AM si pone lo scopo di prendere in considerazione i numerosi obiettivi della popolazione destinataria del piano/progetto e costituisce un valido supporto nella definizione degli obiettivi e nell’ordinamento delle possibili alternative.

  25. OTTICA DEL METODO SI ABBANDONA IL MODELLO DELL’OTTIMALITÀ PER ANDARE ALLA RICERCA DI UN COMPROMESSO MIGLIORE CHE NON RIGUARDA UN UNICO RISULTATO MA DELLE PRIORITÀ SU CUI COSTRUIRE LE SCELTE

  26. ANALISI MULTICRITERIALE scopi Diversamente dall’ABC non persegue lo scopo di identificare l’allocazione delle risorse non prende in considerazione benefici di carattere economico ma SCOPI E PREFERENZE. La procedura prevede la costruzione di una matrice di valutazione composta di tante righe pari al numero dei criteri e tante colonne pari al numero delle alternative cui viene abbinata una funzione di utilità. Ad ogni soluzione esaminata si attribuisce un punteggio utile ad effettuare le scelte.

  27. FASI DEL PROCEDIMENTO • Definizione degli obiettivi e delle alternative • Formulazione dei criteri di valutazione delle alternative • Definizione della matrice bidimensionale di valutazione • Omogeneizzazione dei dati della matrice • Assegnazione dei pesi relativi alle priorità • Calcolo degli ordinamenti delle alternative (confronto/combinazione pesi e indicatori)

  28. MATRICE DI VALUTAZIONE DELL’AMC

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