1 / 55

ANACI, 21 maggio 2010

La diagnosi e la certificazione energetica : due importanti strumenti di risparmio energetico. ANACI, 21 maggio 2010. Ing. Marco VIEL. La diagnosi e la certificazione energetica : due importanti strumenti di risparmio energetico. Un piccolo sommario:

Download Presentation

ANACI, 21 maggio 2010

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La diagnosi e la certificazione energetica : due importanti strumenti di risparmio energetico. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  2. La diagnosi e la certificazione energetica : due importanti strumenti di risparmio energetico. Un piccolo sommario: • L'attuale stato dell'edilizia e l'evolversi delle normative energetiche • La diagnosi energetica • La certificazione energetica • Gli oneri dell'amministratore di condominio. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  3. Boom economico 1958 - 1963 Più di 10 milioni di italiani si spostarono dal Mezzogiorno e dalle regioni del Triveneto verso le aree più ricche e industrializzate del paese La rapida crescita demografica era legata alle migliorate condizioni economiche e sociali. L’aumento del reddito per abitante quasi raddoppiò, passando da 577 dollari USA nel 1952 a 970 nel 1963 I bassi tassi d’interesse consentirono a molti l’accesso al credito ed ai mutui fondiari ed edilizi. L’edilizia economica popolare ebbe, con tutti i suoi limiti, una funzione di traino al progredire del settore delle costruzioni. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  4. Boom economico 1958 - 1963 La popolazione di Torino fra il 1951 e il 1961 aumentò del 46% mentre Milano ebbe un incremento del 24,1 % In mancanza di una legislazione urbanistica efficiente e il mancato rispetto delle norme consentì di costruire praticamente ovunque, anche senza tenere conto delle prescrizioni edilizie. Il paese si era sviluppato troppo velocemente tanto che né i legislatori né le amministrazioni riuscirono a tenere il passo. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  5. Boom economico 1958 - 1963 Iniziò a diffondersi la struttura in cemento armato degli edifici. Le pareti di tamponamento non avevano coibentazione termica. Normalmente erano in mattoni pieni o in mattoni forati. Trasmittanze tipiche: * strutture CLS: 2,20 W/m2K * pareti tamponamento: 1,30 W/m2K * solette di copertura: 2,10 W/m2K Gli impianti di produzione del calore erano sovradimensionati. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  6. Crisi energetica 1973 Il prezzo del petrolio aumentò in modo incontrollato per l’improvvisa interruzione del flusso di approvvigionamento di petrolio dai paesi dell’OPEC. Il contesto sociopolitico mediorientale era incandescente. In molti casi il prezzo del petrolio triplicò. In Europa la crisi energetica portò anche alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento. Si diffuse la consapevolezza della fragilità e della precarietà del sistema produttivo occidentale, le cui basi poggiavano sui rifornimenti di energia da parte di una tra le zone più instabili del pianeta ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  7. Legge 373/1976 Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici (G.U. 7 giugno 1976, n. 148). Dopo TRE anni dalla crisi energetica viene emanata la prima normativa energetica italiana. Per i nuovi edifici viene imposta la verifica del Cd - Coefficiente di Dispersione imposto in base alle caratteristiche geometriche dell’edificio. Viene introdotto il concetto di GRADI GIORNO - la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura convenzionale, fissata a 20 °C, e la temperatura media esterna giornaliera. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  8. Legge 373/1976 Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici (G.U. 7 giugno 1976, n. 148). Si inizia a prestare più attenzione alle dispersioni delle pareti dell’edificio. Le “maglie” della verifica del Cd sono comunque molto larghe. Trasmittanze tipiche: * strutture CLS: 2,20 W/m2K * pareti tamponamento leggere: 0,90 W/m2K * solette di copertura: 0,90 W/m2K * finestre 5,0 W/m2K ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  9. Legge 10/1991 Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia Nasce con l’intento di razionalizzare l’uso dell’energia per il riscaldamento. Viene suddivisa l’Italia in zone climatiche (A - F) suddivise in base ai GRADI GIORNO come definiti dalla precedente legge. La legge impone:* verifica Cd (Coefficiente di Dispersione) * verifica FEN (Fabbisogno Energetico Normalizzato) * verifica g (rendimento) ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  10. Legge 10/1991 Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia Cd - coefficiente di dispersione - W/m3 K Rappresenta la potenza termica dispersa per trasmissione rapportata al volume totale dell’edificio e alla differenza di Temperatura fra interno ed esterno (dati di progetto). Cdcalc < Cdlim FEN - Fabbisogno Energetico Normalizzato - KJ/m3 GG Rappresenta l’energia PRIMARIA richiesta nella stagione di riscaldamento per mantenere negli ambienti la temperatura di comfort rapportata al volume riscaldato e ai Gradi Giorno Fencalc < Fenlim ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  11. Legge 10/1991 Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia g - rendimento globale Rappresenta il rapporto fra energia termica utile per il riscaldamento e l’energia PRIMARIA prelevata dalle fonti energetiche gcalc < glim gcalc = prod * reg * distr * emiss ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  12. Legge 10/1991 Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia Si coibentano le strutture per ridurre i valori di Cd e di FEN. Le verifiche diventano più “stringenti” Trasmittanze tipiche: * pareti verticali: 0,60 W/m2K * solette di copertura: 0,60 W/m2K * finestre: 3 W/m2K ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  13. Legge 10/1991 Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia Per la prima volta si pone attenzione anche agli impianti. Non solo l’edificio deve disperdere meno, ma l’impianto ha dei limiti minimi di rendimento. Il D.P.R. 412 (applicativo della Legge 10/91) definisce: * spessori minimi di isolamento delle tubazioni * orari e periodi di funzionamento degli impianti * manutenzione degli impianti NEO della Legge 10/91: PROMUOVERE GLI IMPIANTI TERMOAUTONOMI. Articolo 8 della Legge 10/91: Al fine di ridurre il consumo specifico di energia ….. è incentivata “la trasformazione di impianti centralizzati di riscaldamento in impianti unifamiliari a gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria dotati di sistema automatico di regolazione della temperatura, inseriti in edifici composti da più unità immobiliari, con determinazione dei consumi per le singole unità immobiliari.” ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  14. D.Lgs. 192/2005 - 311/2006 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia. Legge che recepisce una normativa EUROPEA. Applicazione a nuove costruzioni e a ristrutturazioni (limitatamente alle porzioni oggetto di intervento). Introduce il concetto di Certificazione Energetica. La legge impone:* verifica TRASMITTANZA (dispersione delle strutture) * trasmittanza minima fra appartamenti (0,8 W/m2 K) * verifica Indice Prestazione Energetica climatizzazione invernale (kWh/m2 anno) * verifica gms (rendimento globale medio stagionale dell’impianto) * verifica della massa superficiale delle pareti (Kg/m2) * predisposizione impianto solare termico ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  15. D.Lgs. 192/2005 - 311/2006 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia. Sono imposti dei limiti alle trasmittanze di tutte le strutture calcolando l’incidenza di ponti termici. Per la prima volta ci sono limiti alle dispersioni verso ambienti adiacenti riscaldati. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  16. D.Lgs. 192/2005 - 311/2006 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia. Viene posto un limite all’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, ovvero l’energia PRIMARIA consumata all’anno per unità di superficie (o volume nel caso di edifici non residenziali). Le verifiche sono effettuate in tre step successivi: limite 2006 - 2008 - 2010 A determinare l’indice di prestazione energetica concorrono sia l’involucro che l’impianto termico. Si torna agli impianti centralizzati. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  17. D.Lgs. 192/2005 - 311/2006 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia. Il rendimento globale medio stagionale dell’impianto ha un limite minimo: glim > (75 + 3 log Pn) % Importante la verifica della massa superficiale per il comportamento estivo delle strutture edilizie. Per evitare il surriscaldamento delle strutture (pareti leggere e coperture) si impone un limite alla massa superficiale !! Il successivo D.G.R. Lombardia amplierà le verifiche aggiungendo (in alternativa alla massa superficiale) la trasmittanza periodica o lo sfasamento. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  18. D.Lgs. 192/2005 - 311/2006 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia. Si coibentano le strutture per raggiungere i valori imposti di trasmittanza Le verifiche diventano molto restrittive. Trasmittanze tipiche: * pareti verticali: 0,34 W/m2K * solette di copertura: 0,30 W/m2K * finestre: 2,2 W/m2K Predisposizione solare termico. Predisposizione raccordo al teleriscaldamento. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  19. D.Lgs. 192/2005 - 311/2006 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia. Predisposizione per impianti solari termici (D.Lgs. 192/2005) - obbligo di installazione (D.Lgs. 311/06). Passaggio “obbligato” ad impianti centralizzati. Valutazione di più efficienti sistemi di produzione. Predisposizione per reti di teleriscaldamento se presenti nel raggio di 1000 metri. Obbligo di prevedere schermature solari esterne per edifici nuovi o ristrutturazioni (superficie superiore a 1000 m2 in pianta) per il contenimento dei consumi per la climatizzazione estiva. Prescrizione della regolazione automatica delle temperature nei singoli locali. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  20. DGR VIII / 5773 - DGR VIII / 8745 Disposizioni inerenti all’efficienza energetica in edilizia. CERTIFICAZIONE ENERGETICA Obbligatoria a decorrere dal 1° settembre 2007. Segue intervento specifico sulla C.E. Obbligo di installazione di solare termico in grado di soddisfare almeno il 50% del fabbisogno. Mediamente sono necessari 1-2 pannelli per unità immobiliare. Verifica delle strutture con trasmittanza periodica o onda di sfasamento per la determinazione del comportamento estivo. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  21. Prestazioni energetiche degli edifici negli ultimi 50 anni in Italia Edifici pre-legge energ. 400KWh/m2a Edifici Legge 373/76 300KWh/m2a Edifici Legge 10/91 200KWh/m2a Edifici D.lgs. 311/06 100KWh/m2a Edifici a basso consumo 50-60KWh/m2a Edifici passivi <15KWh/m2a Fra un edificio del 1960 e un edificio del 2009 (ipotizziamo classe C - 87 kWh/m2anno) i consumi sono diminuiti del 78% !!!!! ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  22. Prestazioni energetiche degli edifici negli ultimi 50 anni in Italia ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  23. Prestazioni energetiche degli edifici negli ultimi 50 anni in Italia Dati da censimento ISTAT del 2001 Edifici prima 1919 3.893.567 Dal 1919 al 1945 2.704.969 Dal 1946 al 1961 4.333.882 Dal 1962 al 1971 5.707.383 Dal 1972 al 1981 5.142.940 Dal 1982 al 1991 3.324.794 Dal 1991 al 2001 2.161.345 TOTALE 27.268.880 ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  24. Prestazioni energetiche degli edifici negli ultimi 50 anni in Italia Fino al 1976 19.209.800 70% Dal 1977 al 1991 5.897.734 22% Dal 1992 al 2001 2.161.345 8% Adesso le normative energetiche sono diventate molto rigorose ed è importante costruire in maniera energeticamente intelligente. Ha enorme importanza il parco edifici esistenti prima della legge 10/91, che copre il 92% degli immobili costruiti. La riqualificazione degli edifici esistenti diventa spesso più importante della costruzione di nuove strutture !!! Acquisisce grande importanza la …….. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  25. LA DIAGNOSI ENERGETICA La diagnosi energetica è l’insieme sistematico di: • rilievo • raccolta • analisi dei parametri relativi ai consumi specifici e alle condizioni di esercizio del sistema edificio / impianto. In effetti la diagnosi è in grado di dare qualcosa ‘in più’ rispetto alla certificazione energetica che è una semplice fotografia dello stato di fatto. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  26. LA DIAGNOSI ENERGETICA La diagnosi (dal greco dià, attraverso e gnosis, conoscenza) è la procedura di ricondurre un fenomeno (o un gruppo di fenomeni), dopo averne considerato ogni aspetto, a una categoria. In medicina è la determinazione della natura di una malattia (categoria) in base a dei sintomi o dei "segni" (fenomeni), i primi manifestazioni soggettive nel paziente, i secondi evidenti anche al medico. Allo stesso modo la diagnosi ENERGETICA determina le ‘malattie’ di un edificio basandosi sui sintomi (consumi) e sui segni evidenti (stato delle strutture e degli impianti). ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  27. LA DIAGNOSI ENERGETICA Direttiva 2006/32/CE DIRETTIVA 2006/32/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 aprile 2006 concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici «diagnosi energetica»: procedura sistematica volta a fornire un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività e/o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati; Articolo 12 Diagnosi energetiche 1. Gli Stati membri assicurano la disponibilità di sistemi di diagnosi energetica efficaci e di alta qualità destinati a individuare eventuali misure di miglioramento dell'efficienza energetica applicate in modo indipendente a tutti i consumatori finali, compresi i clienti di piccole dimensioni nel settore civile, commerciale e le piccole e medie imprese. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  28. LA DIAGNOSI ENERGETICA Gli obiettivi della DIAGNOSI ENERGETICA sono: • Migliorare l'immobile, non solo indicando una "classe" per i consumi di energia primaria, ma individuando gli interventi che possono consntire di MIGLIORARE la classe e RIDURRE i consumi; • Introdurre un documento che orienti il proprietario dell'immobile verso interventi utili (per la riduzione dei consumi) per il futuro, stimandone i costi e i conseguenti benefici; • Raggiungere un livello del sistema edificio-impianto più SOSTENIBILE dal punto di vista dei consumi energetici; • Permettere una rivalutazione anche economica dell'immobile attraverso un miglioramento della classe energetica di appartenenza; ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  29. LA DIAGNOSI ENERGETICA I mezzi per effettuare una corretta DIAGNOSI ENERGETICA sono: • acquisizione dei dati di consumo storici; • rilievo dello stato degli impianti in termini di MANUTENZIONE, distribuzione e generazione calore; • rilievo anche strumentale (tramite termografia) delle strutture edilizie opache con verifica di eventuali punti critici in merito alla coibentazione delle pareti oppure alla presenza di ponti termici; • verifica (strumentale) della trasmittanza termica delle strutture con applicazione di termoflussimetro; • verifica dello stato delle superfici vetrate (vetri – serramenti – tenuta all’aria – cassonetti); • verifica dell’impiantistica ELETTRICA (corpi illuminanti e sicurezze). ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  30. LA DIAGNOSI ENERGETICA Sulla base dei rilievi effettuati viene eseguita una valutazione dello STATO ATTUALE dell’edificio mediante la SIMULAZIONE del comportamento termico dell’edificio stesso con software dedicato (sulla base delle norme UNI TS 11300). La diagnosi energetica propone degli indici di consumo legati all’energia primaria consumata (kWh – kWh/m3) riconducibili ad un semplice costo per l’utente. In seguito vengono ricercate le soluzioni che possono portare ad un risparmio nei vari settori: • conduzione e gestione impianto (non solo termico ma anche elettrico, idrico … ) • interventi sull’involucro dell’edificio (opaco o vetrato) • ricorso ad energie rinnovabili (solare – pompe di calore ….) ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  31. LA DIAGNOSI ENERGETICA Con una diagnosi ben eseguita diventa possibile effettuare un piano delle azioni per la riduzione dei costi energetici e per la produzione di energia rinnovabile. Ciascun intervento viene valutato in termini di: • costo di installazione iniziale • risparmio energetico annuale (tradotto in risparmio economico) Sulla base di questa valutazione si determina, per ciascun intervento, il tempo di pay-back valutando anche eventuali sgravi fiscali (esempio 55% - 36%) oppure incentivi regionali. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  32. LA DIAGNOSI ENERGETICA ALLEGATO III alla direttiva 2006/32/CE Elenco indicativo di esempi di misure di miglioramento dell'efficienza energetica ammissibili Il presente allegato fornisce esempi relativi ai programmi e ad altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica che possono essere sviluppati ed attuati nel contesto dell'articolo 4. Per poter essere prese in considerazione o stimate, tali misure di miglioramento dell'efficienza energetica devono tradursi in risparmi energetici che possono essere chiaramente misurati e verificati o stimati in conformità degli orientamenti riportati nell'allegato IV e la loro incidenza sul risparmio energetico non deve essere già stata considerata in altre misure specifiche. Gli elenchi seguenti non sono completi bensì orientativi. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  33. LA DIAGNOSI ENERGETICA Settori abitativo e terziario: riscaldamento e raffreddamento (ad esempio pompe di calore, nuove caldaie efficienti, installazione/ aggiornamento efficiente di sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento); isolamento e ventilazione (ad esempio isolamento delle cavità murarie e dei tetti, doppi/tripli vetri alle finestre, riscaldamento e raffreddamento passivo); acqua calda (ad esempio installazione di nuovi dispositivi, uso diretto ed efficiente per il riscaldamento degli ambienti, lavatrici); illuminazione (ad esempio nuove lampade e alimentatori a risparmio energetico, sistemi di controllo digitale, uso di rivelatori di movimento negli impianti di illuminazione degli edifici a uso commerciale); cottura e refrigerazione (ad esempio, nuovi apparecchi efficienti, sistemi di recupero del calore); altre attrezzature e apparecchi (ad esempio apparecchi di cogenerazione, nuovi dispositivi efficienti, sistemi di temporizzazione per l'uso ottimale dell'energia, riduzione delle perdite di energia in stand‑by, installazione di condensatori per ridurre la potenza reattiva, trasformatori a basse perdite); generazione domestica di fonti di energia rinnovabile che consente di ridurre la quantità di energia acquistata (ad esempio applicazioni termiche dell'energia solare, acqua calda domestica, riscaldamento e raffreddamento degli ambienti a energia solare). ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  34. LA DIAGNOSI ENERGETICA Settore industriale: processi di fabbricazione di prodotti (ad esempio uso più efficiente di aria compressa, condensato e interruttori e valvole, uso di sistemi automatici e integrati, modi di stand‑by efficienti); motori e sistemi di trasmissione (ad esempio aumento dell'uso dei controlli elettronici, variatori di velocità, programmazione di applicazione integrata, conversione di frequenza, motore elettrico ad alto rendimento); ventole, variatori di velocità e ventilazione (ad esempio nuovi dispositivi/sistemi, uso di ventilazione naturale); gestione della risposta alla domanda (ad esempio gestione del carico, sistemi di livellamento delle punte di carico); cogenerazione ad alto rendimento (ad esempio apparecchi di cogenerazione). ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  35. LA DIAGNOSI ENERGETICA Settore dei trasporti: modo di trasporto utilizzato (ad esempio promozione di veicoli efficienti dal punto di vista energetico, uso efficiente dei veicoli dal punto di vista energetico compresi sistemi di adeguamento della pressione dei pneumatici, dispositivi di efficienza energetica e dispositivi aggiuntivi per veicoli, additivi per carburanti che migliorano l'efficienza energetica, oli a elevato potere lubrificante, pneumatici a bassa resistenza); cambiamento dei modi di trasporto [ad esempio modalità di trasporto casa/ufficio senz'auto, auto in condivisione (car sharing), cambiamento dei modi di trasporto da modalità di trasporto più energivore a quelle meno energivore, per passeggero/chilometro o per tonnellata/chilometro]; giornate senz'auto. ANACI, 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  36. La certificazione energetica degli edifici La certificazione energetica degli edifici ha il compito di quantificare l’energia necessaria per mantenere un edificio a partire dalla fine dei lavori fino alla demolizione finale. Quantificare l’energia necessaria per la sua costruzione e demolizione è oggetto di altri indici di sostenibilità ambientale, altrettanto importanti ma attualmente meno “visibili”. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  37. La certificazione energetica degli edifici Già la Legge 10/1991 ha introdotto il concetto di CERTIFICATO ENERGETICO: Art. 30 Certificazione energetica degli edifici. 1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge con decreto del Presidente della Repubblica, adottato previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentito il Ministro dei lavori pubblici e l'ENEA, sono emanate norme per la certificazione energetica degli edifici. Tale decreto individua tra l'altro i soggetti abilitati alla certificazione. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  38. La certificazione energetica degli edifici Il D.Lgs. 192/05, quattordici anni dopo, ribadisce: Art. 6. Certificazione energetica degli edifici di nuova costruzione 1. Entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, gli edifici di nuova costruzione e quelli di cui all'articolo 3, comma 2, lettera a), sono dotati, al termine della costruzione medesima ed a cura del costruttore, di un attestato di certificazione energetica, redatto secondo i criteri e le metodologie di cui all'articolo 4, comma 1. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  39. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia La Regione Lombardia emana, in poco più di due anni: D.G.R. VIII/5018 26.06.2007 Specifica tecnica certificazione energetica D.G.R. VIII/5773 31.10.2007 Correzione del precedente D.G.R. Decreto 15833 13.12.2007 Aggiornamento metodo di calcolo D.G.R. VIII/8745 22.12.2008 Correzione D.G.R. VIII/5773 Decreto 2055 03.03.2009 Verifica degli A.C.E. eseguiti Decreto 2598 18.03.2009 Modello targa energetica Decreto 5796 11.06.2009 Aggiornamento metodo di calcolo L.reg. 10 29.06.2009 Aggiornamento sanzioni ai certificatori Decreto 7148 13.07.2009 Precisazioni D.G.R. VIII/8745 Decreto 7538 22.07.2009 Rettifica Decreto 7148 ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  40. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia L’attuale panorama normativo sulla Certificazione Energetica è decisamente confuso. Ogni regione recepisce le indicazioni del D.Lgs. 192/05 con le proprie metodologie di calcolo, i propri software e i propri criteri di accreditamento dei certificatori. Emanano i criteri di certificazione le regioni:Trentino alto Adige - Lombardia - Liguria - Emilia Romagna - Piemonte - Toscana - Umbria - Valle d’Aosta. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  41. La certificazione energetica degli edifici Linee guida nazionali Il DPR 59 del 26 giugno 2009 introduce le tanto attese “linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”. La certificazione energetica è introdotta in tutta Italia. Le linee guida nazionali, per ora, hanno validità solo per le regioni per le quali non sono state emanate le linee guida regionali. Le regioni che hanno già “legiferato” in merito dovranno conformarsi ad alcuni principi base a cui non si potrà fare eccezione. Si fa cenno all’unicità delle metodologie di calcolo ma le regioni hanno diversificato gli standard energetici nei loro provvedimenti. Eventuali dissensi Stato-Regioni saranno armonizzati nel Tavolo di confronto e coordinamento previsto dalle stesse Linee guida, la cui composizione e le cui modalità operative saranno definite da un futuro decreto interministeriale. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  42. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia Il Certificato energetico è lo stesso utilizzato per le apparecchiature domestiche. EPh Fabbisogno specifico di energia primaria per la climatizzazione invernale kWh/m2 anno ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  43. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia Per gli elettrodomestici la certificazione energetica ha avuto un eccellente risultato: mentre inizialmente l’innovazione ha destato qualche curiosità …. successivamente le scelte degli acquirenti si sono orientate verso un acquisto energeticamente più accorto. Attualmente non ci sono in commercio apparecchiature di classe inferiore alla C !!! Per gli edifici si spera di ottenere lo stesso risultato: spostare le scelte del mercato evidenziando non solo quanto costa un immobile, ma anche QUANTO COSTA LA SUA GESTIONE dal punto di vista termico ed elettrico. A partire dal 2010 i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti garantendo almeno una classe energetica C. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  44. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia Scadenze temporali: l’Attestato di Certificazione Energetica è obbligatorio: * dal 1 settembre 2007 per edifici nuovi e per compravendita a titolo oneroso di interi edifici (palazzine - edifici isolati - ville singole - ville a schiera) * dal 1 settembre 2007 ed entro il 1 luglio 2010 per edifici di proprietà pubblica di superficie superiore a 1000 m2 * dal 1 gennaio 2008 per contratti di “servizio energia” nuovi o rinnovati. * dal 1 luglio 2009 per compravendita a titolo oneroso anche di appartamenti in edifici plurifamigliari * dal 1 luglio 2010 per tutti i contratti di locazione di unità immobiliari riscaldate. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  45. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia Validità: Il certificato energetico ha validità di 10 anni a partire dalla data di iscrizione al catasto energetico. Cessazione validità: • l’ A.C.E. decade prima del periodo sopra indicato per le unità che intervengono modificando (con interventi successivi) la loro prestazione energetica. • l’ A.C.E. decade nel caso di variazione di destinazione d’uso dell’immobile anche senza interventi di riqualificazione • per la normativa nazionale (non ancora recepita in Lombardia) decade nel caso di mancata manutenzione periodica dell’impianto. Obbligo affissione: Negli edifici di proprietà pubblica o ad uso pubblico dovrà essere affissa e ben visibile la TARGA ENERGETICA ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  46. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia TARGA ENERGETICA Obbligatoria per edifici pubblici - facoltativa per edifici privati. Ing. Marco VIEL ANACI - 21 maggio 2010

  47. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia LIMITI DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA: Attualmente la certificazione energetica in Lombardia è in fase di grande cambiamento. Dal 26 ottobre 2009 è online (ed è l’unico software utilizzabile) il CENED+. La certificazione energetica dovrebbe essere basata non solo sul fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento. Saranno (in futuro) considerate anche le incidenze di: * acqua calda sanitaria (attualmente valutata ma non classificata) * raffrescamento (attualmente verifica il fabbisogno frigorifero dell’edificio) * illuminazione (attualmente non disponibile) Il calcolo (per edifici nuovi) è complicato dall’introduzione puntuale dei ponti termici e dal calcolo della capacità termica areica delle strutture. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  48. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia VANTAGGI DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA: Al risultato numerico dell’ EPh concorrono sia l’involucro edilizio che l’impiantistica. Questo ha portato ad una maggiore attenzione all’integrazione edificio - impianto già in fase di progettazione Maggiore attenzione dell’acquirente che può conoscere il costo di gestione di quello che sta comprando. Non è più cosa rara trovare pubblicità di edifici in classe A-B-C. Indice della modifica della mentalità anche dei committenti che in 5 anni hanno radicalmente cambiato visione delle loro “opere”. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  49. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia L’AMMINISTRATORE E L’A.C.E. L’attestato di certificazione energetica è a carico del PROPRIETARIO dell’immobile. Nel caso di condominio formato da appartamenti termoautonomi, sarà necessario un A.C.E. per ciascun appartamento. Sarà il singolo proprietario a muoversi per la richiesta e l’ottenimento dell’attestato. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

  50. La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia L’AMMINISTRATORE E L’A.C.E. Nel caso di impianto centralizzato ci sono due possibilità: • un attestato per ciascun appartamento • un attestato per l’intero immobile, fornito in copia conforme a ciascun appartamento, nel caso di unico proprietario e unica destinazione d’uso. Nel caso di edifici dotati di impianto centralizzato amministrati in condominio, gli obblighi e le responsabilità, previsti dalla D.G.R. VIII/8745, posti a carico del proprietario sono da intendersi riferiti agli amministratori. ANACI - 21 maggio 2010 Ing. Marco VIEL

More Related