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Roberto Gallassi Dipartimento di Scienze Neurologiche Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

DAGLI AMBULATORI PER LE DEMENZE AI CENTRI PER LE DEMENZE: nuove prospettive nei percorsi della rete per anziani in Emilia Romagna REGGIO EMILIA , 25 Novembre 2005. Roberto Gallassi Dipartimento di Scienze Neurologiche Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

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Roberto Gallassi Dipartimento di Scienze Neurologiche Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

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Presentation Transcript


  1. DAGLI AMBULATORIPER LE DEMENZEAI CENTRI PER LE DEMENZE:nuove prospettive neipercorsi della rete per anzianiin Emilia Romagna REGGIO EMILIA, 25 Novembre 2005 Roberto Gallassi Dipartimento di Scienze Neurologiche Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Centro Studio Neurologico Invecchiamento Cerebrale

  2. "STUDIO OSSERVAZIONALE SULLE DEMENZE PRESENILI E SENILI: COSTRUZIONE DI UN REGISTRO REGIONALE DEMENZE“ Coordinatore scientifico: Roberto Gallassi • Unità Operative del Progetto: • Dipartimento di Scienze Neurologiche (già denominato Istituto di Clinica Neurologica) dell’Università di Bologna; Responsabile scientifico: Roberto Gallassi • Unità Operativa di Neurologia, Ospedale S.Orsola-Malpighi di Bologna; Responsabile scientifico: Andrea Stracciari • Sezione di Clinica Neurologica dell’Università di Ferrara; Responsabile scientifico: Ilaria Casetta • Dipartimento di Neuroscienze TCR (già denominato Sezione di Neurologia del Dipartimento di Patologia Neuropsicosensoriale), Università di Modena e Reggio Emilia; Responsabile scientifico: Paolo Nichelli • Dipartimento di Neuroscienze (già denominato Istituto di Clinica Neurologica) dell’Università di Parma; Responsabile scientifico: Paolo Caffarra • Unità Operativa di Neurologia, Arcispedale S. Maria Nuova, Reggio Emilia; Responsabile scientifico: Enrico Ghidoni • Unità Operativa di Neurologia, Ospedale Infermi, Azienda USL di Rimini; Responsabile scientifico: Sebastiano Lorusso

  3. PROCEDURE / STRUMENTI VALUTAZIONE Iter diagnostico minimo delle demenze, Caffarra et al., 2000 Piano Regionale Demenze, 2000

  4. Pazienti esaminati nelle U.O. nei due anni della ricerca

  5. Diagnosi di demenza Luglio 2001-2003 Gruppo di Studio di Neurologia Cognitiva e Comportamentale R. Gallassi, Bologna; A. Stracciari, Bologna; P. De Bastiani, Ferrara; P.Nichelli, Modena; E. Ghidoni, Reggio E; P. Caffarra, Parma; S.Lorusso, Rimini; 3376 prime visite dementi: 2105 (62.3%) MCI: 332 (9.8%) (SDAT: 44.4%; AD: 3.8%:) *: altre degenerative: Parkinson + demenza: 3.5%; corpi di Lewy: 2.4%; altre: 3.2% ** Idrocefalo normoteso: 1.9%; secondaria: 1.1%; post-traumatica: 0.8%; altre: 1.3% demenza non classificata: 6.3%

  6. Diagnosi dei pazienti “non dementi” * afasia, epilessia, etilismo, etilismo, neoplasie, malformazioni, s.extrapiramidali, SM, traumi cranici, s. Down e altre oligofrenie, TGA, OSAS, ecc.

  7. Sesso della popolazione esaminata * p = 0.000

  8. Sesso in rapporto alla diagnosi di demenza

  9. Sesso in rapporto alla diagnosi di “non demenza”

  10. Sesso in rapporto alla diagnosi di “non demenza”

  11. Range: 29 -100 anni; 5 < 40 anni (3 Down); <45: 1.2%; < 50: 2.5% ETA’ < 65 aa.: 29.3% < 65 aa :8.2% Confrontando stesse diagnosi con / senza demenza: dementi età più alta; VAD vs e. vascolare (p = .000); PDD vs. PD (p= .005)

  12. SCOLARITA’ (range: 0-19 anni) Confrontando stesse diagnosi con / senza demenza: dementi scolarità più bassa; VAD vs e. vascolare (p = .001); PDD vs. PD (p= .001); HPnd vs HPNnd (p =.02); psicosi con demenza vs senza demenza ( p =.006) depressi con d. cognitivi con demenza vs senza demenza ( p = . 000)

  13. Classi di scolarità della popolazione esaminata

  14. MMSE corretto nei pazienti dementi

  15. MMSE corretto nei pazienti non dementi

  16. MMSE graduato 1: 0-10; 2: 11-19; 3: 20-26; 4 : > 26

  17. Progetto Cronos

  18. ADL e IADL p = .000

  19. ADL e IADL i pazienti con diagnosi di demenza

  20. Geriatric Depression Scale nelle varie diagnosi Dementi: 4.99 (3.43) NDementi: 5.41 (3.84) ns

  21. Neuropsychiatric Inventory (NPI) totale nelle diagnosidi demenza

  22. NPI caregiver nelle diagnosi di demenza

  23. NPI deliri

  24. NPI allucinazioni

  25. NPI agitazione

  26. NPI depressione

  27. NPI ansia

  28. NPI euforia

  29. NPI apatia

  30. NPI disinibizione

  31. NPI irritabilità

  32. NPI disturbi attività motoria

  33. NPI disturbi sonno

  34. NPI disturbi alimentazione

  35. Inibitori delle colinesterasi

  36. ACHEI in rapporto al progetto Cronos

  37. Neurolettici 2.3% totale; 3% dementi; 0.9% ndementi

  38. Antipsicotici atipici 6.2% totale; 9.2 % dementi; 1.2% ndementi

  39. Antidepressivi 16.7% totale; 17.5% dementi; 15.4% ndementi

  40. Ansiolitici / Ipnotici 8% totale; 7.8% dementi; 4.9% ndementi

  41. SINTESI Nella nostra casistica di 2105 casi di demenza la m. di Alzheimer costituisce quasi la metà dei casi; 92%: esordio > 65% VAD: 14%; D. Mista: 12.4%; FTD: 5.1%; PDD: 3.5%; LBD: 2.4% MCI: 10% pazienti con disturbi soggettivi senza /con ansia / depressione: 4.4% depressione e/o ansia: 5.7%; con disturbi cognitivi: 1%; disturbi psichici: 1% (con deterioramento: 0.5%)

  42. SINTESI Sesso femminile: 60% popolazione e 62% dementi / più rappresentato varie forme demenza (eccetto VAD) / depressione Dementi: età più alta / scolarità più bassa 11% di dementi gravi (MMSE) 30% dementi inseriti nel progetto Cronos ADL / IADL più basse: pazienti con demenza associata a disturbi del movimento Depressione (GDS): differenza non significativa dementi / non dementi; valori più alti: LBD, VAD, d. mista, AD NPI totale più elevati: FTD, d. mista, PDD; caregiver: LBD, FTD

  43. CONCLUSIONI La raccolta in un data base unico per le U.O., costituisce una fonte d’informazione utile per le analisi della epidemiologia relativa delle varie forma di demenza in Emilia-Romagna e per la valutazione aspetti clinici, cognitivi, comportamentali, psichici e, in prospettiva, evolutivi dei vari profili diagnostici. Un altro aspetto riguarda la disponibilità dei dati delle valutazioni neuropsicologiche e quindi di aspetti più analitici per singola entità diagnostica. Possibilità difornire indicazioni utili a reperire strumenti più idonei miglioramento della diagnosi differenziale e conoscenza del profilo progressione delle varie forme nosologiche. Tali dati sono in corso di analisi

  44. Grazie per l’attenzione!

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