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A. Marucci , A. Colantoni , M. Cecchini, D. Monarca

Convegno Nazionale di medio termine dell'Associazione Italiana di Ingegneria Agraria Gestione e controllo dei sistemi agrari e forestali Hotel Villa Carlotta - Belgirate (VB) - 22-24 settembre 2011.

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A. Marucci , A. Colantoni , M. Cecchini, D. Monarca

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Presentation Transcript


  1. Convegno Nazionale di medio termine dell'Associazione Italiana di Ingegneria Agraria Gestione e controllo dei sistemi agrari e forestali Hotel Villa Carlotta - Belgirate (VB) - 22-24 settembre 2011 DISCOMFORT TERMICO PER GLI ADDETTI AI LAVORI IN STRUTTURE DI ALLEVAMENTO CON RAFFRESCAMENTO PER NEBULIZZAZIONE A. Marucci, A. Colantoni, M. Cecchini, D. Monarca Dipartimento DAFNE - Università della Tuscia – Viterbo

  2. Introduzione

  3. Introduzione

  4. Materiali e metodi

  5. Introduzione Indici definiti dalle principali normative di riferimento in ambito microclimatico

  6. Materiali e metodi Ambiente termico Sì No Omeotermia ? Moderato Severo Stress Discomfort Caldo Freddo

  7. Materiali e metodi

  8. Materiali e metodi PMV (PredictedMean Vote) è una quantità che in una scala termica a 7 punti, estesa da: –3 (molto freddo) a+3 (molto caldo), (0 = neutro) Fornisce il giudizio medio che verrebbe espresso da un campione di soggetti esposti ad un determinato microclima. Il microclima è MODERATO se –2  PMV  2

  9. Materiali e metodi Il calcolo del PMV si basa sulla misura di quattro parametri ambientali (ta, tr, var, UR) e sulla stima di due parametri soggettivi (isolamento fornito dall’abbigliamento e metabolismo). A questo “indice globale” PMV possono essere associati degli indici LOCALI relativi a: flussi d’aria localizzati, temperatura del pavimento, sbalzi termici, ecc...

  10. Materiali e metodi

  11. Materiali e metodi PPD – PercentualePrevistadiInsoddisfatti (Predicted Percentage of Dissatisfied) Per ogni valore del PMV, anche per il valore ottimale 0, esiste una frazione di individui insoddisfatta dalle condizioni climatiche esistenti.

  12. Materiali e metodi PPD – PercentualePrevistadiInsoddisfatti PPD < 10 % -0,5 < PMV < 0,5

  13. Materiali e metodi PPD – PercentualePrevistadiInsoddisfatti

  14. Materiali e metodi Ambienti termici severi SEVERO CALDO SEVERO FREDDO L’ambiente termico severo (caldo, freddo) è molto distante dalle condizioni ideali per l’organismo umano.

  15. Materiali e metodi Ambienti termici severi Il sistema di termoregolazione non è in grado di operare i necessari aggiustamenti per assicu-rare condizioni di omeotermia. Intense sensazioni di caldo e di freddo. Forte interferenza con l’attività lavorativa, fino all’inabilità. Possibili rischi per la salute. Il criterio più semplice per valutare gli Ambienti termici severi caldi, è l’indice WBGT (WetBulb Globe Temperature).

  16. Materiali e metodi WBGTè l’acronimo di WetBulbGlobeTemperature WBGT = 0,7 TNW + 0,3 TG Ambienti non soleggiati WBGT = 0,7 TNW + 0,2 TG + 0,1 TA Ambientisoleggiati

  17. Materiali e metodi

  18. Materiali e metodi

  19. Risultati e discussione

  20. Risultati e discussione

  21. Risultati e discussione MUNGITURA ALIMENTAZIONE, PULIZIA, SORVEGLIANZA MUNGITURA

  22. Risultati e discussione Andamento giornaliero medio dei valori dei parametri ambientali (ta e UR), del PMV e PPD dal 18 al 24 luglio. Per 2/3 delle 24 ore (dalle 8 alle 24) il PMV è superiore a +2: il microclima è “severo caldo” (parte tratteggiata dei valori di PMV calcolati)

  23. Risultati e discussione Quando il PMV supera +2 il microclima è “severo caldo” e in queste condizioni l’indice WBGT consente di determinare i periodi di stress termico per gli operatori acclimatati (TLV=26,7) Il WBGT supera sempre ed ampiamente la soglia per gli operatori acclimatati per intervalli prossimi a valori di PMV pari a +3.

  24. Risultati e discussione • Per mitigare queste condizioni si può: • scegliere un abbigliamento più idoneo • (riduzione dell’indice Icl da 0,7 a 0,5 clo) • la riduzione dei tempi di esposizione con pause in ambienti riparati dalle alte temperature e con possibilità di integrare i liquidi persi dalla sudorazione.

  25. Risultati e discussione Una significativa riduzione dello stress termico può essere ottenuta in fase di progettazione dell’edificio adottando tutte quelle soluzioni tecniche (scelta dei materiali, coibentazione, ventilazione, raffrescamento, ecc.) che consentono di ridurre l’innalzamento termico negli ambienti maggiormente interessati dalla presenza dagli operatori.

  26. Conclusioni CONCLUSIONI La valutazione del discomfort termico tramite il PMV e quella dello stress termico con il WBGT mostrano un potenzialerischio da microclima per lunghi periodi e per numerose attività svolte dagli operatori all’interno delle strutture di allevamento nei giorni più caldi dell’anno. Dalle elaborazioni effettuate è emerso che buona parte delle operazioni vengono svolte in condizioni di stress termico: solo la prima mungitura è condotta in condizioni di benessere per l’operatore.

  27. Conclusioni Ulteriori sviluppi di questa ricerca: l’individuazione di indici microclimatici specificie di facile determinazione che siano di supporto alla valutazione del microclima nelle realtà proprie degli ambienti di allevamento degli animali di interesse zootecnico; La programmazione delle attività lavorative in funzione del rischio di stress termico presente nell’ambiente di allevamento.

  28. GRAZIE A TUTTI PER LA CORTESE ATTENZIONE

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