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2.1 Introduzione

2 Ottenere il benessere più alto. 2.1 Introduzione. 2.2 Le preferenze. 2.2.1 Le curve di indifferenza. 2.2.2 Altri tipi di curve di indifferenza. 2.3 I vincoli. 2.3.1 Vincoli lineari. 2.3.2 Vincoli non lineari. 2.4 Decisione ottima.

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2.1 Introduzione

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Presentation Transcript


  1. 2 Ottenere il benessere più alto 2.1 Introduzione 2.2 Le preferenze 2.2.1 Le curve di indifferenza 2.2.2 Altri tipi di curve di indifferenza 2.3 I vincoli 2.3.1 Vincoli lineari 2.3.2 Vincoli non lineari 2.4 Decisione ottima 2.5 Cosa succede quando cambiano il reddito oppure i prezzi? 2.6 La curva di domanda individuale e di mercato 2.7 Surplus del consumatore Esci 2.8 Storie

  2. Par. 2.2 Le preferenze del consumatore per tutte le possibili combinazioni del bene X e del bene Y possono essere rappresentate attraverso le curve di indifferenza. Le curve di indifferenza rappresentano tutte le combinazioni del bene X e del bene Y che assicurano al consumatore la stessa soddisfazione.

  3. Par. 2.2.1 Sugli assi sono indicate le quantità del bene X e del bene Y . Consideriamo le combinazioni rappresentate da punti che stanno in basso a sinistra rispetto a B. Il punto B, per esempio, rappresenta la combinazione che contiene la quantità OA del bene X e OC del bene Y. Se le combinazioni in alto a destra sono più soddisfacenti della B e quelle in basso a sinistra sono meno soddisfacenti della B, le combinazioni che assicurano al consumatore la stessa soddisfazione offerta dalla B possono essere rappresentate solamente da punti in alto a sinistra e in basso a destra. E F B C La combinazione H contiene la quantità OG del bene X e OK del bene Y. Poiché la combinazione B contiene di più di entrambi i beni, B è preferita a H . Tutte le combinazioni rappresentate da punti in alto a destra rispetto a B, quindi, sono preferite alla combinazione B. La combinazione E contiene la quantità OD del bene X e OF del bene Y. Poiché contiene di più di entrambi i beni, E è preferita a B . H Consideriamo le combinazioni rappresentate da punti che stanno in alto a destra rispetto a B . K G D A Le curve di indifferenza Y 0 X

  4. Par. 2.2.1 Y Poiché assumendo che la curva sia crescente siamo arrivati a una contraddizione, la curva non può essere crescente: se X e Y sono due beni, quando aumenta il consumo di X la soddisfazione del consumatore può rimanere costante solo se diminuisce il consumo di Y. Quindi, la B e la E non possono assicurare al consumatore la stessa soddisfazione. Tuttavia, la E contiene una quantità più alta del bene X e del bene Y rispetto alla B. Allora le combinazioni B e la E dovrebbero assicurare al consumatore la stessa soddisfazione, perché sono sulla stessa curva di indifferenza. Supponiamo che le curve di indifferenza siano crescenti. E 0 X Le curve di indifferenza B

  5. Par. 2.2.1 Le curve di indifferenza Y Quindi, possiamo supporre che quando aumenta il consumo di X il saggio marginale di sostituzione diminuisca. E’ ragionevole supporre che quanto maggiore è il consumo di X, tanto minore è la soddisfazione che si ottiene dal consumo di un’altra unità di X. Perché le curve di indifferenza sono convesse? Il numero che misura la quantità di Y alla quale il consumatore è disposto a rinunciare, perché la sua soddisfazione non cambia, quando aumenta di una unità il consumo di X è detto saggio marginale di sostituzione. Ne segue che quando cresce il consumo di X diminuisca la quantità di Y alla quale il consumatore è disposto a rinunciare per avere un’altra unità di X. Dunque, se le curve di indifferenza fossero concave, al crescere del consumo di X il consumatore sarebbe disposto a rinunciare a quantità crescenti di Y in cambio di un’unità addizionale di X. Se le curve di indifferenza fossero concave, sarebbero fatte così ... Ciò contrasta con quanto abbiamo ritenuto ragionevole assumere, e cioè che il saggio marginale di sostituzione sia decrescente. Se il consumo di X aumenta di 1 unità, il consumatore ottiene la stessa soddisfazione se il consumo di Y diminuisce di questo ammontare ... Supponiamo che la quantità consumata di X sia solamente OA ... In altri termini, se le curve di indifferenza fossero concave, il saggio marginale di sostituzione sarebbe crescente. Quando il consumo di X è OA + 1, invece, se aumenta di 1 unità il consumatore ottiene la stessa soddisfazione se il consumo di Y diminuisce di questo ammontare ... 0 X 1 1 A A+1 A+2

  6. Par. 2.2.1 Le curve di indifferenza Y Se le curve di indifferenza, invece, sono convesse, sono fatte così ... Supponiamo ancora che il consumo di X sia solamente OA. Se il consumo di X aumenta di 1 unità il consumatore ottiene la stessa soddisfazione se il consumo di Y diminuisce di questo ammontare ... Quando il consumo è OA +1, invece, se il consumo di X aumenta di 1 unità il consumatore ottiene la stessa soddisfazione se il consumo di Y diminuisce di questo ammontare ... Dunque, se le curve di indifferenza sono convesse, al crescere del consumo di X il consumatore è disposto a rinunciare a quantità decrescenti di Y in cambio di un’unità addizionale di X. In altri termini, il saggio marginale di sostituzione è decrescente se le curve di indifferenza sono convesse. 0 X 1 1 A A+1 A+2

  7. Par. 2.2.1 Le curve di indifferenza Y Quindi, L deve assicurare al consumatore la stessa soddisfazione offerta da M. E’ possibile che per un punto passino molte curve di indifferenza ? Supponiamo che per B passino due curve di indifferenza. Tuttavia, M contiene più X e più Y di L. Quindi, L e M non possono assicurare al consumatore la stessa soddisfazione. Se L e B sono sulla stessa curva di indifferenza, L assicura al consumatore la stessa soddisfazione offerta da B. Se B e M sono sulla stessa curva di indifferenza, B assicura al consumatore la stessa soddisfazione offerta da M. Poiché assumendo che per un punto passino più curve di indifferenza siamo arrivati a una contraddizione, si deve concludere che per un punto passa una sola curva di indifferenza. M L 0 X Y B

  8. Par. 2.2.1 Le curve di indifferenza Y Consideriamo le combinazioni B e N che appartengono a queste curve. Quindi, tutti i punti che appartengono a una curva di indifferenza rappresentano combinazioni che assicurano al consumatore una soddisfazione maggiore rispetto a quella offerta da combinazioni rappresentate da punti che appartengono a una curva di indifferenza più bassa. La combinazione B è preferita alla N, perché contiene la stessa quantità di X e una quantità più alta di Y. Quindi la B sarà preferita a tutte le combinazioni rappresentate da punti che sono sulla curva di indifferenza più bassa, che offrono la stessa soddisfazione di N. Supponiamo di aver individuato tutte le curve di indifferenza e consideriamone solamente due. Anche le altre combinazioni che stanno sulla curva di indifferenza che passa per la B, che offrono la stessa soddisfazione di B, saranno preferite a quelle che stanno sulla curva di indifferenza più bassa. B N 0 X

  9. Par. 2.2.2 Beni complementari Y Come è fatta in questo caso la curva di indifferenza di X e Y? Quando il consumo di X può aumentare solo se aumenta il consumo di Y, e il consumo di Y può aumentare solo se aumenta il consumo di X, si dice che i beni X e Y sono complementari. La curva di indifferenza di due beni complementari, dunque, è fatta così... Quindi, tutte le combinazioni che contengono la stessa quantità di X contenuta da L assicurano al consumatore la stessa soddisfazione di L, anche se contengono una quantità maggiore di Y. Inoltre, se la quantità di Y del quale dispone il consumatore continua ad essere OB, ma la quantità di X della quale egli può disporre aumenta, la soddisfazione del consumatore non cambia, perché il consumo di X non può aumentare se non aumenta il consumo di Y. Quindi, tutte le combinazioni che contengono la stessa quantità di Y contenuta da L assicurano al consumatore la stessa soddisfazione di L, anche se contengono una quantità maggiore di X. Supponiamo che quando il consumatore dispone della quantità OA del bene X possa consumare unicamente la quantità OB del bene Y. Se la quantità di X del quale dispone il consumatore continua ad essere OA e la quantità di Y aumenta, la soddisfazione del consumatore non cambia, perché il consumo di Y non può aumentare se non aumenta anche il consumo di X. L 0 X B A

  10. Par. 2.2.2 Un bene e un male Y Anzitutto questa curva di indifferenza è crescente, perché il consumatore continua ad avere la stessa soddisfazione quando aumenta la quantità del male, Y, solo se può avere una quantità più alta del bene, X. Un bene è qualcosa che procura soddisfazione quando il suo consumo aumenta. Un male, invece, è qualcosa che provoca dispiacere quando il suo consumo aumenta. Inoltre, quando cresce il consumo di X, la soddisfazione addizionale ottenuta dal consumo di un’altra unità di X diminuisce. Inoltre, le curve di indifferenza che si trovano più in basso rappresentano combinazioni di un bene e un male che assicurano al consumatore una soddisfazione più alta. Supponiamo che un consumatore debba scegliere una combinazione di un bene, X, e un male, Y. Come sarà fatta una curva di indifferenza in queste circostanze? Infatti, la combinazione B posta su una curva di indifferenza che si trova più in alto contiene la stessa quantità del male, Y, ma una quantità inferiore del bene, X, rispetto alla combinazione C che si trova su una curva di indifferenza posta più in basso. Allora, quando cresce il consumo del bene X, la quantità del male Y che il consumatore è disposto a tollerare in cambio di un’altra unità di X diminuisce. C B 0 X 1 1

  11. Par. 2.2.2 Due mali Y Supponiamo ora che un consumatore debba scegliere una combinazione di due mali, X e Y. Come sarà fatta una curva di indifferenza in queste circostanze? Inoltre, possiamo supporre che quando cresce il male X, il disagio che il consumatore riceve dal consumo di un’unità addizionale di X aumenti. Anzitutto questa curva è decrescente, perché quando aumenta il male X il consumatore potrà continuare a ottenere la stessa soddisfazione, ovvero a subire lo stesso disagio, solo se il male Y diminuisce. Inoltre, le combinazioni dei due mali rappresentate da punti su una curva di indifferenza posta più in basso sono preferite a quelle rappresentate da curve poste più in alto. Allora, affinché il consumatore ottenga sempre la stessa soddisfazione, ovvero perché il disagio che il consumatore ottiene dal consumo rimanga invariato, il male Y deve diminuire in misura sempre più consistente quando aumenta il male X. Infatti, la combinazione B contiene la stessa quantità del male Y ma una quantità inferiore del male X rispetto alla combinazione C. C B 0 X 1 1

  12. Par. 2.3 Le combinazioni dei beni X e Y che il consumatore può comprare dipendono dal suo reddito e dai prezzi dei beni X e Y. Il vincolo di bilancio è la relazione che definisce le combinazioni dei beni X e Y che il consumatore può acquistare, dati i prezzi PX e PY , se spende tutto il suo reddito, R, per acquistare X e Y.

  13. Par. 2..3.1 Il vincolo di bilancio Y ... e se non compro il bene Y posso comprare la quantità R / PX del bene X. Infine, se non compro il bene X, posso comprare la quantità R / PY del bene Y... Dati i prezzi dei beni X e Y, cioè PX e PY, la curva che rappresenta tutte le combinazioni di X e Y che comportano una spesa uguale al reddito, R, è una retta decrescente. Vediamo perché. Anzitutto questa curva è decrescente perché se compro più X posso comprare meno Y. Allora, poiché l’inclinazione della curva di bilancio non cambia, questa curva è una retta. Quando cambia la quantità consumata dei beni X e Y, però, il loro prezzo non cambia. Dunque, poiché il rapporto tra i prezzi non cambia, l’inclinazione della curva non cambia. Allora, quando il consumo del bene X aumenta di una unità, per continuare a spendere R devo rinunciare a PX / PY unità del bene Y. Infatti, se compro un’unità addizionale del bene X, la spesa per il bene X aumenta di PX e dunque, se la spesa complessiva del consumatore deve rimanere invariata, quella per il bene Y deve diminuire di PX. Inoltre, l’inclinazione della curva di bilancio, che misura di quanto deve diminuire la quantità acquistata del bene Y quando aumenta di una unità la quantità acquistata del bene X, è uguale al rapporto tra i prezzi dei beni, cioè è pari a - PX / PY. Per esempio, se PX = 20, quando compro un’unità addizionale di X devo ridurre di 20 la spesa per Y. Se PY = 5, dovendo ridurre di 20 la spesa per Y devo rinunciare a 20/5 = 4 unità di Y. PX PY 0 X R / PY 1 R / PX

  14. Par. 2.3.1 Il vincolo di bilancio Il vincolo di bilancio Y Y Cosa succede se aumenta il prezzo di X ? Cosa succede se aumenta il prezzo di Y ? Scopritelo voi !! La retta di bilancio, avendo inclinazione uguale a PX / PY, diventa più inclinata perché è aumentato PX. 0 0 X X R / PY R / PX

  15. Par. 2.3.1 Il vincolo di bilancio Y …e cresce la quantità di X che posso comprare se non compro Y. L’inclinazione della retta di bilancio, uguale a PX / PY , non cambia perché i prezzi non cambiano … …ma la retta di bilancio si sposta parallelamente verso l’alto ... Cosa succede se aumenta il reddito ? ... perché quando aumenta R cresce la quantità del bene Y che posso comprare se non compro X... 0 X R / PY R / PX

  16. Par. 2.5 Date le preferenze del consumatore per tutte le combinazioni dei beni X e Y e dato il vincolo di bilancio che definisce le combinazioni dei beni X e Y che il consumatore può acquistare, il consumatore sceglierà le combinazioni dei beni X e Y che gli assicurano la soddisfazione maggiore.

  17. Par. 2.5 La decisione ottima di consumo Y Tra le combinazioni di X e Y che il consumatore può comprare, quella che gli assicura la soddisfazione maggiore è E. Infatti, se il consumatore spende tutto il suo reddito per comprare X e Y, sceglierà una combinazione che si trova sulla retta di bilancio. Il consumatore sceglierà, tra le combinazioni di X e Y che può comprare, quella che gli assicura la soddisfazione più alta. Quindi, la combinazione che rappresenta la decisione ottima di consumo è quella rappresentata dal punto dove la retta di bilancio è tangente a una curva di indifferenza. Scegliendo H o L, però, il consumatore ottiene un risultato peggiore di quello che ottiene scegliendo E. Infatti, H e L costano come E, perché si trovano sulla retta di bilancio, ma offrono una soddisfazione più bassa, perché si trovano su curve di indifferenza più basse. Consideriamo la retta di bilancio, che definisce le combinazioni di X e Y che il consumatore può comprare, e le curve di indifferenza, che esprimono le preferenze del consumatore relativamente a tutte le combinazioni di X e Y. H L E 0 X

  18. Par. 2.5 Non tutti beni, però, sono normali ! La retta di bilancio si sposta verso destra. Dunque, quando aumenta il reddito cresce il consumo di X e Y. Se il consumo di un bene aumenta quando cresce il reddito, si dice che il bene è normale. Ora la scelta che assicura al consumatore la soddisfazione più alta è E. Supponiamo che inizialmente la scelta che assicura al consumatore la soddisfazione più alta sia B. Cosa succede se cresce il reddito ? F B C A D Cambia il reddito Y E 0 X

  19. Par. 2.5 Poiché la decisione del consumatore dipende dal suo reddito, la quantità consumata dei beni X e Y cambia quando cambia il reddito del consumatore. Poiché la decisione del consumatore dipende anche dal prezzo dei beni X e Y, la quantità consumata dei beni X e Y cambia quando cambiano i loro prezzi.

  20. Par. 2.5 Se il consumo di un bene diminuisce quando cresce il reddito, si dice che il bene è inferiore. Consideriamo un consumatore con preferenze diverse, che inizialmente sceglie B. Quando il reddito cresce, la scelta ottima diventa E. E contiene più X e meno Y rispetto a B: quando il reddito cresce il consumo di X aumenta, ma quello di Y diminuisce ! C F A D Cambia il reddito Y B E 0 X

  21. Par. 2.5 Anzitutto, quando il prezzo di X aumenta, il consumatore vuole consumare più Y e meno X, perché è diventato più costoso ottenere soddisfazione consumando X. Quando aumenta il suo prezzo, per l’effetto sostituzione il consumo diminuisce, ma per l’effetto reddito il consumo aumenta. Se l’effetto reddito è poco rilevante, un aumento del prezzo provoca comunque una riduzione del consumo. Se è molto rilevante, è possibile che un aumento di prezzo provochi un aumento del consumo di X. Cosa succede se X è un bene inferiore ? Questo effetto di un aumento di prezzo di X sul consumo di X è detto effetto reddito. Perché ? Questo effetto di un aumento di prezzo di X sul consumo di X è detto effetto sostituzione. Inoltre, un aumento del prezzo di X è equivalente a una riduzione del potere d’acquisto: ora con lo stesso reddito il consumatore non può più comprare la stessa quantità di X e di Y. Allora, se X è un bene normale, il suo consumo diminuisce perché il reddito diminuisce. Quando il prezzo di X è aumentato, il consumo di X è diminuito. Dunque, la domanda di X è inclinata negativamente: quando il prezzo aumenta, la domanda diminuisce. La retta di bilancio diventa più inclinata e la scelta che assicura al consumatore la più alta soddisfazione è D. Supponiamo che inizialmente la scelta che assicura al consumatore la soddisfazione più alta sia B. Cosa succede se aumenta il prezzo di X ? Se il prezzo di X aumenta ancora la retta di bilancio diventa ancora più inclinata. La scelta che assicura al consumatore la soddisfazione la più alta ora è F. F D B E A C Cambia un prezzo Y 0 X

  22. Par. 2.5 La quantità domandata in corrispondenza di ogni prezzo da un consumatore può essere rappresentata da una curva detta curva di domanda individuale. La quantità domandata in corrispondenza di ogni prezzo da tutti i consumatori può essere rappresentata da una curva detta curva di domanda di mercato.

  23. Par. 2.6 La curva di domanda di mercato, invece, definisce la quantità domandata complessivamente dai consumatori ad ogni prezzo. Date le curve di domanda individuale, come si può ottenere la curva di domanda di mercato? Poiché in generale la quantità domandata da un consumatore aumenta quando il prezzo diminuisce, la curva che definisce la quantità domandata da un consumatore ad ogni prezzo, cioè la curva di domanda individuale, sarà fatta in questo modo ... La curva di domanda di mercato Prezzo 0 Quantità

  24. Par. 2.6 Ora, però, anche Bianchi vuole comprare qualcosa. Supponiamo che vi siano solo due consumatori, Bianchi e Rossi, che hanno due curve di domanda diverse : ad ogni prezzo, Bianchi è disposto a comprare una quantità più bassa di quella che vuole comprare Rossi. Dunque, la curva di domanda di mercato, cioè la somma di ciò che tutti i consumatori vogliono comprare, è uguale alla somma orizzontale delle curve di domanda individuali. Se il prezzo scende a OP2 la quantità domandata da Rossi aumenta. Dunque, se il prezzo è compreso tra OP0 e OP1 la domanda di mercato coincide con quella di Rossi. Quindi, la domanda di mercato adesso è uguale alla somma della domanda di Rossi e di quella di Bianchi. Se il prezzo è compreso tra OP0 e OP1, Rossi domanda una quantità compresa tra O e OQR, mentre Bianchi non è disposto a comprare qualcosa. P1 P2 QB QR QR QR + QB La curva di domanda di mercato Prezzo P0 Domanda di mercato Domanda di Rossi Domanda di Bianchi 0 Quantità

  25. Par. 2.7 Il beneficio sociale derivante dalla produzione di un bene è il beneficio che la società ottiene dal consumo di una certa quantità di quel bene. Il beneficio sociale può essere misurato dalla somma più alta che i consumatori sono disposti a pagare per consumare una certa quantità di quel bene.

  26. Par. 2.7 Il beneficio marginale sociale è il beneficio che la società ottiene dal consumo di una unità addizionale di un bene. Il beneficio marginale sociale è misurato dalla somma più alta che i consumatori sono disposti a pagare per consumare un’unità addizionale di un bene.

  27. Par. 2.7 Prezzo ... e così via. Consideriamo la seguente curva di domanda . Per indurre i consumatori a comprare un’altra unità di questo bene, il prezzo non deve essere più alto di P3 . Per indurre i consumatori a comprare un’altra unità di questo bene, il prezzo non deve essere più alto di P2 . Per indurre i consumatori a comprare una unità di questo bene il prezzo non deve essere più alto di P1 . La curva di domanda indica qual è il prezzo più alto che può indurre i consumatori a comprare diverse quantità di beni Se il prezzo che leggo sulla curva di domanda è il prezzo più alto che il consumatore è disposto a pagare per avere una unità addizionale del bene, questo prezzo rappresenta il beneficio marginale sociale . P1 P2 P3 P4 Curva del beneficio marginale sociale Domanda P 0 Quantità 1 2 3 5 4 Beneficio sociale e beneficio marginale sociale

  28. Par. 2.7 Prezzo Per ottenere la terza unità è disposto a spendere .... Per ottenere la seconda unità è disposto a spendere .... Per ottenere la prima unità egli è disposto a spendere ... Per sapere quanto il consumatore è disposto a spendere per avere ogni quantità di questo bene si può sommare ciò che egli è disposto a spendere per ottenere ogni unità aggiuntiva di questo bene. .... e così via. P1 P2 L’area sotto la curva di domanda, quindi, rappresenta la somma più alta che il consumatore è disposto a spendere per ottenere ogni quantità. Quest’area, dunque, rappresenta il beneficio sociale derivante dal consumo di ogni quantità del bene. P3 P4 Beneficio marginale sociale P Beneficio sociale 0 Quantità 1 2 3 5 4 Beneficio sociale e beneficio marginale sociale

  29. Par. 2.7 La riduzione di prezzo gli ha permesso di guadagnare sull’acquisto delle prime due unità. La riduzione di prezzo gli ha permesso di guadagnare sull’acquisto della prima unità. ... il consumatore guadagna sulle prime tre unità acquistate. Se il prezzo scende a P3 il consumatore acquista tre unità: per la terza paga il prezzo più alto che è disposto a pagare; per le prime due paga meno di quanto sarebbe disposto a pagare. Se il prezzo scende a P2 il consumatore acquista due unità: per la seconda paga il prezzo più alto che è disposto a pagare; per la prima paga meno di quanto sarebbe disposto a pagare. Se il prezzo è P1 il consumatore acquista solamente la prima unità e la paga il prezzo più alto che è disposto a pagare. Se il prezzo scende a P4 ........ .... e così via. P1 P2 P3 L’area compresa tra la curva di domanda e il prezzo rappresenta il guadagno ottenuto dal consumatore se paga lo stesso prezzo per tutto ciò che acquista. Questo guadagno è detto surplus del consumatore. Surplus del consumatore P4 Beneficio marginale sociale P 1 2 3 5 4 Il surplus del consumatore Prezzo 0 Quantità

  30. Par. 2.7 ... il beneficio sociale è l’area sotto la curva di domanda ... Consideriamo ora la seguente curva di domanda ... Se il prezzo è OP, la quantità è OQ ...... ... e il surplus del consumatore è l’area compresa tra la curva di domanda e il prezzo. Surplus del consumatore Beneficio sociale Il surplus del consumatore Il surplus del consumatore Prezzo P Domanda 0 Q Quantità

  31. Cap. 2.8 Storie 2.8.1 Il tempo è denaro Lavoro e tempo libero Un salario minimo garantito Assenteismo e doppio lavoro Lavorare per un profitto? 2.8.2 Presente e futuro: consumare o risparmiare? 2.8.3. Egoisti, invidiosi, altruisti e santi 2.8.4. Delitto e castigo

  32. Scelta ottima di consumo e tempo libero Consumo Questa curva, infatti, rappresenta il vincolo di bilancio di Rossi. La sua inclinazione, quindi, è uguale al rapporto tra i prezzi dei beni che si stanno considerando. Le preferenze di Rossi sono rappresentate da curve di indifferenza come questa, inclinata negativamente, perché quando diminuisce il consumo Rossi vuole avere più tempo libero. Infine, se W è il salario per ogni ora lavorata e P il prezzo dei beni di consumo, l’inclinazione del vincolo di bilancio è, in valore assoluto, W/P. Inoltre, questa curva è decrescente perché quanto più tempo Rossi non dedica al lavoro, tanto meno consumo può permettersi. Il signor Rossi dispone della quantità OT di tempo e, anche quando non lavora, ha un reddito che gli consente un consumo pari a OA. Rossi deve decidere quanto tempo dedicare al lavoro, quanto tempo dedicare ad altre attività e quanto consumare. Anzitutto, se Rossi non lavora può avere la quantità OT di tempo libero e TF di consumo. Se Rossi rinuncia al tempo libero, dedica il tempo OT al lavoro e può avere la quantità OD di consumo. Le possibilità di scelta tra consumo e tempo libero di Rossi sono rappresentate dalla retta DF. Rossi, quindi, ha tempo libero pari a OL, dedica al lavoro il tempo LT e consuma la quantità OC. Il prezzo del consumo è P e il prezzo del tempo libero è W, perché il salario è la somma alla quale Rossi rinuncia quando sceglie di dedicare meno tempo al lavoro e avere più tempo libero. Quindi l’inclinazione di questa curva è W/P. Con questa curva di bilancio e queste preferenze Rossi sceglie la combinazione di tempo libero e consumo E. D C F A 0 Tempo libero L T Par. 2.8.1 E Tempo di lavoro Tempo libero

  33. Consumo Dato il salario, W, e il prezzo del consumo, P, la retta di bilancio di Rossi è ... Dunque, quando aumenta il salario, che è il prezzo del tempo libero, Rossi sceglie di avere meno tempo libero, OR, e dedica più tempo al lavoro, perché vuole più consumo. Aumenta, invece, la quantità di consumo che Rossi si può permettere se lavora, perché ora dallo stesso tempo di lavoro egli ottiene un reddito più alto. Infatti, la quantità di consumo che mi posso permettere se non lavoro, OA, non cambia, perché il reddito che non dipende dal lavoro e il prezzo del consumo non cambiano. Rossi, quindi, sceglierà di avere la una certa quantità di tempo libero, OS, e dedicherà il resto del tempo al lavoro. Le curve di indifferenza, che esprimono le preferenze di Rossi per il consumo e il tempo libero sono ... Dunque, quando aumenta il salario il tempo che il consumatore dedica al lavoro prima aumenta e da un certo punto in poi diminuisce. Perché ? Anzitutto, si ha un effetto sostituzione. Quando cresce il salario, cresce il prezzo del tempo libero e Rossi desidera averne meno. Quando il reddito è alto, l’effetto reddito può essere più importante dell’effetto sostituzione: quando aumenta il salario il consumo diventa meno interessante del tempo libero e diminuisce l’offerta di lavoro del consumatore. Tuttavia, se il salario aumenta ancora il consumatore sceglie di aumentare il tempo libero, che diventa OZ, e ridurre il tempo di lavoro. Si ha, però, anche un effetto reddito. Quando cresce il salario il reddito aumenta. Se il tempo libero è un bene normale, quando cresce il reddito Rossi desidera avere più tempo libero. Se aumenta il salario la retta di bilancio diventa più inclinata. A 0 R Z S Tempo libero Par. 2.8.1 L’offerta di lavoro

  34. Consumo Quando il reddito è alto, l’effetto reddito può essere più importante dell’effetto sostituzione: quando aumenta il salario il consumo diventa meno interessante del tempo libero e diminuisce l’offerta di lavoro del consumatore. A 0 Tempo libero Par. 2.8.1 L’offerta di lavoro

  35. Il vincolo di bilancio ora non è più CBT, ma CBA. Infatti, grazie al sussidio il cittadino può consumare OF anche se non lavora oppure se dedica al lavoro un tempo inferiore a KT. Supponiamo che la curva di indifferenza di un cittadino, che esprime le sue preferenze per il consumo e il tempo libero, e il vincolo di bilancio siano quelli indicati. Quindi, un sussidio che garantisca un livello minimo dei consumi non solo può rappresentare un incentivo a non lavorare per chi già non lavora, ma può anche costituire un incentivo a smettere per chi già lavora. Supponiamo ora che ogni cittadino, se ha un reddito troppo basso per permettersi un consumo pari a OF, possa ricevere un sussidio a integrazione del suo reddito che gli consentirà di consumare OF. In questa situazione il cittadino sceglie di avere tempo libero pari OH e dedicare al lavoro il tempo HT , ottenendo un reddito che gli consente un consumo pari a OD. In queste circostanze, se non lavora il cittadino non comincerà ha lavorare e se lavora deciderà di smettere, perché ottiene la soddisfazione più alta quando ha il tempo libero OT e il consumo OF garantito dal sussidio. C D A F K T H Par. 2.8.1 Un salario minimo garantito Consumo B Tempo libero Tempo di lavoro 0 Tempo libero

  36. Supponiamo, però, che le preferenze del cittadino siano quelle descritte da questa curva di indifferenza. Per costui è indifferente non lavorare e ricevere il sussidio oppure lavorare il tempo HT e consumare OD. Un sussidio, quindi, non rappresenta un incentivo alla pigrizia per tutti. Questo cittadino, dunque, è disposto a rinunciare al sussidio se ha l’opportunità di lavorare e quando lavora non è disposto a smettere per avere il sussidio. In ogni caso, però, costui preferisce dedicare il tempo KT al lavoro e consumare OE. C E D A F K T H Par. 2.8.1 Un salario minimo garantito Consumo L G 0 Tempo libero

  37. Indebitarsi o risparmiare ? Quindi, se Rossi e Neri decidono di spendere OA quest’anno e OB l’anno prossimo, potranno permettersi di consumare OA quest’anno e OB l’anno prossimo. Se Rossi e Neri si indebitano, dunque, le loro possibilità di consumo saranno rappresentate da tutte le combinazioni di consumo presente e futuro che si trovano sul segmento ED. Se Rossi e Neri risparmiano, dunque, le loro possibilità di consumo saranno rappresentate da tutte le combinazioni di consumo presente e futuro che si trovano sul segmento EC. Quindi, le possibilità di consumo presente e futuro di Rossi e Neri sono rappresentate dalla retta CD, che definisce il cosiddetto vincolo di bilancio intertemporale. Supponiamo che Rossi e Neri quest’anno dispongano del reddito OA e l’anno prossimo del reddito OB. Se queste sono le possibilità di consumo presente e futuro, cosa sceglieranno di fare Rossi e Neri: preferiranno indebitarsi oppure risparmiare? Supponiamo, invece, che Rossi e Neri quest’anno vogliano spendere meno di quanto guadagnano, cioè vogliano risparmiare. Se quest’anno Rossi e Neri risparmiano e danno in prestito la somma risparmiata, quest’anno consumano meno di OA, ma l’anno prossimo potranno spendere più di OB, perché potranno spendere la somma risparmiata e gli interessi percepiti su quella somma. Se si indebitano, quest’anno possono consumare più di OA, ma l’anno prossimo potranno spendere meno di OB, perché dovranno restituire la somma presa a prestito e pagare gli interessi su questa somma. Supponiamo che Rossi e Neri, invece, quest’anno vogliano spendere più di quanto guadagnano e decidano di indebitarsi. 0 Par. 2.8.2 Consumo futuro C E B A D Consumo presente

  38. Indebitarsi o risparmiare ? Supponiamo che le preferenze di Rossi relativamente al consumo presente e al consumo futuro siano rappresentate da curve di indifferenza fatte così ... In particolare, se si indebita Rossi può permettersi una combinazione di consumo presente e futuro, G, che gli garantisce una soddisfazione più alta di quella assicurata da E, che egli avrebbe potuto ottenere se avesse speso ogni anno il reddito guadagnato in quell’anno. Rossi ottiene la soddisfazione più alta se quest’anno consuma la quantità OH e l’anno prossimo la quantità OK, cioè se quest’anno si indebita per la somma AH e l’anno prossimo restituisce la somma BK, pari alla somma presa in prestito, AH, più gli interessi su questa somma. 0 Par. 2.8.2 Consumo futuro C E B G K A H D Consumo presente

  39. Indebitarsi o risparmiare ? Neri ottiene la soddisfazione più alta se quest’anno consuma la quantità OL e l’anno prossimo la quantità OM, cioè se quest’anno risparmia e presta la somma LA e l’anno prossimo riceve la somma BM, pari alla somma prestata, LA, più gli interessi su questa somma. In particolare, se risparmia e presta ciò che ha risparmiato, Neri può avere una combinazione di consumo presente e futuro, F, che gli garantisce una soddisfazione più alta di quella assicurata da E, che egli avrebbe potuto ottenere se avesse speso ogni anno il reddito guadagnato in quell’anno. Supponiamo, invece, che le preferenze per il consumo presente e futuro di Neri siano rappresentate da queste curve di indifferenza ... Le preferenze per il consumo presente e quello futuro, quindi, spiegano perché qualcuno risparmi ed altri si indebitino. Tuttavia, anche se qualcuno preferisce risparmiare e qualcuno preferisce indebitarsi, tutti si trovano meglio di quanto sarebbero stati se nessuno avesse potuto risparmiare o indebitarsi. 0 Par. 2.8.2 Consumo futuro C F M E B L A D Consumo presente

  40. Fine del capitolo Esci

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