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Presentation Transcript


    1. '???? ?a?’ Ta?at??

    2. GIACOMO LEOPARDI amORE E MORTE Giacomo Leopardi è ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, ma la profondità della sua riflessione sull'esistenza ne fa anche un filosofo di notevole spessore, seguire il percorso della sua produzione letteraria, vuol dire quindi seguire il corso della sua vita e comprendere il suo mondo interiore. Amore e Morte fu composta probabilmente nell'estate 1833 a Firenze, ispirata dall'amore infelice per Fanny Targioni Tozzetti. Secondo della serie di componimenti raggruppati sotto il titolo di ''Ciclo di Aspasia''.insieme a ''Il pensiero Dominante'', ''Consalvo'', '''Ase stesso'' e ''Aspasia''. Si compone di quattro strofe libere di endecasillabi e settenari, per complessivi 124 versi. Il testo è preceduto da un verso del poeta greco Menandro: "Muor giovane colui ch'al cielo è caro"…

    3. DIVINA COMMEDIA

    4. […] Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.         Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.         Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense". Queste parole da lor ci fuor porte. […]               Francesca da Rimini (Canto V InfernoVv 99 – 107) Secondo il celebre racconto di Dante Alighieri e dei vari chiosatori che ne hanno arricchita la storia, essa s'innamorò di Paolo Malatesta, suo cognato, durante il suo matrimonio per procura. Tra i due nacque un amore segreto, che quando fu scoperto, venne punito con l' uccisione dei due amanti. In vita quindi furono amanti e adulteri . Nei versi immortali di Dante, Francesca spiega al poeta come tutto accadde: leggendo il libro che spiegava l'amore tra Lancillotto e Ginevra, i due trovarono calore e passione, l'uno nelle braccia dell'altra.

    5. ''[…] Deh, quando tu sarai tornato al mondo e riposato de la lunga via", seguitò 'l terzo spirito al secondo,         "ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che 'nnanellata pria         disposando m'avea con la sua gemma[…]". Pia de' Tolomei (Canto V Purgatorio Vv 129 – 136) Sposa di Nello Pannocchieschi, signore del Castel di Pietra in Maremma. È documentato il suo secondo matrimonio, come vedovo, con Margherita Aldobrandeschi contessa di Soana e Pitigliano, e in questo vuoto (gli archivi tacciono su chi fosse stata la prima moglie di Nello) fu inserita la figura di Pia de' Tolomei. Nello infatti possedeva il Castel di Pietra in Maremma, dove nel 1297 egli avrebbe fatto assassinare la donna, facendola gettare da una finestra, dopo averla rinchiusa per un po' nel suo castello, forse per la scoperta della sua infedeltà, forse per liberarsi di lei desiderando il nuovo matrimonio

    6. ''[…]I' fui nel mondo vergine sorella; e se la mente tua ben sé riguarda, non mi ti celerà l'esser più bella,        ma riconoscerai ch'i' son Piccarda, che, posta qui con questi altri beati, beata sono in la spera più tarda.        Li nostri affetti, che solo infiammati son nel piacer de lo Spirito Santo, letizian del suo ordine formati.[…] ''       Piccarda Donati (Canto III Paradiso Vv 45 – 54) Piccarda Donati è il primo personaggio incontrato da Dante nel Paradiso e racchiude in se stessa gli elementi di fondo dell'intera cantica, quali l'ordine, la carità e la grazia di Dio. Figlia di Simone Donati, Piccarda è sorella di Forese, l'amico di gioventù del poeta, e di Corso, il violento capo della parte Nera fiorentina, nonchè cugina della moglie di Dante, Gemma Donati. I primi commentatori riferiscono una leggenda che raccontava come Piccarda avesse ottenuto di conservare la verginità promessa, ammalandosi di lebbra e morendo in pochi giorni, ma Dante, di certo ben informato sulle vicende di casa Donati, lo esclude nettamente e stende un velo sulla vita di Piccarda successiva al rapimento: sarebbe stato un inutile scavare fra particolari privati.

    7. apollonio rodio ?? ?????a?t??? La storia comincia con un antefatto, infatti Pelia ha usurpato il regno di Iolco al fratellastro Esone, padre di Giàsone, che reclama il trono. Giàsone, su indicazione dell’ usurpatore Pelia, che vuole sbarazzarsi del pericoloso nipote, parte per la Colchide ai suoi compagni di viaggio, gli Argonauti, per recuperare il vello d' oro come lasciapassare per il regno. Di qui in poi si susseguiranno un' infinità di avventure per i protagonisti in viaggio nei mari, tra ciclopi ed eroi, donne, arpie ed amici di viaggio. Giunto nella Colchide, Giasone conquista il vello d' oro grazie all' amore di Medea. Un amore che è il centro del poema infatti iniziano i tormenti interiori di Medea, combattuta tra la fedeltà verso suo padre e l'amore che prova per Giasone che alla fine la porta a rinunciare alla sua patria e a decretare la morte del fratello pur di aiutare l'amato. Il sovrano ha subordinato il possesso del vello d' oro per Giasone a delle prove terribili: il giovane deve aggiogare due tori spiranti fuoco, arare un campo dove piantare in seguito dei denti di serpente da cui nasceranno spaventosi guerrieri che dovrà poi sconfiggere. Questa impresa sarà compiuta da Giasone solo grazie ad un filtro magico procuratogli proprio da Medea. In seguito Medea, Giasone e gli Argonauti fuggono. Giasone sposa Medea per ricompensarla del suo aiuto.

    8. ''Nella vendetta e in amore, la donna è più barbara dell'uomo.'' Friedrich Nietzsche ??de?a

    9. Lucio Anneo Seneca Le Tragedie Le tragedie di Seneca sono le sole opere tragiche latine pervenute in forma non frammentaria, costituiscono quindi una testimonianza preziosa sia di un intero genere letterario, sia della ripresa del teatro latino tragico. Le tragedie di Seneca erano, forse, destinate soprattutto alla lettura, il che poteva non escludere talora la rappresentazione scenica. La macchinosità o la truce spettacolarità di alcune scene sembrerebbero presupporre una rappresentazione scenica, mentre una semplice lettura avrebbe limitato, se non annullato, gli effetti ricercati dal testo drammatico. Le varie vicende tragiche si configurano come scontri di forze contrastanti e conflitto fra ragione e passione. Alle diverse vicende tragiche fa da sfondo una realtà dai toni cupi e atroci, conferendo al conflitto fra bene e male una dimensione cosmica e una portata universale. Un rilievo particolare ha la figura del tiranno sanguinario e bramoso di potere, chiuso alla moderazione e alla clemenza, tormentato dalla paura e dall'angoscia. Il despota offre lo spunto al dibattito etico sul potere, che è importantissimo nella riflessione di Seneca. Di quasi tutte le tragedie senecane, restano i modelli greci, nei confronti dei quali Seneca ha una grande autonomia che però presuppone un rapporto continuo col modello, sul quale l'autore opera interventi di contaminazione, di ristrutturazione, di razionalizzazione nell'impianto drammatico.

    10. Phadra (vv 1188 - 1198) […]O mors amoris una sedamen mali, o mors pudoris maximum laesi decus, confugimus ad te: pande placatos sinus.  Audite, Athenae, tuque, funesta pater peior nouerca: falsa memoraui et nefas, quod ipsa demens pectore insano hauseram, mentita finxi. uana punisti pater, iuuenisque castus crimine incesto iacet, pudicus, insons--recipe iam mores tuos. mucrone pectus impium iusto patet cruorque sancto soluit inferias uiro. […]

    11. Eros-thanatos in freud Pulsione al piacere e pulsione di morte Ad un certo punto del suo lavoro, SigmundFreud si accorse che la psiche non era solo governata da una pulsione (=impulso incontrollato e primordiale) al piacere, ma anche da una pulsione distruttiva, una pulsione di morte. La pulsione di vita, (l'eros), era affiancata da una pulsione di morte (thanatos); le due pulsioni sono presenti contemporaneamente in ogni uomo, in contrapposizione dialettica. I comportamenti autodistruttivi suggeriti dalla pulsione negativa erano osservabili in quei pazienti che si vedevano costretti a ripetere azioni in modo compulsivo (=costrizione a ripetere certi atti in modo ossessivo). La pulsione di morte sarebbe quindi indirizzata alla scarica totale di tutti gli impulsi vitali, un autopunizione derivante dall'impossibilità del piacere. Essa può venire tenuta dentro di sé e provocare quindi comportamenti autodistruttivi, oppure essere convogliata verso l'esterno in comportamenti violenti.

    12. La II guerra mondiale La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 vide confrontarsi da un lato le potenze dell'Asse guidate dalla Germania nazista e dall'altro gli Alleati scesi in campo per contrastare il disegno egemonico di Hitler. Viene definito «mondiale» in quanto - così come avvenuto in occasione della prima guerra mondiale - vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta. Il conflitto ebbe inizio con l'invasione della Polonia da parte della Germania nel 1939, e si concluse con il bombardamento atomico da parte degli USA ai danni del Giappone e la resa di quest'ultimo nel 1945 . È considerato il più grande conflitto armato della storia, e costò all'umanità sei anni di incalcolabili sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55 milioni di morti. Le popolazioni civili furono infatti coinvolte nel conflitto grazie all'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive. Nel corso della guerra si consumò anche la tragedia dell'Olocausto perpetrata dai nazisti nei confronti del popolo ebraico. Al termine del conflitto si instaurò un nuovo ordine mondiale, fondato sulla contrapposizione tra Stati Uniti ed Unione Sovietica e durato fino al crollo di quest'ultima all'inizio degli anni novanta (guerra fredda), mentre l'Europa, ridotta ad un cumulo di macerie, perse definitivamente la propria egemonia sul pianeta.

    13. ''Dal fondo delle strade, dall'ombra dei giardini, dal quadro nero delle finestre mille occhi umani si alzano verso la luna; scende un sottile raggio di luce, s'inoltra la lenta inondazione negli occhi e nei cuori, ed ogni volta trae alla superficie, galleggiante nel fulgore perlaceo, un sorriso o un sospiro, un desiderio o un rimpianto'' (Giuseppe Fanciulli) CARATTERISTICHE FISICHE: La luna è l'unico satellite naturale della terra ed è caratterizzato dall'assenza di atmosfera e idrosfera, cosa che la rende inabitabile all'uomo. Essa compie un movimento di rotazione intorno al proprio asse ed uno di rivoluzione intorno alla terra, inltre la lune insieme al sistea terra compie acnhe un moto di traslazione intorno al sole. Esistono poi atri movimenti simultanei a questi ultimi come la regressione della linea dei nodi e la rotazion dell'asse maggiore dell'orbita lunare, i quali tuttavia si compione in un periodo di tempo molto lungo. Parlando della luna è necessario ricordare ache ,le varie fasi lunari,le quali ci mostrano in un mese sinodico (27 d…)una luna sempre diversa,e le eclissi parziali o totali che dipendono dalle posizioni della luna, della terra e del sole. La luna inoltre è l'unico pianeta del sistema solare ad essere stato esplorato direttamente dall'uomo, il primo allunaggio avvenne il 20 luglio 1969 nella missionespazile americana Apollo 11. La Luna

    14. CURIOSITA': Quando a qualcuno si attribuisce un carattere gioviale e di qualcun altro si dice che è lunatico; quando si parla di chiarità solare o di arte marziale, non si fa altro che evocare, nell'ordine, influssi che l'uomo attribuiva in antico a Giove, alla luna, al sole e a Marte La luna, parlando in linguaggio astrologico, è umida, femminile, benefica, fertile; ha sotto la propria influenza il gusto, la gola, lo stomaco, il ventre e, se donne, soprattutto l'utero. La luna è la parte femminile di ogni essere umano, uomo o donna che sia. Coltivare la terra secondo il volgere delle fasi lunari vuol dire tenere conto degli innegabili influssi del nostro satellite sullo sviluppo dei vegetali. Alcuni di questi rendono di più o di meno secondo se il prodotto che ne ricaviamo sviluppa e matura sopra o sotto il suolo. Ad esempio, quelli che hanno raccolto sotterraneo (come patata, cipolla, carota,ecc) devono essere piantati in fasi di luna calante per questo i contadini tramandavano ai propri eredi una sorta di calendario lunare con le indicazioni e i consigli di un buon raccolto. Il comportamento degli animali è sicuramente influenzato dalla luna. Mentre la scienza sta ancora cercando di risolvere il mistero dell'abbaiare del cane alla luna, sembra infatti che la luna risvegli in Fido ancestrali aneliti di libertà e ne risvegli un selvatico bisogno di predare e di azzannare.

    15. ''Che l'amore è forse una cosa troppo delicata? Direi piuttosto che sia troppo rude e troppo aspra, ed infine troppo violenta: e punge come uno spino.'' W. Shakespeare –Romeo And Juliet-- William Shakespeare Romeo : Ah, dear Juliet, Why art thou yet so fair? shall I believe That unsubstantial death is amorous, And that the lean abhorred monster keeps Thee here in dark to be his paramour? For fear of that, I still will stay with thee; And never from this palace of dim night Depart again: here, here will I remain With worms that are thy chamber-maids; O, here Will I set up my everlasting rest, And shake the yoke of inauspicious stars From this world-wearied flesh. Eyes, look your last! Arms, take your last embrace! and, lips, O you The doors of breath, seal with a righteous kiss A dateless bargain to engrossing death! Come, bitter conduct, come, unsavoury guide! Thou desperate pilot, now at once run on The dashing rocks thy sea-sick weary bark! Here's to my love! O true apothecary! Thy drugs are quick. Thus with a kiss I die. […]

    16. La trigonometria (dal greco trígonon (t???????, triangolo) e métron (µ?t???, misura): misurazione del triangolo) è la parte della matematica che studia i triangoli a partire dai loro angoli. Le formule di duplicazione nella trigonometria servono per calcolare il seno, il coseno e la tangente di 2a avendo il valore di seno, coseno o tangente di a . Formule di duplicazione del seno, del coseno, Seno : Coseno : ed in virtù della Prima relazione fondamentale della goniometria : si potrà scrivere :

    17. Legge di Coulomb Secondo la legge di gravitazione universale, i corpi che hanno una massa interagiscono attirandosi a vicenda con una forza che agisce lungo la congiungente i centri dei corpi, con un’intensità direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. In maniera simile, i corpi carichi si attraggono o si respingono (a seconda del segno opposto o uguale delle cariche) con una forza che anche qui agisce lungo la congiungente dei due corpi; l’intensità è direttamente proporzionale alle loro cariche, indicate con q, e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza r: Questa relazione è valida solo per le cariche puntiformi FERME ed è nota come Legge di Coulomb. L’unità di misura della carica elettrica si indica in coulomb, indicato in forma breve con la lettera C. Tra la legge di Coulomb e la legge di gravitazione universale ci sono alcune differenze: 1) la legge di Coulomb è valida sola in caso di cariche FERME, mentre la legge di Gravitazione universale è valida anche se le masse sono in moto; 2) la massa m è sempre positiva, ma la carica q può essere positiva o negativa; 3) La costante di proporzionalità del campo gravitazionale G è indipendente dal mezzo in cui si trovano le masse invece la costante di proporzionalità della forza elettrostatica k dipende dal mezzo in cui si trovano le cariche. Per questo la forza attrattiva è dovuta a cariche di segno opposto; la forza repulsiva è dovuta a cariche dello stesso segno. La definizione di coulomb è la seguente: Un coulomb è la carica elettrica che, posta nel vuoto a 1 m di distanza da un’altra carica uguale, la respinge con una forza di 9 • 10^9 N.

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