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Progetto di educazione ambientale Classe 5° Scuola primaria D. Carbone Di Carbonara Scrivia

Progetto di educazione ambientale Classe 5° Scuola primaria D. Carbone Di Carbonara Scrivia. L'educambiente. La termovalorizzazione dei rifiuti

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Progetto di educazione ambientale Classe 5° Scuola primaria D. Carbone Di Carbonara Scrivia

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  1. Progetto di educazione ambientale Classe 5° Scuola primaria D. Carbone Di Carbonara Scrivia L'educambiente

  2. La termovalorizzazione dei rifiuti I rifiuti non riciclabili o che non sono stati intercettati dalla filiera del riciclaggio possono essere termovalorizzati cioè utilizzati per produrre energia( elettrica e/ o calore ). I rifiuti possono essere termodistrutti in quegli impianti che in passato venivano chiamati “inceneritori”. In questo caso i rifiuti possono essere inviati direttamente alla di distruzione o subire ulteriori trattamenti per recuperare altro materiale in appositi impianti che hanno lo scopo di recuperare la parte più adatta alla combustione e trasformarla così in CDR (combustibile derivato dai rifiuti ).Questo combustibile può essere bruciato in alcuni impianti industriali come i cementifici o nelle centrali termiche. I materiali scartati sono inviati se possibile, al riciclaggio o smaltiti in discarica.

  3. Come funziona un termovalorizzatore Un impianto ditermovalorizzazione funziona per fasi. I rifiuti, accuratamente classificati, devono essere miscelati e dosati in modo continuo al fine di ottenere una combustione controllata e costante. Arrivo dei rifiuti – I rifiuti sono stoccati in una parte dell’impianto dotata di sistema di aspirazione per evitare il disperdersi di cattivi odori. Dalla fossa di accumulo i rifiuti vengono trasferiti alla sezione di combustione; Combustione – si verifica ad una temperatura superiore agli 850 °C (minimo previsto per legge ). Il processo avviene in tre fasi :essiccamento del prodotto e precombustione; combustione delle sostanze volatili; combustione dei residui solidi e loro trasformazione in scorie.

  4. Recupero energetico tutti gli impianti di termovalorizzazione recuperano il calore contenuto nei fumi che escono dalla camera di post-combustione. La forte emissione di calore prodotta dalla combustione porta a vaporizzare l’acqua in circolazione della caldaia posta a valle, per la produzione di vapore. Il vapore generato mette in movimento una turbina che, accoppiata ad un motoriduttore d alternatore, trasforma l’energia termica in energia elettrica. trattamento delle scorie Le componenti dei rifiuti che resistono alla combustione vengono estratte e poi raffreddate in acqua raccogliendo anche i metalli da avviare al recupero. Per ogni 100 kg di rifiuti bruciati, dai moderni termovalorizzatori, residuano tra i 18/23 kg di ceneri. Le scorie che non sono rifiuti pericolosi, vengono recuperate ad esempio nei cementifici.Le ceneri invece vengono attualmente rese inerti e inviate in discariche per rifiuti pericolosi. Trattamento dei fumi – Dopo la combustione i fumi caldi passano in un sistema di trattamento, per l’abbattimento del contenuto di agenti inquinanti sia chimici che solidi. Solo dopo il trattamento i fumi vengono rilasciati in atmosfera.

  5. E il calore? La termovalorizzazione può fornire calore alla rete del riscaldamento: il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate, interrate, di acqua surriscaldata ad una temperatura da 90 a 120°C e circa 12 atm, da una o più centrali di produzione alle abitazioni con ritorno alla stessa centrale.

  6. Lo smaltimento in discarica. La discarica controllata di rifiuti è l’ultimo anello della catena, un luogo dove vengono depositati i rifiuti solidi urbani etutti i rifiuti provenienti dalle attività umane. (detriti da costruzione,scarti industriali, ecc) che non è possibile riciclare o utilizzare come combustibile nei termovalorizzatori. È stato il sistema più anticoper liberarsi dei rifiuti (un buco lontano dalla città e via! ) e in molti paesi del mondo è ancora così (esistono nel terzo mendo discariche simili a città brulicanti abitate da chi fruga nei rifiuti per vivere ). Una vasca impermeabile che impedisce al percolato ( un liquido che si forma a seguitola contatto delle acque piovane coi rifiuti )di colare nel terreno e che è dotata di sistemi per raccogliere i gasprodotti dalla decomposizione, riuscendo a trasformarli in energia. Una vasca nella quale i rifiuti vengono compattati e che quotidianamente viene ricoperta per garantire l’igiene dell’ambiente circostante.

  7. Se fosse possibile sezionare una di queste discariche la vedremmo così: • Un fondo di argilla, ricoperto da una speciale guaina impermeabile (geomembrana ) 2 Uno strato di ghiaia per raccogliere ed inviare il percolato ad apposite vasche, prima di essere trasportato al successivo trattamento; 3 Lo strato di rifiuti pressati; 4 Un successivo strato superiore di terra e di ghiaia con una membrana impermeabile finale; 5 Uno strato di terreno vegetale per la copertura finale e la crescita delle piante; 6 Camini per l’aspirazione ed il recupero del gas che viene recuperato con la produzione di energia elettrica dalla combustione.

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