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Il castello dei sentimenti

Area: Tecnologie didattiche – Linguaggi e prodotti della multimedialità – gruppo: Giove Autore: Fabio Serravalle data: 29.04.08. Il castello dei sentimenti.

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Il castello dei sentimenti

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Presentation Transcript


  1. Area: Tecnologie didattiche – Linguaggi e prodotti della multimedialità – gruppo: Giove Autore: Fabio Serravalle data: 29.04.08 Il castello dei sentimenti Nel paese di Sentimenthal, sul colle che sovrastava la tranquilla cittadina, si ergeva un misterioso castello, in cui nessuno da anni osava mettere piede. Su di esso gli anziani raccontavano tante ed emozionanti storie, che i bambini ascoltavano incantati e con grande interesse. Eri e Annabel, due amici per la pelle e amanti dell’avventura, decisero di esplorarlo e una mattina, di buon’ora, si misero in cammino. Dovettero scavalcare il vecchio e arrugginito cancello, attraversare il traballante ponte levatoio ed ecco finalmente il grande portone d’ingresso. Emozionatissimi, con il cuore che batteva forte, lo spinsero con forza e con uno stridulo cigolio si spalancò e apparve davanti ai loro occhi un atrio semibuio e sulla parete, in fondo, cinque porte. CHIUDI **LE CINQUE PORTE**

  2. Per il Regno Della PAURA Per il Regno Della FELICITA’ Per il Regno Della SOLIDARIETA’ Per il Regno Del CORAGGIO Per il Regno Della SIMPATIA I N D I E T R O

  3. Nel regno del CORAGGIO I due bambini entrarono nella porta del coraggio e si trovarono in un tunnel, dal cui fondo proveniva una luce abbagliante. Percorsero la galleria e alla fine videro un trono, su cui era seduto un mago di nome Orcas, che reggeva fra le mani una sfera di cristallo trasparente e luminosissima. Si avvicinarono alla grande perla e al suo interno scorsero dei loro amici, da lungo tempo scomparsi, rinchiusi nella torre più alta del castello. Il mago disse loro che per salvarli bisognava sconfiggere due fortissime creature: il centauro e il leone marino, che li avevano catturati e li tenevano prigionieri. I due partirono, armati di coraggio, con l’intenzione di affrontare i due temibili personaggi e in qualche modo, sconfiggerli. Dopo una tortuosa salita giunsero a un bivio. Dal leone marino Paese del centauro Indietro

  4. Dal leone marino I due ragazzi decisero di prendere la strada che conduceva dal leone marino. Entrati in un tunnel, Annabel vide che la galleria era buia quindi prese la lanterna che aveva nel suo zainetto e la accese. Strada facendo notarono che la galleria era umida. Poi in lontananza videro un paesino situato sulle sponde di un enorme lago. I bambini decisero di fare un tuffo. Sott’acqua c’erano delle coloratissime caramelle, le presero e le mangiarono. Sentirono una strana sensazione e subito si accorsero che, pur essendo sott’acqua, potevano respirare. Meravigliati decisero di esplorare il lago e sul fondo trovarono una reggia. Entrarono e fecero la conoscenza di un vecchietto, che disse loro: -Cari bambini, io sono ormai troppo vecchio; potreste prendermi una tazza di tè? Annabel rispose :-Sì, stai tranquillo, ti servo io! Mentre lei era in cucina il vecchio si trasformò in un cattivo leone marinoe quando tornò, seguita da Eric, videro quel terribile mostro con gigantesche pinne, una coda grandissima, baffi ad uncino, naso a patata e occhi rossi. La bambina spaventata gli buttò il tè bollente addosso e così per incanto il mostro sparì. Annabel trovò nel letto del leone marino le chiavi della torre dove erano chiusi i loro amici, li liberarono e ritornarono felici a casa. Indietro

  5. Nel regno della FELICITA' Così Eric ed Annabel decisero di aprire la porta che conduceva nel regno della felicità. ansiosi e spinti dalla curiosità entrarono e videro un paesaggio meraviglioso, interamente fatto di dolci. In lontananza c’era un grandissimo vulcano che, invece della lava, eruttava cioccolata bollente; ai suoi piedi vi era un piccolo e grazioso paesino dalle case di marzapane con le finestre di gelatina, le porte di cioccolato fondente e i tetti di zucchero filato. Si incamminarono fra tutte quelle leccornie e incontrarono due simpaticissimi scoiattoli. Salterello propose loro di visitare il mondo dei giochi che si trovava a sinistra, Golosino invece si propose per accompagnarli nel mondo del gelato che si trovava a destra. Paese dei giochi Paese dei gelati Indietro

  6. Il paese dei Giochi Eric ed Annabel decisero di seguire Salterello che li condusse nel mondo dei Giochi. Arrivati i loro occhi si illuminarono di gioia alla vista di un enorme Luna Park. Corsero subito sulla giostra, poi nella casa della paura, sugli autoscontri e infine entrarono in una casetta piena di videogiochi e divertimenti vari. Ad un certo punto lo scoiattolo si sedette su una poltrona, tirò il bracciolo, si aprì all’improvviso un portale e i giochi scomparvero nel nulla. Dopo un po’ lo scoiattolo si alzò e disse: - Seguitemi! I due bambini obbedirono ed entrarono in un enorme salone dove tnatissimi scoiattoli facevano una riunione e discutevano accanitamente. Eric ed Annabel si fermarono lì con loro fino alla fine. Poi, siccome si erano affezionati a Salterello ed erano diventati amici per la pelle, decisero di restare per sempre nel paese dei Giochi. Gli scoiattoli e i bambini vissero felici e contenti divertendosi come dei matti. Indietro

  7. Il paese del Centauro I due ragazzi decisero di prendere la strada che conduceva dal centauro. Quando fu notte, scorsero una luce che proveniva dalla vicina foresta, si avvicinarono e lessero su un grosso cartello “Non entrate nella foresta proibita, se ci tenete alla pelle !!!” Per Eric e Annabel questo voleva dire proseguire e perciò entrarono e, dopo tanto camminare tra spine e rovi, giunsero a una caverna. Dall’entrata videro un bagliore misterioso e, lì di fianco, una targa che indicava “Grotta del centauro Santanaz”. Eric e Annabel, con un pizzico di paura, entrarono e scorsero il centauro che beveva il sangue di una sua vittima. Si fecero notare ed Eric intraprese una lotta furiosa che durò per ore, finché il centauro non cadde al suolo senza vita. Eric e Annabel presero le chiavi magiche ed aprirono la porta della prigione. Liberarono i loro amici e felici tornarono al paese, dove tutti erano orgogliosi del coraggio mostrato da quei due bambini. Indietro Chi è il centauro?

  8. Il paese dell'accoglienza Entrarono nella porta che conduceva al paese dell’accoglienza, un piccolo villaggio pieno di persone di tutte le razze. Nel mare, vicino alla spiaggia, c’era uno scoglio con una porta su cui era scritto: “Se volete avere una vita migliore aprite questa porta”. Dopo aver attraversato a nuoto quel breve tratto di mare arrivarono allo scoglio, salirono fino alla porta e presi dalla curiosità, ma con un po’ di paura, l’aprirono. All’interno c’erano dei folletti che li condussero nella sala del trono. Per prima cosa si presentarono al re e raccontarono ciò che avevano visto. Il re offrì loro dei dolci, specialità di quelle parti e poi disse: - Andate da parte mia in tutto il mondo a dire ai senza tetto che li accoglierò tutti quanti nel mio regno! Eric e Annabel si mostrarono felici di eseguire quell’ordine e una volta usciti da quella stanza, raggiunsero i paesi vicini, radunarono tutti i senza tetto e li accompagnarono dal re del Paese dell’Accoglienza. Il sovrano li accolse e ordinò di costruire tantissime case per loro e così vissero felici e contenti per sempre Indietro

  9. Il paese della Tolleranza Eric e Annabel decisero di andare nel paese della Tolleranza. Appena dentro notarono qualcosa di strano: persone di varie razze, diversi luoghi di culto vicini uno all'altro, diversi negozi con prodotti tipici provenienti da tutto il mondo. I bambini chiesero a diversi passanti perchè fossero così felici, affettuosi e familiari anche con persone di altre religioni, razze e colore. Tutti raccontarono che abitavano in quel paese perchè da piccoli erano stati portati lì dai loro genitori e subito avevano trovato negli abitanti disponibilità e affetto nei loro confronti. Avevano accettato che essi continuassero a praticare le tradizioni religiose, culinarie, di costume e di vita familiare dei loro Paesi di origine. Loro però si erano sforzati ad imparare le regole del vivere civile del paese che li ospitava e a rispettare le tradizioni degli altri. Eric ed Annabel conclusero di essere capitati in paese veramente fantastico. Indietro

  10. Il paese degli zombi Eric e Annabel entrarono nel a sinistra e ben presto si trovarono in un tortuoso labirinto. Percorsero lunghi corridoi in mezzo ad alte e spinose siepi ed infine giunsero davanti alla statua di uno zombi, dalla cui base uscivano terrificanti morti viventi. Nella bocca della statua era conficcata una lunga ed affilatissima spada, che Eric riuscì ad estrarre. Gli zombi appena usciti dalla statua sputavano una sostanza rossa e viscosa, ma Eric ed Annabel riuscirono a schivarla. Arrivati vicino agli zombi Eric con la spada tagliò loro la testa . Quando li ebbe ammazzati tutti, in fondo al vicolo, videro aprirsi una porta. Da essa uscì una creatura gigantesca di colore verdognolo, con un'ascia in mano. I due bambini scapparono spaventati e impauriti e si nascosero dietro una roccia , ma il mostro con l'ascia la spaccò. Allora corsero più che potevano e uscirono dal labirinto, il mostro stanco morto, esplose. Eric ed Annabel uscirono subito dal regno della paura e si proposero di non avvicinarsi mai più al castello. Indietro Chi sono gli zombi?

  11. Il paese glaciale Eric e Annabel decisero di proseguire lungo il sentiero di destra che conduceva al paese glaciale . Nel paese di ghiaccio faceva tanto freddo e in un attimo si presero un bel raffreddore. Iniziarono a cercare gli abitanti e dopo qualche minuto videro una casa da cui usciva del fumo. Corsero verso l’abitazione e bussarono alla porta. Uscì un uomo di ghiaccio che li supplicò di aiutare il suo popolo, poiché il re Antipaticus, invidioso della loro serenità, cordialità e gioia di vivere, aveva fatto un sortilegio e li aveva trasformati in antipatici uomini di ghiaccio. Aggiunse che il malvagio poteva essere sconfitto solo con una battuta che l’avesse fatto morire dal ridere. I due bambini decisero di provarci e quando furono giunti al cospetto del re, Annabel ed Eric improvvisarono un simpaticissimo dialogo comico che fece sbellicare dalle risate Antipaticus. Rise così tanto che ben presto morì. Allora tutti in quel paese ritornarono ad essere felici, contenti e amichevoli. Il sole sbucò da dietro le nuvole, che si dissolvevano a vista d’occhio, il ghiaccio si sciolse e tutti uscirono in strada per ringraziare i due bambini, che felici di aver fatto tornare la simpatia, uscirono dal paese. Indietro Costruire un igloo Eric e Annabel decisero di proseguire lungo il sentiero di

  12. La valle stregata Eric e Annabel decisero di proseguire verso destra. Dopo poco videro un vecchio cartello che indicava “Bosco Della Valle Stregata”. Dopo dieci minuti di cammino videro che per terra cominciava ad esserci dell’erbetta, poi, all’uscita, si ritrovarono davanti un albero e infine apparve loro un immenso bosco da cui provenivano urla e grida spaventose. Tremanti e terrorizzati proseguirono il loro cammino con precauzione. Ad un certo punto si accorsero che non potevano più andare avanti perché un burrone impediva il passaggio. Si guardarono intorno e videro un ponte traballante e mezzo rotto. Eric e Annabel decisero che valeva la pena di provare. Arrivarono a metà senza mai guardare giù, ma Annabel non resistette e, appena si rese conto dell’altezza, perse l’equilibrio, il ponte si ruppe e precipitò. Indietro continua

  13. Eric, che era rimasto incastrato in una corda, afferrò l’amica impedendole di cadere. Dopo poco passò di lì una nuvola bassa, ci salirono sopra, e lentamente iniziarono a tornare in superficie. Ce l’avevano quasi fatta quando la nuvola perse acqua e si dissolse. I due bambini stavano di nuovo precipitando, ma questa volta arrivò un unicorno a salvarli. Salirono sulla sua groppa e l’unicorno li condusse davanti ad una porta. Lui se ne andò, i bambini la aprirono e si ritrovarono al punto di partenza. Uscirono di corsa dal castello promettendosi che non sarebbero tornati mai più in quel luogo, ma conservarono in grande segreto il ricordo di quella strana avventura. Indietro Chi è l’unicorno?

  14. Il paese di gelato Annabel ingolosita dall’idea di mangiare il gelato decise di seguire Golosino. Così presero il sentiero di destra ed in poco tempo arrivarono in una gigantesca gelateria che comprendeva un intero paese. Allora Golosino condusse Annabel a fare un bagno nel gelato alla crema e al cioccolato. Una volta uscita dalla piscina volle fare merenda e insieme allo scoiattolino ordinò un enorme gelato alla fragola, al pistacchio, alla cioccolata, alla nocciola, alla panna, ai frutti di bosco, alla crema e….. Mangiato il gelato, ad Annabel venne un gran mal di pancia. Golosino decise di aiutarla portandola dal dottore; che le prescrisse una medicina appropriata: “L’antidolce”. Guarì in un batter d’occhio ma decise che da quel giorno avrebbe mangiato i dolciumi con moderazione. Indietro

  15. Il paese Esotico I due amici imboccarono la strada che conduceva nel paese Esotico. Lì trovarono un cielo sfumato di varie tonalità di rosa, arancione e azzurro e sentirono delle strane cantilene provenire in lontananza da una capanna, fatta di paglia e legna. Era una dimora, abbellita da alcune palme, sulle sponde di un laghetto dall’acqua cristallina. Annabel ed Eric, incuriositi, bussarono alla capanna e vi trovarono dentro alcune persone che stavano praticando un rito religioso. Si allontanarono verso il mare e, felicissimi, si tuffarono vicino alla barriera corallina. Notarono un branco di pesci dai colori stupendi e, tra questi, all’improvviso videro spuntare due bellissime sirene: una con la coda dai mille colori, che si chiamava Bet e aveva i capelli biondi e gli occhi verdi; Meg era l’altra, dalla coda e gli occhi azzurri e i capelli castani. Erano simpatiche e cordiali, difatti si avvicinarono ai due bambini, si presentarono e instaurarono con essi un rapporto di amicizia. Cominciarono a scambiarsi informazioni sui diversi modi di vita e si promisero di incontrarsi lì almeno due volte l’anno. Chi sono le sirene? Indietro

  16. Nel regno della PAURA Decisero di aprire la prima porta. Entrarono e si trovarono in un cimitero tetro e nebbioso. Erano vicini a una tomba quando una mano scheletrita prese per il collo Eric e lo trascinò verso una stanza piena di ossa. Annabel li seguì mentre implorava di lasciar libero il suo amico. Alla vista di tutte quelle ossa i due bambini terrorizzati stavano per svenire, ma uno spavento ancora più grosso li attendeva: tutte quelle ossa si ricomposero velocemente dando vita a un mostro gigantesco. Quando l’enorme scheletro stava per attaccarli, arrivò ringhiando un cane, leccò le ossa e queste, per magia, si sciolsero. L’animale, poi, li invitò a salire sulla sua schiena ed essi accettarono. Passando attraverso tombe e scheletri arrivarono davanti al portone di una villa diroccata. Entrarono ed eccoli in una fetida galleria che appena imboccata si biforcava. Valle stregata Paese degli zombi Indietro

  17. Nel paese della SIMPATIA I due amici decisero di aprire la porta che conduceva al regno della simpatia, ma non vi riuscivano. Eric disse ad Annabel: - Guarda non si apre! - Davvero, l’hai scoperto adesso?! – esclamò ironicamente la bimba. Poi si sentì un cigolio, si voltarono e videro la porta socchiudersi per incanto. Entrarono e si trovarono su una strada deserta e non pavimentata. In fondo sulla parete si aprivano due corridoi stretti, bui e tortuosi. A destra c’era una freccia che indicava il paese “Glaciale” e sinistra un’altra freccia indicava il paese “Esotico” Paese esotico Paese glaciale Indietro

  18. Nel paese della SOLIDARIETA' Decisero di entrare nella porta della solidarietà. Si avvicinarono con cautela ed Annabel constatò che la porta era chiusa. Allora prese la molletta che aveva nei capelli e la introdusse nella serratura dell’uscio misterioso. Eric lo spinse e si trovarono in un ambiente cupo dove una trave univa una parete all’altra. Osservando attentamente videro, addossate alla pareti, molte persone e notarono, dall’espressione dei loro visi, che erano molto tristi. Si informarono del perché ed esse spiegarono di essere state allontanate perché diverse o per razza o per religione. Mentre i due bambini si aggiravano per la buia stanza, Annabel inciampò e, per non cadere, si aggrappò con forza alla trave che si spostò e lasciò cadere un flauto. Lo suonarono e, come per magia, si aprirono due porte. Da una si entrava nel paese di Tolleranza, mentre dall’altra in quello di Accoglienza Indietro Paese della tolleranza Paese dell’accoglienza

  19. Il centauro Il centauro si narrava appartenesse a un popolo favoloso e selvaggio della Tessaglia, raffigurato come mezzo uomo e mezzo cavallo. Capo dei centauri era Chitone; alcuni erano famosi per la saggezza e la rettitudine, altri erano considerati maestri per la medicina o per l’astronomia o per la musica. Chitone morto avvelenato per una freccia lasciata cadere sul suo piede da Ercole, fu posto da Giove in cielo quale costellazione del Sagittario. Costellazione del centauro

  20. Gli zombi Secondo una credenza diffusa nell'isola di Haiti, gli zombi sarebbero persone portate in uno stato di morte apparente per opera di uno stregone Bokor del culto vodoo. Dopo la sepoltura, il Bokor ne recupererebbe il corpo, riportandolo poi in vita solo per mantenerlo schiavo nelle sue piantagioni. Lo zombi continuerebbe a vivere muovendosi, parlando e pensando con difficoltà.Nel 1982 Wade Davis, un antropologo americano, pensava che i Bokor usassero nei riti di zombificazione una polvere ricavata dal pesce palla o del pesce istrice, che sono noti contenere un potente veleno che induce paralisi e morte. Da analisi successive tale teoria è risultata completamente falsa In un clima caldo come quello di Haiti le sepolture vengono eseguite velocemente e quindi qualche caso di morte apparente potrebbe essersi verificato. Inoltre alcuni macabri riti vodoo comportano effettivamente l'utilizzo di parti di cadaveri, che vengono illegalmente esumati. Infine sono stati scambiati per zombi fuggiti anche alcuni vagabondi con problemi mentali, persi per le campagne di Haiti.

  21. Gli Igloo 1 2 4 3 Un igloo è un rifugio costruito con blocchi di neve, generalmente a forma di cupola. È una costruzione tipica degli Inuit, popolazione originaria dell'estremo nord del Canada. 1. I mattoni di neve pressata, sono sagomati diversamente in base a dove devono essere collocati, in modo da poter costruire una parete sferica (vedi disegno). 2. Come riferimento per ottenere una curvatura ottimale può essere usata una corda fissata al centro della base e usata come misura del raggio della cupola (vedi disegno). 3. I mattoni possono venire montati seguendo una spirale oppure semplicemente in cerchi via via più stretti e inclinati verso l'interno. La seconda possibilità è geometricamente più semplice ma forse meno robusta 4. Finita la cupola si scava nella parete il foro d'entrata, generalmente protetto da una piccola volta che serve a ostacolare l'entrata di raffiche di vento. Un foro più piccolo, in alto, serve da comignolo quando si accende il fuoco per scaldare l'ambiente. Alcune volte, nei villaggi, venivano scavati dei cunicoli sotterranei comunicanti tra le varie igloo, per muoversi di casa in casa, quando il tempo atmosferico non prometteva bene, oppure per difesa. .

  22. L'unicorno L’ unicorno è tipicamente raffigurato come un cavallo bianco dotato di attributi magici, con un unico lungo corno avvolto a torciglione sulla fronte. Molte descrizioni attribuiscono all'unicorno anche una barbetta caprina, una coda da leone e zoccoli divisi. Simbolo di saggezza, nell'immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Si credeva che se il corno fosse stato rimosso, l'animale sarebbe morto. Nella tradizione medievale, il corno a spirale è detto alicorno, e gli è attribuita la capacità di neutralizzare i veleni.

  23. la sirena Era la figura femminile che ammaliava i marinai con il suo dolce canto, attirandoli alla morte facendoli naufragare sugli scogli o nei gorghi per poi cibarsene. Nelle pitture vengono raffigurate con il volto e il seno di una donna e il resto del corpo di uccello Più tarda è la raffigurazione delle sirene come metà donne (superiormente) e meta pesci. La loro sede abituale doveva essere o lo stretto di Messina o il golfo di Napoli Il loro carattere originario era di genio della morte.

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