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Prof. M.F.Burattini

SUTURE CHIRURGICHE. Prof. M.F.Burattini. SUTURE CHIRURGICHE. Consistono nell’avvicinare, in modo idoneo e stabile , i bordi di una ferita. ( ANASTOMOSI : particolare tipo di sutura tra organi cavi). Funzioni della sutura:. Guidare i processi di cicatrizzazione

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Presentation Transcript


  1. SUTURE CHIRURGICHE Prof. M.F.Burattini

  2. SUTURE CHIRURGICHE Consistono nell’avvicinare, in modo idoneo e stabile, i bordi di una ferita. (ANASTOMOSI: particolare tipo di sutura tra organi cavi)

  3. Funzioni della sutura: Guidare i processi di cicatrizzazione Ridurre la possibilità di contaminazione batterica Funzione emostatica

  4. Requisiti ideali • Bordi della ferita netti e ortogonali • perfetta emostasi, minimo trauma dei tessuti • asepsi • perfetto affrontamento dei bordi (senza interposizione di tessuti da zone contigue) • facile penetrazione e scorrimento dei materiali di sutura attraverso i tessuti • il materiale di sutura deve avere il più piccolo calibro compatibile con la sicurezza della sutura • il materiale di sutura deve avere un’elevata tolleranza biologica • equilibrata trazione sui bordi della ferita • rimozione dei punti di sutura (suture temporanee)

  5. SUTURE • 1. TEMPORANEE • 2. PERDUTE

  6. SUTURE • 1. CON MEZZI TRADIZIONALI • 2. CON MEZZI MECCANICI • 3. CON MEZZI CHIMICI

  7. SUTURE CON MEZZI TRADIZIONALI • 1. AGHI CHIRURGICI • 2. FILI CHIRURGICI

  8. AGHI CHIRURGICIrequisiti ideali • Costituiti in acciaio di alta qualità • In grado di trasportare il materiale da sutura attraverso il tessuto con il trauma minimo • Abbastanza taglienti da penetrare nel tessuto con resistenza minima. • Abbastanza rigidi da non piegarsi, tuttavia abbastanza duttili da non rompersi

  9. 1. AGHI CHIRURGICI • Costruiti in lega ferro-carbonio (carbonio 0,20-0,80%) o in lega contenente anche nichel e cromo o in acciaio al carbonio e rivestiti di nichel Maggiore resistenza ad agenti chimici); • PUNTA:funzione di facilitare la penetrazione attraverso i tessuti; appuntita o smussa; forma:conica, a lama, a piramide • CORPO: smusso (ago rotondo) sfaccettato (piramidale, triangolare) • CODA: tradizionali, atraumatici • CALIBRO • CURVATURA: retti, mezzi curvi, curvi

  10. PIU’ AMPIA E’ LA CURVATURA, PIU’ RESISTENTE E’ L’AGO • L’AGO 3/8 DI CERCHIO E’ PIU’ RESISTENTE DEL 1/2 CERCHIO

  11. Sezione degli aghi • CILINDRICA • TRIANGOLARE

  12. Aghi a cruna

  13. Aghi atraumatici

  14. portaghi

  15. 2. FILI DI SUTURA Per filo di sutura si intende un filamento utilizzato in chirurgia per la sintesi dei tessuti biologici.

  16. 2. FILI DI SUTURA si distinguono in base: • al modo in cui vengono assemblati: monofilamenti o multifilamenti , intrecciati o ritorti, rivestiti o non rivestiti.

  17. Struttura del filo Monofilamento Ritorto Intrecciato

  18. Struttura del filo INTRECCIATA , RITORTA VANTAGGI : • MANEGGEVOLE • ASSENZA DI MEMORIA • RUGOSITA’ • SICUREZZA DEL NODO SVANTAGGI : • CAPILLARITA’ (INFILTRAZIONE E MIGRAZIONE BATTERICA NEGLI INTERSTIZI) • FRIZIONE ATTRAVERSO I TESSUTI

  19. Struttura del filo MONOFILAMENTO VANTAGGI : • INERZIA BIOLOGICA • SCORREVOLEZZA SVANTAGGI : • MINORE TENUTA DEL NODO • MEMORIA

  20. Requisiti richiesti ai fili di sutura • Robustezza e resistenza alla trazione • Regolarità del calibro e scorrevolezza (superiore nei monofilamenti) • Maneggevolezza e scarsa memoria (ricordo delle angolazioni dovute alla piegatura del filo nella confezione) • Tenuta del nodo (legata alla flessibilità ed elasticità). • Inerzia rispetto ai tessuti (assenza di reazioni infiammatorie da corpo estraneo). • Impermeabilità alla penetrazione dei liquidi biologici o dei microrganismi (capillarità spiccata nei polifilamenti non rivestiti). • Capacità di rimanere integri ed immodificati nel tempo (come nei fili non riassorbibili) o di disfarsi nell’arco di qualche settimana o di qualche mese (come nei fili riassorbili).

  21. Manegevolezza: MEMORIA MONOFILAMENTO POLIFILAMENTO

  22. Manegevolezza: TENUTA NODI POLIFILAMENTO MONOFILAMENTO

  23. 2. FILI DI SUTURA si distinguono in base: • all’ origine: naturale (animale o vegetale), artificiale sintetica

  24. 2. FILI CHIRURGICI: origine • a. Naturali:ricavati da materiali fibrosi presenti in natura ed appartenenti al regno animale (seta, catgut) o vegetale (lino) • b. Artificiali (acciaio) • c. Sintetici:polimeri sintetici ridotti in filamenti: poliammidi (Nylon) poliesteri poliolefine (polietilene e polipropilene)

  25. 2. FILI CHIRURGICI: destino • a. riassorbibili • b. non riassorbibili

  26. Classificazione delle suture ASSORBIBILI NON ASSORBIBILI SETA LINO COTONE ACCIAIO CATGUT CATGUT CROMICO NATURALI AC. POLIGLICOLICO : dexon* POLIGLACTIN 90: vicryl* POLIDIOSSANONE: pds* POLIGLECAPRONE:monocryl* SINTETICHE POLIAMMIDE : nylon* POLIESTERE: ethibond* POLIPROPILENE: prolene* POLIBUTESTERE: vascufil*

  27. SUTURE RIASSORBIBILIASSORBIMENTO SUTURE NATURALI: VIA ENZIMATICA SUTURE SINTETICHE: VIA IDROLITICA

  28. 2. FILI CHIRURGICI:calibro • 7/0 4 per i fili riassorbibili naturali • 12/0 6 per i fili riassorbibili sintetici e non riassorbibili

  29. 2. FILI CHIRURGICI: colore

  30. Non esiste il filo chirurgico ideale, perché, se così fosse, esisterebbe un unico materiale biologicamente inerte, da impiegarsi indifferentemente per qualsiasi intervento.Invece tutti i fili di sutura, introdotti nell’organismo, si comportano come un corpo estraneo e provocano una reazione, più o meno intensa a seconda del materiale, dello spessore del filo e delle modalità con cui è costituito.

  31. Scelta del filo Parametri da considerare: • Resistenza dei tessuti. • Resistenza del filo. • Dimensione del filo in relazione alla resistenza dei tessuti. • Tensione e deformazione del filo in relazione alle medesime caratteristiche tissutali. • Tempi di guarigione del tessuto.

  32. Biocompatibilita’

  33. PRINCIPALI TIPI DI FILI CHIRURGICI • seta • lino • cotone • (catgut) • acciaio • poliammidici (nylon) • fili di poliestere • polietilene • polipropilene

  34. SETA- filo continuo di natura proteica, intrecciato o ritorto- impermeabilizzato con silicone o cere;- piuttosto irritante,- notevole morbidezza- ottima tenuta del nodo

  35. LINO - fibre a fiocco lungo, ritorte ed impermeabilizzate - il più irritante in assoluto - elevata resistenza alla trazione (che aumenta in ambiente acquoso) - ottima tenuta del nodo

  36. COTONE • filo di natura cellulosica • molto irritante • poco resistente • ottima tenuta del nodo

  37. (CATGUT) • Filo di natura proteica • ben tollerabile • riassorbibile per degradazione enzimatica • impregnato con sali di cromo per ritardare la degradazione

  38. ACCIAIO • lega di ferro e carbonio con aggiunta di nichel e cromo (inossidabili) • migliore tolleranza biologica

  39. POLIAMMIDICI (nylon) • Monofilamenti usati come tali o riuniti a mazzetto ed inguainati, o intrecciati • anche sottilissimi (microchirurgia) • superficie perfettamente levigata (minimo traumatismo tissutale, scarso impianto di germi) • ottima tolleranza biologica • rigidi e scivolosi • se riuniti a mazzetti o in treccia sono più morbidi, ma con maggiore capillarità (ovviata da rivestimento in silicone)

  40. POLIAMMIDICI (nylon) Indicazioni: cute, tessuti molli per approssimazione

  41. FILI DI POLIESTERE • Usati singolarmente o intrecciati: trecce trattate con: silicone(Ti-cron),teflon(Flexidene),polibutilato(Ethibond) • Ottima tolleranza biologica • Non riassorbibili

  42. POLIMERI DELL’AC. GLICOLICO. RIASSORBIBILI • DEXON: plurifilamenti, polimeri dell’acido glicolico, estrusione a caldo. Buona tolleranza biologica. Riassorbibili per idrolisi. • VICRYL: plurifilamenti, copolimeri ac. Glicolico e lattico, estrusione a caldo. Riassorbiti per idrolisi. Buona tolleranza biologica. • PDS:monofilamenti. Riassorbibili per idrolisi. Buona tolleranza biologica.

  43. FILI DI POLIETILENE • Monofilamenti • buona tolleranza biologica • tendenza a frammentarsi (scarsa resistenza)

  44. FILI DI POLIPROPILENE • Monofilamenti • buona tolleranza biologica • ottima resistenza

  45. FILI RIASSORBIBILI • 1. naturali (catgut, collageno) • 2. sintetici (Dexon, Vicryl, PDS)

  46. a) fili riassorbibili naturali • Perdono più o meno la resistenza alla trazione ed in modo non uniforme. • Riassorbimento per via enzimatica ad opera di linfociti e macrofagi. • Reazione piuttosto intensa, con tendenza all’incapsulamento dei residui di filo.

  47. b) fili riassorbibili sintetici • subiscono una riduzione della resistenza lenta e progressiva, che si svolge in circa tre settimane • il riassorbimento inizia dopo circa due settimane per idrolisi ed è completo dopo circa tre mesi • modesta reazione infiammatoria • PDS ha maggiore resistenza tensile e completo riassorbimento in 6 mesi

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