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Rocchetta Tanaro, 26.01.2012

Rocchetta Tanaro, 26.01.2012. I disturbi specifici dell’apprendimento. Roberto Lingua robertolingua@tiscali.it. Il bambino e la scuola.

samira
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Rocchetta Tanaro, 26.01.2012

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  1. Rocchetta Tanaro, 26.01.2012 I disturbi specifici dell’apprendimento Roberto Lingua robertolingua@tiscali.it

  2. Il bambino e la scuola …guardiamoci bene dal sottovalutare l’unica cosa sulla quale possiamo agire….: la solitudine del ragazzo che non capisce, perso in un mondo in cui gli altri capiscono.[…….]Gli insegnanti che mi hanno salvato-e che hanno fatto di me un insegnante- non erano formati per questo. Non si sono preocuppati dell’origine della mia infermità scolastica. Erano adulti di fronte ad adolescenti in pericolo. […] Si sono buttati. […]Alla fine mi hanno tirato fuori. E molti altri come me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita. D.Pennac (Diario di scuola)

  3. Immagine di sé e (in)successo scolastico • Alla base dell’identità ci sono l’immagine di sé, l’autostima e l’autoefficacia scolastica • L'immagine di sé si alimenta attraverso l'interazione prolungata con alcuni adulti significativi (insegnanti) ed il confronto con alcuni coetanei. • L'insuccesso scolastico minaccia di l’identità (Leonardson,1989) • l’autoefficacia scolastica è il valore che il soggetto attribuisce a se stesso come studente: èil grado con cui egli si percepisce come “bravo quanto basta” in base alle sue aspettative

  4. Il bambino che va male a scuola • Per difficoltà ambientali • Per difficoltà cognitive (intellettive) • Per difficoltà emotive gravi • Per handicap sensoriale/neurologico • Per disturbi specifici (lettura,scrittura,calcolo) • Per demotivazione, rassegnazione

  5. Le difficoltàdi lettura e scrittura • Possono essere la conseguenza di uno “svantaggio” • Possono far parte di un quadro clinico più ampio • Possono essere la conseguenza di un disturbo non risolto • Possono costituire un disturbo settoriale • Disturbo Specifico di Lettura (dislessia) • Disturbo Specifico di Scrittura (disortografia e disgrafia) • Disturbo Specifico del Calcolo e Numeri (discalculia) • Disturbo Specifico di Apprendimento (misto)

  6. I Disturbi Specifici diApprendimento • Difficoltà significativa nell’acquisizione del controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) che interferisce con il funzionamento adattivo in presenza di • Normale dotazione intellettiva • Adeguate opportunità di apprendimento in assenza di • disturbi neuromotori o sensoriali • disturbi psicopatologici (pre-esistenti)

  7. Epidemiologia dei DSA inItalia • Difficoltà scolastiche: 15-20% • Disturbi specifici dell'apprendimento: 4 - 5% della popolazione scolastica • (in Italia: oltre 1.500.000 persone sono dislessiche)

  8. In un DSA possono esserecompromessi: • La rapidità/fluidità della lettura/scrittura/calcolo: – Lettura/scrittura sillabica, pause, riletture, autocorrezioni; – Non automatizzazione fatti numerici e algoritmi • La correttezza della lettura/scrittura/calcolo – Sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte, errori ortografici; – Errori di scrittura, incolonnamento, calcolo • L’uso cognitivo della lettura/scrittura/calcolo

  9. Secondo l’International Dyslexia Association La Dislessia è: • Una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica, • È caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica. • Le difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio • È inattesa in rapporto altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. • Conseguenze secondarie possono includere problemi nella comprensione della lettura e una ridotta crescita del vocabolario e della conoscenza generale.

  10. Le caratteristiche evolutivedei DSA • Inizialmente le difficoltà sono rappresentate • soprattutto dagli errori e dalla lentezza nella • lettura e nella scrittura; • • Più avanti gli errori tendono a diminuire, • mentre rimane la lentezza esecutiva e • possono comparire difficoltà di comprensione • e di stesura di un testo; • • Le reazioni emotive al disturbo, se non • riconosciuto, tendono a crescere nel tempo;

  11. Livelli di in-visibilità Livello genetico Cromosomi:6,15,18 Corteccia temporale sin. Livello anatomico Deficit fonologico, automatiz. Attenzione visiva Livello cognitivo Ran. Velocità letttura Accuratezza let. Consapevolezza fonol. Lettura nonparole Livello comportamentale

  12. Basi genetiche della dislessia • Cromosoma 6 (6p21.3-22) Kaplan, 2002 – Abilità fonologiche e ortografiche e consapevolezza fonologica in rapporto al QI. • Cromosoma 2 (2p12-16) Francks, 2002 – Locus di suscettibilità per la dislessia • Cromosoma 18 (18p11.2 ) Fisher, 2001 – Zona di rischio generico? Lettura di parole singole.

  13. Differenze nelle regioni temporo-parieto -occipitali fradislessici e normo-lettori anche nei bambini, quindi nondeterminati da lettura scadente (Shaywitz eta al, 2002)

  14. Nei buoni lettori si attiva principalmente l’emisfero sinistro Nei principianti sono attivi sia il Dx sia il Sin Nei dislessici l’emisfero sinistro è meno attivo e c’è una ripartizione insolita dell’attività cerebrale che coinvolge anche il destro Il cervello durante la lettura

  15. Abilità (visibili) Motricità Linguaggio Graforappresentazione Visualizzazione Lettura Scrittura Calcolo Funzioni complesse (invisibili) Memoria a breve termine Attenzione Categorizzazione Selezione Pianificazione Decisione Riconoscimento Rappresentazione Controllo ……. Funzioni cognitive

  16. Verticali Sono specializzate Si esplicano in domini ben delimitati Sono molto sensibili all’apprendimento e si modificano vistosamente nel corso dello sviluppo Sono facilmente osservabili: coincidono con la prestazione Trasversali Non sono specializzate Non sono dominio-specifiche Si modificano lentamente Non sono “visibili”: il loro ruolo non può essere analizzato separatamente dalla prestazione Funzioni cognitive

  17. Parzialmente autonome dalle funzioni complesse Sono automatizzabili Inconscie Preattentive Guidate dallo stimolo A capacità limitata Agiscono in parallelo e dal basso verso l’alto Rigide, routinarie Apprese o innate (stimolo-rispsta) Attenzione generica Influenzate dalla abilità verticali Consce Non automatizzabili Attentive Guidate dal concetto Dall’alto verso il basso A capacità limitata Seriali Disponibili per tempi limitati Impiegate nelle attività riflessive Flessibili per adattarsi a compiti diversi Attenzione focale Funzioni cognitive

  18. Apprendimento ? Incidentale Intenzionale

  19. Apprendimento • Prima della stampa: attraverso l’esperienza,l’osservazione e l’imitazione • Dopo la stampa: enorme diffusione dell’istruzione ma enorme sforzo dovuto alla padronanza di simboli interpretati e ricostruiti dalla mente: chi legge impara senza fare esperienza diretta del fenomeno se la ricostruzione del significato è corretta, ma necessario uno sforzo attentivo notevole e costante • Computer: studio “esperienziale”?

  20. Difficoltà di apprendimento 1 studente italiano su 5 incontra difficoltà durante la sua carriera scolastica Sono perlopiù temporanee Nella maggior parte dei casi non sono la conseguenza di cause specifiche Riguardano perlopiù: il contesto familiare e culturale dello studente; la qualità dell'insegnamento o il contesto scolastico; le caratteristiche individuali dello studente (emotività, motivazione, autocontrollo, difficoltà di relazione) Possono derivare anche da deficit: cognitivi, sensoriali o neurologici (disturbi aspecifici dell'apprendimento)

  21. Apprendimento PROCEDURALE • È la capacità del soggetto di eseguire una procedura (sequenza di atti) in modo rapido e standardizzato attraverso un limitato dispendio attentivo • La competenza è fortemente influenzata dall'allenamento, nonché dalle capacità di base • Es.:“GATTO”

  22. Apprendimento CONCETTUALE • Chiama in causa l'intero sistema cognitivo-affettivo • È meno influenzato da fattori esterni (esercizio, metodo) • Si basa sull'uso di strategie (modificabili ed “insegna- bili”) cioè di procedure intenzionali e controllate che cambiano in funzione del compito • È interattivo e dipende dalle caratteristiche individuali, dall'attività di apprendimento, dal tipo di materiale, dalle caratteristiche dell'insegnante e dal tipo di compito • Es.: GATTO: sostantivo maschile; mammifero, felino

  23. Esplicito o dichiarativo Lettura: comprensione/studio Scrittura: comporre testi, prendere appunti, fare riassunti, parafrasi etc Matematica: problem solving Implicito o procedurale Lettura:decodifica Scrittura: ortografia e grafia Matematica: calcolo, lettoscrittura di numeri, confronto tra quantità e numeri, Apprendimento/i

  24. Esplicito o dichiarativo È sensibile allo sforzo volontario È sensibile alle conoscenze pregresse È sensibile all’oblio Usa perlopiù la memoria episodica o semantica Implicito o procedurale Poco sensibile allo sforzo volontario È sensibile alla frequenza e vicinanza del training Poco influenzato dalle conoscenze pregresse Poco sensibile all’interruzione dell’esercizio Usa perlopiù la memoria procedurale e di lavoro Apprendimento/i

  25. Sviluppo delle abilità verticali • Il ruolo del tempo (tappe di acquisizione comportamentale) • Il ruolo dell’esperienza (automatizzazione) • Processi mentali identici chiamano in causa aree diverse del cervello a seconda del grado di padronanza del soggetto • La padronanza migliora con l’esperienza fino all’automatizzazione delle procedure (ridescrizione)

  26. Individualità del soggetto con DSA • Diversità del/i disturbo/i cognitivo/i sottostante • Diversa gravità del disturbo • Co-occorenza • Comorbidità • Grado di resilienza e personalità • Diversa epoca diagnosi • Percorsi abilitativi • Contesto ambientale/familiare • Contesto scolastico

  27. Abilità cognitive verticali • Le abilità sono semplici da acquisire • L’automatizzazione è il punto di arrivo (modularizzazione) • All’inizio l’apprendimento delle abilità verticali richiede controllo volontario

  28. L’automatizzazione • Adeguatezza dello stimolo • Ruolo dell’esperienza • Efficienza del sistema (specializzazione delle aree cerebrali)

  29. Disturbi delle abilità o funzioni cognitive verticali Disturbi specifici di apprendimento Disturbi del linguaggio Disturbi della funzione motoria Disturbi delle funzioni cognitive trasversali Ritardo mentale Disturbo cognitivo borderline Disturbi dell’attenzione Disturbi/difficoltà di apprendimento Disturbi aspecifici

  30. Difficoltà di apprendimento nei disturbi dello sviluppo • Generalizzate • Ritardo mentale • Disturbo cognitivo borderline • Dell’attenzione • Disturbi ipercinetici della condotta • Settoriali • Specifico delle abilità scolastiche • Specifico del linguaggio • Specifico delle abilità motorie Disabilità/ HANDICAP Legge 104 ESIGENZE EDUCATIVE SPECIALI L.R.28/2007

  31. Disturbi specifici dell’apprendimento: classificazione • Dislessia • Disgrafia • Disortografia • Discalculia • Disturbo di comprensione del testo

  32. Principale criterio diagnostico Discrepanza tra abilità nel dominio specifico interessato, deficitario in base alle attese per l’età e/o la classe e l’intelligenza generale, adeguata per l’età cronologica.

  33. Il percorso diagnostico • Di fronte ad un soggetto in difficoltà il processo diagnostico deve essere interattivo: il soggetto ed i suoi genitori devono partecipare attivamente; si deve raggiungere la comprensione della famiglia e dell’ambiente scolastico della natura, delle cause e le possibili proposte di trattamento (riabilitativo e abilitativo). • Se il contesto familiare e/o scolastico non condividono quanto merso sul disturbo ed a come si ripercuote sull’esistenza del bambino, la diagnosi non promuove alcun cambiamento migliorativo.

  34. Diagnosi clinica: Anamnesi (linguaggio, motricità, visione, udito) Familiarità Livello intellettivo Abilità specifiche Esclusione patologie sensoriali, neurologiche e psicopatologiche Diagnosi funzionale (qualifica il disturbo): Abilità:linguistiche, percettive, visuomotorie, attentive, prassiche, mnestiche Fattori ambientali Condizioni emotive Aspetti relazionali Procedure diagnostiche

  35. Funzionamento cognitivo globaleintelligenza • Quoziente Intellettivo • 85-115 popolazione normale • 70-85 border-line • 55-70 ritardo mentale lieve • 40-55 ritardo mentale medio • 25-40 ritardo mentale grave • <25 ritardo mentale profondo

  36. Altri criteri • Opportunità scolastiche adeguate • Carattere evolutivo • Carattere neurobiologico delle anomalie processuali: fattori biologici e ambientali • Diversa espressività del disturbo nelle varie fasi evolutive • Impatto significativo e negativo per l’adattamento scolastico • Quasi costante comorbidità • Interna alla sindrome • Esterna al DSA • ADHD • DCD • DISTURBI EMOTIVO-COMPORTAMENTALI • DISTURBI DELL’UMORE

  37. Disturbi specifici di apprendimento • concetto di specificità • concetto di intelligenza normale • concetto di evolutività • concetto statistico • forte predisposizione genetica

  38. Consensus conference “Con il termine Disturbi evolutivi Specifici di Apprendimento ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, ed in particolare a: dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. La principale caratteristica di questa categoria nosografica è quella della specificità”

  39. Diagnosi: quando(Consensus Conference, 2006-07) • Dislessia-disortografia Con il completamento del 2° anno della scuola primaria (2^ elementare) “tuttavia, è importante sottolineare che già alla fine del 1° anno della scuola primaria (1^ elementare) può capitare di valutare bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di lettura), che appare possibile e anche utile anticipare i tempi della formulazione diagnostica, o comunque, se non di una vera diagnosi, di una ragionevole ipotesi diagnostica, prevedendo necessari momenti di verifica successivi.” • Discalculia: fine del 3° anno della scuola primaria

  40. Dislessia: definizione( Lyon, Shaywitz e Shaywitz, 2003) • È una disabilità specifica dell'apprendimento di origine neurobiologica. • È caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarsa abilità nella scrittura e nella decodifica (pronuncia di non parole). • Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. • Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura ed una ridotta pratica nella lettura, che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.

  41. Diversa espressività • Lettura: da decifrazione a comprensione • Scrittura: da ortografia a composizione del testo • Calcolo: da accuratezza a velocità e apprendimenti matematici

  42. finestra

  43. fuscimiaro

  44. La dislessia evolutiva “.....la D.E. oltre a una intrinseca variabilità nelle forme e nei gradi di espressività con cui il disturbo può manifestarsi nei diversi soggetti, ha un suo corso evolutivo che comporta una modificazione anche sostanziale degli aspetti clinici nel corso degli anni; questi cambiamenti si manifestano sia in relazione alle caratteristiche individuali di ogni bambino, che alle specifiche esperienze di apprendimento (e di riabilitazione?) con cui viene a contatto.” (Stella e al., 2003)

  45. Difficoltà di apprendimento • Generalizzate • Ritardo mentale • Disturbo cognitivo borderline • Dell’attenzione • Disturbi ipercinetici della condotta • Settoriali • Specifico delle abilità scolastiche • Specifico del linguaggio • Specifico delle abilità motorie Disabilità/ HANDICAP ESIGENZE EDUCATIVE SPECIALI

  46. Distinzione tra alunni disabili ed alunni con esigenze educative: articolo 15, Legge Regionale n°28 del 2007 • PATOLOGIA CODIFICATA SECONDO CLASSIFICAZIONE ICD 10 DELL'OMS: • SINDROMI E DISTURBI DA ALTERATO SVILUPPO PSICOLOGICO (codici da F80 a F89) • F 80 Disturbo evolutivo specifico dell'eloquio e del linguaggio • F 81 Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (Comprende Dislessia) • F 89 Disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie • SINDROMI IPERCINETICHE (comprende ADHD) • F 90.0 Disturbo dell'attività e dell'attenzione • F 90.1 Disturbo ipercinetico della condotta • F 90.8 Sindrome ipercinetiche di altro tipo • F 90.9 Sindrome ipercinetica non specificata • DEFICIT COGNITIVO • Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70 ed 84 (codificato nel Sistema Npi.net con il codice QXX: Capacità cognitive al limite QI da 70 a 84.

  47. Esistono disturbi puri? Nella psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza la comorbidità costituisce la regola più che l’eccezione(Caron e Rutter, 1991)

  48. Comorbidità dislessia(Gagliano,2007) • Disortografia: 98,7% • Disgrafia: 82,7% • Discalculia: 70% • DDAI: 11% • Disturbo del linguaggio: 15,6% • Disturbo visuo-spaziale: 11,6% • DCD: 10,3% • Altri disturbi psicopatologici: 18,3% • Solo Dsa:52,2% • Singola occorrenza: 37% • Duplice occ.: 10,8% • Dislessia pura: 10,9%

  49. Dunque • Per quanto specifico possa essere il disturbo di un soggetto con DSA non è quasi mai puro • Nella maggior parte dei casi sono compresenti difficoltà emotive rilevanti

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