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Le religioni Italiche

Le religioni Italiche. Etrusca e Romana. Dove. Italia Toscana Umbria Lazio Mediterraneo Continente Africa. Quando. VII a.C. – IV a.C. Periodo Etrusco 753 a.C. – 509 a.C. Periodo Regale 509 a.C. – 31 a.C. Periodo Repubblicano 31 a.C. – 313 d.C. Peiriodo Imperiale.

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Le religioni Italiche

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Presentation Transcript


  1. Le religioniItaliche Etrusca e Romana

  2. Dove • Italia • Toscana • Umbria • Lazio • Mediterraneo • Continente • Africa

  3. Quando • VII a.C. – IV a.C. • Periodo Etrusco • 753 a.C. – 509 a.C. • Periodo Regale • 509 a.C. – 31 a.C. • Periodo Repubblicano • 31 a.C. – 313 d.C. • Peiriodo Imperiale

  4. Religione Etrusca

  5. E: Origini • La civiltà etrusca si sviluppò dal VII secolo • regnò su Roma (i primi re di Roma sono Etruschi) • Nei secoli successivi scomparve assimilata dai Romani • Non fu mai uno stato unico, ma tante città stato.

  6. E: Divinità • Gli etruschi furono un popolo molto religioso • Pensavano che la natura fosse legata strettamente alla divinità. • Il volere della divinità è però visto in maniera oscura e incomprensibile: la divinità parla attraverso la natura • Nello sviluppo delle loro divinità furono influenzati dai greci. • Quando gli Etruschi furono conquistati dai romani molte divinità etrusche e di conseguenza molte divinità greche si sono integrate nella mitologia romana, • La triade principale è composta da Tinia, Uni e Menrva.

  7. E: Persone sacre • La figura del Luchmon (Lucumone) etrusco, era quella di un re vero e proprio insignito di poteri assoluti. • Assumendo il ruolo di capo, il re diventava anche il sommo sacerdote. • Mediatore tra gli uomini e la divinità, era detentore di poteri magico-religiosi, attribuitigli dagli Aruspici mediante un rituale ben definito. • Il Lucumone ogni volta che doveva prendere una decisione faceva riferimento alla volontà divina, opportunamente interrogata, con la divinazione • Sacerdoti, Aruspici e Auguri

  8. E: Culto • La religiosità etrusca si manifestava attraverso una serie di riti formali che andavano dall’avvistamento del segno fino alla sua spiegazione • Il sacerdozio custodiva i segreti del culto ed era carica ereditaria • La pratica principale del culto consisteva nella divinazione. Se ne occupavano due tipi di sacerdoti-indovini • Gli aruspici : esame delle viscere degli animali • Gli auguri : esame del volo di uccelli

  9. E: Libri sacri • Testi sacri: tre gruppi di libri • Aruspicini: • interpretazione delle viscere di animali (epatoscopia) • Fulgurales: • la dottrina e interpretazione dei fulmini (cheraunoscopia) • Rituales: • norme di comportamento nella vita sociale

  10. E: – morte e aldilà • Altro tema centrale era il culto della morte e dell’aldilà • Alle origini subiva la cremazione • Successivamente l’inumazione, • la tomba divenne sempre più importante fino a diventare di grandi dimensioni • La tomba doveva essere la casa del defunto per l’eternità • In occasione dell’inumazione si svolgeva il banchetto funebre, questo era un momento importante del culto funerario • All’interno delle tombe si realizzavano dipinti che avevano il valore simbolico-magico: il defunto riviveva quei momenti

  11. Religione Romana

  12. R: Origini • Tre principali momenti storici: • Periodo regale: • Roma nasce con la sua fondazione nel 753. • In questo periodo si distingue nettamente dalla tradizione greca ed etrusca, soprattutto per quanto riguarda le modalità dei riti. • Periodo repubblicano: • Le figure dominanti del pantheon romano sono tuttavia analoghe a quelle di altri nell'ambito del Mediterraneo, in primis quelli greci. • consiste di estese adozioni della mitologia greca ed etrusca. • Periodo imperiale: • consiste nell'assunzione di molte divinità di origine orientale, tra le quali il Mitra persiano, ribattezzato Sol Invictus.

  13. R: periodo arcaico • Pochi elementi a riguardo al periodo arcaico • Elementi che permangono nella religione successiva sono • Divinità esclusivamente antropomorfe • La triade: Quirino, Marte Giove • I sacerdoti: un ordine per ciascuna divinità • La presenze di • due livelli distinti di dei: • pubblici • privati • La distinzione tra • dei indigeni • dei nuovi

  14. R: la famiglia • La religione romana antica consisteva nella credenza in numerose potenze ultraterrene i Numi con cui tenere buoni rapporti praticando la giustizia e la pietas. • La famiglia è microcosmo della religione pubblica, troviamo: • Mani: gli spiriti benevoli dei defunti della famiglia, erano particolarmente festeggiati nelle feste dei parentalia • Lari: i protettori della famiglia e della proprietà familiare • Penati: gli dei della famiglia, garantivano il benessere • A capo del culto familiare vi è il pater familias

  15. R: Culto, età repubblicana • I romani subirono gli influssi dalle popolazioni con cui ebbero contatti tanto da inserire nella loro religione alcuni dei stranieri, cui facevano anche templi e davano lo stesso onore degli dei romani. • L’osservanza dei valori divini, tramite la pietas serviva al buon funzionamento della società. I romani erano molto scrupolosi nel seguire i dettami della religione • La religione era per lo più formale e i riti servivano per attirare la benevolenza degli Dei • La triade repubblicana era costituita da Giove, Giunone, Minerva

  16. R: Divinità, periodo repubblicano

  17. R: Divinità, periodo repubblicano

  18. R: Il culto • Il modo più semplice per entrare in contatto con il divino era la preghiera • Esistevano anche i sacrifici • per ringraziamento o venerazione (rendere grazie) • propiziazione (per chiedere aiuto) • riparazione e espiazione (rimediare a colpe e offese) • Si avevano sacrifici • incruenti (se si offrivano prodotti della terra o incenso) • cruenti (se si usavano animali) • Si usavano animali • bianchi per gli dei celesti • e neri per quelli infernali • L’azione centrale del sacrificio avveniva sull’altare del tempio dove ardeva la fiamma sacra e si bruciava l’offerta e dopo si mangiava durante il banchetto sacro • Faceva parte del culto anche la divinazione

  19. R: i luoghi di culto • In origine grotte e boschi • Successivamente il tempio che doveva essere la casa degna di un Dio e quindi possedere il massimo splendore, • I luoghi dove erano collocate le statue • Nelle case vi erano inoltre delle nicchie chiamate larari, dei piccoli altari domestici, dove si officiavano i culti della famiglia. • Località importante era Cuma dove risiedeva la Sibilla Cumana un famoso Oracolo (luogo in cui interrogare la divinità)

  20. R:Le feste • Servivano per propiziare l’aiuto degli Dei • Durante tutto l’anno si svolgevano feste solenni, ogni giorno /mese /settimana aveva la festa di una Dio • Vi erano le feste agricole secondo il ciclo della natura • Le cerimonie si celebravano nei dies nefasti, giorni in cui era proibito dedicarsi ad altre attività • Durante il periodo imperiale venne introdotto il culto dell’imperatore e le feste a lui dedicate

  21. Le persone sacre • Nel culto domestico il capo era il pater familias • I riti pubblici erano officiati dai sacerdoti che erano divisi in collegi a seconda dei compiti • Pontefici • (pontifex= colui che fa da ponte con la divinità) • a capo del collegio dei sacerdoti, elaborava il calendario • a capo di tutti stava il pontefice massimo • Flamini si occupavano di singole divinità • Aruspici e Auguri, come nella religione etrusca

  22. I testi sacri • I Romani non avevano testi sacri specifici • Sino a noi sono giunti i Libri Sibilini, raccolta di opere cultuali e oracoli che la Sibilla aveva donato a NumaPompilio • Altri testi giunti sino a noi presentano il mondo e la religione romana. (Eneide)

  23. La vita dell’aldilà • I morti vegetavano tristemente nell’oltretomba, si cercava di propiziarli con offerte e sacrifici. Durante i parentalia si onorava la tomba dell’antenato • L’idea dell’aldilà distingue: • Tartaro : per le anime malvagie • Campi del pianto : morti precocemente • Campi Elisi : anime buone, giusti, eroi • Nel periodo del tardo impero si svilupparono i culti misterici, di calco orientale: salvezza collegata a conoscenza, perfezionamento di se stessi e distacco dalle ambizioni materiali

  24. Il bene e il male • I miti si rifacevano ad una perduta età dell’oro in cui si aveva l’ordine tra l’uomo e gli dei e dove la virtù trionfava. • Per il romano la pietas • era l’atteggiamento base del buon cittadino che sacrificava agli dei, coraggioso, onesto, fedele. • era la caratteristica che indicava la somma di tutte le qualità positive.

  25. Elementi principali

  26. R: Mesi del calendario Romano

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