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Organizzazione della lezione

Organizzazione della lezione. (maggior numero di risposte, per ogni risposta corretta = 1) Quali comportamenti o strategie didattiche metto in atto per suscitare negli alunni interesse verso la materia che insegno?

sherry
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Organizzazione della lezione

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Presentation Transcript


  1. Organizzazione della lezione (maggior numero di risposte, per ogni risposta corretta = 1) • Quali comportamenti o strategie didattiche metto in atto per suscitare negli alunni interesse verso la materia che insegno? • Quando devo preparare una lezione in che modo tengo conto della difficolta’ dell’argomento e della capacita’ attentiva degli alunni? • Come riesco ad arricchire e rendere gradevole una lezione di per se’ arida e noiosa in modo che diventi oggetto di maggior interesse e attenzione? • Una volta formulata una domanda quali modalita’ utilizzo per sollecitare una risposta? • Da cosa capisco che gli alunni hanno un buon livello di attenzione? • Quali sono i segnali di disattenzione che gli alunni solitamente manifestano? • Quali modalita’ uso piu’ frequentemente per richiamare l’attenzione degli alunni? Esempi: 1. uso di vari linguaggi e sussidi, esperienze pratiche, pongo problemi, chiedo opinioni sul gradimento; etc.

  2. Valutazione dell’utilita’ delle strategie (Questionario QMAI) AREA C – STRATEGIE DI GESTIONE DELLA LEZIONE Molto Abbastanza Poco Per Niente 1. Richiamare molto spesso gli studenti • Prima della lezione, anticipare quali saranno le informazioni piu’ importanti • Evitare di chiedere agli studenti un’autovalutazione delle proprie capacita’ attentive • Presentare la lezione come un argomento un po’ difficile ma comprensibile con un impegno adeguato • Iniziare la lezione senza anticipare le fasi di svolgimento del lavoro in classe • Ricordare allo studente le conseguenze negative dei momenti di distrazione • Lasciar lavorare gli studenti senza informarlo su come sta procedendo • Verificare lo stato di vigilanza degli studenti (sguardo, posizione etc.) • Organizzare le attivita’ didattiche in modo imprevedibile per gli studenti • Informare sui tempi di attenzione richiesti per completare il lavoro • Richiedere agli studenti lo stesso livello di attenzione per tutta la lezione • Predisporre la classe in modo da passare spesso tra i banchi • Organizzare la lezione tenendo conto del completamento del programma e non dell’attenzione degli alunni • Fare una breve presentazione a mo’ di indice dell’argomento • Presentare il nuovo argomento come facilissimo e quasi banale nella sua comprensione • Pianificare la presentazione della lezione tenendo conto delle capacita’ attentive degli alunni e delle esigenze del lavoro stesso risposte Molto Abbastanza Poco Per Niente - Item dispari: M = 1, A = 2, P = 3, N = 4 Item pari: M = 4, A = 3, P = 2, N = 1 - Max = 64

  3. Attenzione! http://www.youtube.com/watch?v=Ahg6qcgoay4 Nel video verranno mostrate 2 squadre i cui componenti contemporaneamente effettuano passaggi. La domanda è: “Quanti passaggi fanno i componenti della squadra in bianco?”

  4. Sperimentazione sul campo 4 volontari, 4 giochi: • “Intercetta la palla” • “Tira a canestro” • “Ruota l’immagine” (o ripeti mentalmente il gesto) • “Passa e ripassa”

  5. Riflessione (1)individuale; 2) gruppo) • In che cosa si differenziano i 4 giochi? • Che tipo di risorse/sforzi cognitivi richiedono? • Quali forme di attenzione (a parole tue) vengono messe in gioco? Conoscenza dei processi attentivi

  6. AMPIO Percezione, analisi e controllo di situazione complessa Elaborazione di un piano d’azione; ripassare una strategia INTERNO ESTERNO Ripetizione mentale di un gesto, concentrarsi su un’immagine mentale Attenzione ad alcuni stimoli esterni significativi RISTRETTO Il focus attentivo (Nideffer, 1976, modificato)

  7. Riflessione individuale • In quale dei 4 compiti sei stato più bravo? • Che difficoltà hai avuto? • Trovi che a scuola ci siano attività che richiedono le stesse forme di attenzione? Conoscenza del proprio modo di funzionare e delle caratteristiche dei compiti

  8. Il focus attentivo a scuola AMPIO Seguire una discussione, rispettando il proprio turno, e seguendo i vari interventi; comprendere una situazione dinamica; coordinare le mie azioni a quelle dei compagni Elaborazione di un piano d’azione per risolvere un problema; ripassare i punti principali del discorso INTERNO ESTERNO Ripetizione mentalmente di un’immagine, di una parola, di un suono, di un numero, di una formula, di una rima Seguire il discorso della maestra in una lezione frontale RISTRETTO

  9. E il risvolto negativo? • Pensando al modello di Nideffer, quando è che un focus attentivo interno può essere controproducente per un compito? Vengano altri 3 volontari!

  10. Che cosa avete pensato durante l’esercizio? Come facevate a rimanere concentrati? • Che fareste per aiutare un bambino in un esercizio di equilibrio?

  11. Vigilanza – indicatori spaziali (Posner)

  12. Attenzione come fuoco – indicatori spaziali Tempi di Reazione “Cue valido” “Cue non valido”

  13. Rispetto alla situazione di assenza di indicazioni in cui bisogna indovinare da che parte comparirà lo stimolo, i benefici di avere una freccia che indichi correttamente dove comparirà lo stimolo, e i costi di una freccia che indichi la direzione sbagliata, in termini di tempi di reazione sono molto più marcati nei NON SPORTIVI

  14. In ambito scolastico • Prevalenza focus ristretto esterno • Insegnante deve alternare focus ampio esterno con ristretto interno • Possibili distrattori interni (legati a sensazioni somatiche ansia, o pensieri disturbanti, etc) • Importanza attività di organizzazione e conduzione gruppi, prestare attenzione a più elementi, etc

  15. Attenzione • Attenzione selettiva (uditiva: problema del cocktail party; visiva: effetto Stroop) eliminare gli stimoli irrilevanti (finte; distrattori di varia natura); portare l’attenzione sulla parte del campo dove si sviluppa un’azione importante; sentire il compagno che grida “Mia!” o che invece non chiama palla pur facendo una finta per ingannare gli avversari; allenamenti in presenza di stimoli disturbanti • Attenzione sostenuta– mantenere l’attenzione nel tempo. Es. lungo scambio di tennis; esecuzione di una difficile figura di ginnastica artistica • Vigilanza -attesa passiva dell’occorrenza di un certo evento: prima dello sparo; quando esce il piattello; quando devo approfittare di un errore improvviso dell’avversario • Ricerca attentiva - cercare attivamente un particolare stimolo (per esempio il puck nell’hokey o la palla ovale in una mischia): • Attenzione divisa - svolgere più di un compito alla volta: smarcare i miei avversari, intercettare il compagno libero ed eseguire il tiro

  16. Attenzione selettiva GIALLO

  17. GIALLO

  18. Ricerca attentiva

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