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TOSSICOLOGIA FORENSE

TOSSICOLOGIA FORENSE. La tossicologia forense e’ etimologicamente la scienza che si occupa dei tossici e studia gli effetti avversi delle sostanze Essa è la disciplina che studia gli agenti tossici in relazione al danno sull’uomo quando il fatto assume rilevanza giudiziaria

sonja
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TOSSICOLOGIA FORENSE

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Presentation Transcript


  1. TOSSICOLOGIA FORENSE La tossicologia forense e’ etimologicamente la scienza che si occupa dei tossici e studia gli effetti avversi delle sostanze Essa è la disciplina che studia gli agenti tossici in relazione al danno sull’uomo quando il fatto assume rilevanza giudiziaria Tale peculiarità impone una metodologia vincolata al conseguimento di dati “certi” mutuando in tal senso il “rigorismo obiettivo” proprio della medicina legale

  2. IL VELENO Qualsiasi sostanza, organica od inorganica, vegetale o animale, estrattiva o di sintesi, che introdotta nell’organismo è responsabile di una azione lesiva di varia natura ed entità

  3. IL VELENO Una sostanza è tossica ( veleno ) quando: • è solubile e quindi assorbibile • è in grado di danneggiare o alterare l’organismo • agisce con meccanismo biochimico alterando le funzioni cellulari o danneggiando le strutture cellulari N0N ESISTONO SOSTANZE CHE ABBIANO DI PER SE “AB OCCULTA PROPRIETATE” LA CAPACITA’ DI NUOCERE (Zacchia 1584-1659)

  4. 1.FATTORI RELATIVI ALL’AGENTE TOSSICO • Composizione chimica • Caratteristiche fisiche • Presenza di impurezze • Stabilità e caratteristiche di conservazione • Solubilità dell’agente tossico nei fluidi biologici • Scelta del veicolo • Presenza di eccipienti (adiuvanti, agenti vettori, coloranti, aromatizzanti, preservanti, ecc.

  5. 2.FATTORI CORRELATI ALLA SITUAZIONE DI ESPOSIZIONE • Dose, concentrazione e volume di somministrazione • Via, livello e luogo di esposizione • Durata e frequenza dell’esposizione • Tempo di somministrazione (ora del giorno, stagione, ecc)

  6. 3.FATTORI COSTITUTIVI COLLEGATI AL SOGGETTO • Situazione genetica • Situazione immunologica • Stato nutrizionale • Stato ormonale (es.gravidanza) • Condizione del S.N.C. • Presenza di malattie o di patologie organiche specifiche • Età • Sesso • Razza

  7. 4.FATTORI AMBIENTALI CORRELATI AL SOGGETTO • Temperatura ed umidità • Pressione barometrica • Composizione atmosferica ambientale • Luce ed altre forme di radiazione

  8. DOSE La dose di una sostanza è quella quantità che, introdotta nell’organismo, è capace di dare una determinata risposta; si distingue in: • Subliminare • Terapeutica • Tossica

  9. TOSSICITA’ ACUTA Un criterio di classificazione della tossicità delle sostanze fa riferimento alla quantità in mg (o g) di sostanza/Kg di peso corporeo, sulla base della DL50 . Molto tossica: 1mg/Kg Tossica 1-50 mg/kg Moderatamente tossica 50-500 mg/kg Poco tossica 0,5-5 g/Kg Non tossica 5-15 g/kg Non pericolosa oltre i 15 g/Kg

  10. TOSSICITA’ SUBACUTA E CRONICA La valutazione in questi casi cambia ed è necessario prendere in esame tutti i fattori legati a: • La sostanza o le sostanze • Il soggetto • Il tempo di esposizione • Ecc.

  11. INOLTRE L’ASSUEFAZIONE LA TOSSICITA’ E’ INFLUENZATA DA: ASSUEFAZIONE: necessità di aumentare la dose per ottenere gli stessi effetti (adattamento o mitridizzazione) IDIOSINCRASIA: ipersensibilità congenita o acquisita ANTAGONISMO: azione opposta a quella del tossico SINERGIA:aumento di intensità o durata dell’azione per effetto di altro tossico (sinergismo additivo o di potenziamento) . .

  12. E QUINDI TUTTE LE SOSTANZE SONO VELENI; NON NE ESISTE NESSUNA CHE NON SIA UN VELENO. LA GIUSTA DOSE DISTINGUE UN VELENO DA UN FARMACO Paracelso 1493-1541

  13. CLASSIFICAZIONE DEI TOSSICI I.PROVENIENZA: minerale, vegetale, animale,semisintetica, sintetica II. NATURA CHIMICA: alcali e acidi caustici, composti gassosi e volatili, metalli e metalloidi, composti organici alifatici, composti organici aromatici, alcaloidi, glucosidi, tossine vegetali

  14. CLASSIFICAZIONE DEI TOSSICI III. EFFETTI: a) IRRITANTI E CAUSTICI hanno effetti vescicanti e corrosivo sulle superfici di contatto con produzione di escare, ulcere e perforazioni della mucosa gastrica (acidi, soda e potassa caustica) e lesioni delle vie respiratorie e dei polmoni (cloro, fosgene, arsine,ecc.)

  15. CLASSIFICAZIONE DEI TOSSICI III. EFFETTI: b) EMOTOSSICI: -sostanze che si combinano con l’emoglobina formando la carbossiemoglobina (co) o la metaemoglobina (coloranti, nitrodderivati, antipiretici, ecc.) - sostanze che ledono lo stroma dei globuli rossi (sali di piombo, veleni di serpenti, ricina, ecc) -sostanze che alterano il sistema di coagulazione (eparina, dicumarolici);

  16. CLASSIFICAZIONE DEI TOSSICI III EFFETTI: c) CARDIOTOSSICI agiscono sulla miocellula cardiaca o sulle vie di conduzione (digitale, strofanto, oleandrina, chinina, chinidina, aconitina, ecc) d) NEUROTOSSICI(ipnotici, anestetici e narcotici, psicofarmaci, oppiacei ed oppioidi, alcaloidi, alcooli,trielina)

  17. CLASSIFICAZIONE DEI TOSSICI III.EFFETTI: e) PARENCHIMOTOSSICI epatotossici e nefrotossici determinano gravi fatti degenerativi e necrotici f) TOSSICI SISTEMICI spiccata azione tossica citoplasmatica diffusa (ac.cianidrico, cianuri, tetraetile di piombo)

  18. CLASSIFICAZIONE DEI TOSSICI III.EFFETTI: g) ALTRI EFFETTI teratogeni carcinogenetici allergotossici criminogeni di tossicodipendenza

  19. AMBITI APPLICATIVI a) INTOSSICAZIONI ACUTE: intossicazioni acute richieste dai centri antiveleno indagini post mortem b)DIAGNOSI DI GRADO DI DIPENDENZA O DI USO DI SOSTANZE: tossicodipendenti in trattamento tossicodipendenti in stato di carcerazione lavoratori a rischio per se e per altri forze armate casi giudiziari

  20. AMBITI APPLICATIVI c) VALUTAZIONE COMPORTAMENTALE Attività lavorative a rischio Idoneità alla guida (valutazione differenziale fra attualità d’uso e abitualità) Doping Casi giudiziari (imputabilità)

  21. PRINCIPALI INTOSSICAZIONI I VOLONTARIE • Veneficio doloso o colposo • Eutanasia • Suicidio • Voluttuarie • Doping • Abortiva • Autolesionismo • Giudiziaria • Cause belliche

  22. PRINCIPALI INTOSSICAZIONI I VOLONTARIE • Veneficio doloso o colposo • Eutanasia • Suicidio • Voluttuarie • Doping • Abortiva • Autolesionismo • Giudiziaria • Cause belliche

  23. PRINCIPALI INTOSSICAZIONI II. INVOLONTARIE O ACCIDENTALI • Alimentare • Domestica • Animali velenosi • Professionali • Medicamentose • Ambientali

  24. PRINCIPALI INTOSSICAZIONI III. REAZIONI INDESIDERATI DA FARMACI • Anafilassi • Discrasia ematica • Epatotossicità • Nefrotossicità • Effetti teratogeni • Tossicità comportamentale • Dipendenza

  25. VALUTAZIONE DEL DATO ESITO NEGATIVO -ASSENZA DEL TOSSICO -NON RILEVABILITàA’ DEL TOSSICO

  26. ASSENZA DEL TOSSICO -il tossico non è stato assunto (esclusione dell’avvelenamento) -il tossico è stato tutto eliminato (può esservi stato avvelenamento) -l’assenza è dovuta a degradazioni putrefattive (dato nullo)

  27. NON RILEVABILITA’ DEL TOSSICO -il tossico agisce a dosi molto basse (es. LSD) -il tossico è o si trasforma in una sostanza normalmente presente nell’organismo

  28. CRITERI PER LA DIAGNOSI DI AVVELENAMENTO • antropologico ambientale o circostanziale anamnestico • clinico • chimico • anatomopatologico • istologico • sperimetazione fisiotossica • epidemiologico

  29. Oppio ( Meconium Thebacium)oppio da Όπος (succo) BOTANICA Succo lattiginoso che si ottiene per incisione delle capsule non ancora mature del papaver somniferum, varietà album Pianta annuale, a fittone, fusto dritto alto fino a 2 metri La raccolta del lattice avviene dopo circa 15 giorni dalla caduta dei petali

  30. Composizione Alcaloidi di due categorie: -derivati fenantrenici (morfina 6-16%, codeina 0,3-2,5%, tebaina 0,2-0,5% -derivati isochinolinici (narcotina 2-5%, narceina 2-5%, papaverina 0,2-1,5%) -alcaloidi minori -resine, pectine, coloranti, tannini, acidi:lattico, acetico, solforico e meconico

  31. Paesi di produzione Solo Asia Minore sino al XII secolo Dall’Arabia fu introdotto in • Persia • India • Cina • Egitto (oppio egiziano o tebaico)

  32. Qualità commerciali • Oppio di Turchia • Oppio di Egitto • Oppio di Persia • Oppio d’India • Oppio della Cina • Oppio della Bulgaria

  33. Cenni storici • Periodo glaciale: l’uomo di Cro Magnon epoca delle palafitte (rinvenute due capsule fossili di papavero) • 4000 a.C documentazione nelle civiltà dei Sumeri e dei Caldei • 3000 a.C. civiltà egizia • 2800 a.C l’oppio viene scoperto in Cina • Civiltà greca negli scritti di Nicastro (ii secolo a.C.) e in quelli di Teofrasto (III sec.a.C.) • Periodo glaciale: l’uomo di Cro Magnon epoca delle palafitte (rinvenute due capsule fossili di papavero) • 4000 a.C documentazione nelle civiltà dei Sumeri e dei Caldei • 3000 a.C. civiltà egizia • 2800 a.C l’oppio viene scoperto in Cina • Civiltà greca negli scritti di Nicastro (ii secolo a.C.) e in quelli di Teofrasto (III sec.a.C.)

  34. Cenni storici • I secolo d.C. Scribonio Largo descrisse il modo di estrarlo • Civiltà romana in Virgilio e Plinio il Vecchio • Civiltà araba:diffusione data da Avicenna • Medio Evo:l’oppio entra nella farmacologia ufficiale (durante l’Inquisizione se ne proibì l’uso)

  35. Ed infine “ TRA I RIMEDI CHE L’ONNIPOTENTE SI E’ COMPIACIUTO DI OFFRIRE ALL’UMANITA’ PER LENIRE LE SUE SOFFERENZE, NESSUNO E’ E’ COSI’ UNIVERSALE ED EFFICACE COME L’OPPIO” (T.Sydenham 1680, medico inglese)

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