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Istituto Magistrale “M. Immacolata” San Giovanni Rotondo FG

Istituto Magistrale “M. Immacolata” San Giovanni Rotondo FG. Il colore nell’arte. a cura del prof. Andrea D’Agostino. Arte preistorica. L’arte nasce quando l’uomo, per la prime volta e intenzionalmente decora con segni, incisioni o pitture, gli strumenti ed i luoghi della sua esistenza.

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Presentation Transcript


  1. Istituto Magistrale “M. Immacolata” San Giovanni Rotondo FG Il colore nell’arte a cura del prof. Andrea D’Agostino

  2. Arte preistorica L’arte nasce quando l’uomo, per la prime volta e intenzionalmente decora con segni, incisioni o pitture, gli strumenti ed i luoghi della sua esistenza Le prime forme d’arte si manifestano nel Paleolitico superiore(ca 35.000 a ca 10.000 anni fa): frequenti le raffigurazioni di animali, dipinte o incise sulle pareti interne delle caverne. • I colori usati erano ricavati dalla natura: • terra (argilla rossa, brune e gialle); • vegetali (bacche, fiori, frutti, legno carbonizzato); • minerali (calcari e gessi)

  3. Bisonte policromo, ca 12.000 a.C. dipinto rupestre, Grotta di Altamira, Santander (Spagna)

  4. Arte egizia L’arte dell’antico Egitto è una delle prime rappresentazioni di una cultura altamente organizzata ed evoluta. Sviluppatosi nell’arco di qualche millennio (la 1° dinastia risale al 2650 a.C.), ha mantenuto caratteristiche abbastanza costanti, basate sulla celebrazione della potenza del faraone e sul rispetto della tradizione.

  5. Il colore nell’arte egizia La tecnica pittorica consisteva nella miscelazione di pigmenti ottenuti dalla macinazione di varie terre colorate (il rosso dell’argilla, i bruni e i gialli della terra del deserto, il bianco del carbonato di calcio, ecc.) con un agglutinante, sostanza collosa a base di acqua, lattice di gomma e albume d’uovo (tempera) Dipingere per gli egizi significava campire (cioè riempire di colore), il contorno di una figura precedentemente disegnata. Il colore veniva steso con pennelli ricavati da fibre di palma.

  6. Tomba dello scriba Menna – 1395 a.c. tempera su roccia

  7. Tomba di Nefertari – La mummia del dio solare , ca 1250 a.C, tempera su muro

  8. L’arte in Grecia L’arte greca comincia ad assumere caratteri propri e coerenti intorno al 1000a.C. e continua la sua evoluzione sino all’età romana. Le tappe essenziali di questo sviluppo sono: Medievo ellenico 1100-750 a.C. Periodo di formazione 750-610 a.C. Periodo arcaico 610-480 a.C. Periodo severo 480-450 a.C. Periodo classico 450-323 a.C. Età ellenistica 323-331 a.C. Venere di Milo

  9. Il colore nell’arte greca Contrariamente a quello che si pensa i templi greci erano decorati e colorati. Gli ordini architettonici erano regole che stabilivano le parti che costituivano il sistema colonna e le loro proporzioni (dorico, jonico e corinzio). Esempio di riproduzione dell’ordine jonico con volute ed ovoli.

  10. La pittura vascolare Le decorazioni dei vasi è classificabile così: Pittura a figure nere, a partire dal VI sec. a.C Si impiegava una vernice nera; poi si graffiava con piccoli stilo la superficie scoprendo il colore rosso-brunastro della terracotta. Pittura a figure rosse, negli ultimi anni del VI sec. a.C. Le figure vengono lasciate del colore della terracotta, mentre lo sfondo è trattato con la vernice nera.

  11. Esempio di vaso a figure nere Exechias, Achille e Aiace che giocano a dadi, anfora h= 61 cm

  12. Esempio di vaso a figure rosse Euphronios, Lotta di Eracle ed Antèo, cratere h= 45 cm

  13. L’arte romana L’arte romana sorta nel I sec a.C. si presenta come una rielaborazione di varie tendenze. Roma assorbì una grande quantità di modi espressivi dei popoli che sottomise, ad esempio gli Etruschi ed i Greci. Tuttavia gli artisti romani raggiunsero una propria originalità attraverso la esaltazione e la storicizzazione dello Stato. Inoltre svilupparono una tecnica costruttiva molto interessante per costruire strade, acquedotti, cloache, cioè opere utili allo sviluppo dell’impero. Dal sistema archivoltato degli Etruschi, riuscirono ad elaborare il sistema a volta e ed a cupola. Arco di Costantino, Roma

  14. La pittura murale romana La tecnica più usata era quella dell’affresco: i colori diluiti in acqua, venivano applicati sull’intonaco fresco che essiccando li fissava. Affreschi significativi si possono ammirare a Pompei, nella Villa dei Misteri: le figure femminili con colori luminosi e delicati, quelle degli uomini con toni bruno-rossastri.

  15. Arte paleocristiana Legata alla religione cristiana, nella sua prima fase si caratterizza nelle catacombe. Con l’Editto di Costantino del 313 d.C si sviluppò con maggior vitalità e si stabilirono i canoni estetici e stilistici. Con la morte dell’imperatore Eraclio, 641 d.C, si chiuse il periodo dell’arte paleocristiana. Mosaico della cupola del Mausoleo di Galla Placidia, Ravenna

  16. L’arte a Ravenna Dopo una serie di vicessitudini Ravenna divenne capitale dell’Impero d’Occidente;così la città venne in contatto con lo stile bizantino, proveniente da Costantinopoli, l’antica Bisanzio. Tale stile esaltò la trascendenza della religione tramite le solennità degli atteggiamenti delle figure rappresentate e l’uso di fondi d’oro (l’oro simboleggiava il Paradiso). Mosaico del Battistero degli Ortodossi, Ravenna

  17. I mosaici La tecnica più congeniale all’arte bizantina-ravennate fu il mosaico, che permetteva l’uso di fondi dorati che rappresentavano il mondo ultraterreno. Teoria delle Vergini, Sant’Apollinare Nuovo, Ravenna

  18. Arte gotica Tra il XIII ed il XIV secolo si sviluppò, nella Franca del Nord, il linguaggio gotico. Principali caratteristiche furono: L’intenso misticismo, che fu espresso da forma spiccatamente verticali; Decorativismo che caratterizza ogni forma d’arte Vetrata della Sainte-Chapelle, Parigi

  19. Le vetrate gotiche Nelle grandi cattedrali del periodo gotico, si aprono ampie finestre lungo le pareti esterne, e vengono decorate con splendide vetrate dal ricco cromatismo. I vetri colorati sono uniti tra loro da cornici, “legature”, formate da listelli di piombo a forma di “H”. Vetrate della Cattedrale di Chartres, Francia

  20. La pittura medievale La tecnica più usata da artisti come Duccio di Boninsegna, fu la pittura a tempera su tavola. Annunciazioni, Maestà venivano dipinte con toni brillanti e luminosi di azzurro, rosa, giallo-oro, su un supporto di legno preparato con fondo di colla e gesso. Madonna Rucellai, Duccio di Boninsegna

  21. La pittura del Rinascimento Nel XV e XVI secolo si sviluppò il Rinascimento, un movimento culturale che pose l’uomo al centro del mondo . La tecnica che diede impulso alla rappresentazione visiva fu le pittura con i colori ad olio ottenuti da sostanze minerali, vegetali ed animali mescolati con un medium, cioè una sostanza a base di resine ed olii che servivano a diluire ed impastare i pigmenti. Sovrapponendo uno strato di colore sull’altro, si rendono meglio le sfumature del colore stesso. Pala di Brera, Piero della Francesca

  22. Van Eyck, Madonna del cancelliere Rolin Il pittore olandese Jan van Eyck (circa 1390-1441) è considerato l'iniziatore della pittura rinascimentale fiamminga e probabilmente l’inventore dei colori ad olio.

  23. Il colorismo del Cinquecento In questo secolo si cercano altre forme espressive, sempre nell’ottica rinascimentale, più adatte ad esprimere l’inquietudine e l’insoddisfazione dell’uomo che non aveva visto i propri problemi risolti dalla razionalità quattrocentesca. Molti artisti, in questo periodo, utilizzano il colore in modo particolare. Tiziano, Carlo V in poltrona

  24. Raffaello: Sposalizio della Vergine Le opere di Raffaello Sanzio perseguono un ideale di bellezza che deriva da un armonioso impianto prospettico e dall’uso del colore che suggerisce una luminosità morbida e dolce, con ombre delicate. La sua pittura incarnò l’ideale rinascimentale di serenità, equilibrio, naturalezza.

  25. Giorgione usava dipingere senza eseguire schizzi preparatori, e il colore, caldo ed intenso, conserva una freschezza ed una levità non più raggiunte. Giorgione: La tempesta

  26. Tiziano Vecellio prese da Giorgione il senso del colore e la morbida sensualità delle figure, aggiungendo un impianto prospettico più articolato e una certa monumentalità drammatica. Famoso come ritrattista, arrivò ad esprimere con il colore la psicologia dei personaggi rappresentati. Tiziano: Il duca di Alba

  27. La pittura di maniera Per Manierismo intendiamo alcune tendenze artistiche successive al 1520 diffusesi n Italia dopo il Sacco di Roma del 1527 In questo periodo il colore assunse una particolare importanza perché divenne oggetto di studio e strumento per esprimere in modo personale la realtà andando oltre limitazione Giulio Romano: Teti e Achille

  28. Rosso Fiorentino, Deposizione Nella Deposizione (1521), conservata presso la Pinacoteca civica di Volterra, Rosso Fiorentino usò accostamenti cromatici volutamente stridenti (colori forti che risaltano drammaticamente sullo sfondo di tonalità cupa, plumbea) e una disposizione delle figure non equilibrata, bensì mossa e dinamica, discostandosi dalle convenzioni rinascimentali e ponendo così le basi per lo sviluppo del manierismo.

  29. La pittura di macchia Movimento tra i più significativi e innovativi della pittura italiana dell'Ottocento, formatosi a Firenze attorno al 1855. Il termine “macchiaioli” deriva dall’uso di giustapporre sulla tela (o su altri supporti: notevoli ad esempio le tavolette di legno di Fattori) ampie campiture di colore, con effetto quasi di macchie, che definiscono l'immagine attraverso contrasti tonali e chiaroscurali Fattori, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta

  30. Altamura, Carlo Poerio viene tradotto in carcere Dipinto di Francesco Saverio Altamura, fervente patriota e pittore di storia risorgimentale, Ministro dell'Istruzione nel governo costituzionale di Napoli del 1848, con la reazione dell'anno seguente Carlo Poerio (Napoli 1803 - Firenze 1867) fu arrestato e condannato a ventiquattro anni di lavori forzati.

  31. Corrente artistica sviluppatasi in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, nata dal rifiuto delle tradizioni pittoriche e scultorie contemporanee, a soggetto classico o sentimentale, e dello stile promosso dall’Accademia La rivoluzione impressionista Il procedimento si fondava sulla stesura di brevi pennellate di pigmento puro, che giustapponevano perlopiù colori primari (rosso, giallo e blu), mettendoli in contrasto con i complementari (verde, viola, arancio ecc.): ne risultava un’immagine rozza e frammentaria se analizzata da vicino, ma straordinariamente efficace dalla consueta distanza d’osservazione, caratterizzata da una luminosità più accesa. Monet, Impression, soleil levant

  32. Nel dipinto Il bar delle Folies-Bergères, Manet riepiloga tutti i cardini della sua pittura: amore realistico, natura morta, colori piatti e riflessi di luce.

  33. Particolare

  34. Dipinta da Renoir nel 1881, la Colazione dei canottieri ritrae un gruppo di amici riuniti in un caffè lungo le sponde della Senna, vicino a Parigi; la sapiente alternanza di zone di luce e di ombra rendono la freschezza di un'impressione fugace catturata e fissata sulla tela in pochi istanti.

  35. Post-impressionismo Termine utilizzato in pittura per indicare la varietà di stili che si diffusero dopo l'impressionismo, in particolare in Francia, tra il 1880 e il 1905. La definizione fu coniata dal critico inglese Roger Fry nel 1910, V. Van Gogh, Campo di grano con volo di corvi

  36. Dipinto da Paul Gauguin nel 1888, durante il suo terzo soggiorno a Pont-Aven in Bretagna, Le Christ jaune si colloca già oltre la fase impressionista della sua produzione e condensa un percorso spirituale e teorico (noto come "sintetismo"), condiviso con artisti a lui vicini, ispirato all'arte primitiva e all'esotismo delle stampe giapponesi. In quest'opera, custodita presso la Albright-Knox Gallery di Buffalo, il gusto per il colore violento e l'esaltazione dei contorni delle figure, marcati da linee scure, si legarono a un'ispirazione di potente misticismo

  37. Fauvisme Movimento pittorico francese, sviluppatosi tra il 1898 e il 1908 circa, caratterizzato dall’abbandono dell’impostazione dell’impressionismo, teso alla fedele resa del dato visivo, a vantaggio di un’arte fondata sul puro valore espressivo ed evocativo del colore, utilizzato nei toni più decisi e violenti. Il termine fauves(“belve”) fu utilizzato per la prima volta nel 1905 dal critico francese Louis Vauxcelles, H. Matisse, La stanza rossa

  38. Eseguito tra il 1909 e il 1910, il grande pannello intitolato La danza (260 x 391 cm, è considerato un manifesto dell'arte di Matisse e dell'estetica fauve. L'immagine, costruita con pochissimi mezzi stilistici – sostanzialmente solo tre colori, molto accesi, stesi in campiture piatte e contenuti da segni di contorno marcati – trapassa ogni convenzione naturalistica a favore di una straordinaria espressività.

  39. Neoplasticismo Corrente artistica sorta in Olanda nel 1917 per iniziativa di Piet Mondrian, Theo Van Doesburg, Bart Van der Leck e Georges Vantongerloo, Il termine “neoplasticismo”, secondo Mondrian, doveva rimandare a un'arte essenzialmente bidimensionale e astratta. Si proponeva inoltre di eliminare ogni proposito di imitazione della natura o di allusione simbolica al reale, ritornando agli elementi primari della pittura, al suo lessico fondamentale: i colori primari (rosso, giallo e blu), le superfici geometriche e le linee rette. Van Doesburg: Rhythm of a Russian.

  40. Mondrian, Composiizone il blu, rosso e giallo

  41. Pop Art Andy Warhol, Marilyn, serigrafia su tela, 1964 In queste ripetizioni Warhol, cambiando i colori giunge ad immagini sempre diverse. In questo modo riduce l’espressività del soggetto, rendendolo subito “vecchio” e richiedendone uno sempre nuovo.

  42. Fine

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