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LA GESTIONE DEL PERSONALE INFERMIERISTICO E DI SUPPORTO. 20 –21-22 ottobre 2004 10-11-12 novembre 2004 Dalle ore 9 alle ore 13 Dalle ore 16 alle ore 17. CALENDARIO primo giorno. CALENDARIO secondo giorno. CALENDARIO terzo giorno. OBIETTIVI DEL CORSO.
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LA GESTIONE DEL PERSONALE INFERMIERISTICO E DI SUPPORTO • 20 –21-22 ottobre 2004 • 10-11-12 novembre 2004 • Dalle ore 9 alle ore 13 • Dalle ore 16 alle ore 17
OBIETTIVI DEL CORSO • Illustrare la responsabilità e la competenza dei coordinatori nella gestione delle risorse umane • Indicare metodi e strumenti di programmazione e di gestione del personale , compatibili con il contesto e la normativa vigente • Proporre tipologie di pianificazione e gestione dei turni di servizio per le unità operative
Materiali e strumenti didattici • Appunti del docente (slide) Dalla 2° giornata…. • Schede lavoro per esercitazioni di gruppo • Calcolatrice tascabile (personale ) • Dati statistici ASL 3 • Fogli per lavagna luminosa (lucidi)
Chi è il coordinatore dell’assistenza infermieristica? • Esiste ancora? • Difficoltà di identificazione per modifiche dettate del CCNL • La comprensione tra individui è legata all’utilizzo del linguaggio parlato e scritto • Che cosa vuol dire collaboratore? Con chi collabora ? E collaboratore esperto ?
Chi è il coordinatore dell’assistenza infermieristica? • Quale è stato il ruolo della federazione IPASVI nella definizione delle qualifiche infermieristiche ? • Come si definisce rispetto agli altri, alla società? • Il termine capo sala era vecchio e superato? • Coordinatore ? Perché no? ……..spunti per la riflessione ……..
Principi generali • Il coordinatore dell’assistenza appartiene alla professione infermieristica • I principi deontologici e normativi sono gli stessi • Il ruolo che ricopre all’interno delle organizzazione sanitaria è diverso
La professione infermieristicaPrincipi generali • Evoluzione normativa importante dal 1994 • Campo di attività e responsabilità delle professioni sanitarie è determinato dai profili professionali, ordinamenti didattici, codici deontologici (L.26/2/99 n.42 e L.10/8/00 n.251) • Lo stato e le regioni promuovono …la valorizzazione e la responsabilizzazione …delle professioni inferm.- ostetriche (L.10/8/00 n.251)
Quale ruolo deve esercitare il coordinatore perché sia diverso da quello dell’infermiere? L’infermiere è responsabile dell’assistenza generale (DM 739 /94)
INFERMIERE Assistenziale Educativa-formativa Organizzativa ricerca COORDINATORE Organizzativa Educativa- formativa ricerca FUNZIONI
FUNZIONE ORGANIZZATIVADEL COORDINATORE • Funzioni organizzative = organizza , gestisce, dirige , coordina…… • Che cosa? risorse umane, risorse materiali, risorse economiche.
Dirigere le risorse umane in ambito infermieristico (1) • Mettere in atto tutti i meccanismi operativi per far si che i propri collaboratori possano svolgere al meglio la propria attività assistenziale • Le funzioni di quadro intermedio sono diverse da quelle del professionista • Un buon coordinatore non è colui che sopperisce alle attività dei collaboratori • C’è spesso la tendenza in ambito infermieristico di svolgere mansioni inferiori
Dirigere le risorse umane in ambito infermieristico (2) • Questo può verificarsi anche ai livelli gerarchici superiori : il direttore sanitario che svolge l’attività del dirigente infermieristico, il direttore di struttura che sostituisce la capo sala,ecc • È diseconomico • Potrebbe essere un segnale di incapacità di svolgere il proprio ruolo
Dirigere le risorse umane in ambito infermieristico (3) PER ASSICURARE L’ASSISTENZA AGLI UTENTI DEL SERVIZIO O UNITÀ OPERATIVA • Le risorse umane devono essere appropriate in quantità e qualità • L’organizzazione del lavoro deve essere efficace ed efficiente • L’equipe infermieristica deve concorrere al raggiungimento di risultati di salute sul paziente/utente
GESTIONE DEL PERSONALE DEFINIRE N. PERSONALE NECESSARIO REPERIRE IL PERSONALE ALLOCARE IL PERSONALE NELLE DIVERSE UNITA’OPERATIVE GESTIRE IL PERSONALE ASSEGNATO
La qualità delle risorse umane • Aspetti cognitivi, comportamentali e tecnici • Strumenti per migliorare la qualità : aggiornamento professionale (conoscenze) discussione di eventi critici o sentinella (comportamentali e tecnici) incentivi motivazionali (comportamentali)
L’organizzazione del lavoro (1) • Il punto più critico dell’assistenza infermieristica e sanitaria in Italia • nella maggior parte delle strutture sanitaria italiane è ancora quella taylorista, per compiti (nata in USA negli anni ’20) • è fondamentalmente centrata sugli operatori e non sugli utenti , è medico centrica
L’organizzazione del lavoro (2) • Impedisce la possibilità di ispirarsi concretamente a qualsiasi teoria di nursing • Fa fallire l’introduzione di cartelle infermieristiche personalizzate • È inefficace perché non permette la definizione di obiettivi di cura e di assistenza diversificati tra i pazienti • È inefficiente perché ,non valutando i bisogni reali, si da tutto a tutti , che diventa in realtà poco a tutti
L’organizzazione del lavoro (3) • Rende inutilizzabili molte conoscenze apprese nella formazione di base , nella formazione post-base e nell’aggiornamento • Diventa difficile rispettare le indicazioni normative del profilo professionale, del codice deontologico , delle carte dei diritti dei pazienti, dei principi di bioetica • Non permette il management per obiettivi (MBO)
L’organizzazione del lavoro (4) • Impedisce l’applicazione dei CCNL con i principi indicati dagli stessi . • Da 3 CCNL si dà priorità alle modifiche dell’organizzazione del lavoro • Si lega la progressione delle carriere dei professionisti a questi enunciati • …… è nulla si nuove con assegnazioni economiche senza criteri di trasparenza • Dal 2000 la modifica dell’organizzazione del lavoro è diventata obbligatoria per legge per le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche
Legge 10 agosto 2000 n°251 “Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica” art.1 professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche • ..svolgono ….le attività con autonomia professionale • .. espletando le funzioni individuate dal profilo profess.e sulla base del codice deontologico • Utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell'assistenza. • Il ministero della Sanità emana linee guida per la revisione dell’organizzazione del lavoro incentivando modelli di assistenza personalizzata
GESTIRE RISORSE MATERIALI (1) L’infermiere è: • L’infermiere è responsabile di tutto il processo che riguarda il materiale , i farmaci, le attrezzature necessarie per l’assistenza • La responsabilità civile ,penale e disciplinare è di chi utilizza il materiale per la propria attività • Il processo riguarda la richiesta di materiali, la conservazione , il controllo delle scadenze e della funzionalità, il buon uso del materiale, la gestione delle scorte
GESTIRE RISORSE MATERIALI (2) Il coordinatore ? • esercita funzioni di controllo e supervisione • È un facilitatore nei rapporti con altri servizi • richiede nuove attrezzature • partecipa ad eventuali commissioni per l’acquisto di materiale ed attrezzature
E le risorse economiche ? La spesa corrente in ambito sanitario è soprattutto deputata al costo delle risorse umane • Come è possibile assegnare il budget ai dipartimenti o alle strutture complesse? • Nel sistema delle strutture sanitarie italiane con poche capacità manageriali a tutti i livelli ? • Con un sistema rigido del lavoro dipendente? • Con i sistemi di controllo della spesa che sono prodotto più effetti negativi che positivi ( si veda il sistema dei DRG’s)
Il ruolo del coordinatore attraverso la normativa La normativa è inerente la figura….del capo sala (di antica origine) o dell’infermiere abilitato alle funzioni direttive
L'infermiere abilitato alle funzioni direttive (caposala) è una figura introdotta con il R.D. 21 novembre 1929 n°2330. Le funzioni del caposala sono indicate nell’art.41del D.P.R. 27 marzo 1969 n°128 “Ordinamento interno dei servizi ospedalieri”
LA CAPOSALAart.41 D.P.R. 27/3/69 n°128(abrogato dal D.L.vo 30/12/92 n.502) • Personale di assistenza diretta • Rapporti gerarchici è alle dirette dipendenze del primario o dei sanitari addetti alla divisione, sezione o servizio
Funzioni della caposalaart.41 D.P.R. 27/3/69 n°128 • Gestione risorse umane controlla e dirige il servizio degli infermieri e del personale ausiliario • Gestione risorse materiali • controlla il prelevamento e la distribuzione dei medicinali, • del materiale di medicazione e di tutti gli altri materiali in dotazione, • controlla la qualità e la quantità delle razioni alimentari per i ricoverati e ne organizza la distribuzione, • è responsabile della tenuta dell'archivio
L’ operatore professionale coordinatoreD.P.R. 7 /9/84 n°821"Attribuzioni del personale non medico addetto ai presidi ed uffici delle USL" • svolge la attività di assistenza diretta attinenti alla sua competenza professionale • Rapporti gerarchici -… (svolge le proprie funzioni)… nell'ambito delle direttive impartite dai responsabili delle unità operative - nel rispetto dell'autonomia operativa del personale stesso e delle esigenze del lavoro di gruppo.
Funzioni dell’operatore professionale coordinatoreD.P.R. 7 /9/84 n°821 • Gestione delle risorse umane Coordina l'attività del personale nelle posizioni funzionali di collaboratore e di operatore professionale di 2° categoria a livello di unità ospedaliera e di distretto predisponendo i piani di lavoro FUNZIONE EDUCATIVA-FORMATIVA • Svolgeattività didattica, • attività finalizzata alla propria formazione.
Funzioni dell’operatore professionale coordinatore • Gestione risorse umane D.M. 13/9/88 "Determinazione degli standard del personale ospedaliero"coordinamento del personale infermieristico, tecnico e ausiliario D.P.R. 28 novembre 1990 n°384 l’OTA e l’ Ausiliario Sp. operano sotto la diretta responsabilità dell’O.P. coordinatore o dell’infermiere • FUNZIONE EDUCATIVA-FORMATIVA D.M. 13/9/88 "Determinazione degli standard del personale ospedaliero"supervisione sull'attività di tirocinio e formativa • ALTRE FUNZIONI D.Lgs. 19 settembre 1994 n°626 • preposto in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro: attività di controllo sul rispetto delle norme e sulla formazione e di fornitura dei materiali idonei
Ed ora?Non esiste più né il capo sala né l’operatore professionale coordinatore né l’operatore professionale dirigente
A partire dal CCNL 1998-2000 la situazione si è complicata…….. Chi è il collaboratore professionale sanitario eil collaboratore professionale sanitario esperto ? Quali sono i requisiti per accedere alla categoria D?
Requisiti della categoria DCCNL 1998-2000 • Conoscenze tecniche specialistiche e/o gestionali • Rapporti gerarchici autonomia e responsabilità proprie • Attitudini /Funzioni • capacità organizzative • di coordinamento e gestionali • …….. discrezionalità operativa • nell'ambito di strutture operative semplici previste dal modello organizzativo aziendale
Per i CCNL dal 1998 al 2003 Appartengono alla categoria D tutti gli infermieri e in parte ( in base agli accordi aziendali ) gli ex capo sala
Requisiti della categoria D SCCNL 1998-2000 • Conoscenze tecniche specialistiche e/o gestionali • Rapporti gerarchici • autonomia e responsabilità dei risultati conseguiti • ampia discrezionalità operativa • nell'ambito delle strutture operative di assegnazione
Requisiti della categoria D SCCNL 1998-2000 • Attitudini /Funzioni • direzione e coordinamento • gestione e controllo di risorse umane • iniziative di programmazione e proposta • Programma il miglior utilizzo delle risorse umane (secondo le richieste dei responsabili dei presidi e dei servizi) • verifica l'espletamento delle attività del personale medesimo • collabora alla formulazione dei piani operativi e dei sistemi di verifica della qualità • Coordina attività didattica
Per il CCNL dal 2003 al 2005 Appartengono alla categoria D S tutti gli infermieri che svolgono attività di coordinamento, tutti gli ex capo sala , gli ex operatori dirigenti, gli attuali coordinatori dei corsi di laurea
E l’ infermiere ? Per effetto dei CCNL…..
Oltre ai requisiti già indicati per la categoria D….. • Svolge attività attinenti alla sua competenza specifica (comprese le funzioni di carattere strumentale quali la tenuta dei registri) nell'ambito delle unità operative semplici • coordina le attività del personale assegnato alle suddette unità • predispone piani di lavoro nel rispetto dell'autonomia operativa del personale e delle esigenze del lavoro di gruppo • collabora all'attività didattica nell'ambito dell'unità operativa • può essere assegnato a funzioni di tutor in piani formativi
Quali attitudini deve sviluppare il coordinatore o il CPS E? E’ una professione intellettuale. Le attitudini da sviluppare per gestire risorse umane sono: • capacità di analisi del sistema organizzativo (analisi sistemica), • comprensione e governo delle dinamiche sociali, delle motivazioni individuali al lavoro, ecc, • Scelta ed esercizio di una tipologia di leadership • utilizzo del problem solving
Quali capacità intellettuali ed affettive ? • Creatività :scegliere soluzioni innovative, più la situazione è complessa meno si devono seguire scemi rigidi e conosciuti • Razionalità : le scelte devono essere ragionate, se non si riesce a trovare la motivazione razionale alla prassi si deve rimetterla indiscussione • Emotività : comprensione dei sentimenti dei collaboratori , senza paternalismi
E le conoscenze ….. • Le organizzazioni sono strutture complesse e per governarle occorrono conoscenze delle • discipline psico-sociali, • Scienze economiche, statistiche ,ecc • scienze giuridiche • lo specialista , un tecnico che deve avere conoscenze approfondite di un campo limitato • un manager che deve avere conoscenze generali su più campi
Esercitazione di gruppo • Funzione organizzativa • Funzione educativa formativa • Funzione di ricerca • Funzione assistenziale?
DOMANDA –OFFERTA IN SANITA’ • risorse economiche sempre scarse • offerta determina domanda cosa fare ? • Non amplificare la domanda di prestazioni • Non sprecare risorse umane • Identificare obiettivi prioritari di salute • Programmare attività
SANITA’ ITALIANA • Modifica bisogni sanitari • Autonomia regionale • Aziendalizzazione • Privatizzazione del rapporto di lavoro • Accreditamento delle strutture • Rapporto ospedale -territorio
LIVELLI DECISIONALI POLITICHE SANITARIE I LIVELLO: STATO – REGIONI • PIANI SANITARI • PROGRAMMA FORMAZIONE • CONTRATTI DI LAVORO II LIVELLO :AZIENDE SANITARIE • ESPANSIONE/RICONVERSIONE ATTIVITA’ OSPEDALIERA? • INCREMENTO ATTIVITA’ DI CURA TERRITORIALE? • FLESSIBILITA’ /RIGIDITA’ NELLA DETERMINAZIONE SPESA PER IL PERSONALE?