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La Verifica e la Valutazione

La Verifica e la Valutazione. Elaborazione del dott. Stefano Zucca. Verifica e Valutazione. Condivisione del lessico pedagogico. ( prova, prova oggettiva, valutazione) Tipologie di valutazione. (dalla valutazione - tradizionale alla val. oggettiva)

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La Verifica e la Valutazione

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Presentation Transcript


  1. La Verifica e la Valutazione Elaborazione del dott. Stefano Zucca

  2. Verifica e Valutazione • Condivisione del lessico pedagogico. • (prova, prova oggettiva, valutazione) • Tipologie di valutazione. • (dalla valutazione - tradizionale alla val. oggettiva) • La valutazione: diagnostica, formativa, sommativa. • Gli strumenti della valutazione.

  3. Bibliografia ragionata • DOMENICI G. (a cura di), La valutazione come risorsa, Tecnodid, Napoli, 2000. • DOMENICI G. Manuale della valutazione scolastica, Laterza, Roma-Bari, 1993. • DOMENICI G. Gli strumenti della valutazione, Tecnodid, Napoli, 1996. • PANIZZA S., La valutazione scolastica, Lisciani & Giunti, 1983. • VERTECCHI B., Decisione didattica e valutazione, La Nuova Italia, Firenze, 1993

  4. Prova Nel significato più ampio, si intende per prova un’attività organizzata al fine di rilevare se ciò che si MISURA corrisponde ad un criterio precedentemente definito. In significati via via più ristretti, passa ad indicare una metodologia di verifica e, infine, lo strumento che si utilizza per rilevare i dati.

  5. Un po’ di storia … Poiché oggi è comune utilizzare parole inglesi in riferimento ad aspetti dell’attività didattica che si vogliono connotare in senso tecnico, vale la pena di osservare che prova ha il medesimo significato di test. Quest’ultima parola deriva infatti dal latino testum, e cioè recipiente realizzato con materiale refrattario (a Roma esiste un quartiere che si chiama appunto Testaccio, o Monte Testaccio, a ricordo dei cumuli di detriti di vasi di terracotta che vi si accumulavano quando tali vasi erano utilizzati per il trasporto marittimo delle derrate da territori lontani soggetti al dominio romano: le navi che risalivano il Tevere si disfacevano dei materiali non più utili). Nell’uso medievale, dal quale è passato al francese e quindi all’inglese, testum indicava il vaso del quale si servivano gli alchimisti per provare le proprietà dei loro miscugli. Il significato della parola si è progressivamente modificato, passando ad indicare non più il recipiente entro il quale la prova veniva effettuata, ma la prova stessa. In conclusione, dire prova o test è la stessa cosa.

  6. Si comprende tuttavia per quale ragione nel linguaggio educativo corrente si sia finito con dare a test un significato più ristretto rispetto a prova. La parola test è cominciata a diffondersi nel secondo dopoguerra in particolare negli Stati Uniti. I test erano appunto gli strumenti per la verifica prevalentemente utilizzati in quella realtà, che si differenziavano da quelli impiegati nelle scuole italiane per il fatto di presentare una struttura molto più organizzata e prevalentemente standard. Per concludere…

  7. Prove oggettive Sono definite oggettive quelle prove di verifica di abilità, conoscenze e competenze costituite da una serie di quesiti, o stimoli chiusi, ciascuno dei quali è corredato da due o più risposte chiuse.

  8. Ai soggetti cui vengono somministrate si richiede di scegliere tra le risposte offerte ad ogni quesito, quella o quelle, a seconda dei casi, ritenute esatte. La chiusura dello stimolo e della risposta consentono di determinare a priori, cioè al momento della costruzione e perciò prima che lo strumento venga somministrato, il punteggio da assegnarsi a ciascuna domanda a seconda che la risposta risulti esatta, sbagliata o omessa. L’utilizzo delle prove oggettive

  9. Ne deriva che il punteggio attribuibile ad una determinata prova non potrà che essere lo stesso chiunque sia il correttore. L'univocità del punteggio evita che l'espressione del giudizio venga influenzata dagli elementi negativi (alone, pigmalione…) che caratterizzano l'equazione personale di chi compie la correzione. E' questa la fondamentale ma non unica ragione per cui vengono definite oggettive. La ragione della parola “oggettivo”

  10. LA VALUTAZIONE OGGETTIVA E’ NATA dall’esigenza di sostituire il LIMITE D’INTERPRETAZIONE del compito con CRITERI e PROCEDURE finalizzate ALL’ACCERTAMENTO DEL PROFITTO e alla FORMULAZIONE DI GIUDIZI PER L’ATTRIBUZIONE DI PUNTEGGI.

  11. Si esplica a vari livelli, basandosi su: "Come" si valuta, cioè l'esigenza di sistematicità della valutazione e l’attendibilità dei controlli; "Cosa" si valuta, cioè l'imprescindibile riferimento agli obiettivi precedentemente prefissati; "Perché" si valuta, cioè le funzioni della valutazione in vista dell'adeguamento del programma educativo in funzione della migliore formazione della persona. La raccolta dati circa il comportamento e l'apprendimento degli allievi deve essere fatta per soddisfare le esigenze didattiche. La Valutazione

  12. Valutazione diagnostica o iniziale, fatta nel momento di intraprendere un itinerario formativo; Valutazioneformativa o "in itinere", che accompagna costantemente il processo didattico nel suo svolgersi; Valutazione sommativao complessiva, finale, da condurre al termine   di un processo didattico. I tipi di valutazione

  13. La valutazione diagnostica è una valutazione d’ingresso che apre a un processo decisionale rispetto al recupero “compensativo” da far precedere all’avvio del percorso previsto dai programmi.

  14. Aisme Uso didattico interno FENOMENI CHE CARATTERIZZANO LA VALUTAZIONE NON-OGGETTIVA Effetto Alone: valutazione influenzata da precedenti giudizi Effetto Pigmalione: profezia che si autoavvera Legge del Contrasto: sovrastima o sottostima rispetto a standard ideali, a precedenti prove, ad altri soggetti Stereotipia: opinione non alterabile

  15. LA VALUTAZIONE FORMATIVA • Si realizza in itinere … e ha i seguenti scopi: • Consentire la regolazione del processo di apprendimento • Orientare le azioni didattiche verso il miglioramento continuo della Qualità dell’Istruzione. • Si tratta di repertori di procedure, strategie e accorgimenti che vengono ideati e utilizzati dal docente con lo scopo di favorire e facilitare il processo di insegnamento e apprendimento.

  16. LA VALUTAZIONE SOMMATIVA • Rappresenta il bilancio consuntivo dell’apprendimento riferito alla singola unità didattica, a un modulo, all’intera programmazione. • Rappresenta anche la valutazione istituzionale da mettere in corrispondenza con i tempi organizzativi della scuola (trimestri, quadrimestri, fine anno…)

  17. cosa sono a cosa servono strumenti Come Quando

  18. STRUMENTI RILEVANO IL DATO

  19. IL DATO RILEVATO DALLO STRUMENTO "riduce" IL LIMITE INTERPRETATIVO

  20. Grazie alla raccolta di dati, è possibile stabilire RELAZIONI tra misurazioni e obiettivi e “alimentare” su queste basi il processo di feedback formativo e informativo.

  21. Proprietà degli strumenti di misurazione La validità è «[…] la capacità di [uno strumento] di misurare proprio ciò che intende misurare». L’attendibilità è «[…]la costanza con cui uno strumento misura una data variabile». G. Benvenuto, E. Lastrucci, A. Salerni, Leggere per capire, Roma, Anicia, 1995, rispettivamente pp. 135-136 e pp. 137-139. Se uno strumento di misurazione è stato predisposto «[…] partendo da una accurata definizione degli obiettivi e preoccupandosi di assicurare le necessarie caratteristiche di validità e di attendibilità, possiamo ritenere che la verifica risultante dalla somministrazione dello [strumento stesso]agli allievi sarà obiettiva: in valutazione, l’obiettività non va intesa nel senso di una assoluta quanto improbabile corrispondenza del dato al fatto, ma in quello di un superamento della intuitività, della estemporaneità, della casualità degli apprezzamenti che riguardano le prestazioni degli allievi». B. Vertecchi, Op. cit., pp. 102-103.

  22. Prove oggettive • A scuola è possibile utilizzare diversi tipi di strumenti per misurare conoscenze abilità possedute e acquisite dagli allievi.

  23. In primo luogo è necessario definire le caratteristiche che le diverse prove di valutazione debbano soddisfare, in modo che vengano usate efficacemente.

  24. Per essere oggettive devono essere valide e attendibili. • Per oggettiva: il superamento da parte del valutatore della intuitività, della estemporaneità e della casualità dei giudizi che riguardano le prestazioni degli allievi • Per validità: si intende il grado di precisione con il quale una prova misura veramente ciò che è destinata a misurare. • Per attendibilità (affidabilità) la costanza con cui uno strumento, usato più volte misura una data variabile.

  25. Le prove di valutazione possono essere classificate in relazione sia alla sollecitudine fornita all’allievo, ossia allo stimolo (chiuso o aperto), sia in relazione al modo in cui l’allievo deve fornire la risposta (chiusa o aperta).

  26. Si va dalle prove non strutturatedi tipo tradizionale (temi, riassunti, interrogazioni, colloqui, discussioni) generalmente a stimolo e risposta aperta, alle prove oggettive con stimolo chiuso e risposte chiuse alle quali è possibile rispondere in modo univoco (vero falso, scelte multiple, corrispondenze completamenti)

  27. La ricerca docimologica ha analizzato vantaggi e limiti di questi diversi tipi di prove.

  28. A seconda del modo in cui la domanda è formulata la modalità di risposta ai questi possono essere le seguenti: vero-falso, a scelta multipla, brani da completare, corrispondenze. Vero-Falso; L’allievo deve indicare se una certa affermazione è vera o falsa. Si tratta dei quesiti più semplici. A Scelta Multipla; L’allievo deve completare un’affermazione iniziale scegliendo tra le diverse possibilità (1 risposta corretta e 3 distrattori). Brani da Completare; L’allievo deve inserire, nelle lacune del testo, alcuni termini o espressioni scelti da un elenco fornito. Corrispondenze; L’allievo deve individuare le corrispondenze esistenti tra elementi appartenenti a due serie di informazioni presentate. Per concludere…

  29. SONO COSTITUITE DA UN INSIEME DI PROVE (ITEM) CHE HANNO UNO STIMOLO E RISPOSTE CHIUSE. PROVE OGGETTIVE DI PROFITTO

  30. VERO FALSO Ho il 50% d’indovinare quella esatta! L’allievo deve indicare se una risposta è vera o falsa.

  31. SCELTE MULTIPLE Il allievo deve completare un’affermazione, scegliendo tra quattro diverse possibilità.

  32. LUNGHEZZE DIFFERENTI DEI DISTRATTORI Presentare la risposta esatta più lunga dei distrattori è indice di cattiva costruzione della prova. Le posizioni devono essere stabilite a caso.

  33. “Non può non essere…” Una prova ben costruita deve potersi leggere senza difficoltà e senza incongruenze. IMPIEGO DELLA DOPPIA NEGAZIONE

  34. Se si presentano palesemente false riducono il delicato processo di discriminazione. SCARSA O NULLA PERTINENZA DEI DITRATTORI CON IL TEMA DEL QUESITO

  35. BRANI DA COMPLETARE • L’allievo deve inserire nelle lacune che il testo proposto presenta alcuni termini o espressioniscegliendoli in un elenco offerto.

  36. 3 9 8 9 7 8 2 1 7 0

  37. IL COMPLETAMENTO E’ MOLTO EFFICACE PER LE PROVE FORMATIVE, PER ALLENARE ALLA MEMORIZZAZIONE GUIDATA DAI “SIGNIFICATI” DEI TERMINI Si propone un esempio di difficoltà graduale nel completamento della seguente definizione di PUNTO DI ACCUMULAZIONE Dicesi punto di accumulazione di un insieme dato un numero (oppure un punto) x0 tale che, fissato un intorno completo di x0 cade, in esso, almeno un elemento dell’insieme distinto da x0

  38. Inserisci i termini dell’elenco in modo da ricostruire la definizione di punto di accumulazione Dicesi punto di accumulazione di un insieme dato un ………… (oppure un………) x0 tale che, ………. un ……….completo di x0 cade, in esso, almeno un ………… dell’insieme……….. da x0 numero intorno elemento distinto punto fissato

  39. Inserisci i termini giusti scegliendoli nell’elenco in modo da ricostruire la definizione di punto di accumulazione Dicesi punto di accumulazione di un insieme dato un ………… (oppure un………) x0 tale che, ………. un ……….completo di x0 cade, in esso, almeno un ………… dell’insieme……… da x0 elemento distinto fissato (sono stati aggiunti termini che fanno da distrattori ) raggio numero punto in relazione intorno

  40. Completa la definizione di punto di accumulazione. Tre termini sono indicati nell’elenco. Dicesi punto di accumulazione di un insieme dato un ………… (oppure un………) x0 tale che, ………. un ……….completo di x0 cade, in esso, almeno un ………… dell’insieme……… da x0 elemento fissato (sono stati eliminati alcuni termini) intorno

  41. Completa la definizione di punto di accumulazione. Dicesi punto di accumulazione di un insieme dato un ………… (oppure un………) x0 tale che, ………. un ……….completo di x0 cade, in esso, almeno un ………… dell’insieme……… da x0

  42. Scrivi la definizione di punto di accumulazione. ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………

  43. CORRISPONDENZE L’allievo deve associare termini espressioni di un elenco ai “corrispondenti” di un altro elenco che contiene uno o due elementi in più.

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