1 / 86

Prof. Vincenzo Cupelli

Principali forme di tumore professionale. Problematiche (sanitarie e non) relative all’esposizione. Prof. Vincenzo Cupelli. Prato 03.10.2008. I cancerogeni: generalità. Il processo di cancerogenesi è ancora oggi da chiarire in tutti i suoi aspetti.

thina
Download Presentation

Prof. Vincenzo Cupelli

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Principali forme di tumore professionale. Problematiche (sanitarie e non) relative all’esposizione Prof. Vincenzo Cupelli Prato 03.10.2008

  2. I cancerogeni: generalità Il processo di cancerogenesi è ancora oggi da chiarire in tutti i suoi aspetti. Si tratta di uno sviluppo complesso (multi-step) all’interno del quale intervengono numerosi fattori contemporaneamente e per il quale è difficile identificare una “causa” prima.

  3. I cancerogeni: generalità Occorre distinguere i cancerogeni propriamente detti (mutageni / genotossici) da quei composti che agiscono con meccanismo epigenetico (promotori). Solamente i primi agiscono determinando un danno agli acidi nucleici con conseguente mutazione genetica (trasmissibile alle cellule figlie)

  4. I cancerogeni: generalità • L’effetto cancerogeno è del tipo tutto o niente [stocastico] non esiste dunque la possibilità di determinare una curva dose-effetto. Allo stato attuale delle conoscenze • non è possibile individuare dosi-soglia al di sotto delle quali non si verifichi un aumento di incidenza di tumori per la quasi totalità delle sostanze con potere cancerogeno (genotossiche) • sembra invece che esista una dose-soglia per le sostanze promotrici (epigenetiche). all’aumentare della dose non si incrementa l’effetto ma la probabilità che esso si verifichi

  5. Organi bersaglio dei cancerogeni • Cancerogeni diretti:agiscono prevalentemente • su cute e polmone • Cancerogeni indiretti:possono agire • a livello delle vie d’ingresso • nelle sedi di metabolismo • nelle sedi di accumulo o di eliminazione di sostanze attive

  6. Principali sedi dei tumori professionali - Cute - Cavità nasali e seni paranasali - Polmone - Sierose - Vie urinarie - Apparato emopoietico - Fegato

  7. AGENTI CHIMICI Idrocarburi policiclici aromatici fuliggine [3,4-benzopirene] (epiteliomi dello scroto degli spazzacamini) catrame / pece Olii minerali non raffinati (meccanici / addetti alle raffinerie) Arsenico e sui composti Insetticidi arsenicali (tumori dell’ epidermide palmo-plantare) AGENTI FISICI Raggi UV [ radiazioni solari ] (pescatori / marinai / agricoltori) Radiazioni ionizzanti [ raggi X e gamma ] (radiologi e tecnici) Tumori professionali sedi principaliCUTE

  8. I TUMORI CUTANEI PROFESSIONALI • non sono diversi • dai tumori analoghi di origine non professionale • gli esami istologici • sono utili per definire il tipo esatto del tumore • ma non ne indicano l'eziologia • tendono a colpire le parti della cute più esposte ai cancerogeni (volto / collo / dorso / braccia / gambe) • e si sviluppano a partire da lesioni precancerose • (ipercheratosi / papillomatosi)

  9. I TUMORI CUTANEI PROFESSIONALI CHERATOSI ATTINICA Da raggi UV in zona fotoesposta Post radioterapia per acne

  10. I TUMORI CUTANEI PROFESSIONALI Basalioma su lesioni di cheratosi attinica

  11. I TUMORI CUTANEI PROFESSIONALI MELANOMA CUTANEO risulta il più aggressivo tra tutti i tumori cutanei e pertanto è fondamentale la diagnosi precoce

  12. I TUMORI CUTANEI PROFESSIONALI • più colpite sono le razze di pelle più chiara altri fattori predisponenti sono: traumi / cicatrici / immunodepressione / infezioni virali

  13. Tumori professionali sedi principali:CAVITÀ NASALI E SENI PARANASALI • Nichel e composti (raffinatura con vecchie tecniche) • Produzione alcool isopropilico (metodo con acidi forti) • Lavorazione del legno (inalazione di polveri di legni duri) • Produzione di scarpe (inalazione di polveri di cuoio) • Produzione di cromati (esposti a composti di cromo)

  14. Tumori professionali sedi principali:POLMONE Cause principali • Amianto • Arsenico e composti di arsenico inorganico • insetticidi arsenicali (produttori, utilizzatori quali i viticultori) • minerali di arsenico (minatori all’estrazione) • Composti di cromo esavalente (produzione cromati, cromatori) • Composti di nichel (fusione, elettrolisi del Ni) • IPA • esposizione al catrame negli asfaltatori • produzione di alluminio, di coke, di gas dal carbone

  15. Tumori professionali sedi principali:POLMONE • BCME Bis (clometil) etere: produzione di clorometil-metiletere • Berillio: soggetti molto esposti, spesso già affetti da berilliosi • Cadmio: di recente definizione, in soggetti molto esposti • Silice: aumentata frequenza nei soggetti già silicotici • Radon: nei minatori di uranio e di ematite Altre cause

  16. Carcinoma polmonare da amianto • Tutti i tipi di amianto • Non specifico per sede o quadro istologico • Latenza di almeno 20 anni dall’esposizione • Possibile complicanza di asbestosi polmonare • Sinergia con il tabagismo

  17. Principali settori industriali • Estrazione (in Italia Balangero - crisotilo) • Cemento-amianto (in Italia Eternit Casale Monferrato - spec. crisotilo) • Coibentazione (cantieri navali, mezzi di locomozione[ F.S.]- crisotilo, amosite, crocidolite) • Freni e frizioni (crisotilo) • Industria chimica (filtri, guarnizioni) • Materiali tessili [ OGGI ] Addetti alla bonifica (rimozione)

  18. Tumori professionali sedi principali:PLEURA E ALTRE MEMBRANE SIEROSE Mesotelioma maligno da amianto • Localizzazione prevalentemente pleurica talvolta peritoneale • Scarsa relazione dose-risposta • Più pericolosa la crocidolite rispetto al crisotilo • Tempo di induzione medio 30 aa (da 10 a 40) • Problema anche ambientale • Prognosi infausta

  19. Relazione dose-risposta per il mesotelioma

  20. Previsione del numero di morti per anno per mesotelioma pleurico in Italia(Peto et al. 1998)

  21. Tumori professionali sedi principali:VIE URINARIE • Tumori vescicali a cellule di transizione • Vario grado di malignità • Papillari e non papillari • Età della diagnosi :10-15 aa inferiore alle neoplasie vescicali non professionali

  22. PRINCIPALI CANCEROGENI URINARI DI INTERESSE PROFESSIONALE IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI AMINE AROMATICHE SOLVENTI INDUSTRIALI: TRICLOROETILENE

  23. IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI gli IPA sono composti costituiti da due o più anelli benzenici condensati che possono avere gruppi alchilici o cicloalchilici brevi sostituiti essi si formano per combustione in carenza di ossigeno dai derivati del petrolio e del carbone e -più in generale- per processi termici di combustibili fossili, legna, o materiale organico

  24. Gli IPA possono entrare nell’organismo umano: • per via respiratoria • per via percutanea • per via alimentare

  25. sulla base delle evidenze scientifiche disponibili i singoli IPA a cui più solidamente risulta associato un potenziale cancerogeno sono i seguenti: • benzo(a) antracene (classe 2A IARC) • benzo(a) pirene (classe 2A IARC) • dibenzo(a,h) antracene (classe 2A IARC) • benzo (b) fluorantene (classe 2B IARC) • benzo (j) fluorantene (classe 2B IARC) • benzo (k) fluorantene (classe 2B IARC) • dibenz(a,h) acridina (classe 2B IARC) • dibenz(a,j) acridina (classe 2B IARC) • dibenzo(a,e) pirene (classe 2B IARC) • dibenzo(a,h) pirene (classe 2B IARC) • dibenzo(a,i) pirene (classe 2B IARC) • dibenzo(a.l) pirene (classe 2B IARC) • indeno(1,2,3-cd)pirene (classe 2B IARC) • crisene.

  26. sul piano pratico è pressoché certo che una esposizione a qualunque miscela di IPA comporti anche una esposizione -più o meno importante sul piano percentuale- ad uno o più degli IPA con potenziale rischio cancerogeno per questo è ragionevole assumere che negli ambienti di lavoro in cui vi sia esposizione ad IPA vi sia sempre un più o meno elevato rischio di cancro occupazionale da IPA

  27. all’esposizione ad IPAsono stati attribuiti gli eccessi di cancro vescicale osservati in:

  28. Industria metalmeccanica TREMBLAY C, ARMSTRONG B, “ Estimation of risk of developing bladder cancer among workers exposed to coal tar pitch volatiles in the primary aluminum industry”. Am J Ind Med 1995; 27: 335-348. • Gli addetti dei comparti “Fonderie, stampaggio, forge, laminatoi” e “Prima trasformazione dei metalli” presentano un incremento significativo dell’incidenza del cancro della vescica. • Tali lavoratori sono esposti ad elevati livelli di IPA, per i quali è stato dimostrato un effetto dose-risposta con il rischio di cancro vescicale.

  29. : • Produzione di gas DOLL R, FISHER RE Mortality of gasworkers with special reference to cancers of the lung and bladder, chronic bronchitis, and pneumoconiosis. Br J Ind Med 1965; 22: 1-12

  30. Spazzacamini GUSTAVSSON P, HOGSTEDT C Mortality and incidence of cancer in a cohort of Swedish chimney sweeps. Br J Ind Med 1993; 50: 450-459

  31. Autotrasportatori PORRU S, AULENTI V, DONATO F, et al: Bladder cancer and occupation: a case-control study in northern Italy. Occup Environ Med 1996; 53: 6-10

  32. AMMINE AROMATICHE • prodotti derivanti dall’ammoniaca di cui almeno un atomo di idrogeno è sostituito da un radicale aromatico(es. Benzene / Naftalene / Difenile) • si tratta di una famiglia di composti il cui capostipite è rappresentato dall’anilina • si dividono in: • primarie • secondarie • terziarie in base al numero di atomi di idrogeno che sono sostituiti sul radicale -NH2

  33. dal punto di vista chimico-fisico le amine aromatiche presentano • una elevata reattività con conseguente capacità di formare molecole complesse • proprietà catalizzanti ed ossidanti caratteristiche sfruttate soprattutto: • nei settori della produzione di coloranti • nell’industria della gomma • nell’industria delle materie plastiche • nell’industria della petrolchimica • nell’industria della farmaceutica • nei laboratori chimici • nella produzione di pesticidi

  34. ASSORBIMENTO AMINE AROMATICHE VIA RESPIRATORIA VIA PERCUTANEA (sostanze lipofile)

  35. solo tre amine aromatiche primarie appartengono al gruppo 1 secondo la classificazione IARC per la loro provata azione cancerogena sul tratto urinario nella specie umana : • 4-Aminodifenile • Benzidina • 2-Naftilammina IARC GRUPPO I

  36. Attualmente sono vietate la produzione e l’utilizzo delle seguenti amine aromatiche: • 2-Naftilamina e suoi sali • 4-Aminodifenile e suoi sali • Benzidina e suoi sali • 4-Nitrodifenile VIENE FATTA ECCEZIONE nel caso in cui siano presenti in concentrazione inferiore allo 0.1% in peso.

  37. all’esposizione ad AMINE AROMATICHEsono stati attribuiti gli eccessi di cancro vescicale osservati nella:

  38. INDUSTRIA DELLA GOMMA

  39. L’industria della gomma è classificata come produzione sicuramente cancerogena per l’uomo (classe 1) dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC)

  40. nel comparto della produzione di manufatti in gomma sono emerse importanti evidenze di neoplasie vescicali e uroteliali in genere tra gli “utilizzatori di amine aromatiche e di prodotti che le contengono" . • in alcuni paesi (Gran Bretagna) le amine aromatiche sono state utilizzate nella produzione come antiossidanti, liberandosi durante il processo di vulcanizzazione

  41. la funzione delle amine aromatiche è quella di proteggere i manufatti di gomma dai fenomeni distruttivi legati all’invecchiamento dovuti all’azione • dell’ossigeno atmosferico (azione antiossidante) • dell’ozono (azione antiozonizzante) che si manifestano principalmente con la formazione di crepe nel pneumatico • le amine aromatiche mescolate alla gomma migrano lentamente in superficie e rigenerano continuamente lo strato protettivo superficiale che difende il prodotto finito dall’azione dell’ossigeno e dell’ozono presenti nell’aria

  42. NEGRI E, PIOLATTO G, PIRA E, (1989) “Cancer mortality in a northern Italian cohort of rubber workers”.Br J Ind Med 45: 624-628 • coorte di 6629 lavoratori ciascuno dei quali aveva operato per almeno un anno nello stabilimento di produzione di pneumatici MICHELIN di Torino dal 1946 al 1981 • il follow up dei soggetti inclusi nello studio • iniziò in data 1.06.1946 e si concluse il 31.12.1981

  43. L’aumento di incidenza di queste patologie è stato attribuito all’uso  delle amine aromatiche di prima classe. Queste considerazioni hanno spinto i paesi industrializzati ad una progressiva regolamentazione dell’uso di tali sostanze che sembra abbia portato -in associazione ad un  costante miglioramento delle condizioni igienico - ambientali dei luoghi di lavoro- ad una riduzione dell’incidenza di queste neoplasie

  44. Le due amine aromatiche attualmente utilizzate nell’industria della gomma sono derivati della parafenilendiammina: • N-isopropil-N-fenil-p-fenilen diammina (IPPD) • N-(1,3-dimetilbutil)-N-fenil-p-fenilendiammina (6PPD)

  45. Industria dei coloranti

  46. Eccessi di neoplasie vescicaliimportanti furono evidenziati • tra gli addettialla sintesi delle amine aromatiche • nel loro utilizzo per la produzione di coloranti azoici già sulla base della semplice osservazione clinica [al di fuori di qualunque contesto epidemiologico] • In tale comparto si raggiungevano -soprattutto nel passato meno recente- livelli di esposizione estremamente elevati

  47. I primi casi di neoplasie vescicali attribuiti ad amine aromatiche in lavoratori addetti alla produzione dei “coloranti all'anilina” furono segnalati per la prima volta dal chirurgo tedesco REHN già nel 1895

  48. I principali rischi cui sono esposti gli addetti alle mansioni specifiche derivano • dal contatto cutaneo • dall’inalazione di prodotti nocivi • presenti sulle superfici dei locali da lavoro (pavimenti,banchi, pareti e scaffali) • diffusi nell’ambiente circostante (sotto forma di polveri o di vapori)

  49. La cessazione della produzione e uso di 2-naftilamina e benzidina dalla fine degli anni ’50 nell’industria dei coloranti ha ridotto nell’ultimo decennio l’incidenza di neoplasie vescicali nei lavoratori

More Related