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Roberto Mauri

Promuovere la pratica sportiva Percorso formativo per Società sportive. Comune di Parma Servizio Sport. LA QUALITA’ DI FAR BEN GIOCARE Come riconoscere i bravi allenatori. Roberto Mauri. 29 novembre 2010. partite nettamente avvantaggiati.

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Presentation Transcript


  1. Promuovere la pratica sportiva Percorso formativo per Società sportive Comune di Parma Servizio Sport LA QUALITA’ DI FAR BEN GIOCARE Come riconoscere i bravi allenatori Roberto Mauri 29 novembre 2010

  2. partite nettamente avvantaggiati • il ‘mister’ è una persona importante per il ragazzo, che per essere in squadra è disposto a fare molto (ed anche il genitore…) • avete coraggio e sangue nelle vene • fare l’allenatore non è da tutti e per tutti ( e forse l’avete già capito….) Benvenuti nello spogliatoio degli allenatori

  3. Cosa significa”allenare” ? Il figlio dell’allenatore C’era un allenatore che quando poteva si faceva sempre accompagnare dal figlio alla partita, e se possibile lo teneva accanto a lui in panchina. L’allenatore non perde occasione per far notare al figlio la bravura dei suoi giocatori: - Rossi è il più abile nel prendere le decisioni giuste al momento giusto, - Bianchi sa sempre capire di che umore sono gli altri e tenerli su di giri, - Verdi sa orientare vantaggiosamente le situazioni di gioco, - Neri è il più creativo nel trovare giocate sempre originali che spiazzano l’avversario. Un giorno il figlio gli chiede “Ma se i tuoi giocatori sono così bravi, perché non si preparano da loro stessi? Perché vogliono che tu sia il loro allenatore?” Cosa avreste risposto?

  4. … ‘ALLENARE’ Il padre capisce il senso della domanda e risponde al figlio: “Perché Rossi è talvolta troppo impulsivo e non valuta le conseguenze delle sue decisioni; Bianchi finisce per essere troppo dalla parte dei compagni e perde di vista l’interesse globale della società sportiva; Verdi conosce bene le situazioni di gioco ma non altrettanto l’animo di chi vi è coinvolto; Neri qualche volta si innamora della sua abilità perdendo di vista l’andamento della partita”. “Hanno voluto me come allenatore perché sono capace di far emergere i loro aspetti migliori e di arginare i loro difetti, in modo da ottenere sempre il meglio da ciascuno e dal gruppo”

  5. COSA APPREZZATE DI PIU’ IN UN ALLENATORE? Chi ve lo fa fare? Cominciamo da una domanda: Scrivetela per cortesia sul foglietto

  6. GLI INSODDISFATTI (del loro passato sportivo) GLI INNAMORATI (del loro passato sportivo) Vogliono TRASMETTERE una passione Sono dei MOTIVATORI Vogliono CAMBIARE le cose, il mondo Sono degli INNOVATORI Lo schema Trapattoni: due categorie di allenatori A quale categoria appartenete? A chi non rispondeva veniva detto di guardarsi meglio dentro, di capire meglio quale energia scorresse dentro di loro: la prima cosa è essere fedeli a se stessi! 6

  7. Allenare: il patto fondamentale I ragazzi (ma non solo loro) vi seguiranno nella misura in cui voi garantirete loro di: Sentirsi accettati Sentirsi sicuro/protetto Avere rispetto Salvaguardare la propria autostima Sentirsi valorizzati Sentirsi utile Essere riconosciuto Sentirsi ascoltato Viceversa, la paura da esorcizzare è essere ‘rifiutato’ o ‘incapace’ Quando queste due esigenze sono mortificate la persona tende a ritrarsi, distrarsi, distrarre gli altri, diventare polemica o aggressiva 7

  8. Da come COMANDA l’atleta Da come RACCONTA all’atleta Come si può riconoscere un buon allenatore? Da come VEDE l’atleta 8

  9. Come vede l’atleta -> è capace di ‘vedere’ tutti e ciascun ragazzo? -> sa riconoscere una dote caratteristica per ognuno? -> parla volentieri dei suoi ragazzi? -> è in grado di dare un compito a tutti? 9

  10. ESERCIZIO 10

  11. CAUSE – SOLUZIONI COLPE ALIBI inefficace efficace inefficace Come comanda il ragazzo -> è capace di ‘comandare’ mostrando ‘come andare’? -> è capace di rispettare la delega(lui non scende in campo)? -> è capace di elogiare in modo puntuale e credibile? -> sa camminare lungo la via stretta, evitando alibi e colpe? 11

  12. … cause – soluzioni: saper distinguere nasce spesso dall’abitudine, o dalla ricerca di sicurezza, o dalla voglia di rifare qualcosa di piacevole. Riguarda solo il corpo. => Al comportamento corrispondono gli ordini e gli esempi comportamento: è un livello superiore al comportamento in quanto somma/ sintesi di più comportamenti e contiene un livello di consapevolezza maggiore rispetto al comportamento => L’azione coinvolge anche la mente oltre al corpo perché implica un aspetto di immaginazione, di anticipazione, di direzione. azione: è la finalità dell’azione. Gli obiettivi sono efficaci se tradotti in compiti: obiettivi senza compiti definiti rischiano di essere velleitari e portare a derive moralistiche (buono, cattivo…) => non si dovrebbero mai dare obiettivi senza prevedere dei compiti obiettivo: 12

  13. … distinguere tra obiettivo e compito Se è chiaro solo l’OBIETTIVO: Se viene chiarito solo il COMPITO: • -Sarà molto difficile capire come operare concretamente, ovvero a definire un percorso che ordina le attività da compiere • ciò produce una situazione di confusione: si verificano una serie di azioni casuali che solo casualmente potranno consentire di raggiungere l’obiettivo • È frequente il caso di singoli che si mettono a lavorare al posto del gruppo • Gli atleti agiscono alla cieca, non riuscendo a valutare se quello che fanno è o meno un passo avanti • non si è in grado di distribuire le risorse tra le varie attività in modo efficace • Viene a perdersi il senso e finalità dell’azione, ed il processo è privilegiato rispetto al risultato (“l’importante è fare qualcosa”) 13 13

  14. stimolare la collaborazione Esperienza concreta Il giovane calciatore fin dal suo esordio aveva mostrato il suo talento, ma facendo fatica a liberarsi della palla per un compagno. Un giorno, l’allenatore, al termine dell’allenamento, lo chiama in disparte e lo sottopone ad un esercizio semplicissimo. Sperimentazione attiva Il coach calcia la palla dalla metà campo, chiedendo al giovane atleta di inseguirla prima che raggiunga la porta. Una prima volta la palla si insacca in rete prima che il giovane la raggiunga. Il coach invita il calciatore a provare nuovamente una seconda volta, ma l’esito è lo stesso e la palla finisce in rete. Osservazione riflessiva “Che cosa hai imparato?” domanda il coach al suo giocatore. “Che si può fare goal da meta campo” risponde lui prontamente. A questo punto è l’occasione per l’allenatore per piazzare il suo insegnamento: “Che il pallone va più veloce. Lo devi passare! Tu giochi in una squadra”. Riorganizzazione dell’esperienza 14 (dal film “Goal”)

  15. Come racconta al ragazzo La maglia di Piola, le scarpe di Cannavaro… La maglia ai ragazzi, il loro nome nel vostro cuore Saper narrare lo sport vuol dire consentire di rileggere il passato e orientare il futuro, coniugando -> realtà e immaginazione -> esperienza fisica e esperienza interiore -> gesto e significato 15

  16. Come racconta al ragazzo AVETE UN REPERTORIO DI ESERCIZI …. AVETE UN REPERTORIO DI SCHEMI …. DOVETE AVERE ANCHE UN REPERTORIO DI STORIE 16

  17. Esercizio 2 ‘QUELLA VOLTA …’ IL RACCONTO DI QUELLA ESPERIENZA SPORTIVA PER VOI SIGNFICATIVA … da allenatore da atleta

  18. Quello che si vede Quello che si apprezza Quello che si intuisce IN SINTESI: le 3 competenze del bravo allenatore Conoscitive relative alla propria disciplina sportiva Comunicative a livello dialettico- espositivo • Gestionali • Gruppo squadra come totalità • Cogliere messaggi verbali e non verbali • riconoscere sentimenti, emozioni e fantasie che attraversano le relazioni 18

  19. Ogni allenatore e’ (deve essere) un leader… … il leader è (deve essere) al servizio degli altri! bravo allenatore = bravo leader • L'autorevolezza viene guadagnata sul campo • La posizione non è l'autorità: quest’ultima deve essere guadagnata presso quelli che dovete condurre • Sono i GIOCATORI che rendono “autorevole” l’allenatore 19

  20. Gli unici problemi che possiamo risolvere sono i nostri (ed è già molto) Quando il gioco si fa duro … i ragazzi ‘difficili’ … • non pensano di essere poco ragionevoli • Pensano di avere diritto ad essere come sono • Non pensano di dover cambiare! • Loro si aspettano che voi cambiate 20

  21. Buon allenamento

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