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ITALIA

ITALIA. Regime democratico in trasformazione. Consenso diffuso sulla necessità di profonde revisioni costituzionali, ma non su quali revisioni e su quali procedure adottare. Commissione Bozzi (1983-85) Commissione De Mita-Iotti (1992-94) Commissione D’Alema (1997-98).

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Presentation Transcript


  1. ITALIA

  2. Regime democratico in trasformazione • Consenso diffuso sulla necessità di profonde revisioni costituzionali, ma non su quali revisioni e su quali procedure adottare. • Commissione Bozzi (1983-85) • Commissione De Mita-Iotti (1992-94) • Commissione D’Alema (1997-98)

  3. Le trasformazioni dei partiti • Le coalizioni bloccate intorno alla DC hanno perso la loro capacità di attrazione e di funzionamento • La trasformazione del PCI in Partito Democratico della Sinistra ha introdotto un ulteriore elemento di mobilità • Il classico divario Nord-Sud ha dato vita ad un nuovo potente sfidante antisistema, la Lega Nord

  4. I nuovi sistemi elettorali • Nei comuni con meno di 15.000 abitanti: Maggioritario: alla lista vincente vanno i 2/3 dei seggi ed il capolista diventa sindaco ● Nei comuni con più di 15.000 abitanti: Maggioritario a doppio turno

  5. Vecchio sistema elettorale Senato • Sistema cosiddetto d’Hondt con tre particolarità: • Venivano eletti 315 senatori in 238 collegi • Le venti regioni erano divise in circoscrizioni uninominali ed il sistema d’Hondt funzionava a livello regionale • Venivano dichiarati immediatamente eletti i candidati che avessero ottenuto il 65% dei voti nel loro collegio

  6. Nuovo sistema elettorale Senato • Sistema misto: ¾ dei seggi maggioritario in collegi uninominali ¼ dei seggi proporzionale a livello di circoscrizione regionale

  7. Vecchio sistema elettorale Camera • Proporzionale (Imperiali con resti più alti) con 4 particolarità: • Il territorio nazionale era diviso in 32 circoscrizioni disomogenee • I voti non utilizzati venivano riversati nel collegio unico nazionale (recupero dei resti) • Soglia di sbarramento: almeno 300.000 voti nazionali ed elezione diretta di almeno un deputato • Gli elettori avevano a disposizione 3-4 preferenze per i candidati

  8. Effetti del sistema proporzionale • Incentiva la frammentazione partitica: Scissioni: - soprattutto a sinistra (nel PSI, nel PCI) - la DC più compatta accogliendo l’appello dei vescovi a favore dell’unità dei cattolici e “cementata” dal potere - piccole scissioni anche nell’estrema destra

  9. I partiti • Sistema partitico del 1945-48 del tutto simile a quello del 1922 • Sistema partitico immobile per molti anni

  10. La “stabilità” del voto • Teoria della falsa prospettiva del voto “stabile”: un’analisi sui dati elettorali disaggregati ci fa vedere in effetti una estrema mobilità elettorale. Dai dati aggregati compare invece una forte stabilità

  11. Le coalizioni di governo • 1948-1960: centrismo • 1962-1972: centro-sinistra • 1976-1979: solidarietà nazionale • 1980-1992: pentapartito

  12. Consociativismo • Opposizione (PCI) consapevole di non poter aspirare a ruoli di governo, era obbligata a svolgere il ruolo di opposizione aggressiva e incisiva • Maggioranza non coesa costretta a trattare con l’opposizione e a ricompensarne l’eventuale moderazione

  13. Sistema parlamentare • Il Parlamento non ha alcuna centralità nella nascita e morte dei governi: • Governo ha bisogno della “fiducia” del Parlamento (in effetti la fiducia vera è venuta dai partiti) • Crisi di governo sempre extra-parlamentari • L’iniziativa legislativa spetta di fatto quasi esclusivamente al governo

  14. Inadeguatezza strutturale del Parlamento • Bicameralismo perfetto: con stessi poteri e stesse funzioni - processo legislativo lento - processo legislativo inaffidabile • Nelle Commissioni parlamentari si dispiegano pratiche consociative • Il processo legislativo è alquanto imprevedibile - troppe leggi - produzione di regolamenti scadenti - utilizzo del voto segreto

  15. Debolezza della burocrazia • Rapporto tra ministeri e burocrazia improntato a: - clientela e parentela ● inesistenza dei cosiddetti “triangoli di ferro” (partiti, interessi, burocrati) per la produzione di politiche pubbliche

  16. Processo decisionale e corruzione La corruzione è stata politica in due sensi: • l’iniziativa partiva sostanzialmente dai politici • Le risorse scambiate derivavano dall’accesso al potere politico

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