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L’ESTERNALIZZAZIONE DEI COSTI

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L’ESTERNALIZZAZIONE DEI COSTI

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Presentation Transcript


  1. Assemblea provinciale degli RLS e delle RSUObiettivo SicurezzaI cambiamenti più della legislazione in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro21 dicembre 2006 Camera di Commercio di PadovaPiazza Insurrezione Padova(Sala Convegni e Consiglio)Ore 9.30 –13. 30Presiede e modera: Salvatore Livorno segretario confederale CGIL Introduce: Claudio Legnaro Responsabile Dipartimento Salute e SicurezzaIntervengono: Anna Bilato Direttrice Inca Padova Giancarlo Moro avvocato CGIL Franco Sarto responsabile Spisal Padova Orazio Drago Direttore Direzione provinciale del lavoroConclusioni: Patrizio Tonon segretario regionale CGIL

  2. L’ESTERNALIZZAZIONE DEI COSTI Il sistema produttivo esternalizza i costi: il 3% del Pil (41,631 miliardi) l’anno è il costo della mancata prevenzione.Alcune cose non sono risarcibili: le sofferenze, i morti.Il “pubblico” deve : programmare, legiferare e controllareIl sindacato deve contrattare

  3. LE CONSEGUENZEPiù competizione sui costi vuol dire: • Maggior evasione fiscale e contributiva • Esternalizzazioni e catene di appalti e sub appalti • Dimensione “micro” delle imprese • Finto lavoro autonomo • Lavoro nero, precarietà, soprattutto per donne e migranti • Degrado per territorio ed ambiente • Criminalità organizzata

  4. LE CONSEGUENZE • Poca ricerca ed innovazione • Istruzione e formazione carenti su territorio ed ambiente • Riduzione prevenzione-riabilitazione • Sorgere di nuovi rischi accanto ai “vecchi”(malattie professionali, rischi chimici, psicologici ecc.) • E’ venuta meno la CENTRALITA’ DEL LAVORO

  5. IL CONTESTO NORMATIVOLa costituzioneIl mercato del lavoroL’immigrazioneScuolaLa legge obiettivoIl codice degli appaltiLa delega ambientaleREACH

  6. IL DECRETO BERSANIProvvedimento di sospensione dei lavori nel cantiere • L'art. 36 bis, al comma 2, stabilisce inoltre che "è condizione per la revoca del provvedimento da parte del personale ispettivo (…): • la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria; • l'accertamento del ripristino delle regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di reiterate violazioni alla disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, di cui al decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, e successive modificazioni. È comunque fatta salva l'applicazione delle sanzioni penali e amministrative vigenti".

  7. LA LEGISLAZIONE:Il codice civile (art. 2087)La costituzioneLe norme degli anni ’50 e ’60Lo statuto dei lavoratoriIl decreto legislativo 626/94Le integrazioni al decreto legislativo 626/94Norme di assicurazione e prestazioni INAILIL decreto “Bersani”Il Testo Unico per la riforma della salute e sicurezza

  8. DECRETO BERSANI Lavoro nei cantieri: tessera di riconoscimento o registroIl comma 3 dell'art. 36 bis introduce l'obbligo per i datori di lavoro, nell'ambito dei cantieri edili, di munire il personale occupato, a decorrere dal 1º ottobre 2006, di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro.Edilizia:comunicazione preventiva di instaurazione del rapporto di lavoroIl comma 6 dell'art. 36 bis ha previsto che "nei casi di instaurazione di rapporti di lavoro nel settore edile, i datori di lavoro sono tenuti a dare la comunicazione di cui all'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 1º ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n. 608, e successive modificazioni, il giorno antecedente a quello di instaurazione dei relativi rapporti, mediante documentazione avente data certa".

  9. IL NUOVO TESTO UNICO Il governo ha presentato alle parti sociali Il nuovo testo unico Un passaggio importante e necessario, ma non è la soluzione di tutti i mali

  10. LE PRIME OSSERVAZIONI • Occorre richiamare il concetto di prevenzione (salute psico-fisica) • Migliorare il sistema sanzionatorio (adeguamento all’inflazione reale) • Le attestazioni di organismi “terzi” possono essere trasmesse agli organismi di vigilanza (occorre oggettività ) • Possibili problemi legati alla bilateralità • Sugli appalti occorre maggior incisività e trasparenza

  11. IL COMPITO DEL SINDACATO:La contrattazione • LIVELLO INTERNAZIONALE • LIVELLO EUROPEO • LIVELLO NAZIONALE (CCNL) • 2 LIVELLO • LA CONTRATTAZIONE TERRITORIALE

  12. La contrattazione nazionale • Le politiche di settore • Le norme sulle relazioni (informazione, consultazione, partecipazione) • Le parti normative (flessibilità, orario, ecc) • La formazione

  13. La situazione della contrattazionedi secondo livello un campione di 4.600 accordi • 717 parlano di salute e ambiente (16%) • 698 organizzazione del lavoro (15%) • 176 pari opportunità (4%) • 1159 orario di lavoro (24%) • 2139 trattamento economico (46,5%)

  14. La tutela individuale • Dopo l’infortunio • In caso di malattia professionale • Rafforzare il rapporto con il patronato Inca • Supportare le pratiche e le vertenze dei singoli

  15. Unitarietà dei soggetti rappresentanti dei lavoratori • Costruire solide relazioni tra rls-rsu • Elezione e non nomina degli rls • Estendere la presenze degli RLST • Ampliare le competenze: RLS-A (ambiente) • Assemblee su salute, sicurezza e ambiente

  16. POTENZIARE LA CULTURA DELLA PREVENZIONE • Migliorando la conoscenza del rischio • Migliorando l’applicazione delle leggi • Combinando gli strumenti • Costruendo alleanze • Promuovendo l’integrazione di salute e sicurezza nelle politiche di sviluppo economico e sociale

  17. PER CONCLUDERE: UN IMPEGNO 12 gennaio 2007 assemblea nazionale cgil cisl e uil • Per una piattaforma da discutere nei luoghi di lavoro • Per una vera mobilitazione non rituale in difesa della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

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